Decreto-Legge 25 giugno 2024 n. 84
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Decreto-Legge 25 giugno 2024 n. 84 / Disposizioni urgenti materie prime critiche di interesse strategico
ID 22105 | 25.06.2024 / In allegato testo in GU
Decreto-Legge 25 giugno 2024 n. 84
Disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico.
(GU n.147 del 25.06.2024)
Entrata in vigore del provvedimento: 26/06/2024
Pubblicata nella GU del 13.08.2024 la Legge 8 agosto 2024 n. 115 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, recante disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico, in vigore dal 14.08.2024 In allegato Testo coordinato
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Art. 1. Obiettivi generali e principi
1. Il presente decreto definisce, nelle more di una disciplina organica del settore delle materie prime critiche, misure urgenti finalizzate all’attuazione di un sistema di governo per l’approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche considerate «strategiche» ai sensi degli articoli 3, paragrafo 1, e 4, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2024/1252, del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 aprile 2024, in ragione del ruolo fondamentale delle stesse nella realizzazione delle transizioni verde e digitale e nella salvaguardia della resilienza economica e dell’autonomia strategica.
2. In ragione del preminente interesse nazionale nell’approvvigionamento delle materie prime critiche strategiche di cui al comma 1 e considerata la necessità di garantire sul territorio nazionale il raggiungimento degli obiettivi previsti dal regolamento (UE) 2024/1252, le disposizioni di cui al presente decreto stabiliscono criteri uniformi per assicurare la tempestiva e efficace realizzazione dei progetti di cui all’articolo 2.
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Capo I PROGETTI STRATEGICI E COMITATO NAZIONALE
Art. 1. Obiettivi generali e principi
Art. 2. Disposizioni per il riconoscimento dei progetti strategici
Art. 3. Punto unico nazionale di contatto e termini massimi per il rilascio dei titoli abilitativi all’estrazione di materie prime critiche strategiche
Art. 4. Punto unico nazionale di contatto e termini massimi per il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di progetti di riciclaggio di materie prime critiche strategiche
Art. 5. Punto unico nazionale di contatto e termini massimi per il rilascio delle autorizzazioni ai progetti strategici che prevedono la trasformazione di materie prime critiche strategiche
Art. 6. Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche
Capo II DISPOSIZIONI COMUNI SULLE MATERIE PRIME CRITICHE
Art. 7. Misure per accelerare e semplificare la ricerca di materie prime critiche
Art. 8. Istituzione di aliquote di produzione in materia di giacimenti minerari
Art. 9. Norme per il recupero di risorse minerarie dai rifiuti estrattivi
Art. 10. Programma nazionale di esplorazione
Art. 11. Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche
Art. 12. Accelerazione dei giudizi in materia di progetti strategici
Capo III PROMOZIONE DEGLI INVESTIMENTI
Art. 13. Modifiche al Fondo nazionale del made in Italy
Art. 14. Disposizioni urgenti in materia di approvvigionamento di rottami ferrosi e di altre materie prime critiche
Art. 15. Misure di coordinamento
Art. 16. Modifiche all’articolo 13 -bis, del decreto-legge 10 agosto 2023 n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2023, n. 136
Art. 17. Entrata in vigore
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Update news 21.06.2024 / In allegato Bozza DL
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso e del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha approvato il “DL Materie prime critiche”, per adeguare la normativa nazionale sul settore minerario agli obiettivi e standard europei previsti dal regolamento Critical Raw Materials Act, in funzione delle transizioni digitale e green.
In allegato:
- Bozza DL
- Comunicato Stampa Consiglio dei Ministri n. 86 del 20.06.2024
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Questo provvedimento promuove un nuovo approccio di sistema all’approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche. Il decreto, infatti, ha come obiettivo - da un lato - di analizzare la domanda e i fabbisogni del Paese grazie ad attività di monitoraggio delle catene di approvvigionamenti e - dall’altro - di incentivare l’offerta di materie prime. Con questa finalità viene avviato un Programma nazionale di esplorazione, vengono semplificate le procedure autorizzative e rafforzato il Fondo Nazionale del Made in Italy. Infine, il decreto si pone l’obiettivo di elaborare sistemi di monitoraggio in caso di perturbazioni dell’approvvigionamento.
Più in dettaglio, il decreto ha lo scopo di rilanciare il settore minerario italiano attraverso procedure semplificate per gli iter autorizzativi dei progetti strategici. Come previsto dal Regolamento, un progetto per essere definito "strategico" deve essere validato dalla Commissione Europea. Una volta ottenuto il sigillo strategico da parte dell’esecutivo Ue, sarà lo Stato a rilasciare le autorizzazioni necessarie, con tempistiche coerenti e migliorative rispetto a quelle previste nel Regolamento.
Il testo prevede che spetti allo Stato il rilascio dei titoli abilitativi o autorizzatori. Il MASE è l’amministrazione competente per ogni titolo relativo all’estrazione e alle autorizzazioni al riciclo di materie prime critiche strategiche: le tempistiche per la durata della procedura non possono superare rispettivamente i 18 e 10 mesi. Al MIMIT compete invece la procedura autorizzativa relativa alla trasformazione di materie prime critiche strategiche, per una durata massima di dieci mesi.
Il provvedimento introduce anche un nuovo sistema di “royalties” per le concessioni minerarie di progetti strategici, che saranno corrisposte annualmente in favore dello Stato e della Regione interessata per progetti su terraferma.
Il DL prevede inoltre l’istituzione, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, del Comitato tecnico permanente per le materie prime critiche e strategiche, al quale è affidato il monitoraggio delle catene di approvvigionamento, oltre alla predisposizione di un Piano Nazionale delle materie prime critiche.
Sono stati individuati, inoltre, tre “punti unici di contatto". I primi due presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per la presentazione delle istanze relative a progetti di estrazione e riciclo. Il terzo è istituito presso il Ministero delle imprese e del made in Italy per la presentazione dei progetti strategici aventi a oggetto la trasformazione.
Il Mimit dovrà analizzare i fabbisogni, monitorare le catene del valore ed eseguire eventuali prove di stress. Per farlo, sarà realizzato, in linea con il Regolamento, il Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche con l’obiettivo di individuare le grandi imprese che operano sul territorio nazionale e che utilizzano materie prime strategiche in una serie di settori cruciali relativi alle batterie, agli aeromobili, ai dispositivi elettronici mobili e alle apparecchiature connesse alla robotica, alla produzione di energia rinnovabile e ai semiconduttori.
Nasce infine un Programma di esplorazione nazionale delle materie prime critiche che dovrà essere promosso dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) entro il 24 maggio 2025 e sottoposto a riesame quinquennale come previsto dal Critical Raw Materials Act.
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Comunicato Stampa CdM n. 86 del 20 giugno 2024
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico.
Il testo intende adeguare l’ordinamento nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2024/1252 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 aprile 2024, che istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche.
A tal fine, si pone in essere un sistema di governo, rafforzando le relative catene di approvvigionamento e favorendo lo sviluppo di progetti strategici grazie a procedure di autorizzazione semplificate.
Il decreto prevede, tra l’altro, le misure di seguito indicate.
a. Governance relativa alle materie prime strategiche
Si prevede che il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), integrato dal Ministro della difesa e dal Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, debba pronunciarsi sulla sussistenza di eventuali motivi ostativi all'accoglimento delle domande di riconoscimento del carattere strategico di un progetto di ricerca, estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche, da attuarsi sul territorio nazionale, presentate alla Commissione europea.
Si individuano presso i ministeri competenti tre punti unici nazionali di contatto per il rilascio delle autorizzazioni all’estrazione, al riciclaggio o alla trasformazione di materie prime critiche strategiche. Il termine massimo di rilascio di tali titoli abilitativi è di 18 mesi per l'estrazione e di 10 mesi per il riciclaggio o la trasformazione.
Si istituisce presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy il Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche, con i seguenti compiti:
monitoraggio economico, tecnico e strategico delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche e delle esigenze di approvvigionamento delle aziende;
coordinamento e monitoraggio del livello delle eventuali scorte disponibili per ciascuna materia prima strategica a livello aggregato, e del relativo livello di sicurezza.
Il Comitato tecnico predispone e sottopone, ogni tre anni, all'approvazione del CITE, integrato dal Ministero della Difesa e dal Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, un Piano Nazionale delle materie prime critiche, in cui sono indicate, in modo organico, le azioni da intraprendere e le fonti di finanziamento disponibili, nonché gli obiettivi attesi.
Si affida all'ISPRA - Servizio Geologico d'Italia, sulla base di una convenzione stipulata con i ministeri competenti, il compito di elaborare il Programma nazionale di esplorazione nel quale sono riportati:
- la mappatura dei minerali;
- le campagne geotermiche;
- le indagini geognostiche;
- l'elaborazione dei dati acquisiti mediante esplorazione generale.
b. Misure di accelerazione e semplificazione della ricerca di materie prime critiche
Il punto di contatto istituito presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica riceverà le comunicazioni del permesso di ricerca delle materie prime strategiche che non eccedano i due anni. Il punto unico di contatto provvede a darne Comunicazione al Comitato tecnico per le materie prime critiche strategiche. L'attività di ricerca può essere iniziata dopo 30 giorni dalla comunicazione.
Si attribuiscono all'ISPRA e alla Sovrintendenza territorialmente competente le funzioni di vigilanza e controllo sui progetti di ricerca strategici e sul rispetto dei requisiti previsti, nonché il potere di disporre (dandone comunicazione ai ministeri competenti) l'interruzione del permesso di ricerca in caso di accertamento di irregolarità nell'effettuazione delle ricerche.
c. Istituzione di aliquote di produzione in materia di giacimenti minerari
I titolari delle concessioni minerarie aventi ad oggetto i progetti strategici che prevedono la trasformazione di materie prime critiche dovranno corrispondere annualmente il valore di un'aliquota del prodotto (pari ad una percentuale compresa tra il 5 e il 7 per cento) in favore dello Stato per i progetti a mare o in favore dello Stato e della regione nella quale insista il giacimento per i progetti su terraferma. Le somme versate in favore dello Stato confluiscono nel Fondo nazionale del made in Italy e sono destinate a sostenere investimenti nella filiera delle materie prime critiche strategiche per la Nazione.
d. Recupero di risorse minerarie dai rifiuti estrattivi
Si introduce il "Piano di recupero di materie prime dai rifiuti di estrazione storici", prevedendo, tra l'altro, che:
- l'estrazione di sostanze minerali nelle strutture di deposito di rifiuti estrattivi, chiuse o abbandonate, per le quali non è più vigente il titolo minerario, possa essere concessa solo a seguito dell'elaborazione, da parte dell'aspirante concessionario, di uno specifico "Piano di recupero" che dimostri la sostenibilità economica ed ambientale dell'intero ciclo di vita;
- nei siti contaminati già oggetto di procedimento di bonifica, il Piano debba essere valutato in coerenza con il progetto di bonifica;
- in relazione alle strutture di deposito censite come potenzialmente contaminate, il Piano debba indicare gli interventi necessari a contenere l'eventuale diffusione di sostanze inquinanti.
e. Accelerazione dei giudizi in materia di progetti strategici
Si prevedono procedure semplificate e accelerate, sul modello dei giudizi amministrativi in materia di PNRR, in relazione alle controversie in materia di riconoscimento o rilascio dei titoli abilitativi previsti dal decreto per i progetti strategici relativi a materie prime critiche.
f. Registro delle aziende e delle catene del valore strategiche
Si istituisce presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy un Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche per fini di monitoraggio, misurazione del fabbisogno nazionale e conduzione di prove di stress.
g. Fondo nazionale del Made in Italy
Si modifica il Fondo nazionale del made in Italy, istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per sostenere la crescita, il sostegno, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali.
In particolare, si integra il novero delle destinazioni delle risorse del Fondo, introducendo anche estrazione e trasformazione delle materie prime critiche e valorizzazione delle infrastrutture ad esse strumentali; si prevede che le risorse del Fondo possano essere progressivamente incrementate anche con risorse provenienti da pubbliche amministrazioni; si prevede la possibilità di investimenti anche in strumenti di rischio emessi da società di capitali aventi sede legale in Italia e non operanti nel settore bancario, finanziario o assicurativo sia in asset immobiliari, anche pubblici, strumentali all'operatività delle imprese delle filiere strategiche e in strumenti di rischio emessi da società di capitali collegati a tali asset; si prevede che possano essere individuati più soggetti gestori del Fondo, fermo il limite di spesa per il pagamento delle commissioni dei predetti gestori (2.500.000 euro annui complessivi).
I fondi di investimento istituiti dalla società di gestione del risparmio costituita dal Ministero dell’economia e delle finanze potranno perseguire anche i fini propri del Fondo nazionale del made in Italy, ossia: crescita, sostegno, rafforzamento e rilancio delle filiere strategiche nazionali, anche in riferimento alle attività di estrazione e trasformazione delle materie prime critiche e di valorizzazione delle infrastrutture ad esse strumentali. Tali fondi potranno investire in asset immobiliari, anche pubblici o derivanti da concessione, strumentali all'operatività delle società delle filiere strategiche e in strumenti di rischio emessi da tali società il cui rendimento sia collegato ai predetti asset immobiliari strumentali.
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