Vademecum DPI contro le cadute dall’alto / Rev. 1.0 del 30 Maggio 2024
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25 Novembre 2024 | |||||||||||||
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Vademecum DPI contro le cadute dall’alto / Rev. 1.0 Maggio 2024 ID 13773 | Update Rev. 1.0 del 30 Maggio 2024 Documento illustrativo sui dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto, ovvero DPI atti ad assicurare una persona ad un punto di ancoraggio in modo tale da prevenire o arrestare, mettendone in evidenza i criteri per l’individuazione dei sistemi di trattenuta, dei sistemi di posizionamento sul lavoro, dei sistemi di arresto caduta e dei sistemi di salvataggio. Update Rev. 1.0 del 30.05.2024 Il documento rielabora, anche per mezzo di schemi ed immagini, i contenuti della norma UNI 11158:2015 "Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto - Sistemi di protezione individuale delle cadute - Guida per la selezione e l'uso" in ordine alla selezione e l’uso dei DPI contro le cadute dall'alto. I lavori in quota espongono i lavoratori al rischio di caduta dall'alto. Il sistema di protezione individuale più appropriato da adottare nei lavori in quota non è preordinato, ma va ricercato conseguentemente alla valutazione dei rischi, da effettuare caso per caso con lo scopo di eliminare o ridurre il livello di rischio. Le priorità nell’adozione del sistema più idoneo per combattere la caduta dall’alto, coerentemente con la valutazione dei rischi e dei fattori che ne condizionano la scelta è indicata nel seguente schema: Schema 1 - Priorità dei sistemi di protezione da adottare I sistemi di protezione individuale dalle cadute, utilizzati congiuntamente ai sistemi di ancoraggio, sono utili a ridurre i rischi connessi alla caduta dall'alto. Esempi di attività, in cui i sistemi di protezione individuale contro le cadute dall'alto sono utilizzati, sono i seguenti: - lavori su tetti; Tuttavia, per l'esistenza di differenti tipologie di sistemi di protezione individuale, di differenti tipologie di sistemi di ancoraggio e delle differenti tipologie di lavorazioni previste, la valutazione del rischio non può che essere effettuata caso per caso. Un'attenta e specifica valutazione del rischio permette di identificare il sistema di protezione individuale più idoneo al singolo caso e permette di progettare, utilizzare, ispezionare e manutenere lo stesso. Per l’individuazione di un sistema di protezione individuale dalle cadute idoneo è indispensabile la determinazione preliminare della natura e dell’entità dei rischi residui ineliminabili sul luogo di lavoro, con particolare riguardo ai seguenti elementi: durata e probabilità del rischio, tipologia dei possibili pericoli per i lavoratori, condizioni lavorative. L'utilizzo di un sistema di protezione individuale efficace è essenziale per ridurre i rischi connessi al pericolo di caduta dall'alto. Sistemi di protezione individuali non efficaci, che sono quelli che non assolvono alla funzione per la quale sono stati progettati, possono provocare la caduta del lavoratore, esponendolo a rischi elevati per la sua salute e sicurezza. I DPI contro le cadute dall'alto devono essere adattati anche al corpo di chi li indossa e al luogo di lavoro. Deve essere comodo per chi lo indossa durante la normale attività e in caso di caduta, almeno per breve tempo. Una grande varietà di sistemi di protezione anticaduta personale viene utilizzata dai lavoratori che devono lavorare in altezza per posizionare il lavoratore o per frenarne i movimenti al fine di prevenire cadute o per proteggerlo in caso di caduta. Un sistema di arresto caduta viene utilizzato dove esiste il rischio di caduta libera dall'alto. Normativa - Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 - Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/CEE del Consiglio. - Elenco norme armonizzate Regolamento DPI UNI 11158:2015 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto - Sistemi di protezione individuale delle cadute - Guida per la selezione e l'uso La norma definisce i sistemi di protezione individuale delle cadute. Essa fornisce i criteri per l’individuazione dei sistemi di trattenuta, dei sistemi di posizionamento sul lavoro, dei sistemi di arresto caduta e dei sistemi di salvataggio. Essa fornisce i criteri per la selezione e l’uso dei sistemi di trattenuta, dei sistemi di posizionamento sul lavoro e dei sistemi di arresto caduta. Essa fornisce inoltre i principi per la valutazione del rischio connesso al pericolo di caduta dall’alto inerente i lavori in quota. Il contenuto della presente norma non esime dalla necessità di porre a confronto le indicazioni date con le reali condizioni e le esigenza di protezione di ogni specifico ambiente di lavoro.[/panel] [...] Valutazione del rischio Il D.Lgs. 81/08 richiede che il documento di valutazione del rischio prenda in considerazione tutti i pericoli relativi ai lavori in quota. Compito della valutazione è quello di evidenziare in ogni istante dell’attività lavorativa se sono presenti rischi che il lavoratore non è in grado di percepire tempestivamente prima del verificarsi dell’evento che possano comportare danni per la salute e la sicurezza. Nel presente documento viene trattato il solo rischio di caduta dall'alto che è considerato "rischio grave", capace cioè di procurare morte o lesioni gravi e di carattere permanente. Si deve valutare inoltre l’esposizione al rischio del lavoratore. Schema 2 - Schema metodologico generale per la valutazione di ogni singolo rischio specifico. *) Prima dell’utilizzo del sistema di protezione individuale dalle cadute, deve essere previsto un idoneo e specifico piano operativo di sicurezza. Nota 1 Lo schema metodologico è valido per la valutazione di un solo rischio specifico. Nota 2 La fase di "Identificazione del pericolo e analisi del rischio" include le tecniche di valutazione del pericolo e analisi del rischio che godono della caratteristica di affidabilità dei risultati. Nota 3 Le fasi "Individuazione ed adozione delle misure organizzative e/o tecniche" e "Individuazione ed adozione dei dispositivi di protezione collettiva" possono essere eseguite sia in parallelo che in serie e con interscambio di informazioni. Analisi del rischio Rischi prevalenti Nei lavori in quota il lavoratore è esposto al rischio di caduta dall’alto, che può provocare morte, lesioni gravi e di carattere permanente e danni alla salute. Rischi concorrenti I rischi concorrenti, che creano condizioni favorevoli affinché si verifichino quelli prevalenti, sono: a) il rischio connesso al DPI, derivante da: - non perfetta adattabilità del DPI, b) il rischio innescante la caduta, derivante da: - insufficiente aderenza delle calzature, c) il rischio di natura atmosferica derivante da: - scarsa visibilità, Rischi susseguenti I rischi susseguenti sono quelli che si verificano in seguito alla mancata efficacia dei DPI. Essi possono causare: - oscillazione del corpo con urto contro ostacoli ("effetto pendolo"); Riduzione del rischio La riduzione del rischio deve essere effettuata su tutte le tipologie di rischio esaminate per le quali importanza prioritaria deve essere attribuita ai provvedimenti d’ordine tecnico-organizzativo, diretti ad eliminare o ridurre sufficientemente i pericoli alla fonte. I sistemi che impediscono la caduta dall’alto (vedere figura 3) sono da preferirsi a quelli che arrestano la caduta dall’alto, svolgendo funzione preventiva nella riduzione del rischio. Figura 3 UNI 11158:2015 - Esempi di sistemi che impediscono la caduta dall'alto Legenda a) Sistema di trattenuta su struttura fissa Riduzione dei rischi prevalenti Per ridurre i rischi prevalenti i provvedimenti da attuare sono quelli di ordine tecnico fra cui i più importanti riguardano la corretta scelta del DPI contro le cadute dall’alto e la progettazione del sistema di ancoraggio, al quale deve essere collegato il DPI, affinché siano eliminati e/o ridotti tutti i fattori di rischio. Riduzione dei rischi concorrenti I rischi concorrenti possono essere ridotti agendo direttamente sugli operatori di settore aumentandone la competenza e la professionalità nella fase di installazione relativamente a: - l’idoneità psico-fisica del lavoratore; Riduzione dei rischi susseguenti I rischi susseguenti e cioè quelli che si verificano in seguito alla caduta dall’alto nella fase di utilizzo possono essere ridotti mediante: - l’informazione e la formazione adeguate e qualificate del lavoratore, in relazione alle operazioni previste; Piano operativo di sicurezza Nel caso in cui dall’analisi effettuata si evidenzino per il lavoratore rischi di caduta con sospensione inerte, nel piano operativo di sicurezza deve essere predisposta una procedura che preveda l’intervento di emergenza in aiuto del lavoratore. Si sottolinea l’importanza di non sottovalutare il rischio di sospensione inerte, con connessione al punto dorsale e sternale dell’imbracatura, in condizioni di incoscienza, in quanto possibile causa di complicazioni che possono compromettere le funzioni vitali anche in modo irreversibile: in tali condizioni, tempi di sospensione anche minori di venti minuti possono portare a gravi malesseri a causa dell’azione dell’imbracatura. Tipologie dei sistemi di protezione individuale dalle cadute I sistemi di protezione individuale dalle cadute proteggono il lavoratore contro le cadute dall'alto, evitando o arrestando la caduta libera. Essi comprendono: - i sistemi di trattenuta; Schema 3 - Tipologie dei sistemi di protezione individuale dalle cadute
Il sistema di trattenuta Il sistema di trattenuta è generalmente costituito da: Immagine 1 – Sistema di trattenuta ... Il sistema di trattenuta non protegge contro le cadute dall’alto Nel caso in cui l’area di lavoro sia caratterizzata dalla presenza di un rischio di caduta dall’alto deve necessariamente essere utilizzato un sistema di arresto caduta. Cintura di trattenuta Il sistema di trattenuta può essere utilizzato congiuntamente al sistema di arresto caduta ed è indipendente da esso (per esempio: lavori su coperture a falda inclinata). La cintura di trattenuta è generalmente costituita da un nastro in fibra sintetica (fascia in vita) di larghezza adeguata, dotato di elementi di fissaggio e di regolazione, al quale può essere applicato uno schienale di supporto (sostegno posteriore) in zona lombare avente la funzione di distribuire il carico del corpo del lavoratore lungo la sua superficie. La cintura di trattenuta è dotata di almeno un elemento di attacco (generalmente due, laterali e simmetrici) per il collegamento di un cordino di trattenuta. Gli elementi di attacco sono i soli elementi che possono essere utilizzati per il collegamento al resto del sistema di trattenuta e sono descritti nel manuale di istruzioni. Nota Se la cintura non è dotata di sostegno posteriore, la larghezza del nastro è maggiore in modo da garantire la distribuzione del carico. La cintura di trattenuta può essere dotata di cinghie per le spalle o per le gambe, che comunque non sono dotate di elementi di attacco per il collegamento di un cordino di trattenuta. La cintura di trattenuta può essere incorporata in un indumento e/o può essere integrata in un'imbracatura per il corpo. Immagine 2 - Esempio di cintura di trattenuta Cordino di trattenuta Il cordino di trattenuta è generalmente costituito da una fune in fibra sintetica, di lunghezza fissa o regolabile, dotato di terminazioni adeguate (connettori o asole sufficientemente ampie per formare nodi), una per il collegamento agli elementi di attacco della cintura di trattenuta e l'altra per il collegamento al sistema di ancoraggio. Esso può avere una lunghezza maggiore di 2 m. Al variare dell’inclinazione del piano di lavoro il lavoratore può raggiungere una porzione di superficie più o meno ampia. Le modalità d’impiego e gli scopi specifici sono descritti dal fabbricante nel manuale di istruzioni. Il cordino di trattenuta di lunghezza fissa deve essere destinato ad applicazioni specifiche, dettagliate dal fabbricante nel manuale di istruzioni, e la sua lunghezza deve essere quella minima per lo scopo specificato. Nota Le norme tecniche non prevedono l’utilizzo di un cordino di arresto caduta in luogo di quello di trattenuta. Tuttavia, qualora le condizioni lavorative lo permettano, tale utilizzo è possibile. Immagine 3 - Cordino di trattenuta fisso Immagine 4 - Cordino di trattenuta regolabile [...] Requisiti dei sistemi di protezione individuale dalle cadute L'efficacia di un sistema di protezione individuale dalle cadute deriva dalle prestazioni, che dipendono dai seguenti parametri: 1. ergonomia; 1. Ergonomia Un sistema di protezione individuale dalle cadute non trasmette al lavoratore in caso di caduta una forza maggiore di 6,0 kN. Il sistema di protezione individuale dalle cadute deve prevedere: - per le imbracature, la perfetta vestibilità data dalle regolazioni presenti; Se un sistema di protezione individuale dalle cadute impone operazioni poco ergonomiche, esso induce il lavoratore ad effettuare manovre negligenti a discapito della sicurezza. 2. Freccia Il lavoratore che opera in quota ed utilizza un sistema di protezione individuale dalle cadute collegato ad un ancoraggio puntuale o lineare orizzontale, flessibile o rigido, deve tenere conto, in caso di caduta, della flessione dell’ancoraggio stesso. La freccia massima dell'ancoraggio puntuale o lineare è calcolata in relazione al valore della flessione dell'ancoraggio stesso ed è fornita dal fabbricante nel manuale di istruzioni. Valori di freccia elevati, comportano tiranti d’aria maggiori. 3. Effetto pendolo L’effetto pendolo relativo ad un sistema di protezione individuale dalle cadute, collegato ad un sistema di ancoraggio lineare o puntuale, comporta lo spostamento laterale del lavoratore in caso di caduta (vedere figure 22 e 23 della UNI 11158:2015). Per l'ancoraggio lineare, la consistenza dell’effetto pendolo con traslazione è maggiore quando il cursore si trova posizionato all'estremità dell'ancoraggio lineare flessibile (vedere figura 22 della UNI 11158:2015) e dipende dal grado di attrito tra il dispositivo mobile e la fune, dalla distanza fra gli ancoraggi del sistema e dal tipo di fune. In questo caso il lavoratore deve essere il più possibile allineato con il centro campata dell’ancoraggio lineare. figura 22 UNI 11158:2015 Effetto pendolo su sistema di ancoraggio lineare [...] Selezione dei componenti dei sistemi di protezione individuale dalle cadute Nella tabella 2 sono elencati i componenti dei sistemi di protezione individuale dalle cadute e, per ciascuno di essi, l'indicazione se il loro utilizzo è ammesso per l'arresto della caduta. Tabella 2 Selezione dei componenti dei sistemi di protezione individuale dalle cadute. Imbracatura per il corpo La selezione di una corretta imbracatura per il corpo deve essere effettuata tenendo in considerazione quanto segue: - presenza di punti di attacco adeguati per l’attività da svolgere (per esempio: attacco sternale e dorsale, solo attacco dorsale, ecc.); Connettori La selezione dei connettori o dei dispositivi che montano connettori deve essere effettuata tenendo in considerazione quanto segue: - tipo di connettori (vedere punto 5.6) e loro dimensioni adeguati al tipo di ancoraggio presente nell’area di lavoro; I connettori di tipo ovale o a gancio con leva di chiusura autobloccante sono indicati per attività dove sono previste frequenti operazioni di aggancio/sgancio. I connettori di tipo ovale con leva di chiusura a ghiera filettata sono indicati per attività dove le operazioni di aggancio/sgancio non sono frequenti. I connettori di tipo a gancio sono generalmente utilizzati nei cordini di posizionamento sul lavoro o di trattenuta. I connettori di tipo ovale sono generalmente utilizzati per gli ancoraggi fissi (golfari a muro di medie dimensioni) o per la connessione diretta a funi di ancoraggio di acciaio flessibili orizzontali. I connettori di tipo a pinza sono generalmente utilizzati in attività dove non sono previsti punti di ancoraggio progettati per tale scopo, quando cioè il lavoratore deve ancorarsi su strutture esistenti (per esempio tralicci) con dimensioni e forma non compatibili con quelle dei connettori di tipo ovale e dei ganci. [...] Segue in allegato Pagine documento: 59 Certifico Srl - IT | Rev. 1.0 2024 Matrice Edizioni
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