Check list Presse piegatrici idrauliche
Rev. Marzo 2017
Documento puntuale sulla norma tecnica EN 12622:2010 Sicurezza delle macchine utensili - Presse piegatrici idrauliche.
Utilizzabile per Verifiche di Conformità (stato di "Buona tecnica"):
1. Adeguamento Testo Unico Sicurezza All. V D. Lgs. 81/2008 2. Valutazione dei Rischi All. I RESS Direttiva Macchine 2006/42/CE
Excursus ...
5.1.1.4.2 a) vedi Figura 2
- L'altezza verticale minima effettiva della zona di rilevamento della barriera ottica è 800 mm? - L'altezza del banco, a, è uguale o maggiore di 850 mm? - Se l’altezza del banco è minore di 850 mm, la lunghezza della zona di rilevamento della barriera ottica è aumentata di conseguenza? - La distanza di sovrapposizione verticale minima, b, tra il banco e il bordo inferiore della zona di rilevamento della barriera ottica è almeno 50 mm? - L'altezza minima, c, del bordo superiore della barriera ottica è 1 600 mm sopra il piano di riferimento? - La riduzione dell’'altezza minima c = 1 600 mm o dell'altezza minima della zona di rilevamento di 800 mm della barriera ottica è effettuata solo se la protezione aggiuntiva impedisce qualsiasi accesso alla zona pericolosa? - La capacità di rilevamento degli oggetti da parte della barriera ottica è uguale o minore di 14 mm se non è utilizzata alcuna distanza aggiuntiva, C, per ottenere la distanza di sicurezza richiesta? (Appendice A)
La distanza di sicurezza minima, S, è calcolata in conformità alla formula contenuta nell’appendice A? mai minore di 100 mm?
Appendice A - Calcolo delle distanze di sicurezza
A.1 Davanti alla pressa, la distanza minima di sicurezza dalla zona di pericolo nella quale sono montati AOPD sotto forma di barriere ottiche verticali (vedere punto 5.1.1.4) deve essere stabilita secondo la formula seguente
S = ( K x t ) + C
dove: S è la distanza minima in mm, dalla zona pericolosa al punto, alla linea, al piano o alla zona di rilevamento, non minore di 100 mm con una capacità di rilevamento uguale o minore di 14 mm; K è un parametro in mm/s, derivato dai dati sulle velocità di avvicinamento del corpo o di parti del corpo; t è la prestazione di arresto generale del sistema (il tempo di risposta complessivo) in s; C è la distanza aggiuntiva in mm, basata sull'intrusione verso la zona pericolosa prima dell’azionamento del dispositivo di protezione.
Nel caso delle presse piegatrici,
t=t1+t2+t3+∆t
dove:
t1 è il tempo di arresto della pressa piegatrice (inclusi i tempi di risposta dei sistemi di comando idraulico e elettrico - vedere appendice B); t2 è il tempo di risposta del sistema di protezione; t3 è la somma di tutti gli altri tempi di risposta misurabili rimanenti; Δt è l'incertezza.
A.2 Per determinare K, deve essere utilizzata una velocità di avvicinamento di 2 000 mm/s se la distanza minima è uguale o minore di 500 mm. Se la distanza minima è maggiore di 500 mm, può essere utilizzata una velocità di avvicinamento di 1 600 mm/s.
A.3 Nel calcolo della prestazione di arresto generale del sistema, devono essere tenute in considerazione le seguenti caratteristiche alle condizioni normali più severe:
a) la velocità della traversa nella corsa di chiusura che determina il tempo di arresto più lungo; b) la temperatura che influenza le parti pertinenti del sistema; c) la massa dell'utensile che determina il tempo di arresto più lungo; d) la condizione di pressione che determina il tempo di arresto più lungo; e) l'usura delle parti pertinenti della funzione di arresto.
A.4 Quando è possibile modificare la posizione dei dispositivi di protezione che sono collegati meccanicamente alla pressa piegatrice, per mantenere la distanza minima i dispositivi devono essere interbloccati o devono poter essere bloccati in posizione, in modo che possano essere mossi unicamente con l'ausilio di utensili o chiavi.
A.5 Per quanto concerne la capacità di rilevamento delle barriere ottiche di formato verticale, deve essere utilizzata almeno la distanza aggiuntiva C del prospetto A.1 quando si calcola la distanza minima S.
Prospetto 1
A.6 Per il tempo di risposta complessivo e la distanza di sicurezza associata in relazione alle barriere luminose di formato orizzontale, vedere il punto 5.1.1.4.2.
A.7 Per la capacità di rilevamento in relazione alle barriere ottiche di formato angolare, vedere il punto 5.1.1.4.2.
Figura 2 ...
5.1.1.4.2 b) Vedi Figura 3 Le barriere ottiche di formato orizzontale sono configurate come illustrato in Figura 3, quando l'altezza del banco, a, è uguale o maggiore di 800 mm o maggiore di 1 200 mm?
Figura 3 ... Matrice Revisioni
Rev. |
Data |
Oggetto |
Autore |
Rev. 2.0 |
Marzo 2017 |
EN 12622:2014 |
Certifico Srl |
Rev. 1.0 |
Settembre 2013 |
--- |
Certifico Srl |
Info e download
|