IARC Monographs Volume 124 | Rischi del lavoro notturno
Appunti Chemicals | ||
25 Novembre 2024 | ||
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IARC Monographs Volume 124 IARC Ottobre 2020 Lo IARC, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, con la Monografia Volume 124, analizza la correlazione e gli effetti del lavoro notturno con alcuni fattori chiave dello sviluppo del cancro quali l'immunodepressione, l'infiammazione cronica e la proliferazione cellulare. Night Shift Work / Lavoro notturno IARC Monographs on the Identification of Carcinogenic Hazards to Humans Volume 124 Il "lavoro notturno" implica il lavoro, inclusi i viaggi che comportano il cambio di fuso orario, in quelle che sono le ore di sonno per la maggior parte della popolazione. L'interruzione dei ritmi circadiani delle funzioni del corpo come risultato di alterazioni della normale esposizione a luce/buio è l'effetto più importante del lavoro notturno. Il ritmo circadiano, in cronobiologia e in cronopsicologia, è un ritmo caratterizzato da un periodo di circa 24 ore. Il termine "circadiano", coniato da Franz Halberg, viene dal latino circa diem e significa appunto "intorno al giorno". I ritmi circadiani sono importanti per determinare i modelli di sonno e veglia di tutti gli animali, inclusi gli esseri umani. Vi sono chiari modelli dell'attività cerebrale, di produzione di ormoni, di rigenerazione cellulare e altre attività biologiche collegate a questo ciclo giornaliero. Il ritmo è collegato al ciclo luce-buio. Fig. 1 - Ritmo circadiano La "Notte" è generalmente definita come il periodo dal tramonto all'alba in 24 ore. La notte biologica umana dipende da ritmi circadiani individuali, ma normalmente include l'orario dalle 23:00 alle 07:00 nel quale la maggior parte degli adulti usualmente dorme. Il lavoro notturno è essenziale per garantire che produzione e attività possano proseguire 24 ore su 24. Nella moderna "società 24/7" (24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana) la natura del lavoro notturno sta cambiando come risultato della diversificazione di modelli di orario di lavoro. La sua prevalenza è diversa tra i settori e si verifica più comunemente in sanità, produzione, trasporti, vendita al dettaglio, e servizi. Si stima che 1 su 5 lavoratori di tutto il mondo siano impegnati nel turno lavorativo di notte, sebbene definizioni, qualità e portata dei dati statistici varino. La globalizzazione del mercato del lavoro ha portato ad un aumento dell'uso del lavoro notturno su turni nei paesi a basso e medio reddito. Approcci normativi per il lavoro notturno e il loro grado di implementazione varia notevolmente tra regioni e settori. I lavoratori del turno di notte possono essere co-esposti a rischio biologico, chimico e da agenti cancerogeni. Inoltre, diversi fattori individuali, legati allo stile di vita e ambientali possono mediare, confondere o moderare il potenziale rischio di contrarre il cancro nei turni di notte. L'obiettivo del programma IARC è stato quello di analizzare il fenomeno coinvolgendo gruppi di lavoro internazionali ed esperti interdisciplinari, in modo da analizzare valutazioni, documenti, evidenze dell'influenza del lavoro notturno sulla possibilità di contrarre il cancro. Ci sono stati, pertanto, molti studi condotti su gruppi professionali specifici (come ad esempio gli infermieri) e sulla popolazione in generale che hanno permesso nel tempo di migliorare i metodi valutativi. Riassumendo, lo studio dello IARC ha portato portato ad una evidente correlazione tra il lavoro notturno ed alcuni fattori chiave dello sviluppo del cancro: immunodepressione, infiammazione cronica, proliferazione cellulare. Nei casi studiati si è, inoltre, riscontrato un aumento significativo dei livelli di estrogeni nelle lavoratrici notturne ed una diminuzione generale nella produzione di melatonina. ...
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