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Progettazione reti di idranti: quadro normativo e UNI 10779:2015
Documenti per la progettazione reti di idranti:
- Progettazione reti di idranti - Quadro normativo e UNI 10779:2014 - B3 - UNI EN 12845:2015 - Classificazione attività e Incendio - Classi di pericolo - UNI 10779:2014 - Livelli di pericolosità B1 - DM 20 Dicembre 2012 - RT Impianti protezione attiva - Rete di idranti
Il DM 20 dicembre 2012 (G.U. n. 3 del 4 gennaio 2013) è la Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi.
Nel'allegato previsto, sono riportate le regole tecniche per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio tra i quali rientrano le reti di idranti.
Per la progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti può essere utilizzata la norma UNI 10779 ed anche riferimenti UNI EN 12845 secondo quanto prescritto dal DM 20 dicembre 2012. ______
A. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI
Per la progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti può essere utilizzata la norma UNI 10779. A tale norma si dovrà fare riferimento, per quanto applicabile, per la definizione dei requisiti minimi da soddisfare nella progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti, così come ivi definite, installate nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Nei successivi paragrafi sono riportate disposizioni integrative rispetto a quelle stabilite dalla norma UNI 10779.
B. RETI DI IDRANTI NELLE ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI
Le regole tecniche di prevenzioni incendi stabiliscono la necessità di realizzare la rete di idranti, definendo i seguenti parametri ai fini dell'utilizzo della norma UNI 10779, per quanto applicabile:
1. livelli di pericolosità (UNI 10779 B1); 2. tipologia di protezione; 3. caratteristiche dell'alimentazione idrica (singola, singola superiore o doppia secondo la norma UNI EN 12845) 3.1. alimentazione idrica da pozzi o piscine (nota)
1. Livelli di pericolosità (UNI 10779-1)
Livello 1: Aree ove quantità e/o combustibilità dei materiali presenti sono basse e che presentano comunque basso pericolo di incendio in termini di probabilità d’innesco, velocità di propagazione fiamme e possibilità di controllo incendio da parte delle squadre di emergenza (es. attività di lavorazione di materiali prevalentemente incombustibili ed alcune delle attività di tipo residenziale, di ufficio, ecc., a basso carico d’incendio.
Livello 2: Aree con presenza non trascurabile di materiali combustibili e che presentano un moderato pericolo di incendio come probabilità d’innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità di controllo incendio da parte delle squadre di emergenza. (es. attività di lavorazione in genere che non presentano accumuli particolari di merci combustibili e nelle quali sia trascurabile la presenza di sostanze infiammabili).
Livello 3: Aree con notevole presenza di materiali combustibili e che presentano un alto pericolo di incendio in termini di probabilità d’innesco, velocità di propagazione fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da parte delle squadre di emergenza. (es. aree adibite a magazzinaggio intensivo come definito dalla UNI EN 12845, aree dove sono presenti materie plastiche espanse, liquidi infiammabili, le aree dove si lavorano o depositano merci ad alto pericolo d’incendio quali cascami, prodotti vernicianti, prodotti elastomerici, ecc).
3. Caratteristiche dell'alimentazione idrica UNI EN 12845:
L’alimentazione idrica singola può essere costituita da (punto 9.1):
a) un acquedotto; b) un acquedotto con una o più pompe di surpressione; c) un serbatoio a pressione (solo per le classi di pericolo LH e OH1); d) un serbatoio a gravità; e) un serbatoio di accumulo con una o più pompe; f) una sorgente inesauribile con una o più pompe.
Le alimentazioni idriche singole superiori sono delle alimentazioni idriche singole che forniscono un elevato grado di affidabilità.
Le alimentazioni idriche doppie consistono in due alimentazioni singole in cui ogni alimentazione è indipendente dall’altra.
Una "sorgente inesauribile" dovrà essere certificata da opportuna relazione geologica.
La stessa UNI al punto 10.6.1 sconsiglia l'installazione di pompe sommerse in quanto di difficile manutenzione e verifica (da considerare che la pompa antincendio non lavora mai e stando sommersa può accadere un malfunzionamento quando occorra).
UNI EN 12845: 2015 ... 10. Pompe ... 10.6 Condizioni di Aspirazione
10.6.1 Generalità Laddove è possibile si devono utilizzare pompe centrifughe ad asse orizzontale, installate sottobattente in conformita a quanto segue:
- almeno due terzi della capacità effettiva del serbatoio di aspirazione devono essere al di sopra del livello dell'asse della pampa; - l'asse della pampa non deve essere a più di 2 m al di sopra del livello minimo dell'acqua nel serbatoio di aspirazione (livello X nel punto 9.3.5).
Se ciò non è fattibile, la pampa potrebbe essere installata in condizioni di soprabattente oppure si potrebbero utilizzare le pompe verticali immerse a flusso assiale (vertical turbine pumps).
Le installazioni soprabattente e con pompe sommerse dovrebbero essere evitate e usate solamente dove non è praticabile un'installazione sottobattente.
3.1 Alimentazione idrica da pozzi o piscine
In merito all'idoneità dell'impianto idrico antincendio alimentato tramite pozzo e supportato da apposita relazione geologica, si ritiene che non sia casuale il fatto che la norma UNI 12845, che ha sostituito la UNI 9490, non preveda detta alimentazione. Pertanto, si è del parere che l'alimentazione degli impianti idrici antincendio non possa avvenire tramite pozzo ma in tal caso sia necessario anche un'idonea riserva idrica antincendio. (Nota prot. n. P320/4101 sott. 72/C.1(17) del 16/7/2008).
In merito all’utilizzo di piscine come riserva idrica antincendio, l'organo competente dell'UNI ha rappresentato che la norma UNI 10779 non prevede l'utilizzo dell'acqua di una piscina natatoria per uso antincendio; ogni eventuale utilizzo dovrà avvenire in conformità ai requisiti tecnici e legislativi di sicurezza ed affidabilità. (Nota DCPREV prot. n. 9102 del 14 luglio 2014).
La necessità di realizzare una rete di idranti può inoltre essere stabilita nell'ambito della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente.
Per le attività indicate in tabella 1, laddove la rete di idranti sia richiesta dalle regolamentazioni ivi richiamate, si applica la norma UNI 10779, ed i parametri di cui sopra sono individuati come di seguito specificato. Ai fini della determinazione della:
4. continuità dell'alimentazione elettrica, 5. disponibilità del servizio 6. assicurazione della portata idrica "in ogni tempo"
potrà essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, analogamente a quanto specificato dalla norma UNI 10779 per l'alimentazione idrica.
4. Continuità dell'alimentazione elettrica
È stato esteso anche alle reti di distribuzione dell’energia elettrica il concetto di assicurazione del servizio "in ogni tempo", che deve essere inteso durante la normale erogazione del servizio. È consentita un’indisponibilità per manutenzione attestabile mediante dati statistici relativi agli anni precedenti analogamente a quanto previsto per gli acquedotti nella norma UNI 10779.
5. disponibilità del servizio
Il requisito di continuità dell'alimentazione idrica degli impianti antincendio, collegati ad acquedotto cittadino, non viene meno per una momentanea interruzione dell'erogazione dovuta ad interventi di manutenzione. (Nota prot. n. P377/4101 sott. 72/C (17) del 9 maggio 2000).
6. assicurazione della portata idrica "in ogni tempo" L’assicurazione della portata idrica "in ogni tempo" per gli acquedotti, va intesa durante la normale erogazione del servizio. Un’indisponibilità per manutenzione dell’ordine di 60 ore/anno, relativamente all’area interessata dall’impianto, attestabile mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, è considerata accettabile almeno per le aree di livello 1 e 2 (Requisito delle “continuità dell’alimentazione” idrica come specificato nella norma UNI 10779).
Le attestazioni relative alla continuità dell'alimentazione idrica e/o elettrica sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio.
Tabella 1
RETI DI IDRANTI[3]
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Attività
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Disposizione vigente
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Classificazione secondo disposizione vigente
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Livello di pericolosità secondo la norma UNI 10779
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Protezione esterna SI/NO[1][4]
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Caratteristiche minime dell'alimentazione idrica richiesta, secondo la norma UNI 12845
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Scuole
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DM 26.8.1992
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Tipo 1/2/3
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1
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No
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Singola
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Tipo 4/5
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2
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Si (solo per tipo 5)
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Singola superiore
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Edifici civile abitazione
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DM 16.5.1987 n. 246
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Tipo: b, c
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1
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No
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Singola
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Tipo: d, e
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2
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Si
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Singola superiore
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Autorimesse
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DM 1.2.1986
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Fuori terra e 1° interrato (con capacità > 50 veicoli)
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2 (compart.to≤2500 mq)
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No
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Singola
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2 (compart.to>2500 mq e <5000 mq)
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SI
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Singola
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3 (compart.to>5000 mq)
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Si
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Singola superiore
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Oltre 1° interrato (con capacità>30 veicoli)
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2 (compart.to≤2000 mq)
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No
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Singola
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3 (compart.to>2000 mq)
|
Si
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Singola superiore
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Terrazzo
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1
|
No
|
Singola
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Strutture sanitarie
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DM 18.9.2002
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Da 25 a 100 posti letto
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2
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Si[2]
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Singola
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Oltre 100 e fino a 300 posti letto
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2
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Si[2]
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Singola superiore
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Oltre 300 posti letto
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3
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Si
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Singola superiore
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Uffici
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DM22.2.2006
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Tipo 2 (da 101 a 300 presenze)
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1
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No
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Singola
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Tipo 3 (da 301 a 500 presenze)
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2
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No
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Singola
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Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a 1000 presenze) (oltre 1000 presenze)
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3
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Si (solo per tipo 5)
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Singola superiore
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Locali di pubblico spettacolo
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DM 19.8.1996
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Teatri e cinema teatri, teatri tenda estrutture similari, installati in modo permanente, concapienza ≤150 persone.
Cinematografi, auditori e sale convegno,locali di trattenimento, discoteche e simili con capienza>300 pers.e≤600 pers.
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1
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No
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Singola
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Teatri e cinema teatri, teatri tenda e strutture similari, installati in modo permanente, con capienza >150 persone.
Cinematografi, auditori e sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con capienza > 600 persone.
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1 (per locali consuperficie ≤5000 mq)
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SI tenda e strutture similari, installati in modo permanente, con capienza>1000 persone)
SI (per cinematografi, auditori e sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con capienza >2000 persone)
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Singola
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2 (per locali consuperficie >5000 mq≤10000mq)
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Singola superiore
(per teatri superiori a 2000 posti e per i restanti locali di superficie >10.000 mq.)
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3
(per locali consuperficie >10.000mq)
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Circhi, parchi di divertimento e spettacoli viaggianti
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No
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No
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------
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Si (per i parchi divertimento)
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Singola
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Teatri tenda e strutture similari installati in modo permanente
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------
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No (prevedere solo l'installazione di un idrante con attacchi DN70)
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------
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Impianti sportivi
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DM 18.3.1996
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Al chiuso >100e<1000spettatori
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1
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No
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Singola
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Al chiuso>1000 spettatori e≤4000
|
2
|
No
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Singola
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Al chiuso >4000 spettatori
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2
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Si
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Singola superiore
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All'aperto>5000 spettatori ≤10000
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2
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No
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Singola
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All'aperto>10000 spettatori
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2
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Si
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Singola superiore
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Attività ricettive
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DM 9.4.1994
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Capacità >25 e≤100 posti letto
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1
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No
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Singola
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Capacità >100 e≤500 posti letto
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2
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No
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Singola
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Capacità>500 posti letto o altezza oltre 32 m
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2
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Si
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Doppia
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NOTE:
[1] La protezione esterna può essere realizzata, ove necessario, secondo le indicazioni del successivo paragrafo 4.2., punto 2. [2] Necessaria in presenza di difficoltà di accesso ai mezzi dei Vigili del Fuoco. [3] Per le disposizioni tecniche da applicare vedi anche quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, del presente decreto. [4] Laddove sia richiesta la protezione esterna e sussistano, in relazione all'ubicazione dell'attività, eccezionali impedimenti alla sua realizzazione in conformità alla norma UNI 10779, si potrà omettere la realizzazione della stessa protezione, prevedendo la predisposizione di cui al successivo paragrafo 4.2, comma 2, lettera a.
Nota prot. n. P320/4101 sott. 72/C.1(17) del 16 luglio 2008 Ammissibilità delle alimentazioni da pozzo di cui alla norma UNI 12845. – Quesito. – Con riferimento alla richiesta pervenuta con nota indicata a margine con la quale si chiede di avere un chiarimento in merito all'idoneità dell'impianto idrico antincendio, alimentato tramite pozzo e supportato da apposita relazione geologica, questo Ufficio ritiene che non sia casuale il fatto che la norma UNI 12845, che ha sostituito la UNI 9490, non preveda detta alimentazione.
Nota DCPREV prot. n. 10469 del 20 agosto 2012 Ammissibilità delle alimentazioni da pozzo di cui alla norma UNI 12845. – Quesito. – Con riferimento al quesito in oggetto … si concorda con il parere espresso al riguardo da codesta Direzione Regionale VV.F.(*) (*) È confermata la validità di quanto chiarito con nota prot. n. P320/4101 sott. 72/C.1(17) del 16 luglio 2008.
C. RETI DI IDRANTI NELLE ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI
1. Per le attività non regolamentate da specifiche disposizioni di prevenzione incendi, la necessità di prevedere l'installazione di una rete di idranti, la definizione dei livelli di pericolosità e le tipologie di protezione, nonché le caratteristiche dell'alimentazione idrica, ai fini dell'applicazione della norma UNI 10779, ove applicabile, sono stabilite dal progettista sul-la base della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. Quanto sopra potrà anche essere valutato dal Comando provinciale, nell'ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 ° agosto 2011, n. 151.
2. Per la protezione esterna si applicano le seguenti specifiche disposizioni integrative della norma UNI 10799:
a) Nelle attività con livello di pericolosità 3, per le quali non sia prevista alcuna protezione esterna, dovrà essere comunque installato, in posizione accessibile e sicura, almeno un idrante esterno soprasuolo o sottosuolo conforme, rispettivamente, alle norme UNI EN 14384 e UNI EN 14339, atto al rifornimento dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco. Tale idrante, collegato alla rete pubblica o privata, dovrà assicurare un'erogazione minima di 300 l/min per almeno 90 minuti.
b) La protezione esterna, previa autorizzazione del Comando provinciale nell'ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto della Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, può essere sostituita dalla rete pubblica, qualora utilizzabile, anche per il servizio antincendio e preventivamente autorizzata dal Comando provincia-le nell'ambito della valutazione del progetto dell'attività, a condizione che la stessa sia rispondente alle seguenti indicazioni: − gli idranti siano posti nelle immediate vicinanze dell'attività stessa. Si considera accettabile un percorso fruibile massimo di 100 m fra un idrante della rete pubblica ed il confine dell'attività; − la rete sia in grado di erogare la portata totale prevista per la protezione specificata. Tale prestazione dovrà essere attestata dal progettista anche tramite dati stati-stici forniti dall'ente erogatore e/o prove pratiche di erogazione; − l'attività sia ubicata in un'area facilmente raggiungibile dagli automezzi dei Vigili del Fuoco secondo i criteri di accessibilità stabiliti dalle norme di prevenzione incendi.
3. Ai fini della determinazione della continuità dell'alimentazione idrica, la disponibilità del servizio può essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, come specificato dalla norma UNI 10779. Analogo criterio può essere utilizzato per la determinazione della continuità dell'alimentazione elettrica. Le predette attestazioni sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio.
UNI EN 14384 Idranti antincendio a colonna soprasuolo. La norma specifica i requisiti minimi, i metodi di prova, la marcatura e la valutazione di conformità per gli idranti a colonna soprasuolo per antincendio da installarsi in reti di distribuzione dell'acqua
UNI EN 14339 Idranti antincendio sottosuolo. La norma specifica i requisiti, i metodi di prova e la marcatura degli idranti sottosuolo per antincendio da installarsi in reti di distribuzione dell'acqua;
DM 20 dicembre 2012 Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. (G.U. n. 3 del 4 gennaio 2013)
Fonte: VVF, UNI
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