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Impresa Sicura: Guida Dispositivi Protezione Individuale

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Impresa Sicura: Guida Dispositivi Protezione Individuale

Guida
Sicurezza Dispositivi Protezione Individuale

La completezza, concretezza e correttezza della “valutazione dei rischi”, nella quale siano esplicitati i criteri adottati per la valutazione stessa, deve essere specifica non solo per attività svolta, ma anche per la collocazione del lavoratore.

Pertanto nella stessa viene esplicitata anche la corretta attribuzione ed uso appropriato dei DPI, cioè cosa utilizzare e chi utilizza cosa e quando.

I principali DPI, da adottare a seguito delle risultanze della valutazione dei rischi, devono avere caratteristiche tali da renderli adeguati a proteggere una o più zone del corpo sia dai “rischi residui” sia delle eventuali ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi.

Capitolo 1 DPI specifici
1.1 Dispositivi di protezione
1.2 Attribuzione e uso appropriato dei DPI
1.3 Quando sono necessari i DPI
1.4 Non costituiscono DPI
1.5 La scelta dei DPI

Capitolo 2 Parte generale comune a tutte le lavorazioni
2.1 Definizione
2.2 Obbligo di uso
2.3 Requisiti
2.4 Scelta
2.5 Regole interne di approvvigionamento
2.6 Informazione, formazione, addestramento
2.7 Consegna
2.8 Utilizzo e vigilanza
2.9 Pulizia e manutenzione
2.10 Normativa di riferimento

Capitolo 3 Dispositivi di protezione della testa
3.1 Elmetto
3.2 Cuffia
3.3 Cappuccio

Capitolo 4 Dispositivi di protezione dell’udito
4.1 Introduzione
4.2 Classificazione
4.3 Selezione
4.4 Uso
4.5 Marcatura e manutenzione

Capitolo 5 Dispositivi di protezione degli occhi e del viso
5.1 Descrizione
5.2 Caratteristiche
5.3 Utilizzo
5.4 Marcatura

Capitolo 6 Dispositivi di protezione delle vie respiratorie
6.1 Descrizione
6.2 Caratteristiche
6.3 Utilizzo
6.4 Marcatura
6.5 Atmosfere dei luoghi di lavoro

Capitolo 7 DPI delle mani e delle braccia
7.1 Descrizione
7.2 Utilizzo
7.3 Classificazione
7.4 Marcatura ed informazioni

Capitolo 8 Dispositivi di protezione dei piedi
8.1 Introduzione
8.2 Classificazione e caratteristiche
8.3 Marcatura e nota informativa
8.4 Manutenzione
8.5 Utilizzo e criteri generali di scelta
8.6 Norme di riferimento

Capitolo 9 Dispositivi di protezione del corpo
9.1 Descrizione
9.2 Caratteristiche
9.3 Classificazione
9.4 Marcatura
9.5 Uso e manutenzione
9.6 Informazioni fornite dal fabbricante

Capitolo 10 DPI di protezione contro la caduta dall’alto
10.1 Descrizione
10.2 Caratteristiche
10.3 Utilizzo
10.4 Marcatura
10.5 Nota informativa fornita dal fabbricante

Capitolo 11 Protezione della pelle
11.1 C rema protettiva/pomata

Ente Bilaterale Artigianato Emilia Romagna (EBER)
Ente Bilaterale Artigianato Marche (EBAM)
Direzione Regionale INAIL Emilia Romagna
Direzione Regionale INAIL Marche
Servizio Sanita Pubblica della Regione Emilia-Romagna
P.F Prevenzione e promozione Salute nei luoghi di vita e di lavoro - ARS - Regione Marche
Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) dei Dipartimenti di Sanità Pubblica - Regione Emilia-Romagna
Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) dei Dipartimenti di Prevenzione ASUR - Regione Marche

Via de’ Preti 8- 40121 Bologna
051 2964311
051 6569507
www.eber.org

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Allegato riservato Impresa Sicura Dispositivi Protezione Individuale.pdf
Sicurezza Lavoro
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Guida ATEX lavoro UE

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Guida ATEX lavoro 1999/92/CE

Guida di buona pratica a carattere non vincolante in vista dell'attuazione della direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive

relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive

La direttiva 1999/92/CE fissa le prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive.
In base al suo articolo 11, la Commissione stabilisce orientamenti pratici di carattere non obbligatorio in una guida di buona pratica.
L’obiettivo primario della guida consiste nel coadiuvare gli Stati membri nella messa a punto delle loro politiche interne di protezione della salute e sicurezza dei lavoratori.

Lo scopo della guida è consentire al datore di lavoro, in particolare alle piccole e medie imprese (PMI):

- di rilevare i pericoli e valutare i rischi;
- di stabilire misure specifiche per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al pericolo di atmosfere esplosive;
- di garantire condizioni di lavoro sicure e un adeguato controllo durante lo svolgimento delle operazioni, corrispondente al grado di rischio accertato;
- in caso di presenza di più imprese nello stesso luogo, adottare le misure e definire le modalità di coordinamento necessarie e
- di elaborare documenti relativi alla protezione contro le esplosioni.

Sono interessati quasi tutti i settori, dal momento che pericoli originati da atmosfere esplosive possono verificarsi durante le procedure e i processi di lavoro più diversi.
Si possono trovare esempi alla tabella 1.1.

Commissione Europea

Direttive ATEX: Prodotti e Lavoro

Direttiva 94/9/CE ATEX

Nuova Direttiva ATEX Prodotti 2014/34/UE

 

 

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Allegato riservato Guida di buona pratica Direttiva 1999_92_CE ATEX lavoro.pdf
Commissione europea
4002 kB 200

Technical Report CEN/TR 15281:2006

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Technical Report CEN/TR 15281:2006

Guidance on Inerting for the Prevention of Explosions

Inerting is a measure to prevent explosions. By feeding inert gas into a system which is to be protected  against an explosion, the oxygen content is reduced below a certain concentration until no explosion can occur. 

The addition of sufficient inert gas to make any mixture non-flammable when mixed with air (absolute inerting) is only required in rare occasions. 

The requirements for absolute inerting will be discussed. 

Inerting may also be used to influence the ignition and explosion characteristics of an explosive atmosphere. 

The guidance given on inerting is also applicable to prevent an explosion in case of a fire. 

The following cases are not covered by the guideline: 

- admixture of an inert dust to a combustible dust; 
- inerting of flammable atmospheres by wire mesh flame traps in open spaces of vessels and tanks; 
- fire fighting; 
- avoiding an explosive atmosphere by exceeding the upper explosion limit of a flammable substance. 

Inerting which is sufficient to prevent an explosion is not a protective measure to prevent fires, self-ignition, exothermic reactions or a deflagration of dust layers and deposits. 

This Technical Report (CEN/TR 15281:2006) has been prepared by Technical Committee CEN/TC 305 “Potentially explosive atmospheres - Explosion prevention and protection”, the secretariat of which is held by DIN.

DIN

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Allegato riservato CEN_TR 15281-2006 Guidance on Inerting for the Prevention of Explosions.pdf
TR 15281:2006
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Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro SGSSL: Utility software

ID 1185 | | Visite: 18094 | Guide Sicurezza lavoro INAIL



Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro SGSSL: Utility software

13 novembre 2014

Inail Marche e Confidustria Marche hanno realizzato una utility di supporto alle imprese nell’organizzazione di un Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSSL).

Disponibile on line uno strumento semplice per aiutare le imprese nell’organizzazione di un Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (Sgssl).

E’ possibile scaricare gratuitamente la utility che, attenendosi ad una guida operativa in ottemperanza alle Linee Uni-Inail, facilita l’attuazione di un efficace sistema per migliorare la tutela della salute e della sicurezza.

Inail Marche e Confindustria Marche hanno realizzato uno strumento semplice e pratico per aiutare le imprese ad attuare, nelle proprie realtà organizzative, un Sgssl conforme alle Linee Guida Inail-Uni.

La “Guida operativa per l’implementazione di un Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (Sgssl)” è stata redatta con la collaborazione, in fase iniziale, di alcune aziende marchigiane.

Nella guida operativa vengono fornite, in maniera semplificata, tutte le indicazioni tecniche necessarie, oltre a numerose schede di esempio in allegato, per altrettante fasi operative e di rilevazione, con particolare riguardo a quelle ritenute più ostiche, sia nel contenuto teorico che in quello applicativo. 

Per semplificare ulteriormente l’utilizzo della guida sono state informatizzate le indicazioni riportate nella stessa, trasformandola in un utility software su piattaforma excel.

L’utility software fornisce - su fogli elettronici anche personalizzabili e stampabili - la modulistica elaborata nella guida, dando istruzioni puntuali sugli aspetti che un’azienda è tenuta a valutare, sia in ambito gestionale che operativo (dei Dpi, della formazione, delle non conformità, della pianificazione, del riesame, degli audit, ecc.).

Per semplificare ulteriormente l’uso del sistema, l' utility software comprende diversi data-base contenenti sia i dati anagrafici di base, sia i dati relativi alla sicurezza aziendale (ad esempio, quelli sulla formazione effettuata in azienda, sugli incidenti avvenuti, ecc.) che rendono, tra l’altro, la compilazione dei moduli automatica. 

La registrazione dei dati permette, inoltre, l’analisi e l’elaborazione grafica degli stessi, in modo che siano immediatamente visibili e rilevabili criticità e punti di attenzione.

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Allegato riservato Utility software per utilizzo guida operativa.zip
INAIL 2014
1996 kB 623
Allegato riservato Guida operativa per l'implementazione del SGSSL.pdf
INAIL 2014
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Legge 29 luglio 2015 , n. 115: Modifiche Art. 88 D. Lgs. 81/2008

ID 1788 | | Visite: 17461 | Decreti Sicurezza lavoro




Legge 29 luglio 2015 , n. 115

Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell’Italia all'Unione europea - Legge europea 2014.

...omisss...

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI LAVORO E DI POLITICA SOCIALE
Art. 16.
Disposizioni in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei cantieri temporanei o mobili.
Caso EU Pilot 6155/14/EMPL

1. La lettera g -bis ) del comma 2 dell’articolo 88 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modificazioni, è sostituita dalla seguente:
«g -bis ) ai lavori relativi a impianti elettrici, reti informatiche, gas, acqua, condizionamento e riscaldamento che non comportino lavori edili o di ingegneria civile di cui all'allegato X».
________________

TUS - Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81

CAPO I - MISURE PER LA SALUTE E SICUREZZA NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

Articolo 88 - Campo di applicazione

.....

2. Le disposizioni del presente capo non si applicano:

g-bis) ai lavori relativi a impianti elettrici, reti informatiche, gas, acqua, condizionamento e riscaldamento, nonché ai piccoli lavori la cui durata presunta non è superiore ai dieci uomini-giorno, finalizzati alla realizzazione o alla manutenzione delle infrastrutture per servizi, che non espongano i lavoratori ai rischi di cui all'allegato XI. (ndr - testo originario)

Entra in vigore il 18 Agosto 2015

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Focus Tecnico: Matrice del rischio conforme EN ISO 12100

ID 541 | | Visite: 12618 | Documenti Riservati Sicurezza

Matrice rischio conforme EN ISO 12100
Matrice del rischio conforme EN ISO 12100

La Valutazione dei Rischi:

- Modulo identificazione pericoli
- Modello Matrice del Rischio

La scelta operata dalle persone che eseguono la valutazione del rischio dipende da molti diversi fattori e può condurre a risultati diversi.

Seppure la Valutazione e Stima dei rischi è un esercizio qualitativo/soggettivo, è utile avere un riferimento tecnico ben definito per descrivere e strutturare un metodo di valutazione e stima conforme a standard normativi.

Questo focus è estratto dal Rapporto Tecnico ISO/TR 14121-2 ed ha lo scopo di illustrare come avvenga, nella pratica, l'identificazione dei pericoli o la stima del rischio quando si sceglie un metodo matriciale.

Il Focus riportata modelli di:

a) Identificazione dei pericoli con l'uso di moduli
b) Matrice del rischio (Standards EN ISO 12100)

Certifico Srl - IT | Rev. 00 2019

Maggiori Info e acquisto Documento

Documento compreso nel Servizio di Abbonamento Tema Sicurezza lavoro

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Certifico S.r.l. Rev. 00 2016
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Indagine sui servizi per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro - INAIL

ID 1744 | | Visite: 5819 | Guide Sicurezza lavoro INAIL



Indagine sui servizi per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro

Progetto INsuLa

Il pieghevole, realizzato nell’ambito del progetto INSuLa – Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro – riporta i risultati del primo focus italiano sulla rilevazione della percezione degli operatori dei servizi per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spsal) relativa alle criticità tecnico-operative, ai bisogni formativi, alle difficoltà applicative della normativa vigente e alle disomogeneità operative sul territorio.

Gli Spsal fanno parte dei dipartimenti di prevenzione delle Asl, così come previsto dal d.lgs. 502/1992 e s.m.i., che declina le funzioni del Dipartimento di prevenzione, annoverando tra esse la tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro.

La rilevazione ha coinvolto un campione rappresentativo, selezionato su base nazionale, di operatori dei Spsal (medici, tecnici della prevenzione, assistenti sanitari, infermieri, chimici, biologi, ingegneri).
La selezione del campione è stata effettuata in modo da garantire la rappresentatività delle diverse organizzazioni dei servizi di vigilanza regionali e delle macroaree geografiche italiane (Nord, Centro e Sud-Isole), coinvolgendo l’intera popolazione di Lombardia, Marche e Puglia. Al fine di estendere l’indagine sul territorio nazionale, il progetto sta proseguendo con la partecipazione di altre regioni.

Per la valutazione delle aree tematiche oggetto di indagine è stato sviluppato un questionario relativo a: bisogni formativi e di aggiornamento, attività professionale - criticità e bisogni, rapporti con le figure della prevenzione, cultura della salute e sicurezza sul lavoro. 

INAIL 2014

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Allegato riservato Indagine sui servizi per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro - INAIL.pdf
Progetto INsuLa - INAIL 2014
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Indagine sui medici competenti - INAIL

ID 1742 | | Visite: 5574 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Indagine sui medici competenti

Progetto INSuLa

Il pieghevole, realizzato nell’ambito del progetto INSuLa – Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro – riporta i risultati del focus sull'analisi della percezione dei bisogni e delle criticità applicative dei compiti del medico competente e dell’interazione con il sistema di prevenzione nei luoghi di lavoro.

L’esigenza del focus nasce dall’importanza delle funzioni e compiti attribuiti dal d.lgs. 81/2008 al medico competente, quale figura posta al centro di un sistema di prevenzione partecipato e collaborativo con le altre figure della prevenzione.

La rilevazione si è svolta nel periodo tra novembre 2013 e gennaio 2014 su un campione di 1.237 medici competenti iscritti nello specifico elenco del Ministero della Salute. Tramite email o lettera postale ordinaria i medici competenti sono stati invitati a compilare un questionario cartaceo oppure online.

Il questionario è articolato in 5 specifiche aree tematiche di indagine:

-dati personali e professionali
-bisogni formativi e di aggiornamento
- attività professionale e rapporti con le figure della prevenzione aziendale
- rapporti con l'Organo di Vigilanza (Odv)
- rapporti con il Ssn.

L'utilizzo di alcune domande “filtro” ha permesso di isolare il contributo dei medici competenti che attualmente svolgono tale attività o che comunque l'hanno svolta in periodo di vigenza del d.lgs. 81/2008 e s.m.i.. 

INAIL 2014

Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro

ID 1737 | | Visite: 5740 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro

Gli SPSAL, con l’attività di vigilanza e le azioni di supporto dirette ai lavoratori, alle imprese e alle organizzazioni di rappresentanza sono lo strumento attraverso il quale le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano esercitano un ruolo rilevante in materia di tutela della Salute e della Sicurezza sul Lavoro (SSL).

Il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., fortemente innovativo per il nuovo modello di prevenzione previsto per le aziende, sta richiedendo a Regioni e Province autonome un ruolo più evoluto e complesso, ovvero l’impegno a sostenere la delicata attuazione della legge promuovendo, regolando e coordinando l’intero sistema di prevenzione e sviluppando, tramite le proprie strutture di prevenzione sul territorio, interessanti interventi ed iniziative a tutto campo, oltre che la vigilanza ed il controllo, l’informazione, la formazione e l’assistenza.

In base a quanto evidenziato, emerge il bisogno di mettere a punto un sistema di rilevazione che tenga conto delle specificità sia del contesto nazionale che delle figure della prevenzione in ambito di SSL.

Pertanto, anche alla luce dei mutamenti del mondo del lavoro indotti dalla situazione economica negli ultimi anni, nell’ottica di fare il punto riguardo all’applicazione del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. e con l’intento di valutare l’impatto concreto del dettato normativo (a poco più di 5 anni dalla sua entrata in vigore), il Progetto INSuLa ha realizzato una survey nazionale sulla percezione del rischio per la SSL e sul livello generale di consapevolezza rispetto all’applicazione del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema di prevenzione in Italia.

La finalità principale che INSuLa si propone è quella di realizzare un’indagine, su un campione ampio e rappresentativo, che fornisca dati utili per lo sviluppo di strumenti di prevenzione finalizzati al miglioramento della qualità della vita lavorativa. Inoltre, tale esperienza potrà contribuire alla creazione di un sistema di rilevazione permanente che dia indicazioni sulle condizioni di lavoro e permetta, nel tempo, di adeguare l’indagine ai cambiamenti del mondo del lavoro e ai bisogni dei principali attori coinvolti nel sistema di prevenzione.

INSuLa è articolato in un progetto capofila, focalizzato su Lavoratori e Datori di lavoro (con il coinvolgimento degli RSPP) e in tre focus progettuali specifici dedicati alle altre figure della prevenzione (rispettivamente MC, RLS, SPSAL). Nei successivi capitoli della presente pubblicazione si riportano i principali risultati delle indagini svolte sul campione di operatori degli SPSAL rappresentativi del contesto nazionale.

INAIL 2015
Servizi di Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL)

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Allegato riservato Indagine nazionale Sicurezza Salute Lavoro INSULA.pdf
INAIL 2015
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Relazione annuale 2014 - INAIL

ID 1715 | | Visite: 6255 | Guide Sicurezza lavoro INAIL



Relazione annuale 2014 - INAIL

Roma, 09 Luglio 2015

I dati illustrati a Palazzo Montecitorio dal presidente dell’Istituto, Massimo De Felice – alla presenza del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e del presidente della Commissione Affari sociali, Pierpaolo Vargiu - confermano l’andamento decrescente degli incidenti sul lavoro, pari rispettivamente al -6,3% e al -6,8%.

Prosegue il trend decrescente degli infortuni sul lavoro in Italia. Nel 2014, infatti, le denunce presentate all’Inail sono state 663.149, il 4,6% in meno rispetto alle 694.902 dei 12 mesi precedenti, mentre prendendo come riferimento lo stesso dato del 2010 la flessione percentuale sale al 24%. È pari al 6,3%, invece, il calo degli infortuni riconosciuti sul lavoro dall’Istituto, che nel 2014 sono stati 437.357, di cui il 18% avvenuti “fuori dall’azienda”, ovvero “con mezzo di trasporto” o “in itinere”. Delle 1.107 denunce di infortunio mortale (erano 1.215 nel 2013, 1.501 nel 2010) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 662 (-6,8% rispetto ai 710 del 2013), di cui oltre la metà (358) “fuori dall’azienda”. Anche se i 26 casi mortali ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro”, la riduzione sarebbe comunque superiore al 3% rispetto all’anno precedente e di quasi un terzo (31%) rispetto al 2010.

“La sicurezza deve entrare nel giudizio di qualità sulle opere”.
Questi, in sintesi, i dati principali sull’andamento infortunistico nel nostro Paese contenuti nella Relazione annuale Inail 2014, presentata questa mattina a Roma, nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, dal presidente dell’Istituto, Massimo De Felice, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, e del presidente della Commissione Affari sociali, Pierpaolo Vargiu. Richiamando nell’apertura del suo intervento la lezione tenuta a Genova il mese scorso da Renzo Piano, De Felice ha sottolineato che “gli infortuni sul lavoro debbono entrare nel giudizio di qualità sulle opere”, perché la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori “è un valore di civiltà”. L’esempio citato in questo senso è la costruzione dell’aeroporto del Kansai nei pressi di Osaka, in Giappone, su progetto del celebre architetto italiano. Per il presidente dell’Inail, infatti, è stata “un’incredibile avventura umana, realizzata con un cantiere gigantesco, dove hanno lavorato per 38 mesi 10mila operai. È un monumento dell’ingegneria civile del millennio anche perché, come ha ricordato Piano nella sua lezione, non si è avuto un solo incidente mortale, sebbene, in compenso, 36 terremoti”.

“Al via la sperimentazione del calcolo dell’indice di sinistrosità”.
Entrando nei dettagli dell’analisi del fenomeno infortunistico e tecnopatico, De Felice ha precisato che nel 2014 “gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità con costo a carico dell’Inail. In media 82 giorni per gli infortuni che hanno provocato menomazione e circa 20 giorni in assenza di menomazione”. È stato inoltre avviato, in fase sperimentale, “il censimento dei lavoratori assicurati, per poter calcolare in modo adeguato l’indice di sinistrosità, vale a dire il numero di infortuni normalizzato con il periodo di esposizione al rischio. Ne potrà derivare uno strumento di grande efficacia, per calibrare le politiche di prevenzione, per valutarne gli esiti e decidere di eventuali aggiustamenti”. In particolare sono stati censiti (per testa) gli artigiani autonomi, i lavoratori parasubordinati e i lavoratori interinali. L’andamento della serie storica quinquennale mostra valori compresi tra il 2% e l’1,5% per gli artigiani, intorno allo 0,3% per i lavoratori parasubordinati, e tra il 3,9% e il 3,2% per gli interinali. Anche gli indici sui macro-raggruppamenti hanno quindi una tendenza decrescente.

Dal 2010 le denunce di tecnopatie in crescita di un terzo. 
Per quanto riguarda le malattie professionali, le denunce nel 2014 sono state 57.391, circa 5.500 in più rispetto al 2013 e in aumento di oltre il 33% rispetto al 2010. Ne è già stata riconosciuta la causa professionale al 35%, mentre il 2% è ancora “in istruttoria”. Il 62% delle denunce riguarda malattie del sistema osteomuscolare, in aumento del 78% rispetto al 2010. “È importante ribadire – ha sottolineato il presidente dell’Inail – che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono stati circa 43mila, il 40% dei quali per causa professionale riconosciuta dall’Istituto”. I lavoratori deceduti nel 2014 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.488, il 26% in meno rispetto al 2010, in 414 casi per patologie asbesto-correlate. L’analisi per classi di età mostra che l’85% delle morti avvenute lo scorso anno è con età al decesso maggiore di 74 anni.

Sul sito aggiornamenti a cadenza mensile e semestrale. 
A partire dal 2014 sul portale Inail sono disponibili gli “open data” sugli infortuni e le malattie professionali, corredati da un modello di lettura, da un vocabolario e da un thesaurus. Le serie storiche quinquennali dei dati sui singoli casi, in particolare, sono pubblicate a cadenza semestrale, mentre i dati relativi alle denunce, accompagnati dal confronto con gli andamenti di periodo dell’anno precedente, sono messi a disposizione a cadenza mensile. “È ora in corso di realizzazione la terza fase del progetto – ha spiegato De Felice – finalizzata a rendere pubblici i dati sul valore economico delle prestazioni indotte da infortuni e malattie professionali. Si stanno inoltre definendo e sviluppando i processi di ‘data quality’, per fornire pubblica misura della qualità dei dati”.

Fonte INAIL

Manuale operativo per la valutazione del rischio amianto nelle Agenzie Ambientali

ID 1699 | | Visite: 5867 | Documenti Sicurezza Enti



Manuale operativo per la valutazione del rischio amianto nelle Agenzie Ambientali

Update 27.08.2020 Aggiornato da: Documento di indirizzo valutazione del rischio amianto nel SNPA

Documento realizzato dal Centro interagenziale "Igiene e Sicurezza del Lavoro" quale rete dei referenti del tema sicurezza del lavoro nell'ambito delle "Attività integrate di tipo strategico" (Area 8, Macroarea C) del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA).

In particolare è stato prodotto dal gruppo di lavoro "Rischio amianto" formato da ISPRA, ARPA Piemonte (agenzia leader), ARPA Liguria, ARPA Puglia, ARPA Basilicata, ARPA Sardegna e con un significativo contributo da parte di ARPA Toscana e ARPA Veneto.

Si tratta di una guida pratica, funzionale alla definizione di un approccio comune a tutte le Agenzie Ambientali per la valutazione e gestione del rischio amianto nei luoghi di lavoro, finalizzato alla tutela della sicurezza dei lavoratori e al controllo del corretto adempimento della normativa vigente in materia.

Pur non avendo la pretesa di esaurire una tematica così vasta e complessa, nonché di sostituirsi all’approfondimento normativo necessario da parte dei soggetti preposti e dei responsabili di posizioni di garanzia giuridica (Datori di lavoro e Dirigenti ai sensi del D.Lgs. 81/08), questo manuale operativo intende comunque proporre una modalità di analisi adattabile ad ogni esigenza e contesto, costituendo così una raccolta di soluzioni che potranno essere singolarmente incluse o escluse nella valutazione in funzione delle specificità della singola realtà agenziale.

I principali destinatari del manuale sono gli operatori del Sistema della Agenzie che si occupano di valutazione del rischio amianto, tipicamente i Servizi di prevenzione e protezione.

ISPRA 2015

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Allegato riservato Manuale operativo valutazione del rischio amianto Agenzie Ambientali.pdf
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Decreto Direttoriale del 28 settembre 2011

ID 1687 | | Visite: 10513 | Decreti Sicurezza lavoro

Decreto Direttoriale del 28 settembre 2011

Con Decreto Direttoriale del 28 settembre 2011 è stata istituita la Commissione per gli interpelli prevista dall’articolo 12 comma 2 del Testo Unico in materia di salute e sicurezza nel lavoro (Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81) ed è stato attivato l’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Medico competente, pubblicate le prime analisi dei dati relativi all’All.3B del D.Lgs. 81/2008

ID 1682 | | Visite: 6509 | Guide Sicurezza lavoro INAIL



Medico competente, pubblicate le prime analisi dei dati relativi all’All.3B del D.Lgs. 81/2008

E’ disponibile on line la prima raccolta dei dati relativi alle comunicazioni dei medici competenti effettuate nel 2014 (relative ai dati raccolti nel 2013) con la piattaforma predisposta dall’Inail in attuazione dell’allegato 3B dell’art. 40 del D.Lgs.81/2008 e successive modificazioni.

E’ stato pubblicato ed è liberamente consultabile on line, il documento “Prime analisi dei dati inviati dai medici competenti ai sensi dell’art. 40”. In base a questa norma, entro il primo trimestre dell’anno successivo a quello di riferimento, è previsto che il medico competente trasmetta all’INAIL, solo per via telematica, i dati collettivi aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria.

La pubblicazione è stata realizzata con la collaborazione delle Istituzioni che partecipano al Tavolo di lavoro per la revisione dei contenuti dell’allegato 3B: Ministero della Salute, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, Inail e le associazioni medico-scientifiche di riferimento.

23 Giugno 2015

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Allegato riservato Medico Competente Allegato 3B D.Lgs 81 08.pdf
INAIL 2015
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Piattaforme di Lavoro Elevabili - P.L.E.

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Piattaforme di Lavoro Elevabili - P.L.E.

Formazione e Informazione PLE
Piattaforme di Lavoro Elevabili aeree e scale

D. Lgs. 81/2008 Artt. 36, 37 Moduli Informativi e Formativi

Le piattaforme aeree, o PLE (Piattaforme di Lavoro Elevabili), hanno avuto negli ultimi anni una diffusione enorme, e grazie alla loro versatilità sono una eccellente alternativa a ponteggi e trabattelli.

Ne esistono di diversi tipi: autocarrate, a pantografo, semoventi, ecc. e vengono spesso noleggiate. Sono semplici da usare, ma possono essere estremamente pericolose se chi le utilizza non è adeguatamente formato e addestrato.

La formazione sulle PLE rientra nella formazione specifica per i lavoratori addetti all’uso secondo quanto riportato nell’Accordo Stato-Regioni entrato in vigore il 12/3/2013.

Presentazione ppt n. 80 slides
integrata con:

- Filmato PLE – Imbracatura 1
- Filmato PLE – Imbracatura 2
- Filmato PLE – Stabilizzatori
- Filmato PLE - Piattaforma NAPO
- Test di verifica apprendimento [doc]

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Formazione Informazione PLE
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Traumi da sforzi ripetuti in edilizia

ID 1638 | | Visite: 6751 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Traumi da sforzi ripetuti in edilizia

La ricerca, realizzata in collaborazione da Inail, Cgil, Cisl e Uil, con il contributo economico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è mirata alla sperimentazione di una metodica di valutazione del rischio da patologie da traumi da sforzi ripetuti per gli addetti dei cantieri edili, e di una metodica di indagine sanitaria per evidenziare l'insorgere delle patologie correlate, già nella fase iniziale.

Nel testo in consultazione sono disponibili le metodiche e la modulistica utilizzata per l'analisi, la valutazione del rischio e l'indagine sanitaria.

Il progetto è disponibile sia in formato cartaceo, sia su cdrom.

INAIL
2010
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INAIL 2010
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Le alterazioni cutanee e l’assicurazione contro gli infortuni

ID 1636 | | Visite: 4856 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Le alterazioni cutanee e l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali

Il presente manuale è di rilevante interesse per l'aggiornamento del medico legale e del medico del lavoro in tema di trattazione delle affezioni cutanee di origine professionale ma è anche uno strumento utile per informare e sensibilizzare i medici di base e i dermatologi nel far emergere patologie ricollegabili al lavoro attraverso specifici adempimenti certificativi.

Tutto ciò assume notevole importanza anche alla luce dell'emanazione delle nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura e dell'elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell'articolo 139 del D.P.R. 30 giugno 1965 (D.M. dell'11 dicembre 2009).

E da queste modifiche legislative nasce l'idea di rifare il punto sul rapporto patologie cutanee - lavoro, con riferimento alla figura giuridica dell'infortunio e della malattia professionale e alla valutazione del danno biologico. 

INAIL 2010

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INAIL 2019
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Impresa Sicura - Sicurezza Lavorazione del legno

ID 672 | | Visite: 10997 | Documenti Sicurezza Enti


Impresa Sicura - Sicurezza Lavorazione del legno

Guida
Sicurezza Lavorazione del legno

Negli ambienti di lavoro, delle aziende che producono manufatti in legno, esistono numerose situazioni di pericolo che, in particolari casi, possono dare luogo a veri e propri RISCHI con conseguenze anche gravi per la salute:

- lesioni traumatiche come ferite, contusioni, fratture, ecc. (infortuni sul lavoro);
- disturbi e malattie causati o aggravati dal lavoro (malattie professionali e malattie correlate al lavoro).

Devono quindi essere presi in considerazione:

RISCHI LEGATI ALLA SICUREZZA
di macchine, apparecchiature, ambiente e locali di lavoro;

RISCHI DI NATURA IGIENICO-AMBIENTALE
legati alla presenza di fattori chimici (polveri, vapori e sostanze chimiche in generale, prendendole in considerazione sia come materie prime che come prodotti di trasformazione),fisici (rumore, vibrazioni, ecc.);

RISCHI DI NATURA ORGANIZZATIVA
(ritmi usuranti, turni di lavoro stressanti);

RISCHI DI NATURA ERGONOMICA
legati alle posizioni di lavoro
(movimentazione manuale dei carichi, posture incongrue, movimenti ripetitivi, uso eccessivo di forza).

A seguito della valutazione del rischio, le misure di prevenzione da adottare possono essere di tipo Tecnico (es. impianti),

Organizzativo (es. organigramma aziendale, mansionari, ecc.), Procedurali (procedure e istruzioni operative di lavoro), Formazione e Informazione dei Lavoratori (riguardo ai rischi connessi alle lavorazioni e alla gestione dei casi di emergenza), Sorveglianza Sanitaria.

Le misure ORGANIZZATIVE, PROCEDURALI di prevenzione e protezione sono costituite principalmente da:

- organizzazione aziendale: organigramma con le figure chiamate a dirigere la produzione e l’applicazione delle misure di prevenzione aziendale. Ciascun dirigente o preposto o lavoratore avrà un proprio mansionario che ne issa i compiti;
- procedure di lavoro stabilite nell’azienda.
Nella produzione dovranno essere previste e rispettate procedure di lavoro “in sicurezza” per ogni fase lavorativa.
In particolare dovranno essere messe in atto modalità di lavoro che riducano al minimo l’emissione di inquinanti negli ambienti di lavoro.

Rimane, comunque, fondamentale la corretta periodica manutenzione degli impianti di aspirazione (litri, condotte, serrande).

Il datore di lavoro deve sempre individuare personale addetto alla verifica ed al controllo della corretta esecuzione delle lavorazioni con utilizzo degli impianti e dei DPI predisposti e l’adozione delle misure di prevenzione organizzative e procedurali definite nell’azienda.

Capitolo 1 Introduzione
1.1 Situazioni da valutare in azienda
1.2 Il comparto
1.3 Informazione e formazione
Capitolo 2 Produzione manufatti in legno
2.1 Introduzione
2.2 Preparazione dei pezzi
2.3 Lavorazioni meccaniche
2.4 Impregnatura e verniciatura
2.5 Assemblaggio

Capitolo 3 Materiali impiegati
3.1 Introduzione
3.2 Materie prime
3.3 Prodotti chimici

Capitolo 4 Sicurezza
4.1 Sicurezza elettrica
4.2 Sicurezza generale delle macchine
4.3 Principali macchine da lavoro
4.4 Sicurezza apparecchi di sollevamento e mezzi di trasporto
4.5 Sicurezza generale: coordinamento e organizzazione

Capitolo 5 Igiene industriale
5.1 Rumore
5.2 Vibrazioni
5.3 Rischio chimico e cancerogeno
5.4 Impianti di ventilazione e aspirazione localizzata
5.5 Movimentazione manuale dei carichi
5.6 Sovraccarico biomeccanico arti superiori

Capitolo 6 Ambienti di lavoro ed emergenza
6.1 Luoghi di lavoro
6.2 Illuminazione
6.3 Microclima
6.4 Atmosfere potenzialmente esplosive
6.5 Norme antincendio
6.6 Segnaletica di sicurezza

Capitolo 7 Dispositivi di protezione individuale
7.1 Parte generale comune a tutte le lavorazioni
7.2 Dispositivi di protezione della testa
7.3 Dispositivi di protezione dell’udito
7.4 Dispositivi di protezione degli occhi e del viso
7.5 Dispositivi di protezione delle vie respiratorie
7.6 Dispositivi di protezione delle mani
7.7 Dispositivi di protezione dei piedi
7.8 Dispositivi di protezione del corpo
7.9 Dispositivi di protezione individuale nel settore della “lavorazione del legno”

Capitolo 8 Aspetti sanitari
8.1 Sorveglianza sanitaria
8.2 Primo soccorso
8.3 Lavoratori minorenni
8.4 Lavoratrici madri
8.5 Aspetti sanitari nel settore del “legno”

Capitolo 9 Il mobile imbottito
9.1 Il comparto
9.2 Lavorazioni del comparto, rischi e misure di prevenzione
9.3 Principali danni e patologie del comparto
9.4 Principali macchine e impianti del comparto

www.eber.org

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Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria

ID 1821 | | Visite: 12323 | Conferenza Stato-Regioni

Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria / Accordo CSR n. 55 del 7 febbraio 2013

ID 18231 | Accordo CSR n. 55 del 7 febbraio 2013

Garantire una buona qualità dell’aria degli ambienti di lavoro chiusi è importante per la salute dei lavoratori ed ha implicazioni di carattere sia sociale che economico.

L’articolo 64 del D.Lgs. 81/2008 obbliga il datore di lavoro a provvedere alla regolare manutenzione e pulitura degli impianti di areazione e, nello specifico, l’allegato IV: “Requisiti dei luoghi di lavoro” fornisce indicazioni in merito alla pulizia e alla manutenzione, evidenziando che:

“Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all'inquinamento dell'aria respirata deve essere eliminato rapidamente”.

In merito a queste tematiche, nell’ultimo decennio, in Italia sono state prodotte diverse norme tecniche, linee guida e leggi regionali (vedi elenco in Allegato 1).

Nonostante la documentazione a disposizione, può risultare complicato orientarsi tra obblighi di legge e adempimenti di tipo volontario.

I contaminanti aerodispersi presenti negli ambienti di lavoro chiusi (ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) sono stati da tempo associati sia ad insorgenza di sintomatologia acuta aspecifica nota con il termine di Sick Building Syndrome (caratterizzata da insorgenza di mal di testa e astenia, sintomi irritativi a carico delle vie respiratorie, degli occhi, della cute che si risolvono con l’allontanamento dall’edificio) sia a patologie note con il termine Building Related Illness correlate all’aver frequentato un determinato edificio, che non si risolvono con il semplice allontanamento dall’ambiente di lavoro, rappresentate ad esempio da legionellosi.

Pertanto i rischi per il benessere e la salute dei lavoratori, riconducibili alla presenza di inquinanti aerodiffusibili di varia natura (fisica, chimica e biologica), devono essere controllati attraverso la corretta utilizzazione e manutenzione degli impianti aeraulici per garantire una buona qualità dell’aria immessa e migliorare le condizioni igieniche dell’ambiente di lavoro.

Valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria 
Sancito l’accordo in Conferenza Stato-Regioni n. 55 del del 7 febbraio 2013

Nella seduta del 7 febbraio 2013 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ha sancito l’accordo recante “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”.
 
Tale documento, approvato nella seduta del 28 novembre 2012 dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro di cui al Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nasce con lo scopo di fornire al datore di lavoro indicazioni pratiche per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria e per la pianificazione degli interventi di manutenzione, in considerazione di quanto riportato nelle Leggi regionali, Linee Guida nazionali e norme tecniche prodotte sull’argomento.

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Guidance for the Management of Health and Safety Performance

ID 1796 | | Visite: 4619 | Documenti Sicurezza Enti

Guidance for the Management of Health and Safety Performance

The starting point of the guidance is an assumption that companies in the electricity industry have appropriate systems and procedures in place to manage their duties with respect to health and safety commensurate with the inherent risks.

That means to have a company health and safety policy and procedures for Corporate Social Responsibility/Governance (e.g. ISO 26000) and to comply with the ‘General Obligations on Employers' as outlined in Article 6 of the Council Directive on the Introduction of Measures to Encourage Improvements in the Safety and Health of Workers at Work (89/391/EEC).

Similarly companies should adhere to the principles of the ILO Promotional Framework for Occupational Safety and Health Convention 2006 (No.187), introduced to promote continuous improvement of occupational safety and health to prevent occupational injuries, diseases and deaths.

The level of detail required within the company safety management system will be dependent on the size and function of the organisation.

Larger businesses will have more resources and will be expected to introduce more detailed procedures than for Small and Medium Sized Enterprises (SMEs).

However, an appropriate level of commitment to SHE issues should still be evident.

ISSA 2015

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ISSA 2015
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Statement of Best Practices for Workplace Risk Assessment and Aerial Work Platform Equipment Selection

ID 1791 | | Visite: 4673 | Documenti Sicurezza Enti



Statement of Best Practices for Workplace Risk Assessment and Aerial Work Platform Equipment Selection

The primary purpose of AWP equipment is to provide personnel temporary access to work at height - work that may involve risk from potential workplace hazards.

To increase the safe use of this equipment and reduce the risk associated with working at height, members of the industry recognized the need for a best practices document that offers information and guidance in identifying recognized common workplace hazards associated with AWP equipment use, developing and implementing appropriate control measures to limit the risk and then using the most appropriate piece of AWP equipment for the work intended.

While manufacturers’ operator’s manuals and applicable sections of the American National Standards Institute/Scaffold & Access Industry Association (ANSI/SAIA) A92 Standards and
Occupational Safety and Health Administration (OSHA) regulations must be followed for their requirements and recommendations, there is a need for AWP equipment stakeholders (dealers/rental companies, owners, users, and operators) to identify risks from potential workplace hazards and address them prior to the selection and operation of the most appropriate AWP equipment for the workplace environment and application.

This guide is intended to be a supplement to these regulations, standards and manufacturers’ recommendations and offers industry best practices regarding the implementation of workplace risk assessments and control measures as well as the process of selecting the most appropriate AWP equipment for the job at hand.

IPAF 2013

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IPAF 2013
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Procedure Standardizzate - Software SPISAL 4 Veneto

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Procedure Standardizzate - Software

Software gratuito per la stesura del DVR standard

Per agevolare i Datori di Lavoro delle imprese di piccole dimensioni (nel Veneto il 94% delle aziende ha meno di 10 dipendenti) e semplificare gli adempimenti per loro previsti, lo SPISAL del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 4 ha sviluppato un software per la stesura del documento di valutazione dei rischi (DVR) conforme alle Procedure Standardizzate Ministeriali (D.M. 30 novembre 2012) e alle indicazioni elaborate dal Comitato Regionale di Coordinamento del Veneto  del dicembre 2012.

Tale strumento è di semplice utilizzo in quanto è stato pensato specificamente per i datori di Lavoro delle imprese piccole e con basso rischio, anche se può essere utilizzato da qualsiasi impresa.

Con Decreto del Ministero del Lavoro sono state adottate le “Procedure standardizate per la valutazione dei rischi ai sensi dell’art. 29 D.Lgs. n. 81/2008” che hanno stabilito il modello di riferimento utilizzabile dai Datori di Lavoro delle imprese con meno di 10 dipendenti.

Il Decreto delle Procedure standardizzate: D.M. 30 Novembre 2012

SPISAL 
UlSS4 Veneto

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D. I. 30 novembre 2012
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SPISAL 4 Veneto
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SPISAL 4 Veneto
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Indagine sui responsabili del servizio di prevenzione e protezione - INAIL

ID 1745 | | Visite: 5602 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Indagine sui responsabili del servizio di prevenzione e protezione

Progetto INSuLa

Il pieghevole, realizzato nell’ambito del progetto INSuLa – Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro – riporta i risultati del focus sull’individuazione di criticità e bisogni di supporto percepiti dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp) nello svolgimento della propria attività e nei rapporti con le altre figure della prevenzione (medico competente e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza).

Il focus mira anche ad analizzare la percezione dell’Rspp sull’utilità e sull’efficacia della formazione obbligatoria (sia individuale, sia dei lavoratori) in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il sistema di prevenzione delineato dal d.lgs. 81/2008, con l’art. 33 affida al servizio di prevenzione e protezione e, di conseguenza, al suo responsabile compiti fondamentali nell’individuazione dei fattori di rischio. Rientra nel compito la valutazione del rischio e la conseguente individuazione delle misure idonee per la sicurezza degli ambienti di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori, nonché la definizione dei programmi di informazione e formazione dei lavoratori con specifico riferimento ai rischi presenti in azienda. L’Rspp, inoltre, partecipa attivamente alle attività di consultazione in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro ed alla riunione periodica di cui all’art. 35 del medesimo decreto.

Nei casi previsti dall’art. 34 e specificati nell’allegato 2, i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione possono essere svolti anche direttamente dal datore di lavoro.

L’indagine ha coinvolto un campione di aziende selezionato a partire dalla Banca dati Inail/Csa, rappresentativo della realtà produttiva italiana. Le domande del questionario sono organizzate nelle seguenti aree tematiche:

- criticità e bisogni
- formazione
- rapporto con le figure della prevenzione
- cultura della sicurezza.

INAL 2014

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Progetto INsuLa - INAIL 2014
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Indagine sui rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza - INAIL

ID 1743 | | Visite: 6391 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Indagine sui rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza

Progetto INSuLa

Il pieghevole, realizzato nell’ambito del progetto INSuLa – Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro – riporta i risultati relativi all'analisi della percezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), sia in relazione alla consapevolezza del proprio ruolo nel contesto normativo di tutela, sia per quanto concerne le interazioni con le altre figure della prevenzione e con gli organi di vigilanza.

Con l’emanazione del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, che ha recepito in Italia la Direttiva n. 89/391/CEE, è stata introdotta la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, il cui ruolo nell’ambito della tutela della salute e sicurezza sul lavoro (Ssl) viene ancor più sottolineato dal d.lgs 81/2008 e s.m.i. nel contesto di un approccio integrato e partecipato con le altre figure della prevenzione aziendale alla valutazione e gestioni dei rischi.

L’indagine ha coinvolto i Rls aziendali, territoriali e di sito produttivo, appartenenti prevalentemente ai contesti regionali di Toscana, Marche ed Emilia Romagna, particolarmente attivi sul territorio per la presenza di reti regionali consolidate. La rilevazione è stata condotta nel periodo tra dicembre 2013 e febbraio 2014, previa una fase di test pilota. La fase di raccolta dei dati ha riguardato un campione di 600 Rls.

Le tematiche oggetto dell’indagine sono state indagate attraverso un questionario, appositamente predisposto, composto da 5 specifiche sezioni:

- caratteristiche socio-demografiche e lavorative
- ambiente lavorativo–percezione del rischio
- formazione
- attività del RLS e rapporti con le altre figure della prevenzione
- percezione del proprio ruolo in qualità di RLS.

INAIL 2014

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Progetto INsuLa - INAIL 2014
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Indagine sui lavoratori e sui datori di lavoro - INAIL

ID 1741 | | Visite: 5615 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

 

Indagine sui lavoratori e sui datori di lavoro

Progetto INsuLa

Il report generale, realizzato nell’ambito del progetto INSuLa – Indagine nazionale sulla salute e sicurezza sul lavoro – riporta i risultati del progetto capofila dedicato a lavoratori e datori di lavoro. 

L’indagine ha come obiettivo la rilevazione delle percezioni dei due target relativamente ai rischi per la salute e sicurezza presenti negli ambienti di lavoro, al livello di consapevolezza rispetto all’applicazione del d.lgs. 81/2008 e s.m.i. e al sistema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro (Ssl).

Indagine sui lavoratori
L’indagine che ha coinvolto un campione di 8.000 soggetti rientranti nella definizione di “lavoratore” (art. 2, c.1, lett. a del d.lgs. 81/2008), ha considerato tutti i settori di attività, pubblici e privati, compresa la componente dei lavoratori stranieri. 
Il questionario di rilevazione utilizzato prevede, oltre alle caratteristiche standard socio-demografiche e aziendali, domande circa la normativa di salute e sicurezza sul lavoro, le figure della prevenzione, la percezione del rischio, l’esposizione a fattori di rischio, le condizioni lavorative e impatti sulla salute psicofisica. 
Nel percorso che ha portato all’identificazione degli aspetti e delle tematiche da indagare, è stato attivato uno stimolante confronto con le parti sociali di riferimento, sia nella fase di progettazione dell’indagine, sia nello sviluppo del questionario.
La rilevazione si è svolta nel periodo luglio-dicembre 2013, in collaborazione con TNS Italia, attraverso la somministrazione telefonica (mediante metodologia Cati - Computer-Assisted Telephone Interviewing) di un questionario.

Indagine sui datori di lavoro 
L’indagine è stata condotta nel periodo luglio-novembre 2013 in collaborazione con la Direzione Centrale Programmazione Organizzazione e Controllo (Dcpoc) e con la Consulenza Statistico Attuariale (Csa) dell’Inail, ha coinvolto 1.010 soggetti datori di lavoro. Gli intervistati provengono da un campione iniziale di 5.350 aziende assicurate all’Inail nell’anno 2011 e stratificate in base al settore di attività economica, alla dimensione aziendale e alla macro-area geografica. Il questionario di rilevazione è stato somministrato ai soggetti che all’interno delle aziende contattate svolgevano la funzione di datore di lavoro ai sensi del d.lgs. 81/2008 e s.m.i., attraverso interviste strutturate mediante metodologia CATI.
Il questionario è composto, oltre dalle caratteristiche standard socio-demografiche e aziendali, da domande relative alla valutazione e alla gestione del rischio, alla sorveglianza sanitaria, alla consultazione, alla vigilanza e ispezioni, alla formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, alle criticità e bisogni, alle figure della prevenzione e alla cultura della sicurezza.

INAIL 2014

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Progetto INsuLa - INAIL 2014
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La Prevenzione è di questo mondo

ID 1736 | | Visite: 4854 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

La Prevenzione è di questo mondo

Da più di cento anni l’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) protegge i cittadini che lavorano. In caso di infortunio i lavoratori possono contare su un risarcimento economico, su cure mediche e su quanto è necessario perché possano reinserirsi nella famiglia, nella società e nel lavoro. L’Inail si impegna ad aiutare le imprese e i lavoratori a rispettare le regole della sicurezza per prevenire gli infortuni, per tentare cioè di evitare che accadano. Perché gli infortuni hanno un costo altissimo: per chi li subisce, per la famiglia, per la società. Questo opuscolo è una piccola cosa, ma leggendolo con attenzione capirai che anche piccoli accorgimenti possono evitare grandi problemi.

INAIL 2015

Report annuale infortuni settore agricolo e forestale 2014

ID 1714 | | Visite: 6723 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Report annuale sugli infortuni mortali e con feriti gravi verificatisi nel 2014 nel settore agricolo e forestale

Nel presente documento sono riportati i dati infortunistici più significativi relativi all’anno 2014 contenuti nell’Osservatorio.

Il Report è strutturato in due parti, la prima contiene i dati generali relativi agli infortuni nel loro complesso; la seconda contiene i dati relativi agli infortuni determinati dalle attrezzature di lavoro la cui frequenza risulta essere maggiormente rilevante ossia trattore agricolo o forestale e motocoltivatore/motozzappatrice. I dati sono stati aggregati per:

- distribuzione regionale degli infortuni;
- agente materiale;
- fascia d’età;
- giorno della settimana;
- sesso;
- luogo di accadimento.

Dall’analisi dei dati si evidenzia che quale agente materiale il trattore agricolo e forestale rappresenta da solo più della metà dei casi(56,5% del totale); gli eventi infortunistici con conseguenze gravi coinvolgono il trattore in una percentuale pari al 49%, mentre quelli con conseguenze mortali in una percentuale pari al 51%.

Le informazioni relative alla tipologia dell’evento infortunistico mostrano che nel trattore la voce ribaltamento/rovesciamento rappresenta da sola più dei tre quarti dei casi (77% del totale).

Le altre tipologie di macchine più frequentemente coinvolte negli eventi registrati sono i motocoltivatori/motozzappatrici (10,5% del totale) e le motoseghe (9% del totale). Il numero di infortuni che coinvolgono l’albero cardanico risulta essere abbastanza ridotto (solo 0,7% del totale).

Ciononostante il numero di eventi con conseguenze mortali è assolutamente significativo (66% dei casi).

I dati aggregati per luogo di accadimento mostrano che circa la metà degli infortuni avvengono in campo (48% del totale); altre voci significative sono: la strada (13% del totale) e il bosco (2% del totale).

Le informazioni relative alla fascia d’età degli infortunati mostrano come una quota considerevole di casi riguarda soggetti aventi un’età pari o superiore ai cinquant’anni (67% del totale). 

INAIL 2015
A cura del Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e Insediamenti Antropici dell’INAIL

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INAIL 2015
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Attività di gommista: quali obblighi di Prevenzione Incendi

ID 1692 | | Visite: 26020 | Prevenzione Incendi

Attività di gommista: quali obblighi di Prevenzione Incendi

Pareri discordi sull'assoggettabilità a CPI

La Direzione centrale per la Prevenzione e la sicurezza tecnica del Ministero Interno (Divisione prevenzione incendi) fornisce la risposta ad un quesito pervenuto al Comando Prov.le W.F. di Ferrara, relativamente alla assoggettabilità alla normativa di prevenzione incendi, dell'attività di gommista.

Il quesito
Un professionista chiedeva se un'attività di"gommista" che viene svolta all'interno di un locale che supera i 300 m2 è assoggettabile all'attività n° 53 dell'allegato I al DPR 151/2001 pur non essendo una officina di riparazione che svolge attività sul veicolo e/e parti del motore (es. verniciature, cambio olio ecc.) oppure, avendo un quantitativo di gomme superiore a 10.000 kg.
Se fosse assoggettabile all'attività n° 43 dell'allegato I al DPR 151/2001 pur essendo il deposito effettuato nell'ambito del locale ma non come attività principale ed esclusiva.

Secondo il Comando provinciale
Considerato che i veicoli rimangono unicamente per il tempo necessario alle operazioni di smontaggio e rimontaggio delle gomme, senza interventi di carrozzeria e/o meccanici, e che il deposito non viene effettuato in maniera esclusiva ma è inserito nell'attività sempre presidiata durante l'esercizio,il Comando ritiene che l'attività, così come configurata, non è soggetta ai procedimenti di prevenzione incendi di cui al D.P.R.151/2011.
Sono però fatti salvi gli adempimenti previsti dal Testo Unico di Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) dal punto di vista del rischio di incendio.

Secondo la Direzione Centrale
La Direzione, nella nota n. 3043 del 12 marzo 2015 ritiene che l'attività descritta possa rientrare tra le tipologie di officine di riparazione per veicoli a motore di cui al punto 53 dell'allegato I al D.P.R. 151 se di superficie superiore a 300 mq.
Nel caso sia presente un quantitativo di gomme superiore a 10.000 Kg si configura anche l'attività di cui al punto 43 dello stesso allegato.

In allegato il testo della nota. 

Riferimenti:
Nota n. 3043 del 12-03-2015 
Quesito in materia di prevenzione incendi - Assoggettabilità attività di gommista Officine per la riparazione di veicoli a motore, rimorchi per autoveicoli e carrozzerie (superficie > 200 m2); materiale rotabile ferroviario, tramviario e di aeromobili (superficie > 1.000 m2).

Quesiti Sicurezza MLPS D.Lgs. 81/2008 Istanze di Interpello 24 Giugno 2015

ID 1686 | | Visite: 5510 | Interpelli Sicurezza lavoro



Quesiti Sicurezza MLPS D.Lgs. 81/2008 Istanze di Interpello 24 Giugno 2015

Decreto Direttoriale del 28 settembre 2011
Con Decreto Direttoriale del 28 settembre 2011 è stata istituita la Commissione per gli interpelli prevista dall’articolo 12 comma 2 del Testo Unico in materia di salute e sicurezza nel lavoro (Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81) ed è stato attivato l’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

I quesiti di ordine generale sull'applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro possono essere inoltrati alla Commissione per gli interpelli, esclusivamente tramite posta elettronica, dagli organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali e gli enti pubblici nazionali, nonché dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e dai consigli nazionali degli ordini o collegi professionali.

Le istanze di interpello trasmesse da soggetti non appartenenti alle categorie indicate o privi dei requisiti di generalità non potranno essere istruite. Non saranno pertanto istruiti i quesiti trasmessi, ad esempio, da studi professionali, associazioni territoriali dei lavoratori o dei datori di lavoro, Regioni, Province e Comuni.

Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti costituiscono criteri interpretativi e direttivi per l’esercizio delle attività di vigilanza. Prima di inoltrare l’istanza si prega di verificare:

- che il quesito, concernente l’interpretazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro sia di carattere generale e non attenga a problematiche aziendali specifiche;
- che il soggetto firmatario rientri nelle categorie indicate. 

Nuovi Interpelli pubblicati 24 Giugno 2015:

24/06/2015 - n. 1/2015 Federazione Sindacale Italiana dei Tecnici e Coordinatori della Sicurezza (Federcoordinatori)
Criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare

24/06/2015 - n. 2/2015 Consiglio Nazionale degli Ingegneri
Criteri di qualificazione del docente formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro

24/06/2015 - n. 3/2015 Federazione Nazionale UGL Sanità
Applicazione dell’art. 96 del d.lgs. n. 81/2008 alle imprese familiari

24/06/2015 - n. 4/2015 Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE)
Formazione e valutazione dei rischi per singole mansioni ricomprese tra le attività di una medesima figura professionale


24/06/2015 - n. 5/2015 Consiglio Nazionale degli Ingegneri

Interpretazione dell’art. 65 del d.lgs. n. 81/2008 sui locali interrati e seminterrati


Fonte: MLPS
Elaborato: Certifico Srl - IT
Formato: Adobe portfolio

Consulta tutti gli Interpelli

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Allegato riservato MLPS Istanze Interpello 24 Giugno 2015.pdf
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Software Co&Si (Costi e Sicurezza)

ID 1679 | | Visite: 5521 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Software Co&Si (Costi e Sicurezza)

Il software Co&Si nasce dalla convinzione che la prevenzione sui luoghi di lavoro sia un investimento e non un costo; un investimento dagli incalcolabili ritorni sociali ed umani ma anche economici che invece si possono tentare di quantificare.

La percezione che formazione, DPI, manutenzione, certificazione di impianti e macchine ed in genere tutte quelle misure imposte dalla legge e che servono a migliorare la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro non siano un “costo” è difficile da sradicare; tale errata percezione deriva dalla mancata consapevolezza dei costi generati dalla “non sicurezza” cioè quei costi che si generano in caso di infortunio ed è dovuta talvolta al mancato verificarsi dell’evento infortunistico altre alla difficile percezione di tutte le ripercussioni economiche legate all’infortunio.

E’ proprio per consentire una stima attendibile di tutte queste voci di costo che nasce il software Co&Si (Costi e Sicurezza) da una stretta collaborazione, in seno all’Inail, tra la Contarp (consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione) e la Csa (consulenza statistico attuariale).

Co&Si si rivolge in particolare al datore di lavoro, soprattutto quello delle piccole e medie imprese, nella determinazione delle spese da lui sostenute per la salute e sicurezza sul lavoro sia quelle generate dal verificarsi di eventi infortunistici, sia quelle generate dalle misure di prevenzione e protezione poste in atto.

Co&Si utilizza una serie di parametri personalizzati per la singola azienda contenuti nella banca dati Inail e la personalizzazione si completa con l’inserimento di alcuni dati che vengono richiesti all’azienda stessa.

Un esempio dei parametri utilizzati dal software per la stima economica complessiva sono: costo legato all’assenza dal lavoro per malattia, costo per la sostituzione di un lavoratore infortunato, costo legato al tempo impiegato dal personale per indagini sull’infortunio, costo dovuto alla mancata produzione, costo dovuto a sanzioni penali a carico dell’azienda, costi assicurativi, costo legato alla fermata degli impianti, costo per l’addestramento dei nuovi dipendenti, stima dei costi legati alla perdita di immagine aziendale, costi legati alla formazione, costi legati all’uso di DPI, costi legati alla medicina del lavoro, ecc..

 Nel caso delle piccole e medie imprese, in cui potrebbero non verificarsi infortuni per lunghi periodi di tempo, indipendentemente dai livelli di igiene e sicurezza sul lavoro, diventa statisticamente poco significativo o impossibile effettuare tale stima. Questo comporta una errata percezione del rischio infortunistico e dei costi ad esso associati proprio nelle realtà nelle quali la ripercussione in termini economici di un singolo evento infortunistico potrebbe essere determinante per la sopravvivenza dell’impresa. In tali casi Co&Si attribuisce alla azienda un numero di infortuni, desunto dalla banca dati dell’Istituto, che rappresenta il numero medio di infortuni di una azienda italiana che svolge la medesima attività aziendale, nella medesima area geografica (individuata dalla Asl di appartenenza) e delle medesime dimensione. Si tratta quindi di una stima, che deve aiutare a comprendere l’entità della posta in gioco.

 Tali parametri vengono processati per stimare le seguenti voci di costo:

  • costo assicurativo
  • costo prevenzionale
  • costo infortunistico.

La somma di queste voci consente di ottenere una percezione dei costi totali legati alla salute e sicurezza che l’azienda sostiene direttamente nei primi due casi (costo assicurativo e prevenzionale) e quelli generati o che si possono generare per la terza voce (costo infortunistico).

Oltre a ciò Co&Si raggiunge un ulteriore ambizioso obiettivo ossia quello di stimare il possibile risparmio economico che l’azienda potrebbe ottenere con una buona gestione della salute e sicurezza. Questa stima viene effettuata prendendo in considerazione la riduzione degli infortuni ottenuta da aziende analoghe che hanno investito in sicurezza andando oltre i meri adempimenti normativi individuate nelle aziende del medesimo settore produttivo che hanno adottato la certificazione OHSAS 18001. La riduzione del fenomeno infortunistico comporta una riduzione dei costi aziendali ad esso correlati, a tale riduzione viene sommata quella legata alla possibile diminuzione del premio assicurativo Inail in modo tale da giungere ad una stima del risparmio economico ottenibile dall’azienda.

 Avere contezza di questo possibile risparmio serve a dare elementi concreti al datore di lavoro che deve investire in prevenzione certo del ritorno economico che ne può derivare.

E’ importante ribadire che approcciare la necessità di fare prevenzione anche da un punto di vista economico può fornire ulteriori elementi a datori di lavoro, imprenditori e manager nella definizione delle politiche aziendali; resta indiscusso e indiscutibile che perseguire la salute e sicurezza dei lavoratori è prima di tutto un dovere etico volto alla tutela del capitale umano di una azienda ed in ultima analisi della vita umana.

http://www.inail.it/servizionline/default/Utilizza/index.html

Codice di Prevenzione Incendi: Bozza Dicembre 2014

ID 1504 | | Visite: 12360 | Prevenzione Incendi



Codice di Prevenzione Incendi:  il Documento Unico per la Prevenzione Incendi

Bozza Dicembre 2014

Segnaliamo l’aggiornamento della Bozza del Testo Unico Prevenzione Incendi (Aprile 2014 - Documento Unico per la Prevenzione Incendi - Bozza 12 Aprile 2014) con lo Schema di Decreto e allegato Codice di Prevenzioni Incendi Dicembre 2014 (allegato alla notizia).

Il Nuovo Codice di Prevenzione Incendi è stato sottoposto all'approvazione della Commissione Europea con la procedura di informazione il 18 dicembre 2014.

La Commissione europea ha emesso un "parere circostanziato" in attesa di chiarimenti/integrazioni per gli aspetti legati alla reazione al fuoco dei prodotti.

La richiesta di chiarimenti/integrazioni fa scattare automaticamente la proroga dei tempi per l'approvazione della Commissione di ulteriori 90 giorni, al 19 Giugno 2015, prevista inizialmente per il 18 Marzo 2015.

Il titolo del decreto è “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139

Il progetto di decreto ha lo scopo di semplificare e razionalizzare l'attuale corpo normativo relativo alla prevenzione degli incendi attraverso l'introduzione di un unico testo organico e sistematico di disposizioni di prevenzione incendi applicabili ad attività soggette ai controlli di prevenzione incendi e mediante l'utilizzo di un nuovo approccio metodologico più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali.

Il testo è costituito da cinque articoli ed un allegato; gli articoli della parte dispositiva stabiliscono: 
- art. 1: approvazione delle norme tecniche; 
- art. 2: il campo di applicazione; 
- art. 3: i requisiti e le condizioni per l'impiego dei prodotti antincendio; 
- art. 4: lo svolgimento e le modalità del monitoraggio sull'applicazione delle norme tecniche da parte del Dipartimento dei vigili del fuoco; 
- art. 5: le disposizioni transitorie e finali;

L'Allegato, individua "Norme tecniche di prevenzione incendi", suddivise nelle quattro Sezioni: 
- Generalità (termini, definizioni; progettazione antincendio; determinazione profili di rischio); 
- Strategia antincendio (da reazione al fuoco fino a sicurezza impianti tecnologici); 
- Regole tecniche verticali (Aree a rischio specifico, per atmosfere esplosive; Vani ascensori, attività scolastiche); 
- Metodi (sicurezza antincendio, scenari per progettazione prestazionale, salvaguardia della vita).


Riferimenti dei testi di base

DM 15/03/2005 - Reazione al fuoco prodotti da costruzione: testo definitivo 2004/0276/I; 
DM 15/09/2005 - Norme per vani impianti sollevamento: testo definitivo 2004/0364/I; 
DM 09/03/2007 - Prestazioni di resistenza al fuoco costruzioni: testo definitivo 2006/0389/I; 
DM 16/02/2007 - Classificazione resistenza al fuoco prodotti: testo definitivo 2006/0344/I; 
DM 20/12/2012 - Regola tecnica impianti protezione incendi: testo definitivo 2010/0307/I; 
DM 14/01/2008 - Norme tecniche costruzioni: testo definitivo 2007/0513/I.

Codice di Prevenzione Incendi
Draft - Dicembre 2014

http://ec.europa.eu/growth/tools-databases/tris/en/index.cfm/search/?trisaction=search.detail&year=2014&num=641&mLang=IT

Decreto 3 agosto 2015: Pubblicato il Testo Unico di Prevenzione Incendi (RTO)

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Allegato riservato Testo Unico Prevenzione Incendi - Draft 12.2014.PDF
Draft Dicembre 2014
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La Sicurezza sul lavoro viaggia con le donne

ID 1637 | | Visite: 5244 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

La Sicurezza sul lavoro viaggia con le donne

Donne e lavoro: stress, videoterminali, movimentazioni e cadute

Una pubblicazione affronta le problematiche per le donne lavoratrici correlate all’esposizione a diversi rischi lavorativi. Focus su stress lavoro-correlato, uso del videoterminale, patologie muscolo-scheletriche, cadute e vibrazioni.

Sono diversi i rischi lavorativi che necessitano una riflessione attenta sulle differenze di genere per mettere in atto misure efficaci di tutela della salute e sicurezza delle donne lavoratrici. Su questo tema recentemente l’Inail ha prodotto diverse pubblicazioni in cui la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro sono analizzate in ottica di genere sia sul piano della prevenzione che della ricerca.

 

Una di queste pubblicazioni, dal titolo “La sicurezza sul lavoro viaggia con le donne”, è stata realizzata dall’Inail con le Ferrovie dello Stato italiane e affronta i principali rischi presenti negli ambiti di vita e di lavoro, i loro più significativi effetti e, specialmente, le problematiche specifiche per le lavoratrici.

Ci soffermiamo oggi in particolare sul rischio stress lavoro-correlato, sui disturbi correlati all’uso del videoterminale, sulle patologie muscolo-scheletriche e sul rischio delle cadute.

INAIL 
2013
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Allegato riservato La Sicurezza sul lavoro viaggia con le donne.pdf
INAIL 2013
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Trabattelli - Quaderni Tecnici INAIL

ID 1635 | | Visite: 6330 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Trabattelli

Obiettivo dei Quaderni Tecnici, redatti dal Dit, è accrescere il livello di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili. 

Forniscono informative basate su leggi, circolari, norme tecniche specifiche e linee guida utili a individuare e perfezionare metodologie operative per il miglioramento delle misure di prevenzione contro i rischi professionali.

Questo Quaderno ha come oggetto i trabattelli, attrezzature utilizzate quando ci sia la necessità di spostarsi rapidamente nel luogo di lavoro e di effettuare lavori ad altezze non elevate. In generale, i Quaderni sono rivolti a coloro che operano nell’ambito dei cantieri temporanei o mobili, rappresentando un agile strumento sia per l’informazione e la formazione dei lavoratori sia per il miglioramento dell’organizzazione delle piccole e medie imprese.

INAIL
2015
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Allegato riservato Trabattelli Quaderni Tecnici INAIL.pdf
Quaderni Tecnici INAIL 2015
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