Relazione annuale tossicodipendenze 2024
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Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze 2024
ID 22120 | 25.06.2024 / In allegato
La Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze in Italia si presenta quest‘anno in una veste grafica completamente rinnovata, che la rende più facilmente consultabile, senza farle perdere nulla in termini di scientificità e di completezza di approccio. Il frequente utilizzo, che essa fa, dell’infografica permette un racconto - al tempo stesso preciso e fruibile - della complessa e articolata rete di informazioni e di dati, riferiti all’anno 2023, generata dalle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, dagli Enti pubblici competenti in materia e dalle organizzazioni del Privato Sociale.
Queste ultime, grazie al coordinamento del Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, hanno riacquistato centralità e contribuiscono ad affrontare le complesse e multiformi sfide di tutte le dipendenze. L’analisi integrata degli indicatori, diretti e indiretti, permette di identificare i terreni di più incisivo intervento - già in atto - da parte delle istituzioni:
a. l’incremento del contrasto al narcotraffico, con una più forte cooperazione internazionale, fatta di accordi bilaterali e di scambi fattivi tra forze di polizia e autorità giudiziarie degli Stati maggiormente colpiti, a cominciare da quelli latinoamericani;
b. il richiamo a una azione comune realmente efficace nelle più qualificate sedi internazionali, in primis l’Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna;
c. l’aumento dei sequestri in strada, finalizzato a colpire ogni anello della catena di offerta di droga;
d. il rilancio dell’attività di prevenzione, essenziale a fronte dell’aumento fra gli adolescenti del consumo di sostanze illegali e della maggiore diffusione di nuove dipendenze e comportamenti a rischio legati all’uso di Internet, al gaming e al gioco d’azzardo;
e. il potenziamento di una corretta informazione, dagli spot tv e social mirati alla promozione e al sostegno agli interventi nelle scuole;
f. la chiarezza nel linguaggio, per superare gli anni devastanti delle ambiguità e degli ammiccamenti, e per riaffermare su basi scientifiche che nessuna droga è mai ‘leggera’;
g. l’attenzione alle strutture del Privato Sociale, frontiera fondamentale per un recupero non solo sanitario;
h. l’allarme di fronte all’introduzione nel mercato di nuove e pericolose sostanze sintetiche come il fentanyl, in ordine al quale è stato predisposto un piano coordinato di intervento, già operativo e con primi significativi risultati;
i. la denuncia del fallimento di politiche rinunciatarie, riassumibili nella formula della riduzione del danno, se è vero che i decessi attribuibili all’uso del metadone in un decennio si sono triplicati.
Questa Relazione fornisce elementi di fatto sicuri per proseguire il lavoro nelle direzioni sintetizzate, se possibile con intensità ancora maggiore.
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Lo scenario della diffusione e del consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia si caratterizza, nel 2023, per l’insorgere e il consolidarsi di alcuni fenomeni emergenti significativi.
Il quadro che si compone evidenzia un’evoluzione nella configurazione del mercato, in un contesto contrassegnato complessivamente da trend in aumento, sia in rapporto ai consumi sia ai reati penali in violazione del DPR n.309/1990 sia in rapporto alla domanda di trattamento, tornati a crescere dopo la flessione registrata durante il periodo della pandemia da COVID-19.
Spiccano, in primis, gli incrementi nella purezza di alcune sostanze tra le più diffuse sul mercato.
Le analisi di laboratorio eseguite sui sequestri hanno evidenziato un aumento del contenuto medio di THC (tetraidrocannabinolo) nei prodotti derivati dalla cannabis: a preoccupare, in particolare, è l’aumento della percentuale media di principio attivo nei prodotti a base di resina (hashish) che, dal 2016 al 2023, quadruplica quasi il suo valore passando da 7,4% a 29%.
A questo si aggiunge l’incremento di sostanze sequestrate a elevato contenuto di THC (>50%), in particolar modo in manufatti di nuova generazione che si presentano in forma di polvere di colore beige chiaro o gel pastoso di colore ambrato o marrone (in gergo detto Shatter o Butan Hash Oil), o liquido vaporizzabile in sigarette elettroniche. Nel caso dell’hashish, inoltre, si registra la comparsa di prodotti a basso tenore di THC (<1%), ma adulterati con un cannabinoide sintetico (esaidrocannabinolo).
Si registra un significativo aumento del quantitativo di principio attivo anche nei campioni analizzati di cocaina base (crack) che dal 2017 al 2023 sale di 30 punti percentuali (dal 57% all’87%).
A fronte di questo incremento, si osserva anche il crescente impatto che cocaina e crack producono sui sistemi di cura e assistenza. Nel 2023 si è registrato, infatti, un aumento della percentuale di persone che chiedono di essere prese in cura presso i SerD per cocaina/crack, che in un solo anno cresce dal 51% al 55%.
Lo stesso vale per coloro che hanno intrapreso un percorso per uso primario di cocaina/crack presso le strutture riabilitative del Privato Sociale che, nell’ultimo anno, raggiungono la quota del 40%.
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