Guida ISPESL confronto nuova direttiva macchine
Guida Ispesl confronto nuova direttiva macchine
L'ISPESL ha pubblicato una Guida al confronto fra la nuova Direttiva Macchine (2006/42/CE) e la Direttiva 98/37/CE.
Visti i diversi cambiamenti che il provvedimento porterà, l'Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro ha realizzato una pubblicazione per sottolineare i punti salienti.
L'idea è nata dalla presentazione lo scorso maggio di una pubblicazione sulla Nuova Direttiva Macchine edita da ETUI-REHS (European Trade Union Institute for Research, Education, Health and Safety) e dal KAN (Commission for Occupational Health and Standardization).
Tale pubblicazione mette a confronto il testo inglese della nuova direttiva con il corrispondente testo della direttiva 98/37/CE.
Valutando l'efficacia di un simile strumento, l'Ispesl ha elaborato un documento analogo che mette a confronto le versioni italiane delle due direttive. In questo modo è stata sottolineata anche la diversità tra le versioni italiane e le corrispondenti versioni inglesi.
La guida approfondisce, in particolare, le differenze che possono essere soggette a diverse interpretazioni e fornisce i commenti esplicativi su determinati temi.
La struttura è articolata in una parte iniziale dedicata alla Nuova Direttiva Macchine con al fianco una colonna dedicata ai commenti.
Successivamente il testo viene messo a confronto con la precedente Direttiva Macchine. Il documento riprende nel metodo la versione inglese, ma se ne differenzia per i riferimenti alla situazione italiana.
ISPESL
Correlati
Guida all’applicazione della direttiva “macchine” 2006/42/CE
Classificazione ATEX polveri
Classificazione ATEX polveri
Il pericolo di esplosioni dovute a polveri combustibili viene spesso sottovalutato rispetto a quello dovuto ai liquidi e gas infiammabili, sebbene i danni causati possano essere anche maggiori. Le polveri combustibili che possono dare origine ad esplosioni sono presenti in una gran parte delle industrie italiane come quella alimentare, chimica, metallurgica, della lavorazione del legno, ecc.
Basti pensare all’industria alimentare e in particolare a quella parte che si occupa della lavorazione delle polveri di grano, cereali, legumi, foraggi, del latte in polvere e dello zucchero.
Tutti noi utilizziamo questi prodotti nel vivere quotidiano ignorando, nella maggior parte dei casi, che possono essere particolarmente pericolosi nella loro lavorazione nei cicli industriali.
È necessario affrontare, quindi, le problematiche della scelta degli impianti e componenti elettrici da utilizzare in queste industrie e della classificazione dei luoghi pericolosi per presenza di polveri combustibili all’interno degli ambienti.
Tutto questo è affrontato facendo riferimento alla normativa vigente comprendente il D.Lgs. 233/03 e le norme CEI 31-67, CEI 31-66 e CEI 31-56.
ISPESL: Software sicurezza macchine sistemi di comando elettrici

ISPESL: Software sicurezza macchine sistemi di comando elettrici
Software sicurezza macchine sistemi di comando elettrici
Software per la valutazione delle caratteristiche di sicurezza dei sistemi di comando elettrici
Aggiornato secondo le prescrizioni del D.LGS. 81/2008
L’obiettivo del software è quello di aiutare e guidare, principalmente i datori di lavoro, all’interpretazione delle prescrizioni sulla sicurezza, di cui il software tratta per gli equipaggiamenti elettrici e i circuiti di comando delle attrezzature di lavoro non marcate CE.
Attraverso un sistema basato su una check-list, il software consente ai datori di lavoro e/o ai tecnici delle ASL di fare una valutazione dell’equipaggiamento elettrico delle macchine e delle attrezzature di lavoro a partire dalla documentazione tecnica che dovrebbe accompagnare le stesse.
In fase di raccolta dei dati, il software supporta il compilatore sia con la fornitura di informazioni addizionali come la norma di riferimento, possibili soluzioni, sia adattandosi in funzione di quanto già inserito; in tal modo, si evita di includere informazioni ridondanti o non necessarie per la check-list, snellendo ulteriormente il processo.
Il risultato è un sistema coerente di supporto alla gestione della materia che fotografa in modo univoco, efficace, flessibile lo stato della sicurezza degli equipaggiamenti elettrici della macchina soggetta ad un controllo.
Il software è stato progettato e sviluppato dal Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell'ISPESL.
Richiede ACCESS 32 bit
ISPESL
Attenzione Ed. 2009 non aggiornato al D.Lgs. 17/2010 Attuazione Direttiva macchine 2006/42/CE
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Software attrezzature di lavoro Equipaggiamenti Elettrici ISPESL.zip ISPESL |
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Direttiva Macchine 2006/42/CE: Novità macchine sollevamento
Direttiva Macchine 2006/42/CE: Novità macchine sollevamento
Novità per l’immissione sul mercato e la messa in servizio di macchine per operazioni di sollevamento
Direttiva Macchine 2006/42/CE
Ing. Laura Tomassini ISPESL
Dipartimento Tecnologie di Sicurezza
Descrizione | Livello | Dimensione | Downloads | |
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Nuova Direttiva Macchine 2006-42-CE - ISPESL - Macchine sollevamento.pdf ISPESL |
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5° Rapporto ISPESL - Sorveglianza Direttiva Macchine 98/37/CE
5° Rapporto ISPESL - Sorveglianza Direttiva Macchine 98/37/CE
ISPESL Quinto Rapporto
sull'attività di Sorveglianza del Mercato per i prodotti che rientrano nel campo di applicazione della Direttiva Macchine 98/37/CE
- Analisi generale delle segnalazioni di non conformità
- Analisi degli accertamenti tecnici
- Analisi delle non conformità per gruppo di requisiti essenziali di sicurezza
- Analisi degli accertamenti tecnici per regione
- Analisi degli accertamenti tecnici per tipologia di macchina
- Documentazione di riferimento per lo svolgimento dell’attività di sorveglianza del mercato
Attività ISPESL di competenza dello Sportello Unico per le attività produttive
Attività ISPESL di competenza dello Sportello Unico per le attività produttive
Il presente documento è stato elaborato su iniziativa dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico dal seguente gruppo di lavoro composto dall'ISPESL, dall'ANCI e dal FORMEZ allo scopo di divulgare le attività dell'ISPESL di competenza dello Sportello Unico per le attività produttive, fornendo procedure, riferimenti normativi e fac-simile della modulistica:
Ing. Carlo Apponi, Ing. Piero Assogna, Ing. Pietro Balbino, Dr.ssa Rita Bisegna, Ing. Antonio Di Mambro, Ing. Domenico Geraci, Ing. Giulio Lusardi, Dr. Carlo Vito Magli, Ing. Leone Pera, Ing. Paolo Giacobbo Scavo, Dr.ssa Michela Susanna nonchè Maria Stella Natale e Barbara Coletti, con funzione di segreteria.
Hanno collaborato:
Ing. Vittorio Mazzocchi Direttore del Dipartimento Omologazione e Certificazione dell'ISPESL che ha supervisionato il testo;
Ing. Giovanni Pagano Coordinatore dell' U.F.I DOM - Mezzi di sollevamento e trasporto materiali;
Ing. Salvatore Siracusa Coordinatore dell' U.F. III DOM - Attrezzature elettriche coadiuvato dal p.i. Gianluca Saputi ;
Ing.Matteo Cannerozzi De Grazia Coordinatore dell'U.F. IV - Impianti a pressione del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell'ISPESL .
Il documento, suscettibile di variazione in relazione all'emanazione di eventuali altri provvedimenti legislativi, sarà disponibile per successive modifiche ed integrazioni sulla pagina web del Dipartimento Omologazione e Certificazione dell'ISPESL.
6 Steps to marking for your product

6 Steps to marking for your product
STEP 1 - Identify the directive(s) and harmonized standards applicable to the product
There are more than 20 directives setting out the product categories requiring CE marking. The essential requirements that products have to fulfil (e.g. safety) are harmonised at EU level and are set out in general terms in these directives. Harmonised European standards are issued with reference to the applied directives and express in detailed technical terms the essential requirements.
STEP 2 - Verify the product-specific requirements
It is up to you to ensure that your product complies with the essential requirements of the relevant EU legislation.Full compliance of a product to the harmonised standards gives a product the “presumption of conformity” with the relevant essential requirements. The use of harmonized standards remains voluntary. You may decide to choose other ways to fulfil these essential requirements.
STEP 3 - Identify whether an independent conformity assessment is required from a Notified body
Each directive covering your product specifies whether an authorised third party (Notified Body) must be involved in theconformity assessment procedure necessary for CE marking. This is not obligatory for all products, so it is important to check whether the involvement of a Notified Body is indeed required. These Bodies are authorised by national authorities and officially “notified” to the Commission and listed in the NANDO (New Approach Notified and Designated Organisations) database.
STEP 4 - Test the product and check its conformity
Testing the product and checking its conformity to the EU legislation (Conformity Assessment Procedure) is the responsibility of the manufacturer. One part of the procedure is, as a general rule, a risk assessment. By applying the relevant harmonised European standards, you will be.
STEP 5 – Draw up and keep available the required technical documentation
The manufacturer has to establish the technical documentation required by the directive(s) for the assessmentof the product’s conformity to the relevant requirements, and for the risk assessment. Together with theEC declaration of conformity, the technical documenta tion must be presented on request to the appropriate national authorities.
STEP 6 – Affi xation of the CE marking to your product and EC Declaration of Conformity
The CE marking must be affixed by the manufacturer, or by his authorized representative within the EEA or Turkey. It must be affixed according to its legal format visibly, legibly and indelibly to the product or its data plate. If a Notified Body was involved in the production control phase, its identification number must also be displayed. It is the manufacturer’s responsibility to draw up and sign an “EC declaration of conformity” proving that the product meets the requirements.
That’s it! Your CE-marked product is ready for the market.
Trattato di Lisbona: Versione consolidata 30.03.2010
Manuale Istruzioni Uso Manutenzione: Attrezzatura foratura

Manuale Istruzioni Uso Manutenzione: Attrezzatura foratura
Manuale di Istruzioni per l'Uso e la Manutenzione Direttiva macchine 2006/42/CE
Attrezzatura per foratura
Modello "Certifico M.I.U.M."
Formato .pdf - Pag. 57
Realizzazione Certifico S.r.l. 2012
Si ringrazia:
USA Stampi S.r.l.
www.usastampi.com
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Manuale Istruzioni Attrezzatura foratura.pdf Certifico |
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Marcatura CE Modulo Base
Marcatura CE Modulo Base
Marcatura CE: ”Percorso di conformità CE di macchine e prodotti elettrici” - Modulo Base
Modulo di formazione introduttivo alle direttive CE
OBIETTIVI
-Conoscere legislazione e normative applicabili alle macchine e prodotti elettrici
-Redigere correttamente un Fascicolo Tecnico di Costruzione FTC
-Fornire informazioni necessarie per la corretta apposizione della marcatura CE
AUTORI
Ing. Marco Maccarelli
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Marcatura CE Modulo Base.pdf Certifico |
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D.Lgs 626/94 e Macchine
Modello Perizia di Valutazione Tecnico - Economica beni mobili
Modello Perizia di Valutazione Tecnico - Economica beni mobili
Modello Perizia di Valutazione Tecnico / Economica beni mobili con contratto di locazione commerciale a riscatto.
Applicazione pratica ad una macchina "Densificatore"
Struttura Modello:
- Identificazione beni
- Criteri di valutazione
- Deprezzamento
- Documentazione fotografica
Formato doc - 35 Mb
..........
La valutazione del valore dei beni mobili oggetto di contratto di locazione commerciale a riscatto, al momento della restituzione, è eseguita secondo il criterio del Costo di ricostruzione deprezzato.
A fronte di normale uso e regolare manutenzione ordinaria e straordinaria a carico del conduttore, il Costo di ricostruzione propriamente detto (reproduction cost) è “il costo di ricostruzione stimato ai prezzi correnti di un esatto duplicato tipologico del bene, ottenuto impiegando gli stessi materiali, le stesse tecnologie, gli stessi standard costruttivi, lo stesso schema esecutivo”.
Per il principio di sostituzione che stabilisce che un compratore non è disposto a pagare per un bene una somma maggiore del costo di riproduzione di un altro sostituto che presenta la stessa utilità funzionale, per stabilire il valore del bene, il costo di ricostruzione viene diminuito del livello di deprezzamento raggiunto dal bene stesso.
Il deprezzamento è un processo di progressiva perdita dell’intrinseco valore economico del bene, inteso in termini reali, escludendo quindi influenze di carattere monetario.
Le principali cause che determinano il deprezzamento di un impianto o attrezzatura sono:
- L’uso
- Gli agenti fisici naturali
- Gli eventi avversi eccezionali
- L’obsolescenza
L’uso provoca un logorio fisico e conseguentemente una diminuizione dell’efficienza del bene.
Tale sì, il deprezzamento determinato da questa causa è da ritenere proporzionale a normale utilizzazione.
Gli agenti fisici naturali sono una insieme di cause (clima, inquinamento, ecc.) che concorrono al logorio fisico.
Gli eventi avversi eccezionali sono una insieme di cause (incidenti, ecc.) che possono comportare danneggiamenti fisici.
L’obsolescenza consiste nel superamento tecnologico del bene strumentale ed è legata al progresso tecnologico che immette sul mercato beni sempre più perfezionati, rendendo obsoleti quelli a disposizione.
Maggiori Info e acquisto Documento
Documento compreso nel Servizio di Abbonamento Marcatura CE
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Perizia Tecnico Economica Valutazione beni mobili.doc Certifico Srl - Rev. 0.0 2014 |
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Check norme Direttiva macchine - Rev. 2.0
Check norme Direttiva macchine
Semplice Check di controllo principali norme tecniche Direttiva macchine
Rev. 2.0 - Agg. Febbraio 2014
Con la Check che presentiamo, puoi verificare la correttezza delle norme tecniche riportate nei tuoi documenti privisti dalla Direttiva macchine, in particolare:
1. Fascicolo Tecnico.
2. Valutazione dei Rischi.
3. Dichiarazione CE di Conformità.
Le norme riportate in check, sono di tipo A/B/C e sono quelle che generalmente riscontriamo non correttamente riportate nei Documenti.
La check non ha carattere di esaustività e può non contemplare altre norme specifiche per la macchina in oggetto riportate/da riportare nei Documenti previsti dalla Direttiva macchine.
Vedi Check aggiornata e ristrutturata
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20140211-m-CheckNorme.pdf Certifico |
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EN 982: Valutazione Rischi norma tipo B

EN 982 - Oleoidraulica
Valutazione dei Rischi / Conformità requisiti di una norma di tipo B
Esempio di Valutazione dei Rischi della norma UNI EN 982
effettuata con Certifico Macchine 4 PRO
Macchina: Pressa generica
1. Valutazione dei Rischi / Conformità Requisiti p. 5
2. UNI EN 982:2009 - Testo requisiti ITA
3. UNI EN 982 formato .cem importabile in CEM4
UNI EN 982
Sicurezza del macchinario - Requisiti di sicurezza relativi a sistemi e loro componenti per trasmissioni oleoidrauliche e pneumatiche - Oleoidraulica
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UNI EN 982 - Valutazione dei Rischi di una norma di tipo B.zip Certifico |
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Guida redazione Manuale Istruzioni
Guida per la redazione del Manuale di Istruzioni Uso e Manutenzione
ID 322 | 18.06.2014
Focus tecnico
Direttiva macchine 2006/42/CE
UNI 10653 Documentazione tecnica di prodotto - Qualità
Il presente FOCUS, estrapola, in accordo con il punto 1.7.4 dell'All I della Direttiva macchine 2006/42/CE, quanto riportato in:
- Guida UE all'applicazione della direttiva macchine 2006/42/CE 2a Ed. Giugno 2010
- Norma tecnica UNI 10653 Documentazione tecnica - Qualità della documentazione tecnica di prodotto.
La UNI 10653 definisce i criteri essenziali per assicurare la qualità dell'informazione che il produttore deve fornire ai destinatari, attraverso la documentazione tecnica di prodotto.
Si applica alla documentazione tecnica di prodotto per la comunicazione fra il produttore e il destinatario del prodotto stesso.
Rev. 01.2012
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Focus Tecnico - Guida redazione Manuale Istruzioni Uso e Manutenzione.pdf Certifico |
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ISO/TR 14121-2:2012 Hybrid Tool

ISO/TR 14121-2:2012 Hybrid Tool
Safety of machinery - Risk assessment - Part 2: Practical guidance and examples of methods
Edizione ISO 2012 (UNI 2013)
Il Rapporto Tecnico ISO/TR 14121-1:2007, (Ed. UNI 2010) è stato ritirato e sostituito dell’Edizione ISO 2012 ed UNI 2013.
Questa seconda Edizione ISO 2012 (UNI 2013) che annulla e sostituisce la prima Edizione (ISO/TR 14121-2:2007), è stata notevolmente ristrutturata e revisionata, in particolare:
1. Gli esempi in precedenza di cui all'allegato A, nonché la descrizione della stima del rischio quantificato, sono stati soppressi;
2. Le spiegazioni dei metodi o strumenti, tratti dall'elenco di cui all'allegato A, sono ora presentati in 5.3.5per il pericolo di identificazione e 5.4.4.1 per la valutazione del rischio;
3. La terminologia ed i criteri sono stati rivisti; di conseguenza, le informazioni vengono fornite in modo più chiaro e completo ed in linea con la ISO 12100.
In particolare, per quanto riguarda il metodo Ibrido di Stima dei Rischi (Rif. A7 Ed 2007), che non è più contemplato negli Allegati, ma nella parte normativa al punto 6.5, è stato corretto nella descrizione dell’intervallo di frequenza, il valore 6 con il valore 5, in quanto questo valore in precedenza creava incongruenze ed in taluni casi valori non tabellati nel calcolo della Stima del Rischio.
Vedi periodo:
“5 interval less than or equal to an hour - this value is not to be decreased at any time”
Il Nuovo Rapporto Tecnico, preparato dal Comitato tecnico ISO/TC 199, Safety of machinery. è acquistabile:
- al sito di ISO a questo link:
http://www.iso.org/iso/home/store/catalogue_tc/catalogue_detail.htm?csnumber=57180
- al sito di UNI a questo link:
http://store.uni.com/magento-1.4.0.1/index.php/uni-iso-tr-14121-2-2013.html
ISO/TR 14121-2:2012
Safety of machinery
Risk assessment
Part 2: Practical guidance and examples of methods
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ISO TR 14121-2-2012 - Hybrid Tool p. 6.5.zip Certifico |
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Gli Organismi Notificati nel commercio UE extra UE

Gli Organismi Notificati nel commercio tra UE e gli altri paesi in reciproco accordo
MRAs
Mutual Recognition Agreements (MRAs)
MRAs lay down the conditions under which the EU and the third country concerned will accept test reports, certificates and marks of conformity issued by the conformity assessment bodies (CABs) of the other party to the agreement, in conformity with the legislation of the other party.
MRAs include the finalisation of relevant lists of designated laboratories, inspection bodies and conformity assessment bodies in both the EU and the third country.
Australia
Canada
Israel
Japan
New Zealand
Switzerland
United States
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Focus tecnico - Gli Organismi notificati nel commercio tra UE e gli altri paesi.pdf MRAs |
252 kB | 27 |
Check norme Direttiva macchine Rev. 2.0 2014
Check norme Direttiva macchine
Rev. 2.0 Agg. Febbraio 2014
Semplice Check di controllo principali norme tecniche Direttiva macchine
Con la Check che presentiamo, puoi verificare la correttezza delle norme tecniche riportate nei tuoi documenti previsti dalla Direttiva macchine, in particolare:
1. Fascicolo Tecnico.
2. Valutazione dei Rischi.
3. Dichiarazione CE di Conformità.
Le norme riportate in check, sono di tipo A/B/C e sono quelle che generalmente riscontriamo non correttamente riportate nei Documenti.
La check non ha carattere di esaustività e può non contemplare altre norme specifiche per la macchina in oggetto riportate/da riportare nei Documenti previsti dalla Direttiva macchine.
Vedi Check aggiornata e ristrutturata
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20140211-m-CheckNorme.pdf Rev. 2.0 2014 |
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Guida pratica Direttiva PED
Guida pratica Direttiva PED
Guida pratica alla Direttiva PED sui sistemi in pressione
Fonte ISPESL 2003
Dipartimento tecnologie di Sicurezza - IV Unità Funzionale - Apparecchi a Pressione
Ing. G. Fichera
Ing. M. Cannerozzi de Grazia
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Guida pratica Direttiva PED.pdf INAIL |
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ATEX Guida alla certificazione

ATEX Guida alla certificazione
Direttiva 94/9/CE
ATEX in materia di prodotti destinati ad essere utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive
L'ISPESL- Dipartimento Omologazione e Certificazione è impegnato da diversi anni nel settore della certificazione di prodotto per quanto riguarda le attrezzature in pressione.
Con il recepimento della direttiva 94/9/CE ATEX che ha ampliato il campo di applicazione della legislazione previgente anche alle apparecchiature “non elettriche”, l'ISPESLsi è trovato nella necessità di essere autorizzato quale organismo di certificazione secondo la direttiva ATEX al fine di esaudire le richieste sempre più pressanti di certificazione congiunta PED-ATEX.
Gli operatori che fino ad oggi hanno lavorato nel campo delle attrezzature in pressione, sono stati marginalmente coinvolti nelle problematiche relative alla sicurezza delle atmosfere esplosive, settore peraltro già ampliamente conosciuto da tutti gli addetti alla sicurezza per quel che riguarda il materiale e gli impianti elettrici.
Per questo motivo si è ritenuto opportuno elaborare una guida alla certificazione mirata princi- palmente agli aspetti e alle problematiche delle apparecchiature “non elettriche” rientranti nel campo di applicazione della direttiva.
Il documento è stato realizzato sulla base dei contenuti della direttiva 94/9/CE nonché delle norme tecniche e delle guide alle norme di buona tecnica del settore.
La guida non può comunque essere considerata esaustiva dell'argomento, visti i continui pareri emessi dall'ATEX Standing Committee e l'evoluzione che gli standard tecnici esistenti subisco- no a causa dell'esperienza maturata e dell'avanzamento tecnologico in materia. Aquesto proposito si è ritenuto opportuno riportare, in appendice alla guida, una raccolta dei pareri espressi dall'ATEX Standing Committee nel corso degli ultimi anni.
Considerata la vastità delle argomentazioni da affrontare e la rapida evoluzione normativa in materia, si è ritenuto opportuno suddividere la guida in due parti al fine di affrontare meglio sia i contenuti puramente tecnici che gli orientamenti normativi ed interpretativi sulla direttiva. Tutti i riferimenti normativi contenuti nella guida devono intendersi aggiornati al gennaio 2005.
La realizzazione del documento è stata coordinata dall'ing. Fausto Di Tosto, referente dell'Unità di Certificazione ATEX, a cui va un sentito ringraziamento per il lodevole impegno prestato.
ISPESL
Rischio esplosione ATEX

Rischio esplosione ATEX
Il rischio di esplosione, misure di protezione ed implementazione delle Direttive ATEX 94/9/CE e 99/92/CE
Il settore delle atmosfere potenzialmente esplosive è regolamentato dalle Direttive ATEX 94/9/CE e 99/92/CE. La Direttiva 94/9/CE è stata recepita in Italia con il DPR n. 126 del 23 marzo 1998 (in vigore dal 1° luglio 2003) ed è una direttiva di prodotto che si rivolge ai costruttori con lo scopo di garantire all’interno della Comunità Europea la libera circolazione dei prodotti fissandone i requisiti essenziali di sicurezza e salute.
La Direttiva 99/92/CE è stata recepita in Italia con il D.Lgs. n. 233 del 12 giugno 2003 (in vigore dal 10 settembre 2003) ed è una direttiva sociale che integra il D.Lgs. 81/08 con il Titolo XI, fissando una serie di obblighi per il datore di lavoro, in relazione alla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
L'applicazione di queste direttive richiede un notevole impegno sia per il costruttore che per il datore di lavoro in quanto comporta azioni e valutazioni sulle attrezzature e sui luoghi e, non ultima, la stesura di un “documento sulla protezione contro le esplosioni”.
Se da un lato è presumibile che la grande industria (farmaceutica, petrolifera...) sia preparata a tali cambiamenti o se non altro in grado di fronteggiare, per disponibilità di mezzi, le difficoltà e la complessità della nuova situazione, dall’altro è altrettanto probabile che questo non sia vero per la piccola industria per la quale non è stato possibile adeguarsi allo spirito delle due direttive.
In considerazione proprio delle eventuali esigenze di piccole e medie imprese, nell’attuare quanto previsto dalla legislazione e dalla normativa vigente in materia di protezione per la presenza di atmosfere potenzialmente esplosive, viene proposto un documento in cui si trattano i fenomeni, i parametri fisici ed i principi fondamentali della protezione contro le esplosioni, la cui conoscenza è essenziale per l’applicazione dei contenuti delle norme tecniche e di legge.
In questa dispensa viene trattato il rischio di esplosione connesso con la presenza di atmosfera esplosiva, così come definita all’interno delle Direttive Europee ATEX 94/9/CE e 99/92/CE cioè “miscela, in condizioni atmosferiche, di aria con sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri nella quale, dopo l'innesco, la combustione si propaga all'insieme della miscela non bruciata”.
Non si prendono in considerazione le sostanze esplosive o instabili il cui utilizzo è regolamentato dal Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, Regio Decreto 18/06/1931 n. 773.
A scopo informativo e come spunto per ulteriori approfondimenti vengono dati alcuni cenni sintetici sulla procedura di classificazione delle aree, mentre per informazioni più dettagliate si rimanda alle pubblicazioni del CEI (Comitato Elettrotecnico italiano) o ad altre raccomandazioni del settore.
Il presente documento è il risultato di un’attività di ricerca che raccoglie i contenuti delle disposizioni di legge vigenti e della normativa tecnica di base per la protezione contro le esplosioni e come tale può essere considerato un’introduzione alle problematiche relative ad ambienti ove possa verificarsi la presenza di sostanze infiammabili e combustibili in forma di gas, vapori, liquidi e polveri.
Capitolo 1
Miscele a rischio di esplosione e atmosfere potenzialmente esplosive
Capitolo 2
La Direttiva 94/9/CE
Capitolo 3
La Direttiva 99/92/CE
Capitolo 4
Sistemi di protezione dalle esplosioni
Capitolo 5
Caratterizzazione qualitativa e quantitativa delle sorgenti di emissione
Capitolo 6
Protezione dalle esplosioni: criteri di valutazione
La normativa di riferimento
Bibliografia
INAIL 2013
ISPESL - Quinta Raccolta Sicurezza Lavoro

ISPESL - Quinta Raccolta Sicurezza Lavoro
L'ISPESL ha realizzato e reso disponibile un raccolta di pubblicazioni sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro "RACCOLTA DI CONTRIBUTI TECNICI, NORMATIVI E DI ATTUALITÀ SULLA SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO".
Fonte: ISPESL
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ISPESL - Quinta Raccolta Sicurezza Lavoro.pdf ISPESL |
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Nuova Direttiva Macchine 2006/42/CE - Macchine sollevamento
Direttiva macchine: Le norme armonizzate tipo A/B/C

Direttiva macchine:
Le norme armonizzate Novembre 2013
CEN
Norme di tipo A: 1
Norme di tipo B: 96
Norme di tipo C: 570
CENELEC
N. 70
Le norme tecniche tipo A/B/C cosa sono e come sono classificate in relazione alla CEN Guide 414
CEN Guide 414
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Direttiva macchine Norme tipo A_B_C.pdf Certifico |
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ABC del diritto dell'Unione europea

L’ABC del diritto dell’Unione europea
Prof. Klaus-Dieter Borchardt
L’ordinamento giuridico dell’Unione europea (UE) è già parte integrante della nostra realtà politica e sociale. Sulla base dei trattati dell’Unione vengono adottate ogni anno migliaia di decisioni, che concorrono in modo determinante a formare il contesto in cui si collocano gli Stati membri e i loro cittadini.
Il singolo individuo ormai non è soltanto un cittadino del suo Stato, della sua città o del suo comune, ma è anche cittadino dell’Unione europea.
Anche per questa ragione è importante che i cittadini dell’Unione conoscano tale ordinamento giuridico, che incide anche sulla loro vita quotidiana.
Per il cittadino non è però sempre agevole comprendere la struttura complessiva dell’Unione.
Da un lato, la complessità dei testi rende difficile avere una visione globale dei trattati e comprenderne la portata; dall’altro, molti concetti
fatti propri dai trattati sono inusuali per i cittadini.
Con questa pubblicazione si intende illustrare la struttura dell’UE e i pilastri su cui si fonda, così da contribuire a diffonderne la conoscenza tra i cittadini.
Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea
2, rue Mercier
2985 Lussemburgo
Lussemburgo
The Pink Book - European Commission

The Pink Book - European Commission
Enterprise and Industry
THE ACQUIS OF THE EUROPEAN UNION UNDER THE MANAGEMENT OF DG ENTERPRISE AND INDUSTRY
LIST OF MEASURES (The “Pink Book”)
European Commission
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pink-book_en.pdf Europea Commission |
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Marcatura CE - Modulo Approfondimento 1
Marcatura CE - Modulo Approfondimento 1
Marcatura CE -”Percorso di conformità CE di macchine e prodotti elettrici”-Modulo Approfondimento 1
Modulo di formazione Approfondimento alle direttive CE
OBIETTIVI
-Conformità ai RESS e Norme Armonizzate tipo A, B, C.
-Identificazione dei pericoli in accodo con la Norma EN 12100-1:2005 e 12100-2:2005
-Valutazione dei Rischi in accordo con la norma EN 1050
-Requisiti di Sicurezza Elettrici in accordo con la norma EN 60204-1
-Approccio all'Analisi dei Rischi
AUTORI
Ing. Marco Maccarelli
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Marcatura CE Modulo Approfondimento 1.pdf Certifico |
5653 kB | 102 |
Marcatura CE - Modulo Approfondimento 2
Marcatura CE - Modulo Approfondimento 2
Organizzazione del Fascicolo Tecnico di Costruzione e dei passi da seguire per redigere il documento di Analisi dei Rischi, produrre il Manuale d'Istruzioni per Uso e Manutenzione e Compilare correttamente la Dichiarazione di Conformità.
Formato .pdf
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Modulo Approfondimento 2.pdf Certifico |
5733 kB | 93 |
Segnaletica - Etichettta Energetica Lampade

Segnaletica /Etichetta Energetica Lampade
ETICHETTA ENERGETICA LAMPADE
REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 874/2012 DELLA COMMISSIONE del 12 luglio 2012 che integra la direttiva 2010/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo d’energia delle lampade elettriche e delle apparecchiature d’illuminazione.
1. Scheda Tecnica
2. File small
3. File large
Direttiva Macchine 2006/42/CE - Modello Dichiarazione CE di Conformità
Direttiva Macchine 2006/42/CE - Modello Dichiarazione CE di Conformità
Altre Direttive applicabili:
Direttiva Bassa tensione 2006/95/CE
Direttiva Compatibilità Elettromagnetica 2004/108/CE
[Elaborazione Software Certifico macchine]
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DichiarazioneCEconformità.doc Certifico |
54 kB | 79 |
Check norme Direttiva macchine 2013
Check norme Direttiva macchine 2013
Semplice Check di controllo principali norme tecniche Direttiva macchine
Con la Check che presentiamo, puoi verificare la correttezza delle norme tecniche riportate nei tuoi documenti previsti dalla Direttiva macchine, in particolare:
1. Fascicolo Tecnico.
2. Valutazione dei Rischi,
3. Dichiarazione CE di Conformità.
Le norme riportate in check, sono di tipo A/B e sono quelle che generalmente riscontriamo non correttamente riportate nei Documenti.
La check non ha carattere di esaustività e può non contemplare altre norme specifiche per la macchina in oggetto riportate/da riportare nei Documenti previsti dalla Direttiva macchine.
Vedi Check aggiornata e ristrutturata
Descrizione | Livello | Dimensione | Downloads | |
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20130508-m-CheckNorme.pdf Certifico |
313 kB | 25 |
Analisi posizionamento disp. protezione optoelettronici
Analisi posizionamento disp. protezione optoelettronici
Relazione UNI EN 999 - Analisi tecnica relativa al posizionamento dispositivi di protezione optoelettronici scarico linee - Anno 2003
Norme riportate ritirate o sostituite, struttura relazione esempio.
Ing. M. Maccarelli
Rif.
UNI EN 1050 “Principi per la valutazione dei rischi”.
CEI EN 60204-1 “Sicurezza del macchinario – Equipaggiamento elettrico delle macchine”.
UNI EN 954-1 “Parti dei sistemi comando legate alla Sicurezza”.
UNI EN 999 “Distanze di posizionamento”.
CEI EN 61496-1 “Apparecchi elettrosensibili”.
CEI EN 61496-2 “Dispostivi ottici”.
CEI EN 60947-5-1 “Apparecchiature a bassa tensione Dispositivi per circuito di comando ed elementi di manovra”.
UNI EN 418 “Dispositivi di arresto di emergenza, aspetti funzionali”.
UNI EN 1088 “Dispositivi di interblocco associati ai ripari - Criteri di scelta e progettazione”.
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Relazione UNI EN 999.pdf Certifico |
104 kB | 62 |
7° Rapporto Direttiva macchine: Analisi dati Non Confomità XLS

7° Rapporto Direttiva macchine - Dati NC xls
Attività di sorveglianza del mercato ai sensi del D.Lgs. 17/2010 per i prodotti rientranti nel campo di applicazione della Direttiva Macchine
Rielaborazione analitica in formato excel dei dati relativi alle Non Conformità
A. Tutte le Non conformità per RESS
B. Tutte le Non conformità per Numero
1. Non conformità riferite al gruppo di RES Comandi
2. Non conformità riferite al gruppo di RES Rischi meccanici - Protezioni e dispositivi di protezione
3. Non conformità riferite al gruppo di RES Rischi meccanici - Stabilità e resistenza
4. Non conformità riferite al gruppo di RES Posto di lavoro
5. Non conformità riferite al gruppo di RES Rischi meccanici - Altri rischi
6. Non conformità riferite al gruppo di RES Altri rischi
7. Non conformità riferite al gruppo di RES Rischi elettrici
8. Non conformità riferite al gruppo di RES Manutenzione
9. Non conformità riferite al gruppo di RES Segnalazioni, Marcature ed Istruzioni
Formato: xls
Elaborato: Certifico S.r.l.
Riservato: Clienti+ o Abbonati
Dati INAIL 2013
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Analisi RESS 7 Rapporto INAIL Sorveglianza Direttiva macchine.zip Certifico |
297 kB | 24 |
Direttiva macchine - Il Manuale di Istruzioni

FOCUS Tecnico
Direttiva macchine - Il Manuale di Istruzioni
Redazione e validazione
La redazione del Manuale di Istruzioni di una macchina è un obbligo che il Fabbricante deve assolvere secondo le indicazioni del RESS punto 1.7.4 dell’Allegato I, Requisiti Essenziali di Sicurezza e Salute, della Direttiva macchine 2006/42/CE e delle norme tecniche applicabili, tra le quali la norma orizzontale (type A) EN ISO 12100.
La corretta redazione del Manuale di Istruzioni, sviluppata a livello progettuale della stessa è un aspetto di base per la Sicurezza e la Salute degli operatori che ne faranno uso.
Con la redazione del Manuale, la validazione dello stesso sui requisiti richiesti consentirà di predisporre un “Documento” conforme alla Direttiva macchine e adeguato agli operatori.
Con il lavoro presente, oltre ai requisiti richiesti per la redazione del manuale di Istruzioni, sono proposte delle schede per la sua Validazione che ne daranno evidenza documentale del “corretto processo” di elaborazione in termini di struttura e contenuti.
Il Focus raccoglie:
1. Focus Tecnico [pdf]
2. File .CEM importabile in CM4 PRO Requisiti Manuale Istruzioni [cem]
3. Modello Check list Validazione Manuale Istruzioni [doc]
Descrizione | Livello | Dimensione | Downloads | |
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Focus Certifico - Direttiva macchine Il Manuale di Istruzioni.zip Certifico |
3751 kB | 64 |
Check List Safety CE

Check List Safety CE
Direttiva Macchine
Modello esempio di Check List per la verifica della corretta applicazione della Direttiva Macchine di piccole attrezzature destinate a pressopiegatura di lamiere e manufatti tubolari.
La Check List proposta è stata redatta per la verifica della corretta applicazione della Direttiva Macchine, il file relativo .CEM è importabile in Certifico Macchineattraverso la funzione "Importa Norme da file".
Dopo l'importazione è possibile effettuare la Valutazione dei Rischi e/o stabilire la Conformità ai requisiti richiesti.
Con Certifico Macchine puoi costruire da solo Check List di controllo per le tue macchine.
Allegato file CEM e procedura di importazione della check list in CEM4
Descrizione | Livello | Dimensione | Downloads | |
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Check List CL001 Direttiva Macchine.zip Certifico |
329 kB | 66 |
Information on CE Marking
Information on CE Marking
Information on CE marking and on the EC Declaration of Conformity based on testing services and certificates of the VDE Testing and Certification Institute
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Information on CE Marking.pdf |
2360 kB | 69 |