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EN ISO 13856-3:2013 | Paraurti, piastre, fili sensibili alla pressione

ID 14517 | | Visite: 2741 | Documenti Riservati NormazionePermalink: https://www.certifico.com/id/14517

ID 14517 EN ISO 13856 3 2013

EN ISO 13856-3:2013 | Paraurti, piastre, fili sensibili alla pressione

ID 14517 | 13.09.2021 / Documento di approfondimento allegato

Documento di approfondimento sui principi generali e i requisiti di progettazione e prova dei dispositivi di protezione sensibili alla pressione in accordo alla norma tecnica EN ISO 13856-3:2013.

Il presente documento è una traduzione non ufficiale in lingua italiana di parti della norma EN ISO 13856-3:2013 – Traduzione non ufficiale IT.

La norma fornisce i requisiti specifici per i paraurti, le piastre e i fili sensibili alla pressione.

EN ISO 13856-3:2013 “Safety of machinery - Pressure-sensitive protective devices - Part 3: General principles for design and testing of pressure-sensitive bumpers, plates, wires and similar devices”

Data entrata in vigore: 24 luglio 2013

Recepita in Italia con la UNI EN ISO 13856-3:2013, entrata in vigore il 23 novembre 2013.

La norma fa parte delle norme armonizzate per la Direttiva 2006/42/CE sulle macchine.

Tabella ZA 1

Tabella ZA.1 EN ISO 13856-3:2013 - Corrispondenza tra la presente norme europea e la Direttiva 2006/42/CE

[...]

1. Definizioni

Dispositivo sensibile alla pressione: dispositivi di protezione sensibili attivati meccanicamente dallo spostamento destinati a rilevare il tocco di una persona o parte del corpo di una persona e che possono anche fungere da dispositivo di impedimento.

Paraurti sensibile alla pressione: dispositivo di protezione sensibile alla pressione con un sensore o dei sensori le cui caratteristiche sono la presenza di una sezione trasversale attraverso l’area sensibile alla pressione che può essere regolare o irregolare, una larghezza della sezione trasversale che è di solito maggiore di 80 mm, e un’effettiva superficie sensibile deformata localmente o che può spostarsi nel suo insieme.

Piastra sensibile alla pressione: dispositivo di protezione sensibile alla pressione con un sensore o dei sensori le cui caratteristiche sono la presenza di un’effettiva area sensibile generalmente, ma non necessariamente, piatta, una larghezza dell’effettiva area sensibile che è di solito maggiore di 80 mm, un’effettiva superficie sensibile che si sposta nel suo insieme.

Filo sensibile alla pressione: dispositivo di protezione sensibile alla pressione con un sensore le cui caratteristiche sono un filo, una fune, una corda o un cavo tenuti in tensione e che quando rileva un cambio della tensione da un segnale in uscita.

[...]

2 Requisiti per la progettazione e il collaudo

La maggior parte dei dispositivi di protezione sensibili alla pressione coperti da questa parte della ISO 13856 sono realizzati per applicazioni specifiche. Se del caso, il fabbricante del dispositivo e il costruttore della macchina devono concordare sui requisiti specifici dell'applicazione in conformità con una valutazione dei rischi e specificare gli elementi essenziali dati per l'applicazione.

Il dispositivo di protezione sensibile alla pressione deve avere dimensioni ed essere posizionato in modo tale che il sensore rileverà al contatto l'avvicinamento di una persona o di una parte di essa a una situazione o a una zona di pericolo.

In generale, ci sono due tipi di applicazione, come segue.

a) Il dispositivo è utilizzato per arrestare le parti pericolose del macchinario lontane dal sensore. In questa applicazione, la distanza tra il sensore e le parti mobili della macchina deve essere tale che la macchina si fermi prima che qualsiasi parte del corpo possa raggiungere la zona pericolosa. La distanza deve essere calcolata sulla base dei principi della ISO 13855.

Esempio distanza minima di separazione

Figura A 1   Piastra sensibile alla pressione

Legenda

A piastra sensibile alla pressione
B riparo fisso
S distanza minima dalla zona di rilevamento (punto, linea o piano) alla zona di pericolo, mm a
d Capacità di rilevamento del sensore del dispositivo di protezione sensibile alla pressione, mm b
a Vedi Formula (A.1).
b Vedi ISO 13855:2010, 6.2.3.1

Figura A.1 – Piastra sensibile alla pressione

La distanza e le dimensioni della piastra sensibile alla pressione sono determinate in base alla ISO 13855.

L'equazione di base è:

S = K x T + C

dove

S è la distanza minima dalla zona di rilevamento (punto, linea o piano) alla zona di pericolo, in millimetri;
K è un parametro derivato dai dati sulle velocità di avvicinamento del corpo o di parti del corpo (tipicamente 2000 mms-1 vedi Nota, sotto);
T è la prestazione complessiva di arresto del sistema (intervallo di tempo tra l'attivazione del sensore in funzione della piastra sensibile alla pressione e la fine della funzione pericolosa della macchina), in secondi;
C è la distanza di intrusione (distanza che una parte del corpo (di solito una mano) può percorrere oltre la protezione verso la zona di pericolo prima dell'attivazione della protezione, ovvero fino a che punto verso la zona di pericolo è possibile spingere la mano prima che venga rilevata dal movimento della pressione della piastra sensibile), in millimetri.

[...]

3.1 Forza di azionamento

La(e) forza(e) di azionamento minima necessaria per portare il dispositivo di commutazione del segnale di uscita in uno stato OFF non deve superare quella specificata nella tabella 1, quando applicata:

- nella/e direzione/e di riferimento,
- sulla superficie di rilevamento effettiva,
- alla velocità di avvicinamento pertinente,
- con il sensore negli orientamenti di montaggio,
- con il relativo provino, e
- oltre l'intervallo di temperatura,

che il fabbricante del dispositivo di protezione sensibile alla pressione ha specificato o che sono stati concordati dal fabbricante del dispositivo di protezione sensibile alla pressione e dal costruttore/i della macchina.

Potrebbe essere necessario che la forza di azionamento minima sia inferiore a quella indicata nella tabella 1 per applicazioni e progetti specifici.  Un'adeguata valutazione del rischio mostrerà quali parti del corpo devono essere considerate per una particolare applicazione, che consenta l'utilizzo del/i relativo/i campione/i.

Le forze specificate in questo punto sono principalmente intese allo scopo di valutare la pressione e le prestazioni del dispositivo sensibile. Queste forze non dovrebbero essere considerate per tutte le applicazioni. Alcune applicazioni per esempio, che devono proteggere il collo possono richiedere un dispositivo con una maggiore sensibilità, cioè forze di azionamento inferiori a quelle riportate in tabella 1.

Tabella 1 Elemento di prova  forze di azionamento e direzioni di prova

Tabella 1 – Elemento di prova, forze di azionamento e direzioni di prova

[...]

4. Informazioni per l’uso

Il fabbricante deve mettere a disposizione le informazioni pertinenti tra le seguenti, al fine di aiutare nella scelta di un idoneo dispositivo di protezione sensibile alla pressione:

a) idoneità del dispositivo di protezione sensibile alla pressione alla sola funzione di sgancio o anche per la combinazione della funzione di sgancio e la funzione di rilevamento presenza;
b) limiti alla configurazione, numero e lunghezza dei sensori collegati ad una centrale;
c) limiti di lunghezza e specifiche dei collegamenti tra sensore/i e unità di controllo;
d) orientamento/i di montaggio in cui può essere utilizzato il sensore;
e) mezzi per fissare il sensore e l'unità di controllo;
f) le forze che il sensore installato è in grado di sopportare e la direzione o le direzioni in cui vengono applicate;
g) dimensioni che specificano l'effettiva superficie di rilevamento;
h) dimensioni massime del sensore;
i) peso del sensore per metro di lunghezza e peso della centralina;
j) dettagli aggiuntivi sulla copertura del sensore (ove applicabile);
k) relazione/i di corsa-forza, che mostra la corsa di azionamento e l'oltrecorsa sotto forma di tabella o
diagramma secondo la Figura 2;
l) forza specificata dopo l'oltrecorsa;
m) numero dichiarato di operazioni;
n) tabella resistenze chimiche del sensore;
o) campo di temperatura di esercizio;
p) requisiti di alimentazione;
q) specifiche dell'involucro dell'unità di controllo secondo IEC 60529;
r) specifiche dell’involucro del sensore secondo IEC 60529;
s) categoria (o categorie) e livello/i di prestazione secondo ISO 13849-1;
t) procedura di scelta;
u) lunghezze critiche dei collegamenti tra i singoli componenti;
v) comportamento in merito la deformazione nel tempo;
w) capacità di commutazione del dispositivo di commutazione del segnale di uscita secondo IEC 60947-5-1;
x) guida applicativa;
y) configurazione/i del contatto del dispositivo di commutazione del segnale di uscita;
z) idoneità a rilevare le dita;
aa) velocità minima di esercizio, se applicabile (es. per sistemi pneumatici);
bb) indicazione delle esclusioni di guasto (vedi ISO 13849-1:2006, capitolo 11)
cc) spiegazione di come è stato calcolato il livello di performance con riferimento ai parametri variabili tempo medio di funzionamento (in ore al giorno e giorni all'anno) e tempo medio tra l'inizio di due cicli successivi del componente considerato (tempo di ciclo);
dd) dichiarazione che l'utente determinerà da solo il livello di prestazione per la sua applicazione.

[...] segue in allegato

Fonti
EN ISO 13856-3:2013
Direttiva 2006/42/CE Macchine

Certifico Srl - IT | Rev. 0.0 2021 
©Copia autorizzata Abbonati

Matrice Revisioni:

Rev. Data Oggetto Autore
0.0 13.09.2021 -- Certifico Srl

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Tags: Normazione Norme Direttiva macchine Abbonati Normazione

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