Water Footprint Assessment Manual / Manuale e documenti
Appunti Ambiente | ||
27 Novembre 2024 | ||
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Water Footprint Assessment Manual ID 14200 | In allegato Manuale e documento esempio calcolo WF A complete and up-to-date overview of the global standard on Water Footprint Assessment This book contains the global standard for ‘water footprint assessment’ as developed and maintained by the Water Footprint Network (WFN). It covers a comprehensive set of definitions and methods for water footprint accounting. It shows how water footprints are calculated for individual processes and products, as well as for consumers, nations and businesses. It also includes methods for water footprint sustainability assessment and a library of water footprint response options. A shared standard on definitions and calculation methods is crucial given the rapidly growing interest in companies and governments to use water footprint accounts as a basis for formulating sustainable water strategies and policies. This manual has been prepared by the authors as requested by the WFN. The current manual is an updated, revised and expanded version of Water Footprint Manual: State of the Art 2009, published by the WFN in November 2009 (Hoekstra et al, 2009a). This new edition has been produced after intensive consultations with partners and researchers worldwide. Water Footprint Network (WFN) 2011 Note IT Sviluppato dal Prof. A.Y. Hoekstra dell’Università di Twente (Olanda) nell’ambito di attività promosse dall’Unesco, esso consente di calcolare l’utilizzo, diretto ed indiretto, di acqua da parte di un individuo, comunità o impresa. L'impronta idrica è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni o servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati, per unità di tempo. Esso rappresenta una rielaborazione del concetto di “contenuto di acqua virtuale” (o virtual water content, in inglese) teorizzato nel 1993 dal Prof. J.A. Allan (Premio Stockholm Water Prize 2008). L’acqua virtuale è quella utilizzata nella produzione delle merci in ogni fase della filiera e che è quindi “virtualmente” contenuta in esse. Tale concetto considera un approccio più ampio alle risorse idriche, includendo non solo l’uso diretto e visibile dell’acqua, ma anche il consumo indiretto e invisibile come “incorporato” nei prodotti che usiamo tutti i giorni. Per citare alcuni esempi, è stato stimato per l’appunto, su una media globale, che una mela costa circa 125 litri di acqua, una tazza di caffè 132 litri, una pizza margherita 1.260 litri e un chilo di carne di manzo 15.000 litri. L’impronta idrica differisce dal concetto di acqua virtuale perché fornisce anche una connotazione geografica dell’utilizzo della risorsa idrica, combinandola con un’analisi qualitativa e, infine, collegando queste informazioni con le serie storiche. È quindi un indicatore multidimensionale, espresso in termini volumetrici (metri cubi) che consente il confronto tra i paesi, nel tempo e tra diversi settori (industriale, domestico e agricolo). Dal punto di vista qualitativo, in particolare, l’impronta idrica è data dalla somma di tre componenti: Acqua blu: è l’acqua che proviene dai corpi idrici superficiali (fiumi, laghi, estuari, etc.) e dalle falde acquifere sotterranee. L’impronta idrica blu contabilizza, quindi, il consumo di acque superficiali e sotterranee di un determinato bacino. In questo caso, il consumo è inteso come un prelievo di acqua che non torna intatto nello stesso luogo da cui è stato prelevato; Acqua verde: è l’acqua piovana contenuta nelle piante e nel suolo sottoforma di umidità, senza essere parte di una qualsiasi superficie o corpo idrico sotterraneo. L’impronta idrica verde si concentra sull’uso di acqua piovana, in particolare sul flusso di evapotraspirazione delle piante ad uso agricolo e nelle foreste, ed è importante per comprendere il valore dell’agricoltura non irrigua in termini di risparmio di risorse idriche blu; Acqua grigia: è l’acqua inquinata dai processi produttivi. Rappresenta il volume di acqua dolce necessario a diluire gli inquinanti a un livello tale che l’acqua, nell’ambiente in cui l’inquinamento si è prodotto, rimanga al di sopra di standard di qualità locali. La prima metodologia di calcolo dell’impronta idrica (Water Footprint Assessment) è stata sviluppata dal Water Footprint Network, piattaforma internazionale che riunisce imprese, associazioni governative, università ed istituti di ricerca sull’acqua ed il documento di riferimento è il Water Footprint Assessment Manual – The Global Standard (2011) in allegato. Il water footprint assessment si sviluppa in varie fasi: - Quantificazione e localizzazione dell’impronta idrica di un prodotto o di un processo nel periodo di riferimento; ISO 14046 Il concetto di Water Footprint (inteso come bilancio idrico) è stato di recente integrato dallo Standard ISO 14046 che specifica principi, requisiti e linee guida relativi alla valutazione dell’impronta idrica basata su un approccio di Ciclo di Vita (LCA), cioè tenendo conto della gestione dell’acqua lungo tutta la catena di produzione. La valutazione standardizzata consente così di confrontare i prodotti dal punto di vista della loro performance ambientale. Verifica della water footprint ISO 14046 WF Le imprese che utilizzano la risorsa idrica nei loro processi produttivi e che intendono dimostrare il loro impegno a favore dell’ambiente possono verifìcare la propria water footprint in conformità a ISO 14046. E' possibile verficare la water footprint ISO 14046 WF ed attraverso Organismi di certificazione disporre di un third party report. ... add more in attachment Collegati |
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