FAQ Coronavirus raccolta dei rifiuti urbani
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25 Novembre 2024 | ||
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FAQ Coronavirus raccolta dei rifiuti urbani ID 12291 | 11.12.2020 Per gestire il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti Covid i Comuni dovranno individuare adeguate soluzioni organizzative volte a evitare l’esposizione a terzi della situazione delle persone contagiate o in isolamento. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali nella Faq sulle problematiche connesse all’emergenza Coronavirus riguardo alla raccolta dei rifiuti urbani, disponibile da oggi sul sito dell’Autorità www.garanteprivacy.it. La FAQ che contiene indicazioni di carattere generale sarà inviata all’Anci affinché sia diffusa a tutti i Comuni d’Italia. Per quanto non rientri nella stretta competenza dell’Autorità l’indicazione delle esatte modalità differenziate di raccolta dei rifiuti prodotti da persone positive o in isolamento, il Garante invita, in ogni caso, i Comuni ad effettuare scelte organizzative tenendo nella dovuta considerazione l’esigenza di rispettare la riservatezza degli interessati, in un’ottica di proporzionalità e minimizzazione del potenziale impatto sugli stessi. Tenuto conto delle dimensioni territoriali, delle risorse disponibili, del numero dei contagi, nonché delle modalità ordinarie di raccolta dei rifiuti (cassonetti stradali o condominiali, porta a porta o sistema misto), le scelte organizzative dei Comuni dovranno adeguatamente bilanciare le esigenze sanitarie con il diritto alla riservatezza. Il Garante suggerisce, tra le possibili modalità per una raccolta dei rifiuti Covid rispettosa della riservatezza, l’adozione di un preavviso telefonico prima del passaggio degli addetti alla raccolta; la previsione di brevi finestre temporali per il ritiro o ritiro in orari notturni; l’individuazione, ove possibile, di punti di raccolta isolati. FAQ - Trattamento dati da parte degli enti locali nell’ambito dell’emergenza sanitaria 7. Quali dati personali possono essere trattati per la gestione del servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti? L’Istituto Superiore della Sanità (ISS) ha dettato precise raccomandazioni (rapporto n. 3/2020, REV. 2 del 31 maggio 2020) circa il corretto conferimento e smaltimento dei rifiuti nello stato emergenziale in atto, rivolte non solo ai soggetti positivi o in isolamento ma a tutti gli attori coinvolti nella gestione dei rifiuti (operatori ecologici, volontari) e all’intera popolazione, raccomandando, in particolare, che, nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi o in quarantena, sia interrotta la raccolta differenziata, ove in essere, e che tutti i rifiuti domestici siano considerati indifferenziati e, pertanto, raccolti e conferiti insieme. Nel caso in cui il soggetto positivo, o in isolamento, non possa far ritirare i rifiuti da qualcuno che si faccia carico del loro conferimento o con altre modalità previste sul territorio (ad es. azienda affidataria del servizio di raccolta), l’ISS ha raccomandato anche di istituire un servizio dedicato di ritiro da parte di operatori addestrati (es. Protezione Civile, Esercito, Croce Rossa, ecc.). I Comuni, nonché le aziende affidatarie del servizio di raccolta, sulla base di segnalazioni delle autorità sanitarie o in conseguenza delle richieste di assistenza degli interessati, possono, pertanto, venire a conoscenza dei dati personali dei soggetti positivi o in isolamento, che dovranno essere necessariamente aggiornati ed esatti. Al fine di consentire a tutti gli addetti la facile identificazione di tali rifiuti, l’ISS ha, altresì raccomandato, laddove possibile, di utilizzare sacchi e/o contenitori di colore differente da quelli già utilizzati per rifiuti di altro tipo. Ciò al fine di salvaguardare la salute pubblica e la sicurezza dei lavoratori impiegati nel servizio di raccolta e smaltimenti dei rifiuti. Ciò premesso, per quanto non rientri nella stretta competenza del Garante l’indicazione delle esatte modalità differenziate di raccolta dei rifiuti prodotti da soggetti positivi o in isolamento, si ritiene che i Comuni debbano, in ogni caso, effettuare le proprie scelte organizzative tenendo nella dovuta considerazione l’esigenza di rispettare la riservatezza degli interessati, in un’ottica di proporzionalità e minimizzazione del potenziale impatto sugli stessi. Fonte: Garante per la Protezione dei dati personali
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