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Linee guida Green Public Procurement (GPP) del Sistema Agenziale

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Linee guida Green Public Procurement (GPP) del Sistema Agenziale

ISPRA 150/2017

Il presente documento, partendo dagli obblighi normativi previsti dal nuovo Codice dei contratti pubblici in materia di specifiche ambientali, intende fornire un modello operativo di organizzazione interna degli enti finalizzata alla sistematica introduzione degli aspetti ambientali del processo di acquisto, in conformità all’obbligo normativo e per raggiungere, possibilmente, obiettivi che vadano oltre l’obbligo imposto dalla norma. Si precisa che il documento non fornisce indicazioni operative relative alla procedura di aggiudicazione degli appalti, intesa come applicazione della normativa europea in materia di appalti pubblici e delle altre disposizioni nazionali e comunitarie pertinenti. Il modello esposto nel presente lavoro è stato elaborato per poter essere applicato nel SNPA, esso costituisce un riferimento sia per le Agenzie che non hanno ancora intrapreso un percorso strutturato per il GPP, sia per quelle che intendono migliorarlo; può essere applicato, inoltre, anche in qualunque altra amministrazione pubblica.

Ogni ente, in funzione della propria complessità organizzativa e del grado di maturità potrà applicare o utilizzare come modello le indicazioni riportate nel presente documento.

Queste linee guida,infine, riportano in calce alcuni esempi di documenti già adottati da alcune Agenzie, allo scopo di offrire un supporto concreto agli enti che vorranno adottare analoghi e virtuosi percorsi.

In Europa ed in Italia si sta lavorando all’attuazione di un modello di appalti pubblici definito come Sustainable Public Procurement (SPP), da intendesi come il tentativo delle amministrazioni pubbliche di raggiungere, in tutte le fasi del processo di acquisto di beni, servizi e lavori, il giusto equilibrio tra i tre pilastri dello sviluppo sostenibile: economico, sociale ed ambientale. In questo modello si colloca il Green Public Procurement (GPP), che quindi è da intendersi come una parte di un più ampio approccio della sostenibilità degli appalti pubblici.

Il rapporto 2014 sullo stato di attuazione del GPP del Sistema Agenziale, restituisce una fotografia complessivamente incoraggiante delle prestazioni del SNPA in tema di appalti verdi. Dall’analisi condotta, al fine di migliorare ulteriormente la performance del sistema in tema di acquisti verdi, è emersa l’esigenza di allineare le modalità applicative del GPP a livello di SNPA.

L’Italia, recependo quanto indicato dalla Commissione Europea con la Comunicazione 2003/302, con la Legge n. 296/2006, art. 1, comma 1126 ha previsto la predisposizione del Piano d’azione nazionale per il GPP (PAN GPP). Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (da ora in poi “Ministero dell'Ambiente”) con D.M. 11 aprile 2008, di concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico, ha adottato il “Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione”, il Piano è stato successivamente aggiornato con il D.M. 10 aprile 2013.

Il PAN ha individuato 11 categorie rientranti nei settori prioritari di intervento per il GPP in Italia, tenendo conto degli impatti ambientali e dei volumi di spesa coinvolti. Tali categorie sono quelle previste dal comma 1126 dell’articolo 1 della Legge n. 296 del 27 dicembre 2006.

Categorie rientranti nei settori prioritari di intervento per il GPP in Italia
- Arredi (mobili per ufficio, arredi scolastici, arredi per sale archiviazione e sale lettura);
- Edilizia (costruzioni e ristrutturazioni di edifici con particolare attenzione ai materiali da costruzione, costruzione e manutenzione delle strade);
- Gestione dei rifiuti; Servizi urbani e al territorio (gestione del verde pubblico, arredo urbano);
- Servizi energetici (illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, illuminazione pubblica e segnaletica luminosa);
- Elettronica (attrezzature elettriche ed elettroniche d'ufficio e relativi materiali di consumo, apparati di telecomunicazione);
- Prodotti tessili e calzature;
- Cancelleria (carta e materiali di consumo);
- Ristorazione (servizio mensa e forniture alimenti);
- Servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l'igiene);
- Trasporti (mezzi e servizi di trasporto, sistemi di mobilità sostenibile.

Il Piano d’Azione Nazionale rinvia ad appositi decreti del Ministero dell’Ambiente l’individuazione di un set di criteri ambientali minimi (CAM) per ciascuna tipologia di acquisto che ricade nell’ambito delle categorie merceologiche individuate. I CAM sono delle “indicazioni tecniche” del PAN GPP, ossia delle indicazioni specifiche di natura ambientale e, quando possibile, etico - sociale, collegate alle diverse fasi che caratterizzano le procedure d’appalto.

Sebbene fortemente incoraggiato dalla Commissione Europea, il ricorso agli appalti pubblici verdi resta una pratica che le autorità pubbliche dell’Unione scelgono di utilizzare su base volontaria. In Italia, invece, con la Legge del 28 dicembre 2015, n.221 (cosiddetto Collegato Ambientale) è stato introdotto l’obbligo del ricorso agli appalti pubblici verdi. Tenuto conto di quanto stabilito dalle normative vigenti in Italia, un appalto di una Pubblica Amministrazione può essere qualificato come “verde” se, nella documentazione progettuale e di gara, sono inserite almeno le “specifiche tecniche” e le “clausole contrattuali” contenute nei criteri ambientali minimi adottati con Decreto del Ministro dell'Ambiente.

...

INDICE
1. INTRODUZIONE
2. GREEN PUBLIC PROCUREMENT
3. EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO ITALIANO
3.1 Il GPP da strumento volontario ad obbligo normativo
4. RUOLO E COMPITI ATTRIBUITI DAL PAN GPP AL SNPA
5. ORGANIZZAZIONE INTERNA
6. POLITICA DI CONSUMO SOSTENIBILE ED APPALTI VERDI (GPP)
6.1 Finalità dell’adozione della politica
6.2 Impegni assunti con la politica
6.3 Gli obiettivi fissati dalla politica
7. RESPONSABILI DELL’ATTUAZIONE DELLA POLITICA
7.1 Responsabili dei centri di spesa
7.2 Referente tecnico del GPP
7.3 Referente amministrativo del GPP
7.4 Costituzione di un gruppo di lavoro
8. PROGRAMMA D’AZIONE DEL GPP
8.1 Modello di Programma d’Azione del GPP
9. GRUPPO DI LAVORO PER L’ATTUAZIONE DELLA POLITICA E DEL PROGRAMMA D’AZIONE
9.1 Composizione GdL GPP
9.2 Compiti dei componenti GdL GPP
9.3 Funzionamento del GdL GPP
10. MONITORAGGIO E ANALISI DEI RISULTATI
10.1 Il registro del GPP
11. IL RAPPORTO DI MONITORAGGIO DEL GPP
12. LA COMUNICAZIONE DEI DATI DEL MONITORAGGIO
13. AGGIORNAMENTO
ALLEGATO 1: Esempio di politica adottato (ARPA Calabria)
ALLEGATO 2: Esempio di politica adottato (ARPAE Emilia Romagna)
ALLEGATO 3: Esempio di Audit (ARPA Piemonte)
ALLEGATO 4: Esempio di Programma d’Azione del GPP (ARPA Calabria)
ALLEGATO 5: Esempio di modulo monitoraggio (APPA Trento)

ISPRA Manuali e Linee guida 150/2017

____________

Il GPP da strumento volontario ad obbligo normativo

In Italia  con la Legge del 28 dicembre 2015, n.221 (Cosiddetto cosiddetto Collegato Ambientale), è stato introdotto l’obbligo degli “acquisti verdi” per le stazioni appaltanti; tale obbligo è stato successivamente confermato dal D.Lgs. del 18 aprile 2016, n. 50, recante “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture". In particolare il D.Lgs. del 18 aprile 2016, n. 50, che può essere considerato come il nuovo Codice dei contratti pubblici, all'art. 34 disciplina l'applicazione dei “Criteri di sostenibilità energetica ed ambientale”. Il nuovo Codice prevede l’obbligo per le stazioni appaltanti di contribuire agli obiettivi ambientali previsti dal PAN GPP, attraverso l'inserimento nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle “specifiche tecniche” e delle “clausole contrattuali” contenute nei criteri ambientali minimi adottati con Decreto del Ministro dell'Ambiente.

L’obbligo si applica al 100% del valore a base d’asta nelle categorie di forniture ed affidamenti connessi agli usi finali di energia, per almeno il 50% del valore a base d'asta alle restanti categorie. Con Decreto del Ministro dell'Ambiente può essere previsto, per le categorie di forniture ed affidamenti non connessi agli usi finali di energia, un aumento progressivo della percentuale del 50% del valore a base d'asta. Con Decreto del 24 maggio 2016 del Ministro dell'Ambiente, pertanto, sono stato stabiliti per talune categorie incrementi progressivi della percentuale sul valore a base d’asta. Nello schema che segue sono riepilogati, per ciascuna categoria, i valori percentuali del valore a base d'asta per i quali è stato istituito l’obbligo di introdurre i criteri ambientali (ad ottobre 2016).

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