Vademecum Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) | Rev. 1.0 Settembre 2023
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27 Novembre 2024 | |||||||||||||
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Vademecum Rifiuti App. Elettriche ed Elettroniche RAEE / Sett. 2023 ID 19611 | 04.09.2023 / Vademecum in allegato Il presente elaborato analizza la disciplina propria dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) evidenziandone, anche con il supporto di immagini e schemi, il campo di applicazione, la gestione e gli obblighi/ adempimenti degli attori individuati dalla normativa. Il vademecum risulta essere così strutturato: Indice Update Rev. 1.0 del 04.09.2023 - Decreto 10 luglio 2023 n. 119 Regolamento recante determinazione delle condizioni per l'esercizio delle preparazioni per il riutilizzo in forma semplificata, ai sensi dell'articolo 214-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. (GU n.204 del 01.09.2023). Entrata in vigore del provvedimento: 16/09/2023 Rinumerazione complessiva e inserimento dei seguenti nuovi paragrafi: Premessa Per rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) si intendono, ai sensi dell’art. 4, comma 1, lett. e), Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49, le apparecchiature elettriche o elettroniche che sono rifiuti ai sensi dell’art. 183, comma 1, lettera a), D.Lgs. n. 152/2006, inclusi tutti i componenti, sottoinsiemi e materiali di consumo che sono parte integrante del prodotto al momento in cui il detentore si disfi, abbia l’intenzione o l’obbligo disfarsene. Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49 Il Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49 si applica: - alle AEE rientranti nelle categorie di cui all'Allegato I ed elencate a titolo esemplificativo all'Allegato II dal 12 aprile 2014 fino al 14 agosto 2018; A partire dal 15 agosto 2018, come previsto dal Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49, è entrato in vigore l’Open Scope che consiste in un allargamento e modifica della classificazione delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE). Secondo il nuovo sistema, definito “campo aperto” di applicazione, gli adempimenti della normativa RAEE riguardano tutte le Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche per le quali non sia prevista specifica esclusione. Si è trattato di un ampliamento che ha determinato l’inserimento di un gran numero di nuove tipologie di rifiuti elettrici, per i quali è scattato l’obbligo di raccolta in modo differenziato e trattamento adeguato. L’estensione dell’ambito di applicazione ha coinvolto anche nuovi Produttori e Importatori di AEE che, in base al principio di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), per i quali l’obbligo di occuparsi anche della fase post-consumo dei propri prodotti: raccolta, trattamento, recupero e smaltimento dei RAEE secondo la normativa vigente. Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49 Art. 2 Ambito di applicazione 1. Le disposizioni del presente decreto legislativo si applicano: a) alle apparecchiature elettriche ed elettroniche rientranti nelle categorie di cui all'Allegato I ed elencate a titolo esemplificativo all'Allegato II, dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo sino al 14 agosto 2018; 2. Il presente decreto legislativo non pregiudica l'applicazione della normativa nazionale di recepimento delle disposizioni europee in materia di sicurezza, di salute, di sostanze chimiche, nonche' del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), del decreto legislativo 16 febbraio 2011, n. 15, di recepimento della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009 sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia, della normativa nazionale di recepimento della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2011 sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche e della Parte Quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni.[/box-note] Normativa di riferimento Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49 Decreto 25 settembre 2007 n. 185 - Organi gestionali del sistema Decreto 8 marzo 2010 n. 65 - Modalità semplificate di gestione dei RAEE in modalità 1 contro 1 Decreto 31 maggio 2016 n. 121 - Modalità semplificate di gestione dei RAEE in modalità 1 contro 0 Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 - Testo unico ambientale [...] Apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) Definizione di AEE Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49 Art. 4 Definizioni comma 1 lettera a) 1. Ai fini del presente decreto legislativo si intende per: La condizione di “corretto funzionamento” è quella per la quale la circolazione della corrente elettrica o l’emissione di campi elettromagnetici determina la funzione d’uso principale (funzione primaria) per la quale il prodotto è stato progettato e costruito. Se l'energia elettrica viene utilizzata solo per le funzioni di supporto o di controllo, questo tipo di apparecchiatura non rientra nella definizione di AEE di cui all’art. 4 del Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49. Tra le apparecchiature che non necessitano di energia elettrica per svolgere la loro funzione di base, ma richiedono solo, ad esempio, una scintilla per iniziare, ci sono le falciatrici a benzina e le cucine a gas con sola accensione elettronica. Analogamente, le caldaie a gas che per il loro corretto funzionamento dipendono solo dal gas, e per le quali l’energia elettrica svolge solo una funzione di supporto e controllo, sono escluse. La definizione di AEE, inoltre, individua specifiche tipologie di apparecchiature, rientranti nell’ambito di applicazione: - apparecchiature “di generazione” sono quelle che generano segnali di tensione nei limiti indicati nella su menzionata definizione di AEE; Si intendono per rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o RAEE le apparecchiature elettriche o elettroniche che sono rifiuti ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera a), del D.Lgs. n. 152/2006, inclusi tutti i componenti, sottoinsiemi e materiali di consumo che sono parte integrante del prodotto al momento in cui il detentore si disfi, abbia l'intenzione o l'obbligo disfarsene. I componenti, i sottoinsiemi e i materiali di consumo che sono parte integrante del prodotto nel momento in cui questo diventa rifiuto, anche se aggiunti successivamente e di altri produttori, devono essere gestiti unitamente al RAEE che li contiene, ciascuno secondo le proprie caratteristiche. I componenti, rientrano tra quegli oggetti che, quando assemblati, permettono ad una AEE di lavorare correttamente precisando che i componenti immessi sul mercato separatamente, per essere utilizzati per fabbricare o riparare una AEE, ricadono fuori dallo scopo della direttiva a meno che non abbiano essi stessi una funzione indipendente. Per “funzione indipendente”, s’intende l’attitudine di un prodotto a svolgere la propria funzione primaria, ovvero quella per la quale è stato progettato, “indipendentemente” dall’assemblaggio/integrazione in un altro prodotto o apparecchiatura. Conseguentemente, qualora la funzione primaria del componente si manifesti solo con l’assemblaggio/integrazione dello stesso in un’altra apparecchiatura al fine di consentire il suo corretto funzionamento, allora il componente è escluso dall’ambito di applicazione della normativa RAEE. Viceversa, se la funzione primaria del componente è autonoma dalla funzione primaria dell’AEE per la quale è stata fabbricata o da quella dell’AEE riparata, tale componente è esso stesso un’AEE e, pertanto, incluso nell’ambito di applicazione di cui all’articolo 2 del Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49. A titolo esemplificativo l’hard disk di un computer è componente se integrato o assemblato all’interno del case del computer, viceversa è un’AEE se munito di proprio case, con funzione di memorizzazione di dati autonoma disponibile senza ulteriori operazioni o connessioni oltre a quelle semplici che possono essere eseguite da qualsiasi persona. Schema 1 - Definizione di AEE [...] Classificazione RAEE Sono i rifiuti elettronici originati dai nuclei domestici e i RAEE di origine commerciale, industriale, istituzionale e di altro tipo analoghi, per natura e quantità, a quelli originati dai nuclei domestici. I rifiuti di AEE che potrebbero essere usate sia dai nuclei domestici sia da soggetti diversi dai nuclei domestici sono in ogni caso considerati RAEE provenienti dai nuclei domestici. Sono i rifiuti elettronici originati dai nuclei domestici e i RAEE di origine commerciale, industriale, istituzionale e di altro tipo analoghi, per natura e quantità, a quelli originati dai nuclei domestici. I rifiuti di AEE che potrebbero essere usate sia dai nuclei domestici sia da soggetti diversi dai nuclei domestici sono in ogni caso considerati RAEE provenienti dai nuclei domestici. RAEE domestici I RAEE domestici sono ripartiti in cinque raggruppamenti: Immagine 6 - Raggruppamenti RAEE domestici La differenza tra RAEE provenienti da nuclei domestici e RAEE professionali riguarda unicamente la tipologia di AEE e non la provenienza. Rimane comunque valida la differenza di finanziamento per le operazioni di raccolta, trasporto e trattamento. Per i RAEE professionali valgono regole parzialmente diverse da quelle vigenti per i RAEE domestici, poiché fondamentalmente diverso è il criterio di responsabilità sulle quali si fondano. ... Marchio RAEE I RAEE si distinguono dagli altri rifiuti per la presenza del simbolo del cassonetto barrato. Immagine 8 - Cassonetto barrato” (CEI EN 50419) l simbolo indica che il prodotto non deve essere smaltito come rifiuto non selezionato ma deve essere inviato a strutture di raccolta separate per il recupero e il riciclaggio. La marcatura RAEE deve figurare su tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato dell'UE. La RAEE prevede che i produttori devono apporre sui prodotti il simbolo del “cassonetto barrato” (CEI EN 50419). Tale simbolo indica che il prodotto deve essere smaltito in modo differenziato dai rifiuti urbani e che è stato immesso sul mercato dopo il 13 agosto 2006. Tranne alcune eccezioni, la maggior parte delle apparecchiature elettriche ed elettroniche vendute nell'UE deve recare una marcatura specifica. I marchi RAEE sono obbligatori per le seguenti categorie di prodotti: - apparecchiature per lo scambio di temperatura, come i frigoriferi e gli impianti di condizionamento dell'aria Le apparecchiature elettriche ed elettroniche devono recare: - il simbolo del bidone dell'immondizia su ruote con una croce sopra Se il prodotto è stato immesso sul mercato dopo il 13 agosto 2005, è possibile: Queste iscrizioni devono essere stampate sul prodotto stesso e devono essere permanenti, chiaramente visibili e leggibili. Il marchio può essere stampato sull'imballaggio, sulle istruzioni o sul foglio di garanzia e non sul prodotto stesso solo se le dimensioni del prodotto sono troppo piccole o se la sua funzione è influenzata dalla marcatura. Condizioni per l'esercizio delle preparazioni per il riutilizzo in forma semplificata Pubblicato nella GU n. 204 del 1° settembre 2023, il Decreto 10 luglio 2023 n. 119 Regolamento recante determinazione delle condizioni per l'esercizio delle preparazioni per il riutilizzo in forma semplificata, ai sensi dell'articolo 214-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in vigore dal 16 settembre 2023. Il regolamento ha l’obiettivo di fornire gli elementi utili per gli operatori al fine di svolgere attività di operazioni di preparazione per il riutilizzo in linea con la gerarchia dei rifiuti. La norma consente anche il perseguimento degli obiettivi definiti dalla CE per i rifiuti preparati per il riutilizzo e il recupero. Il Decreto 10 luglio 2023 n. 119 definisce ai sensi degli articoli 181 e 214-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 le modalità operative ed i requisiti minimi di qualificazione degli operatori necessari per l’esercizio di attività di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti in procedura semplificata, le dotazioni tecniche e strutturali necessarie per l’esercizio delle attività, le quantità massime impiegabili, la provenienza, i tipi e le caratteristiche dei rifiuti, nonché le condizioni specifiche in base alle quali prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono sottoposti a operazioni di preparazione per il riutilizzo e le condizioni specifiche per l’esercizio delle operazioni. Operazioni di preparazione per il riutilizzo Le operazioni di preparazione per il riutilizzo hanno a oggetto rifiuti idonei ad essere preparati per il loro reimpiego mediante operazioni di controllo, pulizia, smontaggio e riparazione che garantiscono l’ottenimento di prodotti o componenti di prodotti conformi al modello originario. Per i RAEE preparati per il riutilizzo i criteri minimi per verificare l’idoneità sono stabiliti dalla norma CENELEC EN 50614: 2020, al relativo capitolo 5. La conformità è garantita quando le operazioni di preparazione per il riutilizzo consentono di ottenere prodotti o componenti di prodotti che, rispetto ai prodotti originari, abbiano la stessa finalità per la quale sono stati concepiti e le medesime caratteristiche merceologiche e garanzie di sicurezza come individuate dalla normativa tecnica di settore ovvero gli stessi requisiti previsti per l’immissione sul mercato. Il prodotto preparato per il riutilizzo da RAEE è reimmesso al consumo munito di etichetta recante l’indicazione «PPRAEE», apposta dall’operatore secondo le modalità indicate dalla norma CENELEC EN 50614: 2020, paragrafo 6.2. Immagine 10 - Esempio etichetta PPRAEE Art. 2. Definizioni, comma 1, lettera i) i) «prodotto preparato per il riutilizzo da rifiuto di apparecchiature elettriche ed elettroniche (PPRAEE)»: il prodotto o componente di prodotto ottenuto dalle operazioni di preparazione per il riutilizzo dei RAEE individuati nella tabella 2 di cui all’allegato 1 e immesso sul mercato alle condizioni di cui al successivo articolo 7; Preparazione per il riutilizzo dei RAEE Le attività di preparazione per il riutilizzo dei RAEE sono improntate alla norma CENELEC EN 50614: 2020, Capitolo 4. La capacità tecnica necessaria per l’esecuzione di attività di preparazione per il riutilizzo dei RAEE richiede, oltre al possesso dei requisiti di cui all’allegato 1, paragrafo 4, anche l’aggiornamento professionale, a cura del Centro di coordinamento RAEE anche in collaborazione con le Associazioni dei produttori di AEE, da effettuarsi con cadenza biennale. Il corretto trasferimento delle informazioni funzionali alle operazioni di preparazione per il riutilizzo dei RAEE è garantito dal Centro di coordinamento RAEE ai sensi degli articoli 27 e 33, comma 5, lett. l), del decreto legislativo n. 49 del 2014, anche sulla base delle informazioni fornite dai produttori di AEE. Le caratteristiche e le dotazioni tecniche dei centri di preparazione per il riutilizzo dei RAEE nonché le operazioni ivi effettuate sono conformi alla norma CENELEC EN 50614:2020, Cap. 4. Il prodotto preparato per il riutilizzo da RAEE è reimmesso al consumo munito di etichetta recante l’indicazione «PPRAEE», apposta dall’operatore secondo le modalità indicate dalla norma CENELEC EN 50614:2020, paragrafo 6.2. Il gestore garantisce che il PPRAEE sia sicuro per l’uso come originariamente previsto, non metta in pericolo la salute e la sicurezza umana e assicura le informazioni nei confronti dei consumatori ai sensi della norma CENELEC EN 50614:2020, paragrafo 6.3. In caso di danno da prodotti difettosi e per omessa informazione vigono, in quanto applicabili, le disposizioni di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206. I PPRAEE o i componenti di PPRAEE sono coperti dalla garanzia di conformità per la durata di almeno dodici mesi dalla data di acquisto, in virtù di idoneo certificato nel quale sono rese espressamente note le condizioni per la sostituzione, per la riparazione o per il rimborso, ai sensi della norma CENELEC EN 50614:2020, paragrafo 6.4. Il gestore è tenuto a iscrivere, senza ulteriori oneri, il proprio centro di preparazione per il riutilizzo dei RAEE in una apposita sezione dell’elenco previsto all’articolo 33, comma 2, del decreto legislativo n. 49 del 2014 e a comunicare annualmente le quantità e i pezzi ricevuti e preparati per il riutilizzo. Laddove i PPRAEE o i componenti di PPRAEE siano spediti fuori dall’Unione europea, il gestore di preparazione per il riutilizzo deve rendere disponibili i documenti atti a dimostrare il soddisfacimento dei requisiti per le AEE usate come specificato nell’allegato VI del decreto legislativo n. 49 del 2014. Il gestore della preparazione per il riutilizzo mantiene un registro dei documenti sui PPRAEE e sulle sue componenti esportati al di fuori dell’Unione europea, ai sensi della norma CENELEC EN 50614:2020, paragrafo 6.5 [...] Segue in allegato Produttore di AEE Art. 4, comma 1, lettera g - Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49 g) 'produttore': la persona fisica o giuridica che, qualunque sia la tecnica di vendita utilizzata, compresa la comunicazione a distanza, ai sensi della Sezione II, del Capo I, del Titolo III del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, riguardante la protezione dei consumatori in materia di contratti a distanza: 1) e' stabilita nel territorio nazionale e fabbrica AEE recanti il suo nome o marchio di fabbrica oppure commissiona la progettazione o la fabbricazione di AEE e le commercializza sul mercato nazionale apponendovi il proprio nome o marchio di fabbrica; Gli obblighi generali dei produttori di AEE sono i seguenti: - conseguire gli obiettivi minimi di recupero e di riciclaggio di cui all’allegato V del Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49. - adempiere ai propri obblighi derivanti dalle disposizioni del Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49, ed in particolare assicurano il ritiro su tutto il territorio nazionale dei RAEE depositati nei centri di raccolta, organizzando sistemi di gestione individuali (disciplinati dall’art. 9, Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49) o aderendo a sistemi di gestione collettivi (organizzati in forma consortile e disciplinati dall’art. 10, Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49), operanti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. - determinare annualmente, attraverso uno dei sistemi di gestione previsti dalDecreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49, e comunicano al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare l’ammontare del contributo RAEE necessario per adempiere, nell’anno solare di riferimento, agli obblighi di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento imposti dal Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49, in misura tale da non superare la migliore stima dei costi effettivamente sostenuti. - al momento della messa a disposizione sul mercato nazionale di una AEE, poter appplicare sul prezzo di vendita della stessa il contributo RAEE, indicandolo separatamente nelle proprie fatture di vendita ai distributori. La presenza del contributo RAEE può essere resa nota nell’indicazione del prezzo del prodotto all’utilizzatore finale. - ai sensi dell’art. 28 del Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49, apporre sulle AEE da immettere sul mercato un marchio (volto ad individuare il produttore e il fatto che l’AEE è stata immessa sul mercato dopo il 13 agosto 2005) e il simbolo di cui all’Allegato IX del decreto. Qualora non sia possibile, a causa delle dimensioni o della funzione del prodotto, appongono il marchio del produttore e il simbolo sull’AEE, sull’imballaggio, sulle istruzioni per l’uso e sulla garanzia, anche se in formato digitale, dell’AEE. Schema 3 - Obblighi Produttore di AEE Distributore AEE Art. 4, comma 1, lettera h) e i) - Decreto legislativo 14 marzo 2014 n. 49 [box-note]h) 'distributore': persona fisica o giuridica iscritta al Registro delle imprese di cui alla legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive modificazioni, che, operando nella catena di approvvigionamento, rende disponibile sul mercato un'AEE. Tale definizione non osta a che un distributore sia al tempo stesso un produttore ai sensi della lettera g); Schema 4 - Distributore di AEE [...] Segue in allegato Certifico Srl - IT Rev. 1.0 2023 Matrice revisioni
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