UNI 10898-1:2012 Sistemi protettivi antincendio vernici intumescenti / Modalità controllo applicazione
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30 Novembre 2024 | ||
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UNI 10898-1:2012 Sistemi protettivi vernici intumescenti ID 18862 | 29.01.2023 / Documento completo allegato Documento sui sistemi protettivi antincendio (sistemi intumescenti / vernici intumescenti), con note tecniche/normative ed estratto norma UNI 10898-1. UNI 10898-1:2012 La norma stabilisce le modalità di controllo dell’applicazione dei sistemi protettivi antincendio di tipo intumescente, atte a verificarne la conformità alle specifiche di progetto, redatte in funzione dell’elemento da proteggere e del grado di resistenza al fuoco richiesto. La normativa antincendio attualmente in vigore in Italia e in Europa, non prevede data di scadenza per trattamenti di protezione, destinati a conferire resistenza al fuoco a qualsiasi tipo di struttura. Le prove di invecchiamento accelerato in laboratorio ed a test di invecchiamento naturale su strutture non si evidenzia il decadimento delle prestazioni di isolamento termico ed intumescenza nel tempo. Secondo le ultime disposizioni legislative in materia antincendio è necessario verificare che durante l’esercizio, il rivestimento applicato si mantenga integro e non presenti zone danneggiate per urti, abrasioni o deterioramenti dovuti all’azione di agenti atmosferici (es. infiltrazioni d’acqua): in tal caso è necessario ripristinare l’integrità del rivestimento. Norme della serie UNI 10898-1:2012 UNI 10898-2:2013 Premessa Sistemi protettivi antincendio intumescenti Si tratta in generale di vernici intumescenti (UNI 10898-1:2012) Sistemi di protezione dal fuoco: pitture ignifughe e pitture intumescenti I materiali con proprietà di intumescenza e ignifuganti rientrano tra le possibilità offerte per la protezione degli edifici dal rischio incendi. Per protezione dal fuoco si intendono, infatti, tutti quegli interventi atti a contenere i danni derivanti da un incendio (attiva e passiva) Intumescente deriva dal latino intumescens e si riferisce al rigonfiamento provocato dalle sostanze chimiche contenute nei materiali che hanno questa proprietà. Durante la carbonizzazione, infatti, al raggiungimento di temperature superiori ai 200°C i reagenti chimici contenuti nel film di rivestimento generano una schiuma carboniosa che lo fa rigonfiare fino a raggiungere uno spessore pari a 100 volte tanto quello iniziale, creando così una barriera al calore che rallenta la propagazione della fiamma. Ignifugo è un termine che deriva dal latino "ignis", fuoco. Il comportamento delle vernici ignifughe è diverso, in quanto esse aumentano la capacità di reazione dell'elemento strutturale, riducendo la sua capacità di combustione. Strutture in legno / Sistemi protettivi antincendio Il legno ha un'elevata combustibilità e per questo ha una velocità di carbonizzazione molto forte, che comporta una riduzione della sua sezione, ma allo stesso tempo questa proprietà fa sì che tale materiale contribuisca alla rapida propagazione di un incendio. Per arginare questo problema, in fase di progettazione si possono sovradimensionare le strutture. Quando ciò non fosse possibile, si può sempre optare per l'applicazione di sistemi passivi, quali pannelli, intonaci spessi e pastosi o appunto le pitture. Nel caso del legno si parla di pitture che sono allo stesso tempo intumescenti e ignifuganti, proprio in virtù delle caratteristiche di questo materiale. Strutture in acciaio / Sistemi protettivi antincendio L'acciaio è un materiale molto impiegato in edilizia, soprattutto per grandi strutture, grazie alle sue caratteristiche di resistenza e duttilità, ma purtroppo al raggiungimento di alte temperature, superiori ai 500°C, tali proprietà vengono meno, arrivando al collasso della struttura molto velocemente. Anche in questo caso si ricorre a sistemi attivi di prevenzione incendi o si procede con la messa in opera di sistemi passivi, come pannelli, intonaci o pitture intumescenti. Strutture in cemento armato / Sistemi protettivi antincendio Il cemento armato di per sé ha un ottimo comportamento di resistenza al fuoco, per cui in caso di incendio è un materiale molto sicuro. L'acciaio, invece, come già detto, non ha le stesse caratteristiche, per cui la combinazione tra i due materiali nel cemento armato rende il tutto più vulnerabile La soluzione è da ricercare nello spessore da dare al copriferro, che dovrebbe essere aumentato, aggiungendo calcestruzzo o utilizzando vernici intumescenti che portano l'acciaio ai livelli di resistenza del calcestruzzo stesso. Sistemi di protezione passiva strutture in acciaio I sistemi di protezione passiva dal fuoco vengono spesso applicati alle strutture in acciaio per limitare l’incremento di temperatura raggiunta dall’acciaio durante un incendio, grazie alla loro ridotta conducibilità termica e/o funzionando come elementi di compartimentazione verticale e orizzontale, consentendo un conseguente aumento del tempo di resistenza al fuoco degli elementi strutturali. Più nello specifico gli schermi si dividono in base all’orientamento: membrane orizzontali o controsoffitti; membrane verticali o schermi. I rivestimenti, invece, vengono suddivisi in base alle tipologie applicative (Figura 1): Fig. 1 - Rivestimenti - tipologie / norme controllo dell’applicazione Note Spessore rivestimento protettivo Attraverso i rapporti di valutazione, documenti di carattere sperimentale specifici per ciascun prodotto testato, è possibile dimensionare lo spessore di protettivo da applicare agli elementi oggetto di adeguamento, in funzione delle variabili sopra definite (temperatura critica, fattore di sezione, classe di resistenza). Tali documenti sono di supporto al professionista, e si presentano, generalmente, come tabelle. EN 13381-4: “Metodi di verifica del contributo alla resistenza al fuoco di elementi strutturali. Parte 4: rivestimenti protettivi applicati su strutture in acciaio”. EN 13381-8: “Metodi di verifica del contributo alla resistenza al fuoco di elementi strutturali. Parte 8: rivestimenti reattivi applicati su strutture in acciaio”. Norme della serie EN 13381-X UNI EN 13381-1:2020 UNI EN 13381-2:2014 UNI EN 13381-3:2015 UNI EN 13381-4:2013 UNI EN 13381-5:2014 UNI EN 13381-6:2012 UNI EN 13381-7:2019 UNI EN 13381-8:2013 UNI EN 13381-9:2016 UNI EN 13381-10:2020 Durata / Durabilità Non è possibile definire un valore di “durata” in termini assoluti, si indica invece una “durabilità”, intesa come tempo intercorrente fra l’applicazione ed il primo importante intervento di manutenzione. Le indicazioni di vita utile non vanno interpretate come “garanzia”, la durabilità pertanto va intesa come un’indicazione utile nella stesura di un programma di manutenzione A seguito dell’esecuzione dei trattamenti antincendio, mediante applicazione di intonaci/pitture intumescenti devono essere rilasciati i seguenti documenti: Criticità A. Autorizzazione alla commercializzazione del prodotto - Omologazione antincendio o marcatura CE obbligatoria non prevista
B. Installazione / posa in opera del prodotto Dichiarazione di corretta posa dei rivestimenti protettivi (vernici intumescenti, intonaci, lastre) per elementi costruttivi portanti e/o separanti ai fini della resistenza al fuoco (non più obbligatorio, da utilizzare per la Dichiarazione di corretta posa in opera) C. Manutenzione D. Collaudo - Occasionali controlli in corso d’opera. Figure coinvolte Produttore - mod DICH.RIV.PROT - 2004 Vernici intumescenti e Codice di Prevenzione Incendi Nota DCPREV prot. n. 9962 del 24-07-2020 Decreto 3 agosto 2015 e s.m.i. - Capitolo S.2 - Implementazione di soluzioni alternative di resistenza al fuoco. Chiarimenti e indirizzi applicativi. In riscontro a taluni quesiti pervenuti per la corretta implementazione di soluzioni progettuali alternative e per la valutazione delle prestazioni di resistenza al fuoco delle strutture con le metodologie previste al Capitolo S.2 dal decreto 3 agosto 2015 così come modificato dal decreto 18 ottobre 2019, si forniscono, di seguito, alcuni chiarimenti e indirizzi applicativi per i casi maggiormente significativi. A. Utilizzo di curve naturali per la verifica di elementi strutturali non protetti. In questo caso devono essere sempre considerate le sollecitazioni indirette che si generano per deformazioni o espansioni, imposte o impedite, durante l’esposizione alle curve naturali d’incendio, così come indicato al punto S.2.8.1, salvo i casi in cui è riconoscibile a priori che esse siano trascurabili o favorevoli; le sollecitazioni indirette vengono normalmente portate in conto nelle modellazioni termo-strutturali dell’intera struttura o di sottostrutture significative, mentre ciò non avviene nei modelli analitici su singoli elementi che, per tale motivo, non sono applicabili (vedasi punto S.2.8.1) con incendi naturali, ad eccezione dei casi in cui è riconoscibile a priori che esse siano trascurabili o favorevoli. B. Utilizzo di curve naturali per la verifica di elementi strutturali con protettivi (ad es. vernici intumescenti, intonaci protettivi, lastre, ecc.). Sono in corso diverse attività di ricerca, sia nell’industria e sia nel mondo accademico, finalizzate a verificare se e come si potrà procedere alle verifiche di elementi protetti esposti ad incendi naturali; ad oggi, oltre a tenere conto delle considerazioni riportate nel punto precedente, ciò non è possibile per i seguenti motivi: 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma stabilisce le modalità di controllo dell’applicazione dei sistemi protettivi antincendio di tipo reattivo, atte a verificarne la conformità alla specifica di progetto prevista nel progetto antincendio, riportante, fra le altre, le caratteristiche e lo spessore del sistema reattivo da applicare, in funzione della resistenza al fuoco, del tipo di supporto, delle sue dimensioni e dello schema statico. Il metodo si applica a qualunque sistema protettivo antincendio di tipo reattivo posato in opera su qualsiasi elemento costruttivo, purché in presenza di una specifica di progetto prevista nel progetto antincendio, redatta in funzione degli elementi costruttivi da proteggere e del grado di resistenza al fuoco richiesto. 3 DEFINIZIONI Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti. 3.1 sistema protettivo antincendio: Materiale o combinazione di materiali applicati alla superficie di un elemento costruttivo allo scopo di migliorarne la resistenza al fuoco. 3.2 scheda tecnica del sistema protettivo antincendio: Documento emesso dal produttore per trasmettere le informazioni generali e le caratteristiche descrittive del sistema protettivo antincendio da applicare alla superficie di un elemento costruttivo, incluse le modalità di preparazione della superficie da trattare e le indicazioni riguardanti la compatibilità del sistema protettivo antincendio con eventuali altri prodotti, quali fondi di adesione o primer anticorrosivi, impiegati sul supporto da trattare. 3.3 procedura di applicazione: Documentazione tecnica emessa dal produttore nella quale siano indicati i criteri tecnici e le modalità operative per eseguire la corretta applicazione del sistema protettivo antincendio su un determinato supporto. La procedura di applicazione può essere contenuta nella scheda tecnica. 3.4 rapporto di classificazione: Documento rilasciato da un organismo preposto, redatto in conformità ai modelli previsti nella UNI EN 13501-2, che attesta, sulla base di uno o più rapporti di prova, la classe di resistenza al fuoco dell'elemento costruttivo oggetto della prova in presenza o meno di un sistema protettivo antincendio. 3.5 rapporto di valutazione: Documento redatto in conformità ai requisiti previsti nelle norme della serie UNI EN 13381 che indicano, sulla base di uno o più rapporti di prova, i tempi di raggiungimento delle temperature di progetto, in funzione dell’elemento costruttivo in esame e dello spessore del sistema protettivo antincendio applicato. 3.6 prodotto reattivo: Combinazione di materiali specificatamente formulati per reagire chimicamente durante il riscaldamento, in modo che la loro forma fisica cambi e produca un effetto isolante e raffreddante. 3.7 sistema reattivo: Strato di un prodotto reattivo unitamente, ove applicabile, a specificati strati di fondo e di finitura, inequivocabilmente identificato da un preciso nome commerciale, avente caratteristiche specificate da una scheda tecnica emessa dal produttore e caratteristiche prestazionali identificate da uno o più rapporti di classificazione e/o valutazione redatti secondo le norme della serie UNI EN 13381 e/o UNI EN 13501-2. 3.8 specifica di progetto prevista nel progetto antincendio: Documentazione tecnica nella quale, in base all’elemento tipo da proteggere, alle condizioni della struttura in opera ed al grado di resistenza al fuoco richiesto, siano almeno indicati: - il sistema reattivo da applicare, completo della scheda tecnica rilasciata dal produttore e di uno o più rapporti di classificazione e/o rapporti di valutazione redatti in conformità alle norme UNI EN 13501-2 e/o UNI EN 13381 in relazione allo specifico supporto da proteggere; - il supporto da proteggere; - le procedure di applicazione definite dal produttore del sistema reattivo, laddove non già presenti nella scheda tecnica; - gli spessori nominali del sistema reattivo atti a conferire la resistenza al fuoco richiesta, in conformità ad uno o più rapporti di classificazione/o di valutazione redatti secondo le norme UNI EN 13501-2 e/o UNI EN 13381. 3.9 elemento tipo: Insieme omogeneo di elementi costruttivi, caratterizzati dalla medesima forma e geometria e costituiti da materiali da costruzione della stessa natura. 3.10 supporto: Superficie dell’elemento costruttivo da proteggere, attraverso la posa in opera di un sistema protettivo antincendio, caratterizzato dalla natura del materiale da trattare (acciaio, conglomerato cementizio, legno, ecc.), dallo stato fisico (grado di pulizia e di preparazione del fondo) e dagli eventuali trattamenti preliminari (antiruggine, impregnante, collante, fondo di adesione, ecc.) eseguiti. 3.11 spessore del sistema reattivo: Spessore medio dello strato del sistema reattivo inclusi, ove applicabile, gli strati di fondo e di finitura specificati nel sistema reattivo in oggetto. 3.12 spessore nominale del sistema reattivo: Spessore medio dello strato del sistema reattivo atto a conferire una data resistenza al fuoco e riportato nella specifica di progetto prevista nel progetto antincendio. 3.13 adesione del sistema reattivo: Misura del minimo sforzo di trazione necessario per distaccare (rottura di adesione) o rompere (rottura di coesione) il rivestimento (ovvero il sistema reattivo costituito da uno o più strati di prodotto reattivo unitamente, ove applicabile, ad uno o più strati di fondo e/o di finitura) in una direzione perpendicolare al supporto. 3.14 punto di misurazione: Punto della superficie di un elemento costruttivo dove si effettua una misurazione dello spessore del sistema reattivo. 3.15 relazione di controllo: Documento comprovante le verifiche effettuate per controllare la conformità della posa in opera del sistema reattivo in esame, a quella indicata nellas pecifica di progetto prevista nel progetto antincendio. 4 PROCEDURA DI CONTROLLO Il controllo di conformità a quanto riportato nella specifica di progetto prevista nel progetto antincendio si attua, prima, durante e dopo la posa in opera del sistema reattivo, con le seguenti verifiche. 4.1 Verifica sugli elementi costruttivi da proteggere: Controllo della corrispondenza fra elemento tipo in esame ed elemento tipo indicato nella specifica di progetto prevista nel progetto antincendio. 4.2 Verifica sul sistema reattivo: Controllo della corrispondenza fra parametri identificativi del sistema reattivo in esame e quelli contenuti nella scheda tecnica emessa dal produttore e allegata alla specifica di progetto prevista nel progetto antincendio. 4.3 Verifica sui supporti: Controllo della corrispondenza fra le condizioni fisiche del supporto da trattare e quelle riportate nella scheda tecnica e/o nelle procedure di applicazione emesse dal produttore e allegate alla specifica di progetto prevista nel progetto antincendio. 4.4 Verifica sulle condizioni e modalità di applicazione: Controllo della corrispondenza fra le condizioni ambientali e le modalità di applicazione dei prodotti, riscontrate durante la posa in opera del sistema reattivo in esame, e quelle contenute nella scheda tecnica e/o nelle procedure di applicazione emesse dal produttore e allegate alla specifica di progetto prevista nel progetto antincendio. 4.5 Verifica sullo spessore del sistema reattivo applicato: Controllo della corrispondenza fra spessore del sistema reattivo applicato in opera e il corrispondente spessore nominale del sistema reattivo indicato nella specifica di progetto prevista nel progetto antincendio, secondo le procedure descritte nell’appendice A. 4.6 Verifica dell’adesione dello strato del sistema reattivo applicato (facoltativa): Controllo dell’adesione dello strato di sistema reattivo applicato in opera e verifica della sua accettabilità, secondo le procedure descritte nell’appendice B (informativa). 5 CRITERI DI ACCETTABILITÀ La posa in opera del sistema reattivo è ritenuta conforme alla specifica di progetto prevista nel progetto antincendio se risultano positive le verifiche previste nel punto 4 e documentate come indicato nel punto 7. 6 RIPRISTINO DELLE ZONE DANNEGGIATE DA CONTROLLI DISTRUTTIVI Le zone eventualmente danneggiate da controlli distruttivi di qualsiasi tipo dovranno essere sempre riparate, ripristinando l’intero ciclo di verniciatura secondo gli spessori indicati nella specifica di progetto prevista nel progetto antincendio, dandone evidenza nella relazione di controllo. 7 RELAZIONE DI CONTROLLO La relazione di controllo deve indicare la data, il luogo delle verifiche effettuate e il nome del responsabile dei controlli eseguiti. Con riferimento ai dati indicati nella specifica di progetto prevista nel progetto antincendio, devono essere riportati: - l’elemento tipo in oggetto e la classe di resistenza al fuoco richiesta; Con riferimento ai controlli eseguiti, in conformità alle indicazioni della presente norma, devono essere riportati i seguenti punti: - il numero degli elementi controllati; - il valore del parametro di adesione misurato per singolo elemento controllato, qualora sia stato applicato volontariamente il criterio di controllo di adesione del sistema reattivo, come indicato nell’appendice B. Inoltre, in riferimento alla presente norma, devono essere indicati: - i metodi di misura utilizzati e la loro conformità (per strumentazione, metodologia di taratura, ecc.) con quelli previsti dalla presente norma; Strumentazione collaudo Spessimetro per vernici intumescenti Certifico Srl - IT | Rev. 0.0 2023 Collegati |
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