Progettazione reti di idranti: quadro normativo e UNI 10779:2021
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Progettazione reti di idranti: quadro normativo e UNI 10779:2021
ID 4834 | Rev. 1.0 del 06.06.2021 / Documento completo allegato
Documento sulla Progettazione rete di idranti antincendio completa di:
- DM 20 dicembre 2012 (con tabella 1 attualizzata 2021)
- Note VVF Relative alla rete di idranti ed alimentazioni idriche (Update 2021)
- Estratto UNI 10779:2021 - Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione, installazione ed esercizio (2021)
- Estratto UNI EN 12845:2020 - Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler - Progettazione, installazione e manutenzione (2020)
Excursus
Il DM 20 dicembre 2012 (G.U. n. 3 del 4 gennaio 2013) è la Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi.
Nel'allegato previsto, è riportata la regola tecnica per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio tra i quali rientrano le reti di idranti.
Per la progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti può essere utilizzata la norma UNI 10779 (2021) ed anche riferimenti UNI EN 12845 (2020) secondo quanto prescritto dal DM 20 dicembre 2012.
_________
...
4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI
Per la progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti può essere utilizzata la norma UNI 10779. A tale norma si dovrà fare riferimento, per quanto applicabile, per la definizione dei requisiti minimi da soddisfare nella progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti, così come ivi definite, installate nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Nei successivi paragrafi sono riportate disposizioni integrative rispetto a quelle stabilite dalla norma UNI 10779.
4.1 RETI DI IDRANTI NELLE ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI
Le regole tecniche di prevenzioni incendi stabiliscono la necessità di realizzare la rete di idranti, definendo i seguenti parametri ai fini dell'utilizzo della norma UNI 10779, per quanto applicabile:
- Tipologia di rete di idranti (UNI 10779 Cap. 4)
- Livelli di pericolosità (UNI 10779 B.1)
- Caratteristiche dell'alimentazione idrica (UNI 10779 A.1 / UNI EN 12845 p. 9)
- Alimentazione idrica da pozzi o piscine (nota)
La necessità di realizzare una rete di idranti può inoltre essere stabilita nell’ambito della valutazione del rischio d’incendio di cui alla normativa vigente. Per le attività indicate in tabella 1, laddove la rete di idranti sia richiesta dalle regolamentazioni ivi richiamate, si applica la norma UNI 10779, ed i parametri di cui sopra sono individuati come di seguito specificato.
Ai fini della determinazione della continuità dell’alimentazione elettrica, la disponibilità del servizio potrà essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, analogamente a quanto specificato dalla norma UNI 10779 per l’alimentazione idrica.
Le attestazioni relative alla continuità dell’alimentazione idrica e/o elettrica sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio.
4.2 RETI DI IDRANTI NELLE ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI
1. Per le attività non regolamentate da specifiche disposizioni di prevenzione incendi, la necessità di prevedere l'installazione di una rete di idranti, la definizione dei livelli di pericolosità e le tipologie di protezione, nonché le caratteristiche dell'alimentazione idrica, ai fini dell'applicazione della norma UNI 10779, ove applicabile, sono stabilite dal progettista sulla base della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. Quanto sopra potrà anche essere valutato dal Comando provinciale, nell'ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 ° agosto 2011, n. 151.
2. Per la protezione esterna si applicano le seguenti specifiche disposizioni integrative della norma UNI 10799:
a) Nelle attività con livello di pericolosità 3, per le quali non sia prevista alcuna protezione esterna, dovrà essere comunque installato, in posizione accessibile e sicura, almeno un idrante esterno soprasuolo o sottosuolo conforme, rispettivamente, alle norme UNI EN 14384 e UNI EN 14339, atto al rifornimento dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco. Tale idrante, collegato alla rete pubblica o privata, dovrà assicurare un'erogazione minima di 300 l/min per almeno 90 minuti.
b) La protezione esterna, previa autorizzazione del Comando provinciale nell'ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto della Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, può essere sostituita dalla rete pubblica, qualora utilizzabile, anche per il servizio antincendio e preventivamente autorizzata dal Comando provincia-le nell'ambito della valutazione del progetto dell'attività, a condizione che la stessa sia rispondente alle seguenti indicazioni:
- gli idranti siano posti nelle immediate vicinanze dell'attività stessa. Si considera accettabile un percorso fruibile massimo di 100 m fra un idrante della rete pubblica ed il confine dell'attività;
- la rete sia in grado di erogare la portata totale prevista per la protezione specificata. Tale prestazione dovrà essere attestata dal progettista anche tramite dati stati-stici forniti dall'ente erogatore e/o prove pratiche di erogazione;
- l'attività sia ubicata in un'area facilmente raggiungibile dagli automezzi dei Vigili del Fuoco secondo i criteri di accessibilità stabiliti dalle norme di prevenzione incendi.
3. Ai fini della determinazione della continuità dell'alimentazione idrica, la disponibilità del servizio può essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, come specificato dalla norma UNI 10779. Analogo criterio può essere utilizzato per la determinazione della continuità dell'alimentazione elettrica.
Le predette attestazioni sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio.
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UNI 10779:2021
APPENDICE B. CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI
I criteri di dimensionamento di seguito riportati, desunti da regole di buona tecnica affermate a livello internazionale, costituiscono una guida per la definizione dei requisiti prestazionali minimi degli impianti.
Sono stati individuati, ai fini della presente norma per le aree da proteggere, tre differenti livelli di pericolosità in base al loro contenuto ed alla probabilità di sviluppo di un incendio; per ciascun livello di pericolosità sono state indicate le portate, le pressioni, le contemporaneità e le durate di erogazione minime della rete di idranti antincendio considerate adeguate.
B.1 Livelli di pericolosità
La definizione del livello di pericolosità non può essere eseguita semplicemente tramite verifica di parametri prestabiliti, ma deve essere determinata secondo esperienza e valutazione oggettiva delle condizioni specifiche dell’attività interessata.
I criteri utilizzati per tale determinazione devono essere esplicitati nella relazione di progetto affinché siano noti nel tempo anche al gestore dell’impianto.
Ai fini della presente norma si identificano, per le aree da proteggere, i seguenti livelli.
B.1.1 Livello di pericolosità 1
Aree nelle quali la quantità e/o la combustibilità dei materiali presenti sono basse e che presentano comunque basso pericolo di incendio in termini di probabilità d’innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da parte delle squadre di emergenza.
Rientrano in tale classe tutte le attività di lavorazione di materiali prevalentemente incombustibili ed alcune delle attività di tipo residenziale, di ufficio, ecc., a basso carico d’incendio.
Nota
Le aree di livello 1 possono essere assimilate a quelle definite di classe LH ed OH 1 dalla UNI EN 12845 cui si può fare riferimento per ulteriori indicazioni.
B.1.2 Livello di pericolosità 2
Aree nelle quali c’è una presenza non trascurabile di materiali combustibili e che presentano un moderato pericolo di incendio come probabilità d’innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità di controllo dell’incendio stesso da parte delle squadre di emergenza.
Rientrano in tale classe tutte le attività di lavorazione in genere che non presentano accumuli particolari di merci combustibili e nelle quali sia trascurabile la presenza di sostanze infiammabili.
Nota
Le aree di livello 2 possono essere assimilate a quelle definite di classe OH 2, 3 e 4 dalla UNI EN 12845 cui si può fare riferimento per ulteriori indicazioni.
B.1.3 Livello di pericolosità 3
Sono le aree nelle quali c’è una notevole presenza di materiali combustibili e che presentano un alto pericolo di incendio in termini di probabilità d’innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da parte delle squadre di emergenza.
Rientrano in questa categoria le aree adibite a magazzinaggio intensivo come definito dalla UNI EN 12845, le aree dove sono presenti materie plastiche espanse, liquidi infiammabili, le aree dove si lavorano o depositano merci ad alto pericolo d’incendio quali cascami, prodotti vernicianti, prodotti elastomerici, ecc.
Nota
Le aree di livello 3 possono essere assimilate a quelle definite di classe HHP e/o HHS dalla UNI EN 12485 cui si può fare riferimento per ulteriori indicazioni.
UNI EN 12845:2020
9 TIPO DI ALIMENTAZIONE IDRICA
9.1 Generalità
L'alimentazione idrica deve essere una o più dei seguenti tipi:
a) acquedotto in conformità al punto 9.2;
b) serbatoi di accumulo in conformità al punto 9.3;
c) sorgenti inesauribili in conformità al punto 9.4;
d) serbatoi a pressione in conformità al punto 9.5.
9.2 Acquedotto
L'acquedotto deve essere in grado di soddisfare i requisiti di pressione, portata e durata, tenendo conto di un'eventuale portata maggiore richiesta ai sistemi di estinzione manuale di incendi (idranti, naspi antincendio, ecc.). Deve essere installato un pressostato che aziona un allarme quando la pressione di alimentazione scende al di sotto di un valore predeterminato. Il pressostato deve essere posizionato a monte di una qualsiasi valvola di non ritorno e deve essere dotato di una valvola di prova (vedere appendice I e punto H.2.5).
In alcuni casi la qualità dell'acqua rende necessario predisporre dei filtri su tutti i collegamenti derivanti dall'acquedotto. I filtri dovrebbero possedere un'area di passaggio di almeno 1,5 volte l'area nominale della tubazione e non dovrebbero permettere il passaggio di oggetti aventi un diametro maggiore di 6 mm.
Nota 1
La richiesta idrica a scopo di estinzione manuale di incendio è generalmente determinata dall'autorità. Potrebbe essere necessario prendere in considerazione una portata richiesta superiore per l'utilizzo da parte dei Vigili del Fuoco.
Nota 2
Solitamente è necessaria l'autorizzazione da parte dell'ente erogante per la fornitura dell'acqua nel caso di collegamenti all'acquedotto.
10.6 Pompe
10.6.1 Generalità
Laddove è possibile si devono utilizzare pompe centrifughe ad asse orizzontale, installate sottobattente in conformità a quanto segue:
- almeno due terzi della capacità effettiva del serbatoio di aspirazione devono essere al di sopra del livello dell'asse della pompa;
- l'asse della pompa non deve essere a più di 2 m al di sopra del livello minimo dell'acqua nel serbatoio di aspirazione (livello X nel punto 9.3.5).
Se ciò non è fattibile, la pompa potrebbe essere installata in condizioni di soprabattente oppure si potrebbero utilizzare le pompe verticali immerse a flusso assiale (vertical turbine pumps).
Le installazioni soprabattente e con pompe sommerse dovrebbero essere evitate e usate solamente dove non è praticabile un'installazione sottobattente.
La UNI EN 12845:2020 al punto 10.6.1 sconsiglia l'installazione di pompe soprabattente / sommerse in quanto di difficile manutenzione e verifica (da considerare che la pompa antincendio non lavora mai e stando sommersa può accadere un malfunzionamento quando occorra).
In merito all'idoneità dell'impianto idrico antincendio alimentato tramite pozzo e supportato da apposita relazione geologica, si ritiene che non sia casuale il fatto che la norma UNI 12845, che ha sostituito la UNI 9490, non preveda detta alimentazione. Pertanto, si è del parere che l'alimentazione degli impianti idrici antincendio non possa avvenire tramite pozzo ma in tal caso sia necessario anche un'idonea riserva idrica antincendio. (Nota prot. n. P320/4101 sott. 72/C.1(17) del 16/7/2008).
In merito all’utilizzo di piscine come riserva idrica antincendio, l'organo competente dell'UNI ha rappresentato che la norma UNI 10779 non prevede l'utilizzo dell'acqua di una piscina natatoria per uso antincendio; ogni eventuale utilizzo dovrà avvenire in conformità ai requisiti tecnici e legislativi di sicurezza ed affidabilità. (Nota DCPREV prot. n. 9102 del 14 luglio 2014).
La necessità di realizzare una rete di idranti può inoltre essere stabilita nell'ambito della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente.
Per le attività indicate in tabella 1, laddove la rete di idranti sia richiesta dalle regolamentazioni ivi richiamate, si applica la norma UNI 10779, ed i parametri di cui sopra sono individuati come di seguito specificato. Ai fini della determinazione della:
4. continuità dell'alimentazione elettrica,
5. disponibilità del servizio
6. assicurazione della portata idrica "in ogni tempo"
potrà essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, analogamente a quanto specificato dalla norma UNI 10779 per l'alimentazione idrica.
È stato esteso anche alle reti di distribuzione dell’energia elettrica il concetto di assicurazione del servizio "in ogni tempo", che deve essere inteso durante la normale erogazione del servizio. È consentita un’indisponibilità per manutenzione attestabile mediante dati statistici relativi agli anni precedenti analogamente a quanto previsto per gli acquedotti nella norma UNI 10779.
Il requisito di continuità dell'alimentazione idrica degli impianti antincendio, collegati ad acquedotto cittadino, non viene meno per una momentanea interruzione dell'erogazione dovuta ad interventi di manutenzione. (Nota prot. n. P3770/4101 sott. 72/C.1(17) del 9 maggio 2000).
L’assicurazione della portata idrica "in ogni tempo" per gli acquedotti, va intesa durante la normale erogazione del servizio. Un’indisponibilità per manutenzione dell’ordine di 60 ore/anno, relativamente all’area interessata dall’impianto, attestabile mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, è considerata accettabile almeno per le aree di livello 1 e 2 (Requisito delle “continuità dell’alimentazione” idrica come specificato nella norma UNI 10779).
Le attestazioni relative alla continuità dell'alimentazione idrica e/o elettrica sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio.
DM 20 dicembre 2012 / Tabella 1 (attualizzata al Codice di Prevenzione Incendi per le attività obbligate e alle disposizioni vigenti riportate - Note in rosso)
RETI DI IDRANTI [3] |
|||||
Attività |
Disposizione vigente (*) |
Classificazione secondo disposizione vigente |
Livello di pericolosità secondo la norma UNI 10779 (**) |
Protezione esterna |
Caratteristiche minime dell'alimentazione idrica richiesta, secondo la norma UNI 12845 |
Scuole |
|
Tipo 1/2/3 |
1 |
No |
Singola |
Tipo 4/5 |
2 |
Si |
Singola superiore |
||
Edifici civile abitazione |
Tipo: b, c |
1 |
No |
Singola |
|
Tipo: d, e |
2 |
Si |
Singola superiore |
||
Autorimesse |
DM 1.2.1986 (***) |
Fuori terra e 1° interrato |
2 |
No |
Singola |
2 |
SI |
Singola |
|||
3 |
Si |
Singola superiore |
|||
Oltre 1° interrato (con capacità>30 veicoli) |
2 |
No |
Singola |
||
3 |
Si |
Singola superiore |
|||
Terrazzo |
1 |
No |
Singola |
||
Strutture sanitarie |
Da 25 a 100 posti letto |
2 |
Si [2] |
Singola |
|
Oltre 100 e fino a 300 posti letto |
2 |
Si [2] |
Singola superiore |
||
Oltre 300 posti letto |
3 |
Si |
Singola superiore |
||
Uffici |
Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) |
1 |
No |
Singola |
|
Tipo 3 (da 301 a 500 presenze) |
2 |
No |
Singola |
||
Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a 1000 presenze) (oltre 1000 presenze) |
3 |
Si |
Singola superiore |
||
Locali di pubblico spettacolo |
Teatri e cinema teatri, teatri tenda estrutture similari, installati in modo permanente, concapienza ≤150 persone. Cinematografi, auditori e sale convegno,locali di trattenimento, discoteche e simili con capienza>300 pers.e ≤ 600 pers. |
1 |
No |
Singola |
|
Teatri e cinema teatri,teatritenda estrutture similari,installati in modo permanente, con capienza >150persone. Cinematografi,auditori e sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con capienza> 600 persone. |
1 |
SI SI |
Singola |
||
2 |
Singola superiore (per teatri superiori a 2000 posti e per i restanti locali di superficie >10.000 mq.) |
||||
3 (per locali consuperficie |
|||||
Circhi, parchi di divertimento e spettacoli viaggianti |
No |
No |
------ |
||
Si (per i parchi divertimento) |
Singola |
||||
Teatri tenda e strutture similari installati in modo permanente |
------ |
No |
------ |
||
Impianti sportivi |
|
Al chiuso >100e<1000spettatori |
1 |
No |
Singola |
Al chiuso>1000 spettatori e≤4000 |
2 |
No |
Singola |
||
Al chiuso >4000 spettatori |
2 |
Si |
Singola superiore |
||
All'aperto>5000 spettatori ≤10000 |
2 |
No |
Singola |
||
All'aperto>10000 spettatori |
2 |
Si |
Singola superiore |
||
Attività ricettive |
Capacità >25 e≤100 posti letto |
1 |
No |
Singola |
|
Capacità >100 e≤500 posti letto |
2 |
No |
Singola |
||
Capacità>500 posti letto o altezza oltre 32 m |
2 |
Si |
Doppia |
NOTE:
[1] La protezione esterna può essere realizzata, ove necessario, secondo le indicazioni del successivo paragrafo 4.2., punto 2.
[2] Necessaria in presenza di difficoltà di accesso ai mezzi dei Vigili del Fuoco.
[3] Per le disposizioni tecniche da applicare vedi anche quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, del presente decreto.
[4] Laddove sia richiesta la protezione esterna e sussistano, in relazione all'ubicazione dell'attività, eccezionali impedimenti alla sua realizzazione in conformità alla norma UNI 10779, si potrà omettere la realizzazione della stessa protezione, prevedendo la predisposizione di cui al successivo paragrafo 4.2, comma 2, lettera a.
(*) La Disposizione vigente è quella riportata alla data di pubblicazione del DM 20 dicembre 2012, controllare evoluzioni del riferimento normativo (Link)
(**) La tabella fa riferimento alla norma UNI 10779:2007
(***) Il Decreto del Ministero dell’Interno 15 maggio 2020 (GU n.132 del 23-05-2020), che è entrato in vigore il 19 novembre 2020 ha abrogato il Decreto 22 novembre 2002 e il decreto 1° febbraio 1986.
Ammissibilità delle alimentazioni da pozzo di cui alla norma UNI 12845.
– Quesito. –
Con riferimento alla richiesta pervenuta con nota indicata a margine con la quale si chiede di avere un chiarimento in merito all'idoneità dell'impianto idrico antincendio, alimentato tramite pozzo e supportato da apposita relazione geologica, questo Ufficio ritiene che non sia casuale il fatto che la norma UNI 12845, che ha sostituito la UNI 9490, non preveda detta alimentazione.
Nota DCPREV prot. n. 10469 del 20 agosto 2012
Ammissibilità delle alimentazioni da pozzo di cui alla norma UNI 12845.
– Quesito. –
Con riferimento al quesito in oggetto … si concorda con il parere espresso al riguardo da codesta Direzione Regionale VV.F.(*) (*) È confermata la validità di quanto chiarito con nota prot. n. P320/4101 sott. 72/C.1(17) del 16 luglio 2008
Idranti antincendio a colonna soprasuolo. La norma specifica i requisiti minimi, i metodi di prova, la marcatura e la valutazione di conformità per gli idranti a colonna soprasuolo per antincendio da installarsi in reti di distribuzione dell'acqua
UNI EN 14339
Idranti antincendio sottosuolo. La norma specifica i requisiti, i metodi di prova e la marcatura degli idranti sottosuolo per antincendio da installarsi in reti di distribuzione dell'acqua
...
APPENDICE A. ALIMENTAZIONI IDRICHE
A.1 Alimentazione dedicata
Per la realizzazione delle alimentazioni idriche si applicano le corrispondenti prescrizioni della UNI EN 12845 con le seguenti integrazioni.
A.1.1 Locale pompe
Per i locali che ospitano l’alimentazione delle reti idranti si applicano i requisiti minimi indicati nella UNI 11292.
Qualora non sia possibile l’ubicazione in locali esclusivi, è ammessa l’ubicazione delle pompe antincendio, limitatamente alle unità elettriche, in locali comuni ad altri impianti tecnologici purché caratterizzati da pericolo d’incendio molto ridotto, carico d’incendio comunque minore di 100 MJ/m2, accessibili direttamente dall’esterno e separati dai locali adiacenti, ove presenti, tramite strutture di resistenza al fuoco adeguata alla classe dei suddetti locali, con un minimo di 60 min. La temperatura nel locale dove sono ubicate le pompe deve essere compatibile con le caratteristiche delle pompe stesse, e comunque tale da garantire condizioni di non gelo (t > 4 °C).
A.1.2 Avviamento e fermata
Le pompe di alimentazione della rete di idranti devono essere ad avviamento automatico e fermata manuale come previsto dalla UNI EN 12845. Ove ritenuto necessario, per attività non costantemente presidiate, è ammesso l’arresto automatico, sempre che il sistema di pompaggio sia ad esclusivo utilizzo della rete di idranti. In tal caso l’arresto automatico può avvenire dopo che la pressione si sia mantenuta costantemente al di sopra della pressione di avviamento della pompa stessa per almeno 20 min consecutivi.
A.1.3 Tipo di alimentazione
In assenza di specifiche disposizioni normative, il tipo di alimentazione deve essere definito in sede di progetto, a seguito dell’analisi effettuata dal progettista dell’impianto.
A.1.4 Continuità dell’alimentazione
Si applicano le corrispondenti prescrizioni della UNI EN 12845.
L’assicurazione della continuità per gli acquedotti, va intesa durante la normale erogazione del servizio.
Un’indisponibilità per manutenzione dell’ordine di 60 ore/anno, relativamente all’area interessata dall’impianto, attestabile mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, è considerata accettabile almeno per le aree di livello di pericolosità 1 e 2.
Nota
Analogo criterio si può applicare per la continuità dell’alimentazione elettrica ordinaria. Per l'impianto elettrico vedere il punto 6.2 della UNI 11292.
A.1.5 Rinvio degli allarmi
I segnali di allarme provenienti dai quadri delle pompe e dai sistemi di supervisione devono essere oggetto di analisi in sede di progetto del sistema. Il progetto quindi deve definire, in accordo alle caratteristiche proprie dell’attività protetta, il modo più opportuno per dare le segnalazioni essenziali. Vedere UNI 9795, per le parti applicabili.
A.1.6 Protezione sprinkler
Nel locale pompe, se adibito esclusivamente all’alimentazione di idranti per aree di livello di pericolosità 1 e 2 ed in assenza di gruppi azionati da motori a combustione interna, può essere omessa la protezione automatica sprinkler.
Nota
Vedere il punto 6.2 della UNI 11292.
A.1.7 Alimentazioni con rincalzo
Nel caso si utilizzino riserve idriche di capacità ridotta, con rincalzo, la capacità utile minima deve essere pari al 50% del valore nominalmente richiesto.
A.1.8 Alimentazione da acquedotto
Nell’alimentazione da acquedotto può essere prevista, in funzione del regolamento che governa il collegamento alla rete pubblica, l’installazione di dispositivi che prevengono il riflusso dell’acqua verso la rete stessa.
A.2 Alimentazione promiscua
Nelle aree di livello di pericolosità 1, quando l’impianto prevede la sola protezione interna (vedere punto B.2.1), essa può essere realizzata, in alternativa a quanto previsto nel punto A.1, anche come derivazione dal sistema di alimentazione idrico generale dell’edificio, purché siano rispettate le disposizioni di carattere igienico / sanitario applicabili e siano osservati i seguenti requisiti:
- portata e pressione minima come richieste per garantire le prestazioni dell’impianto antincendio, in contemporanea alla domanda nominale del sistema idrico dell’edificio con le stesse caratteristiche di "Continuità dell’alimentazione" di cui al punto A.1.4;
- durata dell’alimentazione come richiesta per la classe d’impianto considerata, con la contemporaneità di funzionamento del sistema idrico alla portata nominale;
- indipendenza completa dell’impianto antincendio a partire dal punto di alimentazione che deve essere realizzato almeno come indicato nella figura A.1;
- sia inserita una valvola di non ritorno o altro dispositivo equivalente, atto ad evitare il ritorno dell’acqua verso la rete idrica dell’edificio.
- sia installato un dispositivo che consenta la prova periodica dell’alimentazione relativamente alla portata ed alla pressione.
Nel caso di alimentazione promiscua in cui siano rispettati i precedenti requisiti, non si applicano le disposizioni di cui al punto A.1.
Figura A.1 Alimentazione promiscua
Legenda
1 Alimentazione idrica edificio (acquedotti, vasche, pompe, ecc.)
2 Al sistema antincendio
3 Rete di idranti
4 Rete idrica dell’edificio
5 Valvola di non ritorno o altro dispositivo equivalente.
6 Dispositivo di prova
PI Indicatore di pressione
PS Pressostato di bassa pressione
A.3 Manutenzione e prova
Per la manutenzione e la prova delle alimentazioni idriche delle reti idranti con alimentazioni dedicate come indicato al punto A.1 precedente, si applica quanto previsto dalla UNI EN 12845 relativamente alla manutenzione e prova delle alimentazioni idriche, per le parti applicabili.
Si distinguono diverse tipologie di protezione per le reti di idranti ordinarie e per le reti di idranti all’aperto
...
Sono di seguito specificati i requisiti minimi dell’impianto che devono essere soddisfatti
nella generalità dei casi; situazioni particolari possono comportare l’adozione di soluzioni differenti da documentare a livello di progetto dell’impianto.
B.3.1.1 Reti di idranti per aree di livello di pericolosità 1
L’alimentazione idrica deve garantire la portata specificata per almeno 30 min.
a) Protezione interna
Sono consentiti impianti sia ad idranti a muro sia a naspi.
Impianti con idranti a muro
La protezione può essere realizzata con l’installazione di idranti a muro.
L’impianto deve essere in grado di garantire il simultaneo funzionamento di non meno di 2 idranti a muro (o di tutti gli idranti a muro installati nel compartimento antincendio se meno di 2) nella posizione idraulicamente più sfavorevole con le prestazioni idrauliche minime definite nel punto B.2.3.
Impianti con naspi
La protezione può essere assicurata con l’installazione di soli naspi. L’impianto deve essere dimensionato in modo da garantire il simultaneo funzionamento di non meno di 4 naspi (o tutti i naspi installati nel compartimento antincendio se meno di 4) nella posizione idraulicamente più sfavorita con le prestazioni idrauliche minime definite nel punto B.2.3 per prestazione normale.
Compartimenti antincendio maggiori di 4 000 m2
In assenza di protezione esterna, qualora nell’ambito dell’attività sia previsto almeno un compartimento antincendio di dimensioni complessive maggiori di 4 000 m2, il numero di idranti o naspi interni da considerare contemporaneamente operativi deve essere doppio rispetto a quanto sopra indicato, oppure tutti quelli presenti se in numero minore.
b) Protezione esterna
Per le aree di livello 1 non è generalmente prevista la protezione esterna.
...
segue in allegato
Certifico Srl - IT | Rev. 1.0 2021
©Copia autorizzata Abbonati
Matrice Revisioni
Rev. | Data | Oggetto | Autore |
1.0 | 06.06.2021 | - DM 20 dicembre 2012(tabella 1 attualizzata 2021) - Note VVF Relative alla rete di idranti - Estratto UNI 10779:2021 - Estratto UNI EN 12845:2020 |
Certifico Srl |
0.0 | 26.10.2017 | -- | Certifico Srl |
Collegati
DPR 1° Agosto 2011, n. 151
UNI 10779:2021
UNI EN 12845:2020
Antincendio Norme tecniche UNI Status
Quesiti VVF
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UNI 10779 2014 - Livelli di pericolosita' B1.pdf Certifico Srl - Rev. 0.0 2017 |
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DM 20 Dicembre 2012 Rete di idranti attività regolamentate.pdf Certifico Srl - Rev. 0.0 2017 |
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