Linee guida per la gestione delle terre di fonderia di metalli ferrosi - RL
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Linee guida per la gestione delle terre di fonderia di metalli ferrosi - RL
ID 16059 | 15.03.2022 / In allegato Linee guida RL
Linee guida per la gestione delle terre di fonderia di metalli ferrosi, approvate dalla Regione Lombardia con D.g.r. n. XI/6071, pubblicata sul bollettino n.10 di dell'11 marzo 2022.
Le linee guida forniscono indicazioni alle Autorità competenti per l’autorizzazione «caso per caso» della cessazione della qualifica del rifiuto e che la conformità ai disposti in esse contenuti sostituisce di fatto il parere di ARPA previsto dall’art. 184 ter del d.lgs. 152/06 relativamente alla cessazione della qualifica di rifiuto delle terre di fonderia di metalli ferrosi. Inoltre, le linee guida possono essere uno strumento a supporto dei produttori per valutare e dimostrare il rispetto dei criteri dell’art. 184-bis del d.lgs. n. 152/2006.
Il presente documento è stato realizzato dal Tavolo Tecnico “Scorie di fusione” istituito nell’ambito dell’Osservatorio per l’Economia Circolare e la Transizione Energetica attivato da Regione Lombardia, con l’obiettivo di fornire a tutti i soggetti coinvolti un quadro di riferimento tecnico/normativo chiaro e condiviso per la gestione circolare di alcuni dei principali residui delle attività siderurgiche/metallurgiche presenti sul territorio regionale.
Il documento risponde all’esigenza di favorire, attraverso l’applicazione di criteri adeguati al progresso tecnico e in linea con i più recenti orientamenti UE, l’utilizzo sostenibile dei residui di produzione e la conseguente minimizzazione del ricorso alla discarica, supportando il passaggio dal concetto di “gestione di un rifiuto” a quello, oggi ineludibile, di “valorizzazione di una risorsa”.
Il nuovo approccio alla gestione dei residui formalizzato nelle norme approvate nel maggio del 2018, ruota attorno al concetto di economia circolare che vede nella valorizzazione dei materiali “a fine vita” l’elemento centrale per creare nuove risorse, riducendo lo “sfruttamento” del nostro pianeta.
Obiettivo principale del presente documento è quello di favorire l’utilizzo dei principali residui derivanti dal settore della fonderia come sottoprodotti o come prodotti da recupero rifiuti (c.d. “end of waste”), attraverso l’individuazione di un percorso e procedure certi ed univoci, per trattare in modo sicuro gli scarti e renderli utilizzabili come materie prime per altri processi produttivi e/o attività; in entrambi i casi il residuo rappresenta una valida alternativa all’utilizzo di materie prime “vergini”, favorendo le condizioni per creare un effettivo mercato per questi materiali ”alternativi”.
Questo processo è complesso e richiede una serie di passaggi e di approfondimenti, che sono oggetto di puntuale trattazione nel presente documento:
2. mappatura completa dei flussi produttivi dai quali hanno origine i suddetti residui, attraverso l’analisi del processo produttivo;
3. individuazione delle “normali pratiche industriali” applicate ai residui delle lavorazioni di fonderia, che consentano di indirizzarli verso processi di utilizzo;
4. analizzare le motivazioni che ad oggi continuano a limitare l’utilizzo degli aggregati riciclati con riguardo alle barriere economiche, tecniche, culturali e normative esistenti;
5. pervenire ad una documentazione che attesti la qualità dei residui delle lavorazioni di fonderia (in particolare terre e sabbie) ai fini del loro utilizzo, le cui caratteristiche per alcune applicazioni, risultano essere migliori della materia prima vergine che sostituiscono;
6. delineare procedure di controllo uniformi a livello regionale e il più semplificate possibili; la linea guida tecnica si intende immediatamente applicabile nell’operatività della gestione del recupero delle Terre esauste di fonderia.
Si sottolinea che alla data di pubblicazione della presente linea guida, non sono ancora state definite le indicazioni e/o specifici criteri per la valutazione di ecotossicità del materiale per i casi previsti al Paragrafo 4 ed Allegato 1.
Indice
0. PREMESSA
1. Il processo di fonderia
1.1 Le fasi del processo produttivo
1.2 I residui prodotti dal processo di fonderia
1.3 I residui di produzione: le terre esauste
2 CARATTERIZZAZIONE DELLE TERRE ESAUSTE
2.1 Natura dei leganti utilizzati nei processi di formatura
2.2 Contaminazioni di Terre e sabbie dovute ai residui di leganti
2.3 Caratteristiche chimico-fisiche e mineralogiche
2.4 Composizione chimica
2.4.1 Presenza di sostanze pericolose
2.4.2 Indagini relative agli inquinanti organici persistenti (POPs)
2.5 Caratteristiche granulometriche
3 GESTIONE DEL RESIDUO TERRE ESAUSTE
3.1 Gestione come sottoprodotto
3.1.1 Trattamenti rientranti nella “normale pratica industriale”
3.1.2 Aspetti gestionali
3.1.3 Riepilogo verifica delle condizioni definite dall’Art. 184-bis D. Lgs. 152/06
3.2 Gestione come rifiuto da recuperare con cessazione della qualifica di rifiuto (EoW)
3.2.1 Attribuzione dello status di rifiuto
3.2.2 Operazioni di recupero presso l’impianto autorizzato
3.2.3 Riepilogo verifica delle condizioni art. 184-ter D. Lgs. 152/2006
4. UTILIZZI TIPICI
4.1 Gli ostacoli all’utilizzo
5. SCHEDE ANALITICHE PER GLI UTILIZZI TIPICI
5.1 Requisiti standard di prodotto
5.2 Scheda Tecnica (per Sottoprodotto)
5.3 Approccio metodologico proposto per la verifica dei requisiti di tutela della salute e dell’ambiente (per utilizzi non legati)
5.4 Verifica adempimenti REACH
5.5 Criteri di campionamento
6. Vantaggi dell’impiego delle Terre e sabbie esauste in sostituzione di materie prime “vergini”
Allegato 1
Allegato 2
...
Fonte: Regione Lombardia
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