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Studio monitoraggio concentrazioni di fibre di amianto in ambiente esterno

ID 23795 | | Visite: 1110 | Documenti Sicurezza EntiPermalink: https://www.certifico.com/id/23795

Studio monitoraggio concentrazioni di fibre di amianto in ambiente esterno ARPAE 2025

Studio per il monitoraggio delle concentrazioni di fibre di amianto in ambiente esterno / ARPAE 2025

ID 23795 | 10.04.2025 / In allegato

La stima della esposizione della popolazione a fibre di amianto aerodisperse derivanti dalla presenza di MCA (materiali contenenti amianto) in opera, ad esempio coperture, o in casi di eventi straordinari quali incendi, grandinate, trombe d’aria, sollecita l'approfondimento delle procedure tecniche necessarie per il monitoraggio delle fibre di amianto in ambiente esterno e delle conseguenti valutazioni dei risultati.

La complessità della tematica richiede, in ogni caso, preliminari riflessioni sulle possibili “sorgenti di dispersione", quali MCA in progressivo degrado esposti agli agenti atmosferici e rifiuti abbandonati che rappresentano, allo stato attuale, punti di emissione diffusa in aria.

Poiché le fibre di amianto presenti nell’atmosfera si disperdono e si diluiscono in volumi d’aria considerevoli e seguono l’andamento dei venti, sinteticamente si può affermare che non sempre dopo un campionamento è possibile mettere in relazione le eventuali fibre di amianto osservate al microscopio con la sorgente inquinante. Quindi i fattori meteorologici influiscono notevolmente sulle concentrazioni delle fibre di amianto presenti nell’aria. Infine, se presenti, le fibre di amianto aerodisperse possono anche avere un’origine naturale dovuta all’erosione delle rocce contenenti amianto (pietre verdi) e alla movimentazione dei loro materiali rocciosi.

In bibliografia sono reperibili dati di monitoraggi che, pur rappresentando un utile patrimonio di base, sono spesso poco confrontabili fra loro, a volte sono datati o sono riferiti a realtà specifiche. Anche nella Regione Emilia-Romagna gli enti di controllo, in situazioni diverse, hanno effettuato monitoraggi di fibre di amianto aerodisperse i cui risultati non hanno evidenziato valori significativi ai fini del rischio per la salute della popolazione generale. 

Seppure in assenza di specifici obblighi normativi, Arpae di Reggio Emilia ha redatto uno studio per il monitoraggio delle concentrazioni di fibre di amianto aerodisperse in ambienti di vita esterni (outdoor), con indicazioni operative per il campionamento, criteri di analisi e valutazione dei risultati.

Uno specifico gruppo regionale coordina tale attività sulla base di specifiche esigenze di approfondimento.
...

Le fibre di amianto possono essere immesse in atmosfera da sorgenti naturali e/o a causa delle attività umane. Nell'ambito delle sorgenti antropiche, va considerata la significativa presenza sul territorio di manufatti contenenti amianto (MCA) che, con l'uso e l'invecchiamento, tendono a rilasciare fibre in ambiente. Altre fonti potenziali possono
essere individuate nella:
a) rimozione, trasporto e stoccaggio (provvisorio e definitivo) di MCA;
b) presenza di siti contaminati, discariche;
c) presenza di cave e movimentazione dei materiali da esse estratte;
d) eventi straordinari (incendi, eventi atmosferici estremi, terremoti ecc)

Attualmente, non esistono norme europee o nazionali che definiscano la procedura di campionamento e analisi dei livelli di concentrazione di fibre di amianto in aria outdoor.

Una valutazione può comunque essere effettuata per confronto con il valore di < 0,1 - 1 ff/L, indicazione sanitaria tratta da studi di esposizione effettuati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO Air Quality Guidelines for Europe, 2nd edition, 2000).
...

segue allegato

Fonte ARPAE

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