D.Lgs. 81/2008: le misure generali di tutela (Art. 15) / Note
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D.Lgs. 81/2008: le misure generali di tutela (Art. 15) / Note
ID 23509 | 13.05.2025 / Note complete in allegato
Il D.Lgs. 81/2008 persegue la finalità di garantire uniformità di tutela nei luoghi di lavoro per le lavoratrici e i lavoratori su tutto il territorio nazionale.
A tal fine individua misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro di cui all'articolo 15 D.Lgs. 81/2008.
Prima ancora del D.Lgs. 81/2008, testo unico sulla sicurezza sul lavoro attualmente vigente, la tutela dei lavoratori è stata prevista dal codice civile, dalla Costituzione, dai contratti collettivi e dai decreti nazionali e da quelli di recepimento delle direttive comunitarie.
Il codice civile impone all’imprenditore di adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro (articolo 2087).
Art. 2087. (Tutela delle condizioni di lavoro)
L'imprenditore e' tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarita' del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrita' fisica e la personalita' morale dei prestatori di lavoro.
La Costituzione della Repubblica Italiana tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni (articolo 35) e stabilisce che l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. (articolo 41).
Articolo 35
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.
Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.
Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero.
Articolo 41
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali
I Decreti nazionali emanati nel secolo XIX e XX prevedevano in ordine sparso, norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
I Decreti degli anni 50, in particolare il DPR 547/1955 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, il DPR 164/1956 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni ed il D.P.R. 303/1956 Norme generali per l'igiene del lavoro, emanati in accordo con la "Legge delega" Legge 12 febbraio 1955 n. 51 (Vedi Decreti Sicurezza normativa nazionale), prevedevano prescrizioni di sicurezza e di igiene prescrittive specifiche seppur presente un articolo sugli obblighi a carattere generale:
DPR 547/1955 | D.P.R. 303/1956 | DPR 164/1956 |
Art. 4 Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti |
Art. 4 Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti |
Art. 3 Soggetti delle norme |
I datori di lavoro, i dirigenti ed i preposti che eserciscono, dirigono o sovraintendono alle attività indicate all'art. 1, devono, nell'ambito delle rispettive attribuzioni e competenze: a) attuare le misure di sicurezza previste dal presente decreto; b) rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le norme essenziali di prevenzione mediante affissione, negli ambienti di lavoro, di estratti delle presenti norme o, nei casi in cui non sia possibile l'affissione, con altri mezzi; c) disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di sicurezza ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione. |
I datori di lavoro, i dirigenti e i preposti che esercitano, dirigono o sovraintendono alle attività indicate all'art. 1, devono, nell'ambito delle rispettive attribuzioni e competenze: a) attuare le misure di igiene previste nel presente decreto; b) rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza i modi di prevenire i danni derivanti dai rischi predetti; c) fornire ai lavoratori i necessari mezzi di protezione; d) disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di igiene ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione. |
All'osservanza delle norme del presente decreto sono tenuti coloro che esercitano le attività indicate all'art. 1 e, per quanto loro spetti e competa, i dirigenti, i preposti ed i lavoratori in conformità agli articoli 4, 5 e 6 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547. |
L’articolo 9 della legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori) prevede che i lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.
Art. 9 (Tutela della salute e dell'integrità fisica)
I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l'applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.
Il D.Lgs. 626/1994, con l’articolo 3, recependo le direttive comunitarie in tema di sicurezza sul lavoro, ha introdotto in modo dettagliato nell’ordinamento italiano le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori. Il D.Lgs. 626/1994 è stato abrogato dal D.Lgs. 81/2008.
[...]
L’Art. 15 - Misure generali di tutela del D.Lgs. 81/2008, in 21 lettere, riassume le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, che devono essere considerate prima / in accordo con tutte le misure specifiche dei titoli seguenti:
Art. 15 - Misure generali di tutela
1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono:
a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell'azienda nonché l'influenza dei fattori dell'ambiente e dell'organizzazione del lavoro;
c) l'eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
d) il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e) la riduzione dei rischi alla fonte;
f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;
h) l'utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
l) il controllo sanitario dei lavoratori;
m) l'allontanamento del lavoratore dall'esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l'adibizione, ove possibile, ad altra mansione;
n) l'informazione e formazione adeguate per i lavoratori;
o) l'informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;
p) l'informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
q) le istruzioni adeguate ai lavoratori;
r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;
s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l'adozione di codici di condotta e di buone prassi;
u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;
v) l'uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.
2. Le misure relative alla sicurezza, all'igiene ed alla salute durante il lavoro non devono in nessun caso comportare oneri finanziari per i lavoratori.
[...]
Fig. 1 - Livello applicazione Misure generali di tutela
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