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EN ISO 13855 Posizionamento dei mezzi di protezione

ID 4518 | | Visite: 45625 | Documenti Riservati NormazionePermalink: https://www.certifico.com/id/4518

EN ISO 13855 Posizionamento dei mezzi di protezione   2025

UNI EN ISO 13855:2025 Posizionamento dei mezzi di protezione / Rev. 1.0 2025

ID 4518 | Rev. 1.0 del 17.03.2025 / Documenti completi in allegato

Documento di approfondimento sul posizionamento dei mezzi di protezione in accordo alla nuova norma tecnica UNI EN ISO 13855:2025.

Update Rev. 1.0 2025

Documento aggiornato in accordo alla nuova norma tecnica UNI EN ISO 13855:2025

La nuova edizione della norma è più ampia e complessa della precedente a partire dalla formula per il calcolo della distanza minima di sicurezza:

S = (K x T) + DDS + Z

S descrive la distanza di separazione tra la protezione e la zona pericolosa [mm].

K definisce la velocità di avvicinamento 2000 [mm/s] o 1600 [mm/s], a seconda dell'applicazione.

T è in questa nuova edizione il tempo di risposta della funzione di sicurezza del sistema dopo che la parte interessata del corpo è entrata nel campo protetto [ms]. Come calcolare il tempo di risposta del sistema T è descritto al capitolo 5.4 “Tempo di risposta complessivo del sistema T”.

DDS descrive la distanza di raggiungimento associata a un dispositivo di protezione in millimetri.

Z è un fattore di distanza supplementare, ad esempio dovuto a imprecisioni di misurazione o usura del sistema di arresto [mm].

Nella nuova edizione della UNI EN ISO 13855:2025 sono presenti, inoltre, molte nuove definizioni:

accesso dell'intero corpo: situazione in cui una persona può trovarsi completamente all'interno di uno spazio protetto

spazio protetto: area o volume che racchiude una o più zone pericolose in cui le protezioni e/o i dispositivi di protezione sono destinati a proteggere le persone

piano di riferimento: livello al quale le persone normalmente si troverebbero durante l'uso della macchina o durante l'accesso alla zona pericolosa o al dispositivo di comando

fattore di distanza Z: fattore aggiuntivo dipendente dall'applicazione, dalla macchina e dal dispositivo di protezione, ad esempio a causa di imprecisioni di misurazione o usura del sistema di arresto

SRMCD - dispositivo di comando manuale di sicurezza: dispositivo di comando che richiede un’azione umana deliberata e la cui attivazione può comportare un aumento immediato del/i rischio/i

Altre novità:

- Se si vuole impedire l'accesso di una persona al di sotto del campo di protezione, la distanza del dispositivo può essere ≤ 200 mm dal piano di riferimento. In un ambiente industriale, è ammessa un'altezza massima di 300 mm per il bordo inferiore dal piano di riferimento, a condizione che i risultati della valutazione del rischio dimostrino che ciò è sufficiente. Anche in questo caso, viene sottolineata l'importanza della valutazione del rischio.
- Per gli ESPE montati paralleli al piano di riferimento, la distanza GD, che definisce la possibilità di camminare dietro il dispositivo all’interno della zona pericolosa, deve essere calcolata in accordo alla formula del capitolo 4.3.3.2.
- La distanza aggiuntiva per i comandi a due mani senza ulteriori misure di protezione è stata aumentata da C = 250 mm a DDS = 550 mm.

La norma, al momento della pubblicazione di questo documento, è in attesa di armonizzazione per la Direttiva macchine 2006/42/CE. Verificare l’avvenuta armonizzazione nell’elenco aggiornato delle norme armonizzate.

[...]

Metodologia
[...]

Linea guida per stabilire la posizione dei dispositivi di protezione in accordo alla norma tecnica UNI EN ISO 13855:2025 ed esempio di calcolo

INDICE

PREMESSA

CASO 1 - AVVICINAMENTO ORTOGONALE

1. Determinare l’angolo di avvicinamento alla zona di rilevamento
2. Determinare il piano di riferimento PR
3. Considerazioni sulle dimensioni minime per rilevare l'accesso dell'intero corpo
4. Considerazioni sulla capacità di rilevamento efficace dei dispositivi di protezione sensibili de
5. Fattori aggiuntivi da considerare per il raggiungimento della zona pericolosa da sopra la zona di rilevamento DDO e da sotto DDU
6. Calcolo della distanza di separazione S

CASO 2 - AVVICINAMENTO PARALLELO

1. Determinare l’angolo di avvicinamento alla zona di rilevamento
2. Considerazioni sulle dimensioni minime per rilevare l'accesso dell'intero corpo
3. Considerazioni sulla capacità di rilevamento efficace dei dispositivi di protezione sensibili de
4. Fattori aggiuntivi da considerare per il raggiungimento della zona pericolosa da sopra la zona di rilevamento DDO e da sotto DDU
5. Calcolo della distanza di separazione S

CONSIDERAZIONI SUL FATTORE DI DISTANZA SUPPLEMENTARE Z


CONSIDERAZIONI SUL FATTORE T


ESEMPIO DI CALCOLO

1. Premessa
2. Determinare il valore di DDT
3. Determinare i valori di DDO e DDU
4. Calcolo di S

[...]

PREMESSA

In accordo alla UNI EN ISO 13855:2025 è possibile distinguere due casi per il calcolo della distanza di separazione dal dispositivo di protezione alla zona pericolosa. I due casi vengono distinti in base all’angolo di avvicinamento alla zona di rilevamento stabilito in base alla posizione del dispositivo di protezione.

Ovvero:
- avvicinamento ortogonale;
- avvicinamento parallelo.

Casi di avvicinamento

Questa guida/esempio non vuole essere esaustiva di tutti i casi trattati dalla norma UNI EN ISO 13855:2025. Per situazioni non riportate in questo documento fare riferimento alla norma tecnica.

Questa guida fornisce un esempio di calcolo di applicazione della norma UNI EN ISO 13855:2025 e pertanto non è esaustiva di tutti i casi trattati dalla norma stessa. Per situazioni non riportate in questo documento fare riferimento alla norma tecnica.

[...]

CASO 1 - AVVICINAMENTO ORTOGONALE

1. Determinare l’angolo di avvicinamento alla zona di rilevamento

Angoli di avvicinamento ortogonale

In questo caso il dispositivo di protezione viene installato ortogonalmente al piano di riferimento.

[...]

ESEMPIO DI CALCOLO

1. Premessa

Calcolare la distanza minima, S, per l’installazione delle protezioni elettro-sensibili montate verticalmente tenendo in considerazione un avvicinamento orizzontale alla zona pericolosa.

La macchina ha un tempo di arresto complessivo del sistema di 250 ms (T).

In base alle istruzioni del Fabbricante possiamo considerare un ulteriore fattore di distanza ZG causato da errori di misurazione pari a 100 mm.

L'altezza della zona di pericolo (rulli) al di sopra del piano di riferimento è di 800 mm. 

de = 80 mm

Figura A Esempio di calcolo

2. Determinare il valore di DDT

Si tratta di un’applicazione industriale pertanto avremo HDT (min) = 900 mm e HDB (max) = 300 mm con de = 80 mm ≤ 120 mm al fine di impedire l’accesso con braccia e dita ed il raggiungimento della zona pericolosa.

Figura B Determinare DDT

[...] segue in allegato

Fonti
UNI EN ISO 13855:2025
Direttiva macchine 2006/42/CE

Certifico Srl - IT | Rev. 1.0 2025
©Copia autorizzata Abbonati

Matrice Revisioni:

Rev. Data Oggetto Autore
1.0 17.03.2025 Aggiornato in accordo alla UNI EN ISO 13855:2025 Certifico Srl
0.0 20.08.2017 -- Certifico Srl

Elaborato Certifico Srl - IT Rev. 1.0 2025
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Pagine: 76
Copiabile/Stampabile: SI
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