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Modello Autocertificazione Valutazione Rischi

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Modello Autocertificazione Valutazione Rischi

Autocertificazione Valutazione dei Rischi
D. Lgs. 81/2008 Art. 29

L’articolo 29 del D. Lgs. 81/2008, in relazione ai casi indicati dal comma 5 (datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori, e omiss...), dà la possibilità di redigere un documento di autocertificazione e di aver effettuato la valutazione dei rischi.

In questi casi è possibile evitare la compilazione del DVR con le modalità indicate nel D.Lgs. 81/2008, tuttavia la valutazione dei rischi deve essere fatta.

Quindi a corredo del documento di autocertificazione dovrà essere allegata comunque una Relazione di Valutazione dei Rischi, redatta, in particolare, da tecnico competente.

Modello Autocertificazione ASL Bergamo

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Allegato riservato Modello autocertificazione Valutazione dei Rischi ASL BG.doc
Sicurezza Lavoro
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Linee Guida presse piegatrici idrauliche

ID 625 | | Visite: 10559 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Linee guida presse piegatrici idrauliche

Linee Guida sulle caratteristiche di funzionalità e sicurezza dei dispositivi a protezione del fronte lavorativo delle presse piegatrici idrauliche.

Obbiettivo della linea guida è quello di colmare gli spazi di discrezionalità lasciati dalla norma EN 12622 sulle presse piegatrici idrauliche, di favorire una lettura uniforme di quei principi generali della regolamentazione non sufficientemente esplicitati e fornire un indirizzo utile a quanti interagiscono (operatori, organi di controllo e i costruttori) a vari livelli, con le macchine presse piegatrici idrauliche.

ISPESL - Dipartimento Tecnologie Sicurezza
Ed. 2007 - Riferimenti normativi non aggiornati, contenuti validi.

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Allegato riservato Linee Guida Presse piegatrici idrauliche.pdf
ISPESL
4765 kB 137

Linee guida microclima e illuminazione

ID 646 | | Visite: 26663 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Linee guida microclima e illuminazione

Documento elaborato dal Coordimanento Tecnico delle Regioni e Province autonome, in collaborazione con l'Ipsesl, su requisiti, standard, indicazioni operative e progettuali dei luoghi di lavoro, in materia di microclima, aerazione e illuminazione.

Fonte: www.ispesl.it

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ISPESL
1498 kB 4202

Manuale Sicurezza e Salute nella lavorazione carni - SPISAL VI

ID 671 | | Visite: 8957 | Documenti Sicurezza Enti


Manuale Sicurezza s Salute nella lavorazione carni - SPISAL VI

Manuale per la prevenzione 
Sicurezza s Salute nella lavorazione carni

In questo manuale vengono esaminate alcune seconde lavorazioni della carne, prevalentemente rappresentate nel nostro territorio da piccole aziende, talora a carattere di impresa familiare. Viene pertanto esclusa la fase di macellazione che presenta caratteristiche e rischi differenti. Ci si è invece orientati da un lato all’analisi della produzione di salumi ed insaccati e dall’altro della macelleria al dettaglio, quale attività presente come piccolo esercizio commerciale o come settore merceologico della grande distribuzione.

Le lavorazioni prese in considerazione riguardano i prodotti di origine suina e bovina, rappresentando la trasformazione delle specie avicole un ambito perlopiù a dimensione industriale che potrà essere trattato in una successiva pubblicazione.

Di questo comparto, che nel territorio dell’ULSS n. 6 di Vicenza annovera circa 100 aziende, vengono esaminati i principali rischi legati alle strutture edilizie, alle attrezzature, alle macchine, agli impianti e ai prodotti utilizzati.

Questo manuale costituisce uno strumento per valutare i rischi aziendali e gli interventi migliorativi da adottare e potrà essere utilizzato per l’integrazione e l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all’articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08 o come strumento informativo a supporto delle procedure standardizzate di valutazione dei rischi. Per queste ultime, in particolare per gli argomenti non trattati direttamente nel manuale, può essere fatto riferimento alle linee di indirizzo ed agli allegati tematici elaborati dal Comitato Regionale di Coordinamento per la salute e sicurezza del lavoro del Veneto previsto dall’art. 7 del D. Lgs. 81/08 (CORECO di cui fanno parte anche le Associazioni di Categoria) reperibili anche nel sito web dell’ULSS n. 6 Vicenza alla pagina http://www.ulssvicenza.it/nodo.php/2286 .

I datori di lavoro potranno utilizzare tali materiali per identificare l’esistenza in azienda dei requisiti di salute e sicurezza che saranno oggetto di verifica da parte degli Operatori SPISAL in occasione degli interventi ispettivi programmati nel comparto.

Il documento è composto dalle seguenti sezioni:
- l’impianto organizzativo e gestionale della salute e sicurezza del lavoro
- la sicurezza dei lavoratori
- la salute dei lavoratori

Nell’ultima pagina abbiamo riportato i documenti di cui deve essere in possesso l’azienda in relazione ai rischi presenti e valutati.

Materiali elaborati da
SPISAL ULSS n. 6 VICENZA

Sicurezza s Salute nella lavorazione carni

In questo manuale vengono esaminate alcune seconde lavorazioni della carne, prevalentemente rappresentate nel nostro territorio da piccole aziende, talora a carattere di impresa familiare. Viene pertanto esclusa la fase di macellazione che presenta caratteristiche e rischi differenti. Ci si è invece orientati da un lato all’analisi della produzione di salumi ed insaccati e dall’altro della macelleria al dettaglio, quale attività presente come piccolo esercizio commerciale o come settore merceologico della grande distribuzione.

Le lavorazioni prese in considerazione riguardano i prodotti di origine suina e bovina, rappresentando la trasformazione delle specie avicole un ambito perlopiù a dimensione industriale che potrà essere trattato in una successiva pubblicazione.

Di questo comparto, che nel territorio dell’ULSS n. 6 di Vicenza annovera circa 100 aziende, vengono esaminati i principali rischi legati alle strutture edilizie, alle attrezzature, alle macchine, agli impianti e ai prodotti utilizzati.

Questo manuale costituisce uno strumento per valutare i rischi aziendali e gli interventi migliorativi da adottare e potrà essere utilizzato per l’integrazione e l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all’articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08 o come strumento informativo a supporto delle procedure standardizzate di valutazione dei rischi. Per queste ultime, in particolare per gli argomenti non trattati direttamente nel manuale, può essere fatto riferimento alle linee di indirizzo ed agli allegati tematici elaborati dal Comitato Regionale di Coordinamento per la salute e sicurezza del lavoro del Veneto previsto dall’art. 7 del D. Lgs. 81/08 (CORECO di cui fanno parte anche le Associazioni di Categoria) reperibili anche nel sito web dell’ULSS n. 6 Vicenza alla pagina http://www.ulssvicenza.it/nodo.php/2286 .

I datori di lavoro potranno utilizzare tali materiali per identificare l’esistenza in azienda dei requisiti di salute e sicurezza che saranno oggetto di verifica da parte degli Operatori SPISAL in occasione degli interventi ispettivi programmati nel comparto.

Il documento è composto dalle seguenti sezioni:
- l’impianto organizzativo e gestionale della salute e sicurezza del lavoro
- la sicurezza dei lavoratori
- la salute dei lavoratori

Nell’ultima pagina abbiamo riportato i documenti di cui deve essere in possesso l’azienda in relazione ai rischi presenti e valutati.


Materiali elaborati da
SPISAL ULSS n. 6 VICENZA

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Allegato riservato Impresa Sicura-Lavorazione legno.pdf
SPISAL ULSS n. 6 Vicenza
19599 kB 64

Mezzi Sollevamento

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Mezzi sollevamento

PRINCIPALI ADEMPIMENTI PREVISTI DALLA NORMATIVA VIGENTE

Questo opuscolo informativo, predisposto dalla Sezione Apparecchi di Sollevamento della U.O. Sicurezza ed Impiantistica dell’ ASL Milano 1, ha lo scopo di far conoscere alle imprese utilizzatrici di mezzi di sollevamento per cantiere, i principali adempimenti previsti dalla vigente normativa disciplinante la sicurezza antinfortunistica di tali apparecchiature.

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Allegato riservato Mezzi_sollevamento.pdf
ASL
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Linee guida montaggio prefabbricati

ID 679 | | Visite: 12596 | Documenti Sicurezza Enti

Linee guida prefabbricati

Documento elaborato congiuntamente dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall'Università degli studi di Trieste sulla sicurezza nel montaggio e nella manutenzione di strutture prefabbricate.

Fonte: www.sanità.fvg.it

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Allegato riservato LINEE GUIDA PREFABBRICATI.doc
ASL
359 kB 131

Quaderno Tecnico ATEX: Panificazione e Pasticceria

ID 688 | | Visite: 12372 | Documenti Sicurezza Enti


Quaderno Tecnico ATEX: Panificazione e Pasticceria

Quaderno Tecnico: ATMOSFERE ESPLOSIVE

Panificazione e Pasticceria

D.Lgs. 09.04.2008 n. 81, Titolo XI: Protezione da atmosfere esplosive

Il Titolo XI del D.Lgs. 81/08 disciplina i provvedimenti che le aziende devono assumere per valutare e prevenire i rischi da atmosfere esplosive, ovvero miscele in aria di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie e/o polveri a condizioni atmosferiche.

L’obbligo di adottare misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive, deriva dal recepimento della direttiva europea 1999/92/CE (D.Lgs 233/03) e vige dal 01.07.2003.

I datori di lavoro devono in particolare:- individuare le sostanze che possono formare atmosfere esplosive e costituire quindirischio di esplosione nella propria attività e, se esistenti,
- suddividere in “zone” le aree a rischio in base alla probabilità di presenza di atmosferaesplosiva;
- adottare misure di sicurezza tecniche ed organizzative specifiche;
- fissare misure e modalità di coordinamento delle imprese esterne;
- elaborare un documento sulla protezione contro le esplosioni (parte integrante del documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, D.Lgs. 81/08).

Dal 01.07.2003 è in vigore anche la direttiva europea 94/9/CE (DPR 126/98) relativa alla costruzione, immissione sul mercato e messa in servizio di prodotti destinati a luoghi con atmosfera potenzialmente esplosiva.

La certificazione e marcatura CE di tali prodotti ai sensi della nuova direttiva, comporta significative differenze rispetto alla legislazione previgente e si applica sia ai prodotti elettrici che non elettrici.

Come sopra accennato, tra le sostanze che in miscela con l’aria in determinate concentrazioni possono formare atmosfere esplosive, sono comprese le polveri combustibili.

Queste sono presenti in gran parte delle attività produttive, come quella alimentare, chimica, metallurgica, della lavorazione del legno, della lavorazione della plastica, ecc.

Le polveri delle sostanze organiche naturali, quali la farina di grano e lo zucchero sono combustibili e possono dare luogo sia ad incendi che ad esplosioni.

Come sopra accennato, tra le sostanze che in miscela con l’aria in determinate concentrazioni possono formare atmosfere esplosive, sono comprese le polveri combustibili.

Queste sono presenti in gran parte delle attività produttive, come quella alimentare, chimica, metallurgica, della lavorazione del legno, della lavorazione della plastica, ecc.

Le polveri delle sostanze organiche naturali, quali la farina di grano e lo zucchero sono combustibili e possono dare luogo sia ad incendi che ad esplosioni.

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MILANO
Dipartimento di Prevenzione Medico / Sc P.S.A.L./ Ss Sicurezza Elettrica
Autore: Dott. Mauro Baldissin - Tecnico della Prevenzione
Gennaio 2011

Rischio movimentazione manuale dei carichi

ID 601 | | Visite: 10827 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Rischio movimentazione manuale dei carichi

Il sovraccarico biomeccanico della colonna vertebrale nel settore edile: schede di rischio per mansione, per settore produttivo e per singoli compiti lavorativi.

Proposta di un metodo semplificato per la valutazione del rischio nelle imprese edili.

Il settore edile si caratterizza per la notevole dispersione della forza lavoro in imprese di piccole e piccolissime dimensioni e per una notevole variabilità delle modalità di lavorazione e, di conseguenza, delle modalità di esposizione ai diversi rischi professionali; queste circostanze rendono particolarmente difficoltosa la valutazione e la gestione dei rischi e la stessa stima delle conseguenze della esposizione ai diversi rischi professionali.

Queste considerazioni sono ancor più vere per i rischi di natura ergonomica: nonostante la consapevolezza che le patologie muscoloscheletriche sono responsabili di assenteismo, disabilità fisica e malattie professionali (la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro stima che le patologie del rachide lombo-sacrale interessino oltre il 46% dei lavoratori edili europei), sono ancora poche le iniziative nel settore volte a favorire una corretta gestione dei rischi.

Su queste basi è nata la collaborazione fra la Direzione Regionale di Basilicata dell’INAIL e la Edilcassa di Basilicata concretizzatasi, fra l’altro, in un progetto di prevenzione dedicato al rischio di sovraccarico biomeccanico della colonna vertebrale, con la finalità di individuare strumenti operativi semplici ed efficaci per la valutazione e per la gestione del rischio, superando così le difficoltà legate alle caratteristiche intrinseche del settore.

Il progetto ha consentito di effettuare un’analisi dettagliata dei diversi rischi professionali (Movimentazione Manuale dei carichi, trasporto manuale, traino e spinta), di stimare la prevalenza (fra i lavoratori delle imprese edili iscritte ad Edilcassa) delle patologie correlate a questi rischi e di condurre una iniziativa di formazione ed informazione per gli operatori edili, finalizzata ad una migliore gestione del rischio.

Questa pubblicazione vuole mettere a disposizione dei tecnici del settore i risultati dettagliati relativi alla valutazione dei rischi, con la finalità di agevolarne la valutazione e di favorirne la corretta gestione.

INAIL
Direzione Regionale Basilicata
in Collaborazione con Edilcassa di Basilicata
Ed. 2013

Relazione di adeguamento presse al D.Lgs. 81/08 - All. V

ID 465 | | Visite: 9485 | Documenti Riservati Sicurezza

Relazione di adeguamento presse al D.Lgs. 81/08 - All. V

Titolo III

...omissisis...

Art. 70. - Requisiti di sicurezza
1. Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto.

2. Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1, e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all'emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cui all'allegato V.

3. Si considerano conformi alle disposizioni di cui al comma 2 le attrezzature di lavoro costruite secondo le prescrizioni dei decreti ministeriali adottati ai sensi dell'articolo 395 del decreto Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, ovvero dell'articolo 28 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626.

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Allegato riservato Adeguamento presse D.Lgs 81-2008 All. V.doc
Sicurezza
491 kB 81

Stress lavoro-correlato: Approccio integrato HSE

ID 629 | | Visite: 10060 | Guide Sicurezza lavoro INAIL


Stress lavoro-correlato: Approccio integrato HSE

La valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato

Approccio integrato secondo il modello Management Standard HSE contestualizzato alla luce del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

ISPESL Maggio 2010

La metodologia ISPESL - HSE, basata sui Management Standards britannici pubblicati, validati e implementati con successo su alcune centinaia di migliaia di lavoratori, provenienti da aziende di vari settori produttivi pubblici e privati nel Regno Unito e nella Repubblica d’Irlanda, è stata tradotta e contestualizzata alla luce del D.Lgs 81/2008 e s.m.i.; è, inoltre, in corso di completamento la validazione su un’ampia casistica di aziende e lavoratori provenienti da un campione rappresentativo secondo criteri geografici, di settore produttivo e di dimensioni aziendali.

Il modello si propone di fornire a Datore di Lavoro (DL), Medico Competente (MC), Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), Addetti del Servizio Prevenzione e Protezione (ASPP), Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) il sostegno necessario per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato, basato su principi solidamente supportati dalla letteratura scientifica ed in linea con quanto previsto dall’Accordo europeo dell’8 ottobre 2004, attraverso un valido percorso utilizzabile dal DL, dalle figure della prevenzione e dai lavoratori in maniera partecipata, coordinata ed integrata.

Il modello consiste in un approccio per fasi al processo di valutazione, basato sulle sei dimensioni organizzative chiave, riconosciute in letteratura scientifica come potenziali fattori di rischio stress lavoro-correlato, che sono:

1. Domanda
2. Controllo
3. Supporto
4. Relazioni
5. Ruolo
6. Cambiamento

Stress & Burnout: Guida per gli Operatori Sanitari

ID 631 | | Visite: 11838 | Documenti Riservati Sicurezza


Stress & Burnout: Guida per gli Operatori Sanitari

Stress & Burnout

Come riconoscere i sintomi e prevenire il rischio

Guida per gli Operatori Sanitari

Negli ultimi anni si è avuto un approfondimento degli studi su tutte quelle situazioni di disagio psicologico che spesso trovano nella cattiva o non corretta organizzazione del lavoro una delle loro cause più importanti.

I problemi riguardanti lo stress oggi investono in maniera sempre più consistente il mondo del lavoro ed è aumentata l’autocoscienza dei lavoratori nei confronti dei rischi ad essi connessi.

L’origine delle situazioni stressogene è in molti casi intrinseca al tipo di lavoro svolto e sono sempre più individuate e descritte le condizioni operative di origine organizzativa che possono influire sull’instaurarsi o sul protrarsi di situazioni fortemente a rischio.

Tra i settori lavorativi più studiati si evidenziano le cosiddette professioni “di aiuto” (operatori sanitari, assistenti sociali, insegnanti, operatori penitenziari, ecc.), nel cui contesto le caratteristiche sociali ed organizzative del lavoro possono generare fenomeni di disadattamento, reazioni di stress e malattie collegate con la professione (burnout syndrome).

Appare fondamentale, quindi, individuare idonee strategie di intervento mirate ad una prevenzione del fenomeno o quanto meno ad una sua adeguata gestione.

Il Piano Sanitario Nazionale ha sottolineato, negli ultimi anni, un sensibile aumento di attenzione alla prevenzione anche nel settore della salute e della sicurezza occupazionale.

Rispetto al passato non si parla più di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali ma di prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute, spostando l’attenzione dagli effetti alle cause.

…segue

2a Ed. ISPESL (INAIL)
Dipartimento di Medicina del Lavoro
Direttore: Sergio Iavicoli
A cura di:
Marta Petyx
Patrizia Deitinger
Benedetta Persechino
Antonio Valenti
Sergio Iavicoli

 

Sicurezza Cantieri: Notifica Preliminare Art. 99 D.Lgs. 81/2008

ID 736 | | Visite: 9652 | Documenti Riservati Sicurezza

Sicurezza Cantieri: Notifica Preliminare Art. 99 D.Lgs. 81/2008

Art. 99. - Notifica preliminare
1. Il committente o il responsabile dei lavori, prima dell'inizio dei lavori, trasmette all'azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti la notifica preliminare elaborata conformemente all'allegato XII, nonché gli eventuali aggiornamenti nei seguenti casi:
a) cantieri di cui all'articolo 90, comma 3;
b) cantieri che, inizialmente non soggetti all'obbligo di notifica, ricadono nelle categorie di cui alla lettera a) per effetto di varianti sopravvenute in corso d'opera;
c) cantieri in cui opera un'unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a duecento uomini-giorno.
2. Copia della notifica deve essere affissa in maniera visibile presso il cantiere e custodita a disposizione dell'organo di vigilanza territorialmente competente.
3. Gli organismi paritetici istituiti nel settore delle costruzioni in attuazione dell'articolo 51 possono chiedere copia dei dati relativi alle notifiche preliminari presso gli organi di vigilanza

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Allegato riservato Modello-Notifica preliminare.zip
Sicurezza Cantieri
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Linee Guida Prevenzione Incendi - VVF Roma

ID 770 | | Visite: 8919 | Documenti Sicurezza VVF


Linee Guida Prevenzione Incendi - VVF Roma

Le seguenti linee guida di Prevenzione incendi, sono state predisposte per tutte le attività soggette al CPI, rientranti nell’allegato del D.M. 16/02/82, per le quali non c’è Normativa Tecnica specifica.

Attività:

- officine e laboratori individuati ai punti 8 e 21
- depositi di materiali combustibili individuati ai punti 20, 43, 46, 55, 58 e 62
- stabilimenti ed impianti individuati ai punti 42, 48, 49 e 50
- stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno individuati al punto 47
- stabilimenti ed impianti individuati ai punti 57 e 61
- depositi di cui ai punti 60 e 88
- stabilimenti ed officine individuati ai punti 69, 70, 71 e 72
- attività individuate al punto 75
- prescrizioni tecniche integrative della circolare n. 75 del 3.07.67 e della lettera circolare n. 5210/4118/4 del 17.02.75, relative ai locali adibiti ad esposizione e vendita di cui al p. 87
- uffici individuati al punto 89
- attività individuate al punto 93

Autore:
Ing. Luigi Abate
Direttore Regionale Lazio dei VVF

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Allegato riservato Prevenzione Incendi - Linee guida VVF Roma.pdf
VVF
2508 kB 227

RASE Project SMT4-CT97-2169 : Standard europeo ATEX

ID 812 | | Visite: 9625 | Documenti Riservati Sicurezza


RASE Project SMT4-CT97-2169 : Standard europeo ATEX

RASE Project
Il metodo standard evoluto per la valutazione del rischio ATEX

Explosive Atmosphere:
Risk Assessment of Unit Operations and Equipment, EU Project No: SMT4-CT97-2169

Lo standard Europeo n. SMT4-CT97-2169: RASE, Methodology for the Risk Assessment of Unit Operations and Equipment for Use in Potentially Explosive Atmospheres, è un metodo semi-quantitativo per la valutazione del rischio di esplosione in assenza di stati statistici, in particolare relativamente alla probabilità di presenza di sorgenti di accensione efficaci.

Gli elementi del rischio sono la probabilità di accadimento, la frequenza di esposizione e le conseguenze, sono indicati con un valore numerico che esprime un concetto qualitativo.

I valori numerici vengono successivamente combinati in diversi modi ottenendo unvalore pseudo-quantitativo di rischio che consente.

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Allegato riservato RASE Project 2000.pdf
Atmosfere esplosive
816 kB 51

OiRA: Online Interactive Risk Assessment

ID 829 | | Visite: 4896 | Documenti Sicurezza Enti

OiRA: Online Interactive Risk Assessment

Lo strumento online per la valutazione dei rischi per i luoghi di lavoro

Un software online gratuito, sviluppato dall'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), offre alle micro e alle piccole imprese di tutta Europa gli strumenti idonei per effettuare valutazioni dei rischi nei luoghi di lavoro, attraverso una modalità semplice ed efficace in termini di costi.

News release - 18/10/2012

"La valutazione dei rischi costituisce la base per la gestione della salute e della sicurezza; attraverso il software di valutazione interattiva dei rischi online (OiRA), predisposto dall'Agenzia, stiamo offrendo alle imprese europee i mezzi per realizzare tale gestione in modo adeguato. Con il suo evolversi, l'OiRA ci indica il modo per lavorare meglio in Europa e mantenere sicuri i nostri luoghi di lavoro".

Questo è stato il messaggio fornito dal direttore dell'EU-OSHA, Christa Sedlatschek, in occasione di un evento organizzato dalla presidenza cipriota del Consiglio dell'UE, nel quadro della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri” promossa dall'EU-OSHA, intitolata “Lavoriamo insieme per la prevenzione dei rischi”. La conferenza, tenutasi nella città cipriota di Nicosia e intitolata "Working together for the future of occupational safety and health in Europe" (Lavoriamo insieme per il futuro della sicurezza e della salute sul lavoro in Europa), ha esaminato le difficoltà che i responsabili politici, i datori di lavoro e i dipendenti affrontano nel migliorare le norme in materia di salute e sicurezza.

Secondo Christa Sedlatschek è proprio questo il punto in cui l'OiRA può favorire l'avvicinamento delle imprese europee al tema della SSL. L'OiRA è uno strumento online offerto gratuitamente dall'Agenzia. Esso assiste le micro e le piccole imprese presenti in Europa (che possono essere prive di risorse e competenze) nel condurre la valutazione dei rischi, nel rispettare le norme in materia di valutazione dei rischi, nonché nel valutare e gestire i rischi sui luoghi di lavoro allo scopo di prevenire infortuni e malattie. L'OiRA offre alle imprese una semplice guida passo passo per il processo di valutazione dei rischi, che contribuisce a demistificare tale processo e favorisce la gestione dei rischi.

Uno dei primi strumenti OiRA è stato sviluppato proprio a Cipro: uno strumento specifico per la categoria dei parrucchieri, in cui si registrano alti tassi di malattie dermatologiche professionali e disturbi muscoloscheletrici. Ulteriori strumenti sono realizzati a Cipro (per il lavoro in ufficio), in Francia (nel settore dei trasporti su strada) e a livello di UE (nell'industria della conciatura delle pelli).

I nuovi strumenti OiRA, attualmente in fase di sviluppo ma che saranno pronti a breve, includono uno strumento progettato per i parrucchieri in Belgio, uno strumento generico e un altro strumento per il lavoro in ufficio in Slovenia, uno per i macellai in Grecia e uno per i titolari di officine in Lituania. Altri paesi europei hanno firmato protocolli d'intesa per lo sviluppo dell'OiRA, stanno sviluppando nuovi strumenti OiRA o partecipano a progetti pilota; fra questi figurano: Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Cipro, Grecia, Belgio, Lettonia, Lituania e Slovenia. Altre attività al riguardo sono svolte dall'associazione per la prevenzione dei rischi INRS situata in Francia, nonché dalle parti sociali operanti nel settore privato della sicurezza nell'UE.

Linee Guida: Trasporto di persone e materiali fra piani definiti in cantieri temporanei

ID 620 | | Visite: 6924 | Guide Sicurezza lavoro INAIL

Linee Guida: Trasporto di persone e materiali fra piani definiti in cantieri temporanei

La pubblicazione si inserisce tra gli interventi di prevenzione messi in campo da Ispesl nell’ambito delle iniziative europee dedicate alla prevenzione degli infortuni in edilizia per l’anno 2004. Da un lato essa si rivolge agli addetti, promuovendo l’azione di corrette procedure, dall’altro ai datori di lavoro, agli acquirenti, ai noleggiatori e a coloro che sono addetti ai controlli di sicurezza di tali apparecchiature, al fine di fornire un supporto normativo e tecnico.  

La presenza in commercio, accanto agli ascensori da cantiere con cabina di carico, anche di ascensori con piattaforma di carico per il trasporto di persone e materiali non previsti da disposizioni normative ed il disallineamento del DPR 547/55 rispetto alle norme tecniche europee ha spinto il gruppo di lavoro a svolgere una analisi dei rischi per le apparecchiature in questione e a sintetizzarne i risultati nel presente documento.

Le Linee guida sono dunque state elaborate al fine di colmare la lacuna normativa derivante dalla mancanza di una norma specifica che fissi le prescrizioni di sicurezza per le attrezzature per il trasporto di persone e materiali fra piani definiti in cantiere; rispondere alle esigenze di sicurezza connesse all’utilizzo di queste macchine; tenere conto delle acquisizioni dello stato dell’arte in settori simili per tipologia di rischio, destinazione di utilizzo e configurazione costruttiva.

Al fine di trattare in modo omogeneo le procedure operative ed i rischi, le Linee guida si concentrano alla trattazione delle apparecchiature di sollevamento con percorso guidato, concentrandosi sulle apparecchiature di sollevamento persone e materiale in cantiere con sistema a pignone e cremagliera, ovvero una macchina “per il trasporto di persone e materiali installata temporaneamente in cantieri, il cui supporto del carico ha la corsa guidata e serve piani stabiliti, e che utilizza una cremagliera dentata e un pignone come sistema del supporto del carico”. Tali apparecchiature, infatti, rispetto agli altri mezzi di sollevamento a corsa guidata usati nei cantieri, presentano rischi aggiuntivi dovuti alla presenza di persone a bordo del supporto del carico ed alle operazioni di sbarco ai piani delle persone trasportate.

Fonte: ISPESL

Procedure Standardizzate: Quesiti 31.05.2013

ID 454 | | Visite: 17315 | Circolari Sicurezza lavoro

Procedure Standardizzate valutazione dei rischi: Quesiti 31.05.2013

Pubblicati i Quesiti dedicati

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l’Inail hanno predisposto, in considerazione dell’entrata in vigore, a partire dal 1 giugno 2013, delle procedure standardizzate di cui all’art. 29, comma 5, del d.lgs. n. 81/2008, una serie di risposte ai quesiti più frequenti in materia di redazione del documento di valutazione dei rischi secondo le modalità previste dalle suddette procedure, per le aziende fino a 10 lavoratori.

Fonte: Lavoro.gov

Collegati

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Allegato riservato Quesiti_Procedurestandardizzate_FAQ.pdf
FAQ
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Linee guida sicurezza call center

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Linee guida sicurezza call center

Documento elaborato dal Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro della ASL Città di Milano sulla tutela della salute degli addetti ai call center.

Fonte:
www.asl.milano.it/prevenzione/psal/docpdf/LG_CALL-CENTERpubblicazione.pdf

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ASL
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RLD14521- 2009

ID 651 | | Visite: 5016 | Documenti Sicurezza Enti

RLD14521- 2009

Disponibile sul sito della Regione Lombardia il Decreto n. 14521 del 29 dicembre 2009 della Direzione Generale Sanità circa le Linee di Indirizzo per la redazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza (DUVRI).

Quest’ultime spiegano quando deve essere redatto il documento e come deve essere impostato.

Sempre all’interno del documento vengono trattati gli aspetti riguardanti la stipula di appalti in campo edile.

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ISPESL
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Riduzione del rischio nelle attività di scavo

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Riduzione del rischio nelle attività di scavo

Guida per datori di lavoro, responsabili tecnici, committenti

Le attività di scavo e le relative strutture di sostegno, spesso considerate “minori” nel complesso di un’opera edilizia, sono purtroppo caratterizzate da un’elevata incidenza di eventi infortunistici.
Con il presente opuscolo, pertanto, si intende offrire agli operatori del settore uno strumento utile per comprendere l’importanza dei sistemi di prevenzione da adottare prima dell’inizio delle operazioni di scavo.
Per questo motivo le diverse situazioni di lavoro sono state analizzate attraverso lo sguardo di occhi esperti, mettendo in evidenza l’esigenza di rispettare le norme di prevenzione per mitigare e, ove possibile, eliminare i particolari rischi connessi a tali attività.
Al fine poi di consentire la conoscenza delle norme specifiche che regolano la sicurezza nei suddetti lavori, l’opuscolo contiene anche il riepilogo delle disposizioni legislative e normative attualmente in vigore.

Questa pubblicazione è stata realizzata da:

Sergio Sinopoli (responsabile) - Con.T.A.R.P. Campania
Claudio De Filippis - Direzione Regionale Campania
Dario Andretta - Con.T.A.R.P. Piemonte
Bianca Rimoldi - Con.T.A.R.P. Lombardia
Pasquale Finelli - C.T.E. Centrale
Francesco Nappi - Con.T.A.R.P. Centrale

Con la collaborazione di:
Orazio Bongi - Direzione Centrale Comunicazione
Barbara Manfredi - Direzione Centrale Prevenzione

Le fotografie sono state realizzate, salvo diversa indicazione, da Sergio Sinopoli.
Le illustrazioni riportate nel capitolo VII sono state gentilmente concesse dalla OPPBTP (Organisme Professionnel de Prévention du Bâtiment et des Travaux
Publics); le altre sono state realizzate, salvo diversa indicazione, da Francesco Nappi.

Per informazioni:
INAIL - Direzione Centrale Prevenzione
00144 Roma - Piazzale Giulio Pastore, 6
Tel. 06/54872055 - Fax 06/54872075
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’edizione è aggiornata al dicembre 2002

Vedi l'Edizione 2016

STRESS Lavoro-correlato: Indicazioni CTIPLV corretta gestione del rischio

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STRESS Lavoro-correlato: Indicazioni CTIPLV corretta gestione del rischio

Indicazioni per la corretta gestione del rischio e per le attività di vigilanza alla luce della lettera circolare del 18 novembre 2010 del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali elaborato dal Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro.

Dal 31 dicembre 2010 è in vigore per tutte le aziende italiane l’obbligo di valutare il rischio da stress correlato al lavoro, introdotto in forma esplicita all’interno dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08.

Dall’emanazione del Testo Unico si sono succeduti documenti scientifici e atti di indirizzo che hanno concorso a definire il concetto di stress lavoro-correlato e a sviluppare metodi e strumenti di valutazione.

Le Regioni hanno contribuito attivamente a tale percorso. Inizialmente indicazioni operative sono state formulate in Lombardia, Toscana e Veneto. Alcune di queste esperienze hanno trovato una sede di confronto nell’ambito del “Network nazionale per la prevenzione del disagio psicologico nei luoghi di lavoro”, coordinato dall’ISPESL, fornendo un importate contributo alla “Proposta metodologica per la valutazione dello stress lavoro-correlato” (marzo 2010).

In seguito il Coordinamento tecnico interregionale P.I.S.L.L. ha istituito un sottogruppo di lavoro che ha realizzato la “Guida operativa sulla valutazione e gestione dello stress lavoro-correlato” (marzo 2010), proposta alla Commissione consultiva permanente come base di discussione.

Infine le Regioni hanno partecipato ai lavori della Commissione consultiva e alla predisposizione delle indicazioni metodologiche pubblicate con la Lettera Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 18 novembre 2010.

Alcuni operatori di istituzioni regionali, già presenti nel Network, hanno successivamente partecipato alla predisposizione del manuale del Dipartimento di medicina del lavoro dell’INAIL ex ISPESL (maggio 2011) che integra la proposta metodologica del Network e del Comitato Tecnico Interregionale con il modello Management Standards adattandoli alle indicazioni della Commissione consultiva.

Tutti questi documenti hanno concorso in maniera via via più stringente a definire l’oggetto della valutazione, mettendo al centro della stessa non il benessere o il malessere dei lavoratori, ma l’organizzazione del lavoro. In tal modo viene riaffermato con forza che il fine del processo di valutazione non è solo la pesatura del rischio, ma gli interventi correttivi e le azioni di miglioramento, cioè le misure di prevenzione che devono essere attuate per evitare che la situazione di rischio determini un danno alla salute dei lavoratori.

Il Coordinamento Interregionale P.I.S.L.L. ha ravvisato comunque la necessità, successivamente alle indicazioni metodologiche della Commissione consultiva, di rinnovare il mandato al sottogruppo di lavoro per “Formulare indicazioni per la corretta gestione del rischio da stress lavoro-correlato e per l’attività di vigilanza alla luce della lettera circolare del 18 novembre 2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”.

Il sottogruppo ha aperto i lavori il 14 giugno 2011 e li ha conclusi a dicembre con l’approvazione del presente documento che riguarda, in attuazione del mandato, i requisiti minimi che le valutazioni devono soddisfare, i criteri per l’individuazione delle azioni correttive, i criteri per il controllo delle aziende da parte degli organi di vigilanza; nonché alcune indicazioni sul ruolo dei Servizi di prevenzione e sicurezza, le risorse professionali e la formazione degli operatori.

La scelta di impostare il documento sotto forma di FAQ (Frequently Asked Questions) ha l’obiettivo di fornire risposte puntuali e sintetiche ai numerosi interrogativi che sono sorti in relazione all’attuazione pratica delle indicazioni della Commissione consultiva.

Dopo l’emanazione di tali indicazioni vi è stato un accesso dibattito sulla validità dell’approccio valutativo proposto, che non prevede obbligatoriamente la raccolta della percezione soggettiva da parte dei lavoratori. In realtà metodiche di valutazione dello stress lavoro correlato di tipo oggettivo o più correttamente “osservazionali” sono sempre esistite e la loro validità scientifica non è mai stata messa in discussione.

Si tratta di metodi che prendono in esame fenomeni quali assenteismo, infortuni, turnover, misurano i carichi di lavoro, analizzano le caratteristiche dell’organizzazione del lavoro, ecc. Generalmente sono metodi altamente specifici nell’individuare il tipo di carenze di un’organizzazione del lavoro deficitaria e suggerire possibili soluzioni mirate, ma possono a volte risultare meno sensibili dei metodi soggettivi, se descrivono l’organizzazione del lavoro come è formalmente e non come è percepita dai lavoratori.

In un documento del 2010 dell’OMS si afferma che il modo più accurato ed obiettivo di valutare lo stress lavoro-correlato è una combinazione di più strumenti tra cui misure oggettive del carico di lavoro e osservazioni delle condizioni di lavoro, confrontate con le informazioni provenienti dai lavoratori. (WHO, 2010).

Il modello introdotto dalle indicazioni metodologiche della Commissione consultiva prevede, pertanto, l’utilizzo di strumenti e metodi di valutazione scientificamente corretti.

Ha inoltre il merito di porre al centro del processo l’adozione delle misure di prevenzione, secondo un approccio al rischio coerente con il D.Lgs. 81/08. Dovendo, tuttavia, fornire indicazioni concretamente attuabili per tutte le aziende di qualsiasi dimensione e per qualsiasi tipo di attività, le indicazione della Commissione definiscono un livello minimo dell’obbligo basato su due fasi della valutazione: la prima obbligatoria di tipo osservazionale, la seconda eventuale di tipo soggettivo.

Questo approccio sottintende una gerarchia, per cui nel caso in cui la valutazione oggettiva osservazionale non dimostri una situazione di stress lavoro-correlato, il processo si può concludere senza passare alla fase soggettiva.

E’ importante, pertanto, che, nell’ambito della verifica biennale da parte della Commissione consultiva, sia previsto uno studio della validità del metodo, con particolare riguardo alla possibilità che tale approccio determini falsi risultati negativi.

Inoltre le indicazioni della Commissione rinforzano la centralità dei soggetti aziendali della prevenzione quali protagonisti della valutazione preliminare, condotta con metodi osservazionali, nella lettura di elementi propri dell’organizzazione del lavoro, senza richiedere l’apporto di professionalità esterne.

In questo modo, non essendo indispensabile il ruolo di un consulente esterno che dovrebbe essere indipendente, risulta estremamente importante il coinvolgimento dei lavoratori, per evitare che la valutazione sia “viziata” da una visione unilaterale.

In sintesi i due elementi irrinunciabili del processo di valutazione per ogni tipo di azienda sono: la chiara indicazione delle misure di prevenzione in essere o da attuare allo scopo di contrastare i fattori stressogeni presenti sul lavoro e il coinvolgimento dei lavoratori nell’analisi del rischio e nell’individuazione delle soluzioni.

Documento elaborato dal sottogruppo interregionale "Stress lavoro-correlato" ed approvato dal Coordinamento Tecnico Interregionale PISLL nella seduta del 15 febbraio 2012.

Sportello Unico

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SportelloUnico

Il presente documento è stato elaborato su iniziativa dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico dal seguente gruppo di lavoro composto dall'ISPESL, dall'ANCI e dal FORMEZ allo scopo di divulgare le attività dell'ISPESL di competenza dello Sportello Unico per le attività produttive, fornendo procedure, riferimenti normativi e fac-simile della modulistica:
Ing. Carlo Apponi, Ing. Piero Assogna, Ing. Pietro Balbino, Dr.ssa Rita Bisegna, Ing. Antonio Di Mambro, Ing. Domenico Geraci, Ing. Giulio Lusardi, Dr. Carlo Vito Magli, Ing. Leone Pera, Ing. Paolo Giacobbo Scavo, Dr.ssa Michela Susanna nonchè Maria Stella Natale e Barbara Coletti, con funzione di segreteria.
Hanno collaborato:
Ing. Vittorio Mazzocchi Direttore del Dipartimento Omologazione e Certificazione dell'ISPESL che ha supervisionato il testo;
Ing. Giovanni Pagano Coordinatore dell' U.F.I DOM - Mezzi di sollevamento e trasporto materiali;
Ing. Salvatore Siracusa Coordinatore dell' U.F. III DOM - Attrezzature elettriche coadiuvato dal p.i. Gianluca Saputi ;
Ing.Matteo Cannerozzi De Grazia Coordinatore dell'U.F. IV - Impianti a pressione del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell'ISPESL .

Il documento, suscettibile di variazione in relazione all'emanazione di eventuali altri provvedimenti legislativi, sarà disponibile per successive modifiche ed integrazioni sulla pagina web del Dipartimento Omologazione e Certificazione dell'ISPESL.

Sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola

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Sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola

Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola

Il manuale - rivolto alle scuole di ogni ordine e grado - ha lo scopo di affrontare le tematiche concernenti le disposizioni legislative in tema di sicurezza e salute nel mondo della scuola e rappresenta l’espressione di un lavoro collettivo di operatori della scuola e delle istituzioni, con il contributo INAIL.

Questa seconda edizione approfondisce altresì le tematiche relative alla sicurezza con riferimento agli ambienti ed agli spazi nei quali si svolgono le attività scolastiche, esaminando gli aspetti relativi alle condizioni illuminotecniche, microclimatiche, l’inquinamento, le attività di laboratorio, le condizioni igienico-sanitarie dei locali adibiti a mensa, le iniziative intraprese per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Prodotto: Opuscolo
Edizioni INAIL - Giugno 2013
A cura di: L. Bellina - A. Cesco Frare - S. Garzi - D. Marcolinì

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Sapaf 2010 - Atti del convegno

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Sapaf 2010 - Atti del convegno

Atti del convegno Sicurezza ed affidabilità della attrezzature a pressione - La gestione del rischio dalla costruzione all'esercizio.
Il convegno SAFAP, giunto alla sua quinta edizione, rappresenta un importante momento di approfondimento di problematiche riguardanti la sicurezza e l'affidabilità delle attrezzature a pressione.

Attraverso le diverse sessioni, dalla plenaria a quelle tematiche, sono stati affrontati gli aspetti emergenti, teorici ed applicativi, legati a progettazione, fabbricazione, utilizzo e manutenzione di apparecchi ed impianti, dedicando particolare attenzione alle esperieinze nell'applicazione della legislazione vigente e all'utilizzo di metodiche di analisi e indagine all'avanguardia per quanto riguarda le prove non distruttive, l'integrità strutturale e l'analisi dei rischi.

Il quadro che ne risulta fornisce una panoramica, non esaustiva ma sicuramente significativa, dello "stato dell'arte" del settore, utile ausilio per quanti operano e ulteriore stimolo per sviluppare e acquisire sempre più approfondite conoscenze in materia.

Il risultato premia l'impegno e il lavoro quotidiano dei molti tecnici e ricercatori che si occupano quotidianamente a vario titolo di attrezzature a pressione, non solo quelli presenti in questi atti, il cui operato ha potuto essere divulgato grazie all'impegno nell'ambito di una collaborazione ormai pluriennale tra l'ISPESL e l'ENEL, la partecipazione degli sponsor tecnici AssoGasLiquidi, Ente della Zona Industriale di Porto Marghera, SAPIO e SARAS con il patrocinio dell'AIPnD, del CTI e del Ministero della Salute.

Fonte ISPESL

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