Slide background




Criteri e metodi di valutazione rischio microclima ambienti moderati e severi

ID 22070 | | Visite: 855 | Documenti Sicurezza EntiPermalink: https://www.certifico.com/id/22070

Criteri e metodi di valutazione rischio microclima ambienti moderati e severi PAF

Criteri e metodi di valutazione del rischio microclima ambienti moderati e ambienti severi

ID 22069 | 15.06.2024 / In allegato

Per ambienti moderati si intendono tutti i luoghi di lavoro nei quali non esistono particolari esigenze produttive che, vincolando uno o diversi parametri microclimatici come, ad esempio, umidità relativa, velocità dell'aria, temperatura radiante e resistenza termica del vestiario, impediscono il raggiungimento del confort termico, inteso come lo stato psicofisico nel quale il soggetto esprime soddisfazione verso l’ambiente termico in esame.

Per ambiente severo si intende un luogo di lavoro nel quale specifiche e tassative esigenze produttive (vicinanza a forni, cella frigorifera) o condizioni climatiche esterne (lavorazioni all'aperto, agricoltura, edilizia ecc.), determinano la presenza di parametri termoigrometrici stressanti.

In ambienti severi caldi si riscontra un notevole intervento del nostro sistema di termoregolazione al fine di diminuire l'accumulo di calore nel corpo. Per gli ambienti severi caldi, le norme tecniche di riferimento sono la norma UNI EN ISO 7243 e la norma UNI EN ISO 7933.

Gli ambienti severi freddi si caratterizzano da condizioni che richiedono un sensibile intervento del nostro sistema di termoregolazione per limitare la potenziale ed eccessiva diminuzione della temperatura corporea. Per gli ambienti severi freddi, le norme tecniche di riferimento sono la norma UNI EN ISO 15743 e la norma UNI EN ISO 11079. In particolare quest’ultima normativa propone una metodologia per la valutazione dello stress microclimatico derivante da ambienti severi freddi.
________

1. AMBIENTI MODERATI

Si definiscono ambienti moderati quegli ambienti nei quali non esistono vincoli in grado di pregiudicare il raggiungimento del comfort termico laddove per “comfort termico” si intende lo stato psicofisico nel quale il soggetto esprime soddisfazione verso l’ambiente termico in esame.

Questi ambienti - se permangono i criteri di comfort di seguito discussi - non espongono in genere il lavoratore a rischi per la salute. La norma tecnica di riferimento per la valutazione degli ambienti moderati è la UNI EN ISO 7730:2006: Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale. Gli indici descritti nella norma tecnica permettono di valutare:

- se il soggetto (nella sua globalità) si trova in una condizione di comfort termico o quanto è distante da quella condizione (indici di comfort globale PMV e PPD);
- se esistono delle condizioni termiche locali che possono creare dei discomfort per specifiche parti corporee (discomfort locali).

1.1 Comfort Globale

Gli indici maggiormente utilizzati derivano da un approccio teorico basato sull’applicazione dell’equazione di bilancio termico al corpo umano, cercando di stabilire una relazione tra la sensazione termica ed i 6 parametri fondamentali.

La condizione di benessere microclimatico coincide con la sensazione di neutralità termica (omeotermia = temperatura interna costante). Scostamenti dalla condizione di omeotermia producono sensazioni crescenti di discomfort.

L’indice più utilizzato è il Predicted Mean Vote (PMV) che deriva dagli studi che Ole Fanger (1934 - 2006) condusse nella seconda metà degli anni ‘60.

Fanger creò un modello predittivo confrontando i risultati ottenuti applicando l’equazione di bilancio termico al corpo umano con i voti di sensazione termica ottenuti dal campione di studenti del college che espose in camera climatica per 3 ore, facendogli eseguire attività standardizzate. Gli indici PMV e PPD Il PMV rappresenta il giudizio medio previsto che verrebbe espresso da un ampio gruppo di persone esposte alle medesime condizioni microclimatiche in esame, in una scala di sensazione termica a 7 punti:

+3 molto caldo,
+2 caldo,
+1 leggermente caldo
0 neutro
-1 leggermente freddo
-2 freddo
-3 molto freddo L’indice PMV è ritenuto un indicatore affidabile quando assume valori compresi nell’intervallo tra -2 e +2.

La UNI EN ISO 7730 raccomanda di utilizzare l’indice PMV quando tutti i principali 6 parametri, necessari per la sua valutazione, assumono valori compresi nei seguenti intervalli:

Criteri e metodi di valutazione rischio microclima ambienti moderati e severi PAF   Tab  1
...

PAF 2019

Collegati:

Tags: Sicurezza lavoro Abbonati Sicurezza Rischio microclima

Articoli correlati

Ultimi archiviati Sicurezza

Lug 12, 2024 57

Decreto Ministeriale 4 febbraio 1980

Decreto Ministeriale 4 febbraio 1980 Vigilanza congiunta (ispettorati del lavoro e organi ispettivi della Azienda autonoma delle ferrovie dello Stato) sulla applicazione delle norme di prevenzione degli infortuni negli impianti ferroviari. (GU n. 103 del 15 aprile 1980) Leggi tutto
Sentenze cassazione penale
Lug 12, 2024 92

Cassazione Penale Sent. Sez. 4 Num. 23049 | 10 giugno 2024

Cassazione Penale Sez. 4 del 10 giugno 2024 n. 23049 ID 22237 | 12.07.2024 Cassazione Penale Sez. 4 del 10 giugno 2024 n. 23049 - Infortunio durante la pulizia di un macchinario con la soda caustica. Obbligo di vigilanza del datore di lavoro sul comportamento del preposto in modo da impedire… Leggi tutto
Lug 11, 2024 98

Decreto direttoriale n. 64 del 10 Luglio 2024

Decreto direttoriale n. 64 del 10 Luglio 2024 ID 22229 | 11.07.2024 / In allegato Decreto direttoriale n. 64 del 10 Luglio 2024 - Aggiornamento della composizione della Commissione per l’esame della documentazione per l’iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati di cui all’Allegato III del… Leggi tutto

Più letti Sicurezza