Nitrato di ammonio: Seveso / REACH / CLP / ADR / Dati in Italia
ID 11374 | 20.08.2020 - Documento completo allegato
L'esplosione dello scorso 4 agosto 2020, che ha quasi distrutto il porto e profondamente ferito la città di Beirut, ha riproposto all'attenzione dell'opinione pubblica il tema dei rischi connessi con attività pericolose e depositi di sostanze pericolose, del caso, il nitrato di ammonio.
Il Documento allegato, intende fornire elementi di informazione sul nitrato di ammonio relativi alla Classificazione Seveso (D.Lgs. 105/2015), REACH (Regolamento (CE) n. 1097/2006), CLP (Regolamento (CE) 1272/2008), ADR e dati di stoccaggio in Italia, altro.
Allegati inoltre documenti d'interesse:
- Nota ISPRA 07 Agosto 2020 - Esempio SDS - Report materia ADR ________
Nota ISPRA Esplosione a Beirut:
Esplosione a Beirut: Nota ISPRA
7 Agosto 2020 | ISPRA
L'esplosione a Beirut e il tema dei rischi connessi con attività pericolose e depositi di sostanze pericolose.
L'esplosione dello scorso 4 agosto che ha quasi distrutto il porto e profondamente ferito la città di Beirut ha riproposto all'attenzione dell'opinione pubblica il tema dei rischi connessi con attività pericolose e depositi di sostanze pericolose. La nota ISPRA illustra la situazione nel nostro Paese e i controlli svolti dal Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell'Ambiente.
Vedi in allegato ________
0. Il Nitrato di ammonio
Il nitrato di ammonio è un composto chimico che viene utilizzato come fertilizzante, ma anche per produrre l'ammonal e l'ANFO, due esplosivi. È il componente attivo del cosiddetto "ghiaccio istantaneo".
Il nitrato di ammonio è il sale dell'ammoniaca con l'acido nitrico. La sua formula chimica è NH4NO3.
Si presenta in forma di cristalli incolori e inodori. È molto solubile in acqua (1920 g/L a 20 °C) e mediamente solubile in etanolo (38 g/L a 20 °C).
Usi principali:
- Fertilizzante - Ghiaccio istantaneo - Esplosivo
1. Seveso III (D.Lgs. 105/2015)
Art. 3 Definizioni 1. Ai fini del presente decreto valgono le seguenti definizioni: a) «stabilimento»: tutta l’area sottoposta al controllo di un gestore, nella quale sono presenti sostanze pericolose all’interno di uno o più impianti, comprese le infrastrutture o le attività comuni o connesse; gli stabilimenti sono stabilimenti di soglia inferiore o di soglia superiore;
b) «stabilimento di soglia inferiore»: uno stabilimento nel quale le sostanze pericolose sono presenti in quantità pari o superiori alle quantità elencate nella colonna 2 della parte 1 o nella colonna 2 della parte 2 dell’allegato 1, ma in quantità inferiori alle quantità elencate nella colonna 3 della parte 1, o nella colonna 3 della parte 2 dell’allegato 1, applicando, ove previsto, la regola della sommatoria di cui alla nota 4 dell’allegato 1;
c) «stabilimento di soglia superiore»: uno stabilimento nel quale le sostanze pericolose sono presenti in quantità pari o superiori alle quantità elencate nella colonna 3 della parte 1 o nella colonna 3 della parte 2 dell’allegato 1, applicando, ove previsto, la regola della sommatoria di cui alla nota 4 dell’allegato 1; [...]
Art. 13 Notifica 1. Il gestore dello stabilimento è obbligato a trasmettere, con le modalità di cui al comma 5, al CTR, alla Regione e al soggetto da essa designato, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare tramite l’ISPRA, alla Prefettura, al Comune, al Comando provinciale dei Vigili del fuoco una notifica, redatta secondo il modulo riportato in allegato 5, entro i seguenti termini: a) per i nuovi stabilimenti, centottanta giorni prima dell’inizio della costruzione o sessanta giorni prima delle modifiche che comportano un cambiamento dell’inventario delle sostanze pericolose; b) in tutti gli altri casi, entro un anno dalla data a decorrere dalla quale la direttiva 2012/18/UE si applica allo stabilimento. [...]
Art. 15. Rapporto di sicurezza 1. Per gli stabilimenti di soglia superiore, il gestore redige un rapporto di sicurezza. [...]
Allegato 1 Sostanze pericolose Le sostanze pericolose comprese nelle categorie di pericolo elencate nella colonna 1 della parte 1 del presente allegato sono soggette alle quantita' limite di cui alle colonne 2 e 3 della parte 1. Qualora una sostanza pericolosa sia compresa nella parte 1 del presente allegato e sia elencata anche nella parte 2, si applicano le quantita' limite di cui alle colonne 2 e 3 della parte 2.
PARTE 1 Categorie delle sostanze pericolose La presente parte comprende tutte le sostanze pericolose che rientrano nelle categorie di pericolo elencate nella colonna 1:
PARTE 2 Sostanze pericolose specificate
Note
13. Nitrato di ammonio (5000/10000): fertilizzanti in grado di autodecomporsi Include miscele di fertilizzanti o fertilizzanti composti a base di nitrato di ammonio (una miscela o un fertilizzante composto contiene nitrato d'ammonio combinato con fosfato e/o potassa) in grado di autodecomporsi conformemente al «trough test» delle Nazioni Unite (cfr. Manuale delle prove e dei criteri delle Nazioni Unite, parte III, sottosezione 38.2), il cui tenore di azoto derivato dal nitrato di ammonio e: - compreso tra il 15,75 %3 e il 24,5 %4 in peso e contiene non piu' dello 0,4 % del totale di sostanze combustibili/organiche oppure soddisfa i requisiti dell'allegato III-2 del regolamento (CE) n. 2003/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 2003, relativo ai concimi5; - uguale o inferiore al 15,75 % in peso, e senza limitazioni di sostanze combustibili. 14. Nitrato di ammonio (1250/5000): formula del fertilizzante Include fertilizzanti semplici a base di nitrato di ammonio e miscele di fertilizzanti e fertilizzanti composti a base di nitrato di ammonio che soddisfano le prescrizioni dell'allegato III-2 del regolamento (CE) n. 2003/2003 e il cui tenore di azoto derivato dal nitrato di ammonio e': - superiore al 24,5 % in peso, a eccezione delle miscele di fertilizzanti semplici a base di nitrato di ammonio con dolomite, calcare e/o carbonato di calcio di purezza pari almeno al 90 %, - superiore al 15,75 % in peso per miscele di nitrato di ammonio e di solfato di ammonio, - superiore al 28 %6 in peso, per le miscele di fertilizzanti semplici a base di nitrato di ammonio con dolomite, calcare e/o carbonato di calcio di purezza pari almeno al 90 %. 15. Nitrato di ammonio (350/2500): tecnico Include nitrato di ammonio e miscele di nitrato di ammonio il cui tenore di azoto derivato dal nitrato di ammonio e': - compreso tra il 24,5 % e il 28 % in peso e che contengono una percentuale uguale o inferiore allo 0,4 % di sostanze combustibili, - superiore al 28 % in peso e che contengono una percentuale uguale o inferiore allo 0,2 % di sostanze combustibili. Comprende, inoltre, soluzioni acquose di nitrato di ammonio la cui concentrazione di nitrato di ammonio e' superiore all'80 % in peso. 16. Nitrato di ammonio (10/50): materiale e fertilizzanti senza specifiche («off-specs») che non hanno superato la prova di detonabilità.
2. REACH (Regolamento (CE) n. 1097/2006)
Allegato XVII Restrizioni in materia di fabbricazione, immissione sul mercato e uso di talune sostanze, miscele e articoli pericolosi
Per le sostanze che sono state incorporate nel presente allegato a seguito delle restrizioni adottate nel quadro della direttiva 76/769/CEE (voci da 1 a 58), le restrizioni non si applicano all’immagazzinamento, alla conservazione, al trattamento, al riempimento in contenitori o al trasferimento da un contenitore all’altro di tali sostanze se destinate all’esportazione, a meno che la fabbricazione delle sostanze non sia proibita.
3. CLP (Regolamento (CE) 1272/2008)
Classificazione secondo il Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP)
Parte 2: pericoli fisici 2.1. Esplosivi
[…] 2.1.4. Altre considerazioni relative alla classificazione
2.1.4.1. La classificazione di sostanze, miscele e articoli nella classe di pericolo degli esplosivi e la loro successiva assegnazione a una divisione avviene secondo una procedura in tre fasi molto complessa. È necessario fare riferimento alla parte I delle RTDG delle Nazioni Unite, Manuale delle prove e dei criteri.
La prima fase consiste nel determinare se la sostanza o miscela ha effetti esplosivi (prove della serie 1). La seconda fase consiste nella procedura di accettazione (prove della serie da 2 a 4) e la terza fase consiste nell'assegnazione a una divisione (prove della serie da 5 a 7). La valutazione se una sostanza che può essere classificata come «emulsione, sospensione o gel di nitrato di ammonio, prodotto intermedio per la fabbricazione di esplosivi detonanti (ANE)» sia sufficientemente poco sensibile per essere classificata come un liquido comburente (sezione 2.13) o come un solido comburente (sezione 2.14) è effettuata mediante le prove della serie 8.
Le sostanze e le miscele esplosive bagnate con acqua o alcoli, o diluite con altre sostanze per neutralizzarne le proprietà esplosive, possono essere trattate diversamente ai fini della classificazione e ad esse si possono applicare altre classi di pericolo in base alle loro proprietà fisiche (cfr. anche allegato II, sezione 1.1).
Taluni pericoli fisici (dovuti a proprietà esplosive) sono modificati dalla diluizione, come nel caso degli esplosivi desensibilizzati, dall'inclusione in una miscela o in un articolo, dall'imballaggio o da altri fattori.
La procedura di classificazione è illustrata nel seguente schema di decisione (cfr. figure da 2.1.1 a 2.1.4). […]
Figura 2.1.4 | Procedura per la classificazione di emulsioni, sospensioni o gel di nitrato di ammonio (ANE) _______
4. ADR
Sono 5 i Numeri ONU ADR relativi al nitrato di ammonio: 0222, 1942, 2067, 2071, 2426
Es. Numero ONU 1942 Nitrato d’ammonio contenente al massimo lo 0,2% di materie combustibili (comprese le materie organiche espresse in equivalente carbonio), ad esclusione di ogni altra materia
Esenzione parziale Riguarda i trasporti di determinate materie pericolose fino alla quantità massima prevista dall’ADR e si riferisce esclusivamente al trasporto in colli.
Tabella esenzione parziale 1.1.3.6
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In allegato:
Report materia UN 0222 NITRATO DI AMMONIO
Report materia UN 1942 NITRATO DI AMMONIO CON AL MASSIMO LO 0,2% DI SOSTANZE COMBUSTIBILI, INCLUSE ALCUNE SOSTANZE ORGANICHE ESPRESSE IN EQUIVALENTE CARBONIO, CON ESCLUSIONE DI OGNI ALTRA MATERIA
Report materia UN 2067 FERTILIZZANTE AL NITRATO DI AMMONIO
Report materia UN 2071 FERTLIZZANTI AL NITRATO DI AMMONIO, MISCELE OMOGENEE DEL TIPO AZOTO/FOSFATO, AZOTO/POTASSIO, AZOTO/FOSFATO/POTASSIO CONTENENTI AL MASSIMO IL 70% DI NITRATO D'AMMONIO E AL MASSIOMO LO 0,4% DI MATERIE COMBUSTIBILI TOTALI/MATERIE ORGANICHE ESPRESSE IN CARBONIO EQUIVALENTE, O CONTENENTI AL MASSIMO IL 45% DI NITRATO D'AMMONIO SENZA LIMITAZIONE DEL TENORE DI MATERIE COMBUSTIBILI
Report materia UN 2426 NITRATO DI AMMONIO, LIQUIDO SOLUZIONI CALDE CONCENTRATE ALMENO ALL' 80% MA NON PIÙ DEL 93%
5. Dati sullo stoccaggio del nitrato d’ammonio in Italia (ISPRA a Il Post)
Ispra a tal proposito, ha fatto una rielaborazione dei dati presentati nel rapporto "Mappatura dei pericoli di incidente rilevante in Italia. Edizione 2013" che possa dare un’idea della situazione attuale.
Viene usato in dieci regioni, ma complessivamente è quasi tutto in Sicilia.
Uno stabilimento petrolchimico: nelle zone industriali di questo tipo è comune che si produca anche il nitrato di ammonio
L’enorme esplosione avvenuta a Beirut il 4 agosto ha fatto riparlare del nitrato d’ammonio e di dove e come viene stoccato. Non è la prima volta che se ne discute: dopo che nel settembre del 2001 era esploso un deposito di nitrato d’ammonio a Tolosa, in Francia, causando la morte di 29 persone e il ferimento di più di duemila, l’Unione Europea aveva introdotto una nuova direttiva sul suo stoccaggio e su quello di altre sostanze pericolose. Anche per questo in Italia ci sono rigide regole su come il nitrato d’ammonio deve essere conservato e per quanto tempo, e le autorità devono essere tenute informate sugli stabilimenti dove viene usato e in quale quantità.
Il nitrato d’ammonio è un composto chimico che contiene azoto (in latino nitrogenium, da cui nitrato), idrogeno e ossigeno. Per la precisione è il sale dell’ammoniaca con l’acido nitrico. Viene usato principalmente come fertilizzante, ma anche per produrre il ghiaccio istantaneo, e nella maggior parte dei casi è abbastanza economico da produrre. Un certo tipo di nitrato d’ammonio è un componente fondamentale di un esplosivo industriale usato nelle miniere, nelle cave e nelle costruzioni civili. Di per sé però non è considerato particolarmente volatile o pericoloso: è chimicamente stabile, e normalmente non può bruciare da solo. Tuttavia se non viene stoccato nel modo giusto rischia di causare grandi esplosioni: sopra una certa temperatura rilascia sostanze gassose, gli ossidi di azoto, che possono permettere la formazione di miscele esplosive.
Attualmente la legislazione italiana distingue quattro diversi tipi di sostanze contenenti nitrato d’ammonio, a seconda della quantità di azoto presente in ognuna, che varia a seconda dell’uso che se ne fa. Per ognuna esistono delle quantità al di sopra delle quali valgono le regole sullo stoccaggio e il controllo delle sostanze pericolose: gli stabilimenti a rischio sono considerati quelli al di sopra della soglia indicata dalla norma.
Il più recente rapporto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) che renda conto della presenza di nitrato d’ammonio e altre sostanze pericolose usate in stabilimenti a rischio in Italia risale al 2013. Il Post ha chiesto all’ISPRA se i dati del rapporto possano ancora ritenersi significativi: l’Istituto ha fatto una rielaborazione che possa dare un’idea della situazione attuale, includendo anche le quantità totali di nitrato di ammonio. Secondo questa rielaborazione, in Italia sono presenti 35 stabilimenti con quantità di nitrato d’ammonio tali da essere soggetti ai controlli della normativa sugli incidenti rilevanti (D.Lgs. 105/2015): si trovano in dieci regioni. Da quella con più stabilimenti a quella con meno, sono: Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana, Veneto, Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia e Puglia.
Quasi tutti gli stabilimenti che usano il nitrato d’ammonio in Italia ne tengono in quantità molto inferiore alle quasi tremila tonnellate che si trovavano nel porto di Beirut. In 25 dei 35 stabilimenti soggetti a controllo, il quantitativo massimo di nitrato d’ammonio presente è inferiore alle 100 tonnellate. Ci sono poi 7 stabilimenti dove il quantitativo massimo consentito è di 200 tonnellate, uno dove il quantitativo massimo è 1.000, un altro dove è 5.000 e infine uno dove possono esserci anche più di 10mila tonnellate. Secondo i dati dell’ISPRA, in totale in Italia sono presenti circa 49.600 tonnellate di nitrato di ammonio, non tutte stoccate nei 35 impianti principali: di queste 36.200 sono contenute in fertilizzanti in grado di autodecomporsi, meno pericolosi e soggetti a controllo solo sopra le 5.000 tonnellate (quindi spesso non stoccate in stabilimenti considerati a rischio). Solo 155 tonnellate sono contenute in esplosivi o vengono usate per la produzione di esplosivi.
L’ISPRA ha fornito anche dei dati sulla distribuzione regionale del nitrato d’ammonio per quantità. La regione dove si trova il maggior quantitativo di nitrato d’ammonio in assoluto è la Sicilia, dove ci sono più di 43mila tonnellate. La seconda regione è l’Emilia-Romagna, dove è molto sviluppata l’industria dei fertilizzanti agricoli: ci sono più di quattromila tonnellate. In tutte le altre regioni ce ne sono meno di 500 tonnellate. In particolare in Lombardia, la regione con il maggior numero di stabilimenti considerati a rischio incidente rilevante, sono 432 le tonnellate di nitrato d’ammonio presenti.
Oltre a dover segnalare l’uso e lo stoccaggio di sostanze contenenti il nitrato d’ammonio, le aziende italiane sono anche tenute ad avvisare le autorità di transazioni commerciali sospette, sparizioni o furti significativi: è una regola introdotta nel 2012 con una direttiva dell’Unione Europea. Lo scopo della direttiva, pensata per via degli attentati terroristici avvenuti nel decennio precedente alla sua emanazione, è evitare che il nitrato d’ammonio e altre sostanze pericolose possano essere utilizzate per produrre illecitamente esplosivi.
Estratto Dati Rapporto ISPRA Stabilimenti RIR 2013 (Riferimento Seveso II D.Lgs. 334/99 e smi) ______
Rapporto ISPRA Stabilimenti RIR 2013 ultimo disponibile.
Si attende rapporto ISPRA aggiornato. Il rapporto ISPRA dovrà essere aggiornato al D.Lgs. 105/2015 Seveso III, l’Ed. 2013 fa riferimento al D.Lgs. 334/99 Seveso II. ______
Nel rapporto, per il nitrato di ammonio, allegato I, parte 1, a causa dei variati valori-limite di soglia e dei criteri di caratterizzazione, modificati sensibilmente dal D.Lgs.238/05, si è riscontrato un incremento del 70% delle quantità complessivamente notificate rispetto al rapporto 2007.
SOSTANZE: Quantitativi complessivi di sostanze pericolose dell’Allegato I, parte 1 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. negli stabilimenti soggetti agli obblighi degli artt. 6/7 e 8 sull’intero territorio nazionale
(N) In colonna 4 tra parentesi i valori dei quantitativi di sostanze nella precedente edizione del Rapporto (2007) Fonte: Elaborazione ISPRA su dati Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (31/12/2012)
Distribuzione regionale del nitrato di ammonio dell’allegato I parte 1 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. negli stabilimenti “Seveso”
(N) Le regioni non presenti non hanno depositi di nitrato di ammonio alla data del 31.12.2012 _______
D.Lgs. 334/99 ... Art. 6 (Notifica) Art. 7 (Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti) Art. 8 (Rapporto di sicurezza) 1. Per gli stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità uguali o superiori a quelle indicate nell'allegato 1, parti 1 e 2, colonna 3, il gestore e' tenuto a redigere un rapporto di sicurezza. _______
...Segue in allegato
Fonti D.Lgs. 105/2015 Regolamento (CE) n. 1097/2006 Regolamento (CE) 1272/2008 Direttiva 2008/68/CE
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Collegati Seveso: timeline Normativa ebook SEVESO III - D.Lgs. 105/2015 Decreto legislativo 26 giugno 2015 n. 105 Directive 2012/18/EU Seveso III: Questions & Answers Direttiva 2012/18/UE - Seveso III
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