Norme tecniche UNI Qualità del suolo / Status Aprile 2023
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Norme tecniche UNI Qualità del suolo / Status Aprile 2023 ID 19507 | 27.04.2023 / In allegato Elenco completo Elenco norme tecniche UNI sulla qualità del suolo ad aprile 2023. Elenco: Dettaglio: La norma fornisce una guida sulla descrizione del suolo e del suo contesto ambientale. Essa è applicabile ai siti naturali, quasi-naturali, urbani ed industriali. Le osservazioni e le misure sul suolo possono essere fatte a livello di sito, a livello di terreno, a livello di uno strato orizzontale ed anche su uno specifico costituente del suolo. La norma fornisce anche una guida su come descrivere strati di materiale antropogenico (artificiale) o strati non modificati da processi pedogenici, nel senso stretto della parola, e su come descrivere il materiale comune di origine naturale o artificiale. Questa norma può essere usata in combinazione con altre guide o requisiti relativi ad aspetti specifici sulle osservazioni o sulle misurazioni del suolo. Sostituisce: UNI EN ISO 25177:2011 Recepisce: EN ISO 25177:2019 Adotta: ISO 25177:2019 - UNI EN ISO 11074:2020 Qualità del suolo - Vocabolario La norma definisce un elenco di termini utilizzati per la preparazione delle norme nel campo della qualità del suolo. Sostituisce: UNI EN ISO 11074:2015 Recepisce: EN ISO 11074:2015/A1:2020, EN ISO 11074:2015 Adotta: ISO 11074:2015/AMD 1:2020, ISO 11074:2015 - UNI EN ISO 11063:2021 Qualità del suolo - Estrazione diretta del DNA dal suolo La norma specifica un metodo per l'estrazione diretta del DNA da campioni di suolo per analizzare la composizione e l'abbondanza di popolazioni batteriche del suolo impiegando diverse tecnologie di biologia molecolare compreso il quantitativo in tempo reale PCR (qPCR). Questo metodo è principalmente indicato per suoli agricoli e forestali. E' possibile che il metodo non sia utilizzabile per suoli ricchi di sostanze organiche (per esempio suoli torbosi) o suoli gravemente inquinati con sostanze inquinanti organiche o metalli pesanti. Sostituisce: UNI EN ISO 11063:2013 Recepisce: EN ISO 11063:2020 Adotta: ISO 11063:2020 - UNI EN ISO 18311:2018 Qualità del suolo - Metodo per dimostrare gli effetti di contaminanti del suolo sull'alimentazione degli organismi del suolo - Bait-Lamina test La ISO 18311:2016 specifica una tecnica per determinare gli effetti degli impatti antropici (ad esempio sostanze) nelle condizioni ambientali prevalenti sull'attività di alimentazione in campo degli organismi del suolo. Inoltre, viene descritto l'uso di questo metodo per monitorare la qualità biologica del suolo (vedere Appendice A). La biodegradazione della materia organica da parte degli invertebrati e dei microrganismi del suolo è un processo cruciale che determina importanti funzioni del suolo come la disponibilità di sostanze nutritive per le piante e il mantenimento della fertilità del suolo. Inoltre, la decomposizione di rifiuti vegetali fornisce habitat e cibo per una vasta gamma di organismi, sostenendo così la biodiversità e i servizi ecosistemici [33] [34]. La ISO 18311:2016 è applicabile a tutti i terreni in cui gli organismi del suolo sono attivi. L'uso del Bait-Lamina test è indipendente dal fatto che ci sia o meno uno strato di rifiuti. Lo schema di campionamento per gli studi in campo è specificato in generale nella ISO 23611-6 (vedere anche il riferimento [20]). Lo schema può variare in base allo scopo dello studio ed alle condizioni ambientali (ad esempio proprietà del suolo, contaminazione, ecc.) del sito da esaminare. La ISO 18311:2016 non è applicabile per terreni semi-terrestri o suoli poco profondi. Può essere difficile utilizzarla in condizioni climatiche o geografiche estreme (ad es. in alta montagna). Recepisce: EN ISO 18311:2018 Adotta: ISO 18311:2016 - UNI EN ISO 21285:2020 Qualità del suolo - Inibizione della riproduzione dell'acaro del suolo (Hypoaspisaculeifer) da contaminanti del suolo La norma specifica un metodo di prova ricorrente per valutare la funzione dell'habitat dei suoli e determinare gli effetti dei contaminanti del suolo e delle sostanze sulla riproduzione di Hypoaspisaculeifer principalmente da assorbimento alimentare. Questo metodo è applicabile a suoli e materiali costituenti il suolo di qualità sconosciuta, ad esempio da siti contaminati, suoli modificati, suoli bonificati, siti industriali, agricoli o di altro genere in questione e materiali di scarto (ad esempio dragaggi, fanghi urbani provenienti da impianto di trattamento delle acque reflue, compost o letame, in particolare quelli per eventuale smaltimento sul suolo). Recepisce: EN ISO 21285:2020 Adotta: ISO 21285:2019 - UNI EN ISO 28258:2020 Qualità del suolo - Scambio digitale di dati suolo-attinenti La norma descrive come scambiare in modo digitale dati suolo-attinenti. Essa mira a facilitare lo scambio di dati suolo-attinenti validi, chiaramente descritti e specificati tra persone singole ed organizzazioni attraverso sistemi digitali, e permette a qualsiasi produttore, possessore ed utilizzatore di dati sul suolo di trovare e trasferire i dati in un modo inequivocabile. Sostituisce: UNI EN ISO 28258:2014 Recepisce: EN ISO 28258:2013, EN ISO 28258:2013/A1:2019 Adotta: ISO 28258:2013/AMD 1:2019, ISO 28258:2013 - UNI EN ISO 19204:2023 Qualità del suolo - Procedura per la valutazione sito-specifica del rischio ecologico di contaminazione del suolo (approccio TRIAD per la qualità del suolo) La norma descrive in modo generale l'applicazione dell'approccio TRIAD per la qualità del suolo per la valutazione sito-specifica del rischio ecologico dei suoli contaminati. In dettaglio, presenta in modo trasparente tre linee di evidenza (chimica, ecotossicologia ed ecologia) che insieme consentono una efficiente, ecologicamente solida, ma anche pratica, valutazione del rischio dei suoli contaminati. Questa procedura può essere applicabile anche ad altri fattori di stress, come l'acidificazione, la compattazione del suolo, la salinizzazione, la perdita di sostanza organica del suolo e l'erosione. Tuttavia, finora, non è stata acquisita esperienza con queste altre applicazioni. Pertanto, questo documento si concentra sui suoli contaminati da sostanze chimiche. Recepisce: EN ISO 19204:2022 Adotta: ISO 19204:2017 - UNI EN ISO 17155:2020 Qualità del suolo - Determinazione dell'abbondanza e dell'attività della microflora del suolo mediante curve di respirazione La norma specifica un metodo di prova per determinare l'attività della biomassa microbica aerobica eterotrofica attiva nei suoli. Questo metodo è applicabile al monitoraggio della qualità del suolo e alla valutazione del potenziale ecotossico di suoli e di materiali costituenti il suolo. Il metodo è anche applicabile ai suoli campionati lungo gradienti di contaminazione sul campo e ai suoli contaminati sperimentalmente sul campo o in laboratorio. Recepisce: EN ISO 17155:2020 Adotta: ISO 17155:2012 - UNI EN ISO 10693:2014 Qualità del suolo - Determinazione del contenuto di carbonato - Metodo volumetrico La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 10693 (edizione marzo 2014). La norma specifica un metodo per la determinazione del contenuto di carbonato in campioni di suolo. E' applicabile a tutti i tipi di suolo essiccati all'aria. Recepisce: EN ISO 10693:2014 Adotta: ISO 10693:1995 - UNI EN ISO 15799:2023 Qualità del suolo - Guida alla caratterizzazione ecotossicologica dei suoli e dei materiali del suolo La norma fa parte di una famiglia di standard internazionali che forniscono indicazioni sui suoli e sui materiali del suolo in relazione a determinate funzioni e usi, compresa la conservazione della biodiversità. Si applica in combinazione con questi altri standard. Fornisce indicazioni sulla scelta dei metodi sperimentali per la valutazione del potenziale ecotossico dei suoli e dei materiali del suolo (ad es. suoli sbancati e bonificati, di riempimento, terrapieni) rispetto alla loro destinazione d'uso e ai possibili effetti negativi sugli organismi acquatici e del suolo. Il presente documento non copre le prove di bioaccumulo. La valutazione ecologica dei suoli incontaminati in vista di un uso naturale, agricolo o orticolo non rientra nell'ambito del presente documento. Tali suoli possono essere di interesse se possono fare da riferimento per la valutazione dei suoli provenienti da siti contaminati. L'interpretazione dei risultati ottenuti applicando i metodi proposti non rientra nell'ambito del presente documento. Recepisce: EN ISO 15799:2022 Adotta: ISO 15799:2019 - UNI EN ISO 23611-5:2013 Qualità del suolo - Campionamento di invertebrati del suolo - Parte 5: Campionamento ed estrazione dei macro-invertebrati del suolo La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 23611-5 (edizione febbraio 2013). La norma definisce un metodo per il campionamento, l'estrazione e la conservazione di macro-invertebrati del suolo. Il metodo è un prerequisito per l'impiego di questi animali come bio-indicatori (per esempio per valutare la qualità di un terreno come habitat di organismi). La principale premessa di questo metodo è il rapido accertamento (completando il campionamento di un lotto in uno o due giorni con soli equipaggiamenti di base ed un modesto numero di assistenti) finalizzato a individuare tutti i gruppi tassonomici di macro-invertebrati del suolo nello stesso tempo e nello stesso posto. Il metodo è applicabile a quasi tutti i tipi di suoli ad eccezione di quelli in estreme condizioni climatiche (compatti, gelati o allagati) e alle matrici diverse dal suolo, per esempio tronchi d'albero, vegetali o licheni. Recepisce: EN ISO 23611-5:2013 Adotta: ISO 23611-5:2011 - UNI EN ISO 23266:2021 Qualità del suolo - Test per misurare l'inibizione alla riproduzione degli acari oribatei (Oppia nitens) nel suolo esposto a contaminanti La norma specifica uno dei metodi per la valutazione della funzione del habitat del suolo e per la determinazione degli effetti dei contaminanti del suolo, e quelli delle singole sostanze chimiche, sulla riproduzione degli acari oribatei (Oppia nitens), attraverso l'assorbimento dermico ed alimentare. Questa prova di tossicità cronica (28 giorni) è applicabile a suoli ed a materiali terrosi di qualità ignota (per esempio, siti contaminati, suoli trattati, suoli bonificati, siti agricoli o siti di particolare interesse, o anche a materiali di scarto. Tale prova non sostituisce le prove del lombrico o della Collembola, in quanto rappresenta un altro gruppo tassonomico (acari, acaracnidi), e neppure la prova dell'acaro predatore, in quanto questa specie rappresenta un livello trofico differente ed una differente nicchia ecologica. Gli effetti delle singole sostanze chimiche vengono valutati usando un suolo standard, preferibilmente un suolo artificiale ben definito. Gli effetti sul suolo contaminato vengono determinati per confronto con un suolo di controllo. In accordo con l'obiettivo dello studio, il suolo per il controllo ed il substrato usato per la diluizione del suolo contaminato, dovrebbero essere un suolo incontaminato, con proprietà simili al campione del suolo da analizzare (suolo di riferimento) oppure un suolo standard (per esempio, un suolo artificiale). Nella presente norma sono riportate informazioni su come usare questo metodo per testare sostanze in condizioni di temperature temperate. Il presente documento non è applicabile a sostanze con un coefficiente di ripartizione aria/suolo maggiore di 1, o per sostanze con una tensione di vapore maggiore di 300 Pa a 25°C. Recepisce: EN ISO 23266:2021 Adotta: ISO 23266:2020 - UNI EN ISO 23611-4:2022 Qualità del suolo - Campionamento di invertebrati del suolo - Parte 4: Campionamento, estrazione ed identificazione di nematodi del suolo La norma definisce un metodo per il campionamento ed il maneggiamento di nematodi da suoli di campi come prerequisito per utilizzarli quali bio- indicatori (per esempio per valutare la qualità del suolo come un habitat per organismi). Sostituisce: UNI EN ISO 23611-4:2011 Recepisce: EN ISO 23611-4:2022 Adotta: ISO 23611-4:2022 - UNI EN ISO 23266:2021 Qualità del suolo - Test per misurare l'inibizione alla riproduzione degli acari oribatei (Oppia nitens) nel suolo esposto a contaminanti La norma specifica uno dei metodi per la valutazione della funzione del habitat del suolo e per la determinazione degli effetti dei contaminanti del suolo, e quelli delle singole sostanze chimiche, sulla riproduzione degli acari oribatei (Oppia nitens), attraverso l'assorbimento dermico ed alimentare. Questa prova di tossicità cronica (28 giorni) è applicabile a suoli ed a materiali terrosi di qualità ignota (per esempio, siti contaminati, suoli trattati, suoli bonificati, siti agricoli o siti di particolare interesse, o anche a materiali di scarto. Tale prova non sostituisce le prove del lombrico o della Collembola, in quanto rappresenta un altro gruppo tassonomico (acari, acaracnidi), e neppure la prova dell'acaro predatore, in quanto questa specie rappresenta un livello trofico differente ed una differente nicchia ecologica. Gli effetti delle singole sostanze chimiche vengono valutati usando un suolo standard, preferibilmente un suolo artificiale ben definito. Gli effetti sul suolo contaminato vengono determinati per confronto con un suolo di controllo. In accordo con l'obiettivo dello studio, il suolo per il controllo ed il substrato usato per la diluizione del suolo contaminato, dovrebbero essere un suolo incontaminato, con proprietà simili al campione del suolo da analizzare (suolo di riferimento) oppure un suolo standard (per esempio, un suolo artificiale). Nella presente norma sono riportate informazioni su come usare questo metodo per testare sostanze in condizioni di temperature temperate. Il presente documento non è applicabile a sostanze con un coefficiente di ripartizione aria/suolo maggiore di 1, o per sostanze con una tensione di vapore maggiore di 300 Pa a 25°C. Recepisce: EN ISO 23266:2021 Adotta: ISO 23266:2020 - UNI EN ISO 23611-4:2022 Qualità del suolo - Campionamento di invertebrati del suolo - Parte 4: Campionamento, estrazione ed identificazione di nematodi del suolo La norma definisce un metodo per il campionamento ed il maneggiamento di nematodi da suoli di campi come prerequisito per utilizzarli quali bio- indicatori (per esempio per valutare la qualità del suolo come un habitat per organismi). Sostituisce: UNI EN ISO 23611-4:2011 Recepisce: EN ISO 23611-4:2022 Adotta: ISO 23611-4:2022 - UNI EN ISO 21479:2020 Qualità del suolo - Determinazione degli effetti degli inquinanti sulla flora del suolo - Composizione degli acidi grassi fogliari delle piante per valutare la qualità del suolo La norma descrive un metodo per comparare la qualità del suolo determinando la composizione degli acidi grassi delle foglie delle specie vegetali cresciuti in tale suolo. Il presente metodo non consente di determinare un valore ottimale dell'indice Omega-3 e, pertanto, non può essere utilizzato per determinare la qualità intrinseca di un suolo proveniente da un'area specifica (considerata omogenea). Il metodo può essere utilizzato solamente per paragonare la qualità dei suoli tra varie aree. Il presente metodo si applica a: - suoli da siti contaminati; - suoli modificati; - suoli dopo la bonifica; - suoli con prodotti di scarto (per es. liquami, letame, fanghi o composti). In alternativa, la qualità dei suoli può essere valutata determinando l'indice Omega-3 di piantine Lactuca Sativa cresciute in questi suoli in condizioni controllate (ossia in camera fitotronica) e paragonando questi valori a quelli ottenuti dal controllo dei suoli (vedere appendice B). Recepisce: EN ISO 21479:2020 Adotta: ISO 21479:2019 - UNI EN ISO 10930:2013 Qualità del suolo - Misurazione della stabilità degli aggregati del suolo soggetti all'azione dell'acqua La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 10930 (edizione febbraio 2013). La norma specifica le modalità per la misurazione della stabilità di aggregati del suolo. Essa è applicabile ad una ampia gamma di materiali originati principalmente da strati lavorati di suoli coltivati. Esso può essere tuttavia applicato ad ogni profilo del suolo sia coltivato sia non coltivato. Sono misurati aggregati da 3 mm a 5 mm. Tuttavia la presenza di sassi nella frazione da 2 mm a 5 mm può alterare i risultati. Recepisce: EN ISO 10930:2013 Adotta: ISO 10930:2012 - UNI EN ISO 20130:2020 Qualità del suolo - Misurazione dei modelli di attività enzimatica nei campioni di suolo mediante substrati colorimetrici in micro piastre La norma specifica un metodo per la misurazione di diverse attività di idrolasi (arilamidasi, arilsolfatasi, β-galattosidasi, α-glucosidasi, β-glucosidasi, N-acetil-glucosaminidasi, acido, alcalino e fosfatasi globali, ureasi) contemporaneamente (o no) in campioni di suolo, utilizzando substrati colorimetrici. Le attività enzimatiche del suolo variano stagionalmente e dipendono dalle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del suolo. Questo metodo può essere applicato sia per rilevare effetti dannosi sulle attività degli enzimi del suolo derivati da sostanze tossiche o altri agenti antropogenici in suoli contaminati rispetto ad un suolo di controllo, sia per testare sostanze chimiche. Recepisce: EN ISO 20130:2020 Adotta: ISO 20130:2018 - UNI EN ISO 16387:2015 Qualità del suolo - Effetto dei contaminanti sugli Enchitreidi (Enchytraeus sp.) - Determinazione degli effetti sulla riproduzione La norma specifica uno dei metodi per la valutazione delle funzioni ambientali del suolo e per determinare gli effetti dei contaminanti del suolo e delle sostanze sulla riproduzione di Enchitreidi (Enchytraeus sp.) mediante prova cronica per via dermica e orale. Recepisce: EN ISO 16387:2014 Adotta: ISO 16387:2014 - UNI EN ISO 11508:2018 Qualità del suolo - Determinazione della densità delle particelle La ISO 11508:2017 specifica due metodi per la determinazione della densità delle particelle di suoli calcolata dalla massa e dal volume delle particelle del suolo. Il primo metodo (punto 4.1) si applica al suolo a grana fine (<2 mm di diametro) mentre il secondo metodo (punto 4.2) si applica a ghiaia e pietre sia porose che non porose (>2 mm di diametro). La densità delle particelle può essere utilizzata per calcolare la proporzione dei solidi e la porosità degli strati di suolo in combinazione con la procedura fornita nella ISO 11272. Sostituisce: UNI EN ISO 11508:2014 Recepisce: EN ISO 11508:2017 Adotta: ISO 11508:2017 - UNI EN ISO 23611-6:2013 Qualità del suolo - Campionamento di invertebrati del suolo - Parte 6: Linea guida per progettare programmi di campionamento con invertebrati del suolo La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 23611-6 (edizione luglio 2013). La norma fornisce una guida per la progettazione di studi in campo con invertebrati del suolo (per esempio per monitorare la qualità di un suolo come habitat per organismi). Recepisce: EN ISO 23611-6:2013 Adotta: ISO 23611-6:2012 - UNI EN ISO 18772:2014 Qualità del suolo - Guida su procedure di rilascio per prove ecotossicologiche e chimiche successive di suoli e materiali del suolo La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 18772 (edizione marzo 2014). La norma fornisce una guida sull'utilizzo appropriato di prove di rilascio su suolo e materiali del suolo, per determinare il comportamento al rilascio nel contesto della valutazione d'impatto, o per scopi di conformità e di confronto. Recepisce: EN ISO 18772:2014 Adotta: ISO 18772:2008 - UNI EN ISO 23161:2019 Qualità del suolo - Determinazione di composti organostannici selezionati - Metodo gascromatografico La norma specifica un metodo gas cromatografico per l'identificazione e la quantificazione di composti organostannici (OTCs) nel suolo come specificato nel prospetto 1. Il documento è anche applicabile a campioni da sedimenti, fanghi e rifiuti (materiali simili al suolo). L'intervallo di lavorazione dipende dalla tecnica di rilevazione utilizzata e dalla quantità del campione prelevato per le analisi. Il limite di quantificazione per ogni composto è di circa 10 µg/kg. Sostituisce: UNI EN ISO 23161:2011 Recepisce: EN ISO 23161:2018 Adotta: ISO 23161:2018 - UNI EN ISO 11267:2014 Qualità del suolo - Inibizione della riproduzione della Collembola (Folsomia candida) mediante contaminanti del suolo La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 11267 (edizione febbraio 2014). La norma specifica uno dei metodi per valutare la funzione di habitat dei suoli e per determinare gli effetti di contaminanti del suolo e di sostanze sulla riproduzione della Folsomia candida Willem per mezzo di assunzioni cutanee ed alimentari. Recepisce: EN ISO 11267:2014 Adotta: ISO 11267:2014 - UNI EN ISO 15175:2019 Qualità del suolo - Caratterizzazione del suolo in relazione alla protezione della falda freatica La norma descrive una linea guida sui principi base ed i principali metodi per la valutazione di siti, suoli e materiali del suolo in relazione al loro ruolo come fonte di contaminazione delle acque sotterranee e la loro funzione nel trasporto, degradazione e trasformazione dei contaminanti. Sostituisce: UNI EN ISO 15175:2011 Recepisce: EN ISO 15175:2018 Adotta: ISO 15175:2018 - UNI EN ISO 12404:2021 Qualità del suolo - Linee guida sulla scelta e l'applicazione dei metodi d'indagine La norma fornisce una guida sulla scelta e l'applicazione dei metodi d'indagine per valutare la qualità del suolo e la caratterizzazione dei rifiuti, compresi la distribuzione dei parametri target nel suolo e in materiale simile al suolo. L'obiettivo del presente documento è definire criteri per quanto differenti tipologie di metodi d'indagine possono essere applicati per l'analisi di un determinato parametro nel suolo, compresi materiale simile al suolo, e rifiuti, e quali passaggi sono richiesti per dimostrare la loro sostenibilità. Sostituisce: UNI EN ISO 12404:2015, UNI EN 16123:2013 Recepisce: EN ISO 12404:2021 Adotta: ISO 12404:2021 - UNI EN ISO 21268-2:2020 Qualità del suolo - Procedure di lisciviazione per successive prove chimiche ed ecotossicologiche del suolo e di materiali simili al suolo - Parte 2: Prova per lotti che utilizza un rapporto liquido/solido pari a 10 l/kg di sostanza secca La norma specifica una prova che fornisce informazioni sulla lisciviazione del suolo e di materiali del suolo nelle condizioni sperimentali specificate di seguito, e in particolare con rapporto liquido/solido pari a 10 l/kg di sostanza secca. La norma è stata sviluppata per misurare il rilascio di sostanze organiche e inorganiche dal suolo e da materiali simili al suolo oltre a produrre eluati per le successive prove ecotossicologiche. Per le prove ecotossicologiche, vedere ISO 15799 e ISO 17616. Sostituisce: UNI CEN ISO/TS 21268-2:2010 Recepisce: EN ISO 21268-2:2019 Adotta: ISO 21268-2:2019 - UNI EN ISO 18763:2020 Qualità del suolo - Determinazione degli effetti tossici degli inquinanti sulla germinazione e sulla crescita precoce di piante superiori La norma descrive una tecnica per determinare gli effetti del suolo e dei materiali costituenti il suolo sulla germinazione dei semi e sulla crescita precoce di piante superiori. Questi punti finali sono utili indicatori per la valutazione della qualità di un suolo come habitat per gli organismi. È applicabile a tutti i terreni in cui gli organismi del suolo sono attivi e possono essere utilizzati per valutare: - gli effetti sulle piante a causa della tossicità di sostanze chimiche solide o liquide che contaminano il suolo o i materiali (compost, fanghi, rifiuti) e sostanze chimiche aggiunte al suolo; - i cambiamenti nell'effetto del suolo sulle piante dopo gli interventi di ripristino. Recepisce: EN ISO 18763:2020 Adotta: ISO 18763:2016 [...] Segue in allegato Fonte: UNI Certifico Srl - IT Rev. 0.0 2023
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