Linee guida per l'analisi delle pressioni Direttiva 2000/60/CE
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Linee guida per l'analisi delle pressioni ai sensi della Direttiva 2000/60/CE
Delibera 26/2018 Consiglio SNPA
Il presente documento, ha lo scopo di fornire indicazioni metodologiche e criteri tecnici per effettuare l’Analisi delle Pressioni (AP) in accordo con quanto previsto dalla DQA.
La Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE (DQA) prevede all’art. 5 che venga effettuata un’analisi delle caratteristiche del Distretto Idrografico e un esame dell’impatto delle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee.
Il Distretto Idrografico rappresenta la principale unità per la gestione dei bacini idrografici ai sensi dell’art. 3 della DQA. Nell’ambito di ogni Distretto Idrografico vanno raccolte le informazioni relative a tipologia ed entità di pressioni antropiche che insistono sui corpi idrici al fine di valutare il rischio di non raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di qualità di cui all’art. 4 della DQA a causa di una o più pressioni antropiche. I risultati dell’analisi delle pressioni e degli impatti fanno parte integrante dei Piani di Gestione Distrettuali redatti ai sensi della DQA.
Il presente documento è stato predisposto nell’ambito del Gruppo di Lavoro n. 6 del SNPA “Criteri di analisi delle pressioni sui corpi idrici ai fini dell'omogeneizzazione delle reti regionali di monitoraggio acque”, di seguito denominato GdL.
Il documento, oltre alla Premessa e all’Introduzione, è strutturato in capitoli:
Capitolo 1 - Inquadramento normativo
Capitolo 2 - Principi metodologici
Capitolo 3 - Indicatori di pressione e soglie di significatività
Capitolo 4 - Analisi di Rischio
Capitolo 5 - Livello di confidenza dell’Analisi delle Pressioni.
Estratto delibera
Il Consiglio SNPA
Delibera:
1. Di approvare il documento "Linee guida per l'analisi delle pressioni ai sensi della Direttiva 2000/60/CE" che è parte integrante della presente delibera.
2. Di ritenere il presente atto, ai sensi dell'art. 8 del predetto Regolamento di funzionamento, immediatamente esecutivo; per il territorio delle Province Autonome di Trento e Bolzano è applicato nel rispetto della sentenza 212/2017 della Corte Costituzionale.
3. Di dare mandato ad ISPRA e alle Agenzie di pubblicare il predetto atto sui relativi siti istituzionali.
4. Di dare altresì mandato ad ISPRA di trasmetterlo al Ministero dell' Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nonché al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
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L’analisi delle pressioni ha molti risvolti applicativi nell’ottica di una visione integrata tra monitoraggi, controlli ambientali e misure di tutela, quali ad esempio:
- la definizione di programmi di monitoraggio sempre più sito specifici, anche di indagine, volti alla ricerca di sostanze di interesse (sostanze della “Watch List”, contaminanti emergenti o emergenze ambientali), sulla base di criteri di priorità che tengano conto della significatività delle diverse fonti di pressione
- il rilascio di autorizzazioni allo scarico, o ai prelievi, che tengano conto del contributo in termini di significatività della nuova pressione sul corpo idrico in aggiunta a quelle eventualmente già esistenti in termini di aumento sia della significatività della pressione, che del rischio di non raggiungimento degli obiettivi ambientali
- congiuntamente ai dati di monitoraggio degli elementi idromorfologici per la definizione delle misure di riabilitazione delle condizioni idromorfologiche.
La valutazione integrata dell’analisi delle pressioni e dei dati di monitoraggio, nell’ottica di individuare i corpi idrici più a rischio di raggiungimento o mantenimento dell’obiettivo di qualità, può quindi essere utilizzata per orientare le attività di controllo ambientale in base a criteri di priorità.
Questo tipo di approccio consente di integrare i risultati dei controlli ambientali ad esempio sia nella pianificazione dei monitoraggi, sia nella definizione delle misure di tutela.
I risvolti applicativi dell’analisi delle pressioni possono essere ricondotti ad uno schema metodologico che si fonda sui seguenti presupposti:
- un nuovo scarico o prelievo, una opera su un corpo idrico (direttamente o indirettamente) può influire sul rischio di non raggiungimento/mantenimento dell’obiettivo di qualità, incidendo sulla significatività di una pressione (cambiandola o aumentandola).
- nel caso di una nuova opera, nell’ambito di una procedura di VIA, lo studio di impatto ambientale deve essere contestualizzato alla luce dei dettami della DQA e dei contenuti dei Piani di Gestione Distrettuali, al fine di valutare se gli impatti attesi interferiscono con gli obiettivi ambientali e con le misure previsti.
Si tratta quindi in sintesi di valutare il rischio che una nuova pressione su un corpo idrico possa influire sul raggiungimento/mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale, attraverso una valutazione integrata stato, pressioni, impatti.
L’analisi delle pressioni, e quindi la valutazione quali-quantitativa delle pressioni, può essere utilizzata ad esempio per valutare se un nuovo scarico determina la significatività (o ne aumenta la magnitudo) della pressione specifica (indicatori relativi alle tipologie di pressione 1.1, 1.3, 1.4, etc…) sul CI o nel caso di scarichi esistenti, invece, per la selezione di quelli più rilevanti per il CI applicando, in entrambi i casi, al singolo scarico e/o alla somma di quelli presenti, la soglia di significatività prevista per l’indicatore di pressione correlato alla tipologia specifica.
Dalla valutazione integrata dei dati relativi alla significatività della pressione, ai dati di stato e di impatto, agli obiettivi ambientali, è possibile definire criteri guida nel rilascio delle autorizzazioni e nella individuazione di eventuali prescrizioni.
Un approccio analogo può essere adottato nel definire piani di controllo ambientali sulla base di un criterio di priorità che consenta di orientare le attività nell’ambito del quadro delineato nei Piani di Gestione. Nell’ottica di una integrazione tra le attività di monitoraggio e di controllo e l’adozione delle misure, i piani di controllo potrebbero anche essere definiti su base sessennale, coerentemente con la durata del ciclo di pianificazione di un Piano di Gestione, al quale sarebbe opportuno allineare le diverse attività correlate.
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INDICE
PREMESSA
INTRODUZIONE
1 CONTESTO NORMATIVO
1.1 A cosa serve l’analisi delle pressioni? Possibili campi di applicazione
2 PRINCIPI METODOLOGICI
2.1 Tipologie di pressione
2.2 Ambiti territoriali
2.3 Tipologie di indicatori
2.4 Soglie di significatività
3 INDICATORI DI PRESSIONE E SOGLIE DI SIGNIFICATIVITA’
4 ANALISI DI RISCHIO
5 LIVELLO DI CONFIDENZA DELL’ANALISI DELLE PRESSIONI
6 BIBLIOGRAFIA
Fonte: ISPRA
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