UNI CEI TR 11798:2020 | Esempio classificazione ATEX distribuzione GAS naturale
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25 Novembre 2024 | |||||||||
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UNI CEI TR 11798:2020 | Esempio classificazione ATEX gas ID 12658 | 27.01.2021 / Documento di esempio Il rapporto tecnico UNI CEI 11798:2020 fornisce degli esempi di classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione specifici per i settori di trasporto e distribuzione del gas naturale, secondo i principi stabiliti dalla CEI EN 60079-10-1:2016-11. Descrive inoltre il metodo di classificazione utilizzato, i dati comuni a tutti gli esempi (per esempio caratteristica delle sostanze), i criteri di scelta dei fori di guasto per determinare le portate di emissione in occasione di funzionamento anomalo o guasto nonché le formule di calcolo non ricavabili dalla CEI EN 60079-10-1:2016-11. Le reti e gli impianti presi in considerazione sono riferiti a pressione nominale da 250 bar a 0,04 bar. La classificazione dei luoghi con pericolo d’esplosione può riguardare: - opere esistenti; Il Decreto Legislativo 81/08, obbliga il Datore di Lavoro alla valutazione dei rischi, compresi i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive. Nella valutazione del rischio il Datore di Lavoro deve divedere in zone le aree in cui si possono formare atmosfere esplosive. UNI CEI 11798:2020 “Infrastrutture del gas - Esempi applicativi per la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della CEI EN 60079-10-1:2016-11” Data entrata in vigore: 19 novembre 2020 CEI EN 60079-10-1:2016-11 “Atmosfere esplosive Parte 10-1: Classificazione dei luoghi - Atmosfere esplosive per la presenza di gas” Data di entrata in vigore: 01 novembre 2016 D.Lgs. 81/2008 Capo I Disposizioni generali Articolo 287 - Campo di applicazione 1. Il presente Titolo prescrive le misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive come definite all’articolo 288. a) alle aree utilizzate direttamente per le cure mediche dei pazienti, nel corso di esse; Capo II - Obblighi del datore di lavoro Articolo 289 - Prevenzione e protezione contro le esplosioni 1. Ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni, sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di tutela di cui all’articolo 15, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate alla natura dell’attività; in particolare il datore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive. a) evitare l’accensione di atmosfere esplosive; 3. Se necessario, le misure di cui ai commi 1 e 2 sono combinate e integrate con altre contro la propagazione delle esplosioni e sono riesaminate periodicamente e, in ogni caso, ogniqualvolta si verifichino cambiamenti rilevanti. Articolo 290 - Valutazione dei rischi di esplosione 1. Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 17, comma 1, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi: a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive; 2. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente. Articolo 293 - Aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive 1. Il datore di lavoro ripartisce in zone, a norma dell’ALLEGATO XLIX, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive. Allegato XLIX Ripartizione delle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive osservazione preliminare Il sistema di classificazione che segue si applica alle aree in cui vengono adottati provvedimenti di protezione in applicazione degli articoli 258, 259, 262, 263. 1. Aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive Un’area in cui può formarsi un’atmosfera esplosiva in quantità tali da richiedere particolari provvedimenti di protezione per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori interessati è considerata area esposta a rischio di esplosione ai sensi del presente titolo. 2. Classificazione delle aree a rischio di esplosione Le aree a rischio di esplosione sono ripartite in zone in base alla frequenza e alla durata della presenza di atmosfere esplosive. Il livello dei provvedimenti da adottare in conformità dell’ALLEGATO L, parte A, è determinato da tale classificazione. Zona 0 Zona 1 Zona 2 Zona 20 Zona 21 Zona 22 Note: Esempio 1 Dati generali e descrizione schematica dell’impianto L’impianto di controllo della pressione del gas naturale oggetto del presente esempio è realizzato in conformità al DM 17 aprile 2008 e prevede la riduzione e la regolazione della pressione da 75 a 24 bar e la misura della portata del gas in transito. L’impianto è ubicato in parte in spazio aperto privo di ostacoli o limitazioni alla ventilazione naturale (aree esterne) ed in parte in locali chiusi (cabina), come di seguito specificato. L’impianto è rappresentato schematicamente nella figura seguente ed è costituito da: a) locale controllo e misura; 1 Giunto isolante monoblocco Fig. 1 - Schema semplificato di un generico impianto di controllo della pressione e misura del gas naturale Per la classificazione delle aree, oltre a quanto previsto nella Parte Generale, si assumono le condizioni di seguito riportate: - non è previsto l’impianto di odorizzazione perché il gas non è immediatamente impiegato per uso domestico e similare; SR03 Sfiato del dispositivo di scarico all’atmosfera dell’impianto PSV1 (vedi n. 10 sullo schema) Emissioni continue Tutte le emissioni continue dai terminali di sfiato delle valvole sono considerate rappresentate dall’emissione dal dispositivo di scarico PSV1 con pressione di esercizio di 24 bar in quanto le altre valvole di sfiato del preriscaldo sono di diametro inferiore ed intervengono ad una pressione massima di 3 bar. Le tenute delle valvole di sicurezza e i dispositivi di scarico all’atmosfera possono essere classificate con riferimento alla CEI EN 60534-4, che alla tabella 3 ne definisce le classi di tenuta. Le valvole di sfiato del preriscaldo (PSV 2 e PSV3) sono con sede a tenuta morbida (classe VI), mentre il dispositivo di scarico PSV1 è con sede a tenuta metallica (classe IV). In accordo alla normativa sopra riportata, la valvola PSV1 può avere un trafilamento strutturale pari a 0,01% della capacità di sfioro. Tab. 9 - Caratteristiche della SR03 con grado continuo Portata di emissione Wg della SR03 di grado continuo Per determinare la portata di emissione Wg, è necessario stabilire il regime di efflusso dell’emissione, verificando che la pressione del gas all’interno del sistema di contenimento sia superiore o meno a quella indicata nella Formula [B.2] della CEI EN 60079-10-1:2016-11. ossia Risultando verificata la condizione di cui sopra, l’efflusso avviene in regime sonico e, pertanto, la portata di emissione Wg si determina applicando la formula [B.4] della CEI EN 60079-10-1:2016-11. Valutazione del grado di diluizione della SR03 di primo grado Il grado di diluizione può essere considerato ALTO in quanto il volume infiammabile è inferiore a 0,1 m3 come rilevato sulla figura C.1 della CEI EN 60079-10-1:2016-11, sotto riportata. Legenda X Caratteristica di emissione Wg/(ρg x k x LFL) (m3/s) Fig. 6 - Grado di diluizione della SR03 di primo grado Segue in allegato (Documento di esempio) Fonti Certifico Srl - IT | Rev. 0.0 2021 Matrice Revisioni
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