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Spostamenti quotidiani e nuove forme di mobilità (ISTAT dati 2017)

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Spostamenti quotidiani e nuove forme di mobilit   ISTAT dati 2017

Spostamenti quotidiani e nuove forme di mobilità (ISTAT dati 2017)

Nel 2017 si stima che circa 30 milioni di persone si spostino ogni giorno per raggiungere il luogo di studio o di lavoro: oltre un terzo della popolazione (il 35,5%) si sposta per motivi di lavoro, il 18,5% per motivi di studio.

Il pendolarismo riguarda oltre la metà della popolazione residente nelle regioni del Nord e nei grandi comuni; percentuali più basse si registrano nel Mezzogiorno e nei comuni di piccole dimensioni. Negli ultimi dieci anni sono diminuiti gli spostamenti di durata inferiore ai 15 minuti (dal 49,1% del 2007 al 45,9% del 2017) e sono aumentati quelli diretti fuori comune (dal 41,6% al 44,3%), soprattutto per motivi di lavoro.

Il 51,6% degli occupati si sposta al di fuori del proprio comune e circa uno su tre impiega meno di 15 minuti per raggiungere la destinazione. Si muove solo nell’ambito del proprio comune il 68,6% degli studenti e il 60,0% ha tempi di percorrenza inferiori ai 15 minuti.

L’81,6% delle persone usa almeno un mezzo di trasporto per recarsi a scuola o a lavoro, soprattutto l’automobile, utilizzata dal 69,2% degli occupati come conducenti e dal 37,0% degli studenti come passeggeri.

Tra gli occupati il 73,7% usa esclusivamente mezzi privati per i propri spostamenti il 7,0% soltanto mezzi pubblici e il 4,1% mezzi sia pubblici sia privati. Tra gli studenti, il 38,3% usa unicamente mezzi privati, il 26,6% mezzi pubblici e il 6,1% entrambi. Si spostano a piedi il 12,0% degli occupati e il 27,9% degli studenti.

Quasi una persona si cinque (19,1%) sceglie una forma “attiva” per gli spostamenti: va a piedi il 17,4% e in bici l’1,7%. È in leggero aumento la quota di coloro che si spostano a piedi – dal 16,2% del 2007 al 17,4% del 2017 – mentre è sostanzialmente stabile l’uso del mezzo privato.

Le donne occupate scelgono modalità di mobilità più sostenibili: vanno più spesso a lavoro a piedi (14,8%), in bici (2,0%) o con il trasporto pubblico (9,6%). I giovani e i più istruiti si spostano di più con i mezzi pubblici o in bici. L’uso delle mezzo privato per andare al lavoro è invece prevalentemente appannaggio degli uomini tra i 25 e i 44 anni e con livelli medi di istruzione.

Tra gli studenti, l’utilizzo del mezzo varia in funzione della distribuzione sul territorio delle scuole di diverso ordine e grado e degli atenei. Tra i 15 e i 24 anni prevale la scelta dei mezzi pubblici mentre il 35,3% di studenti di 25 anni e più usa esclusivamente il mezzo privato.

Il 7,4% di chi si sposta condivide l’auto con i colleghi di studio o di lavoro. Il car pooling è più frequente tra i giovani (12,1% tra gli occupati e 14,5% tra gli studenti di 18-24 anni) e al Sud (10,0%).

Quasi mezzo milione di persone di 18 anni e più ha utilizzato almeno una volta in un anno il bike sharing. Quote superiori alla media si registrano nelle età più giovani e tra le persone con titoli di studio elevati; nelle aree metropolitane è addirittura il doppio rispetto alla media nazionale.

Nel corso dell’anno il car sharing è stato utilizzato almeno una volta da oltre 750 mila persone di 18 anni e più, quasi 100 mila in più nell’ultimo anno. Il car sharing è diffuso soprattutto in ambito urbano: nei comuni centro delle aree metropolitane lo ha usato il 10,8% delle persone fino a 34 anni (contro l’1,5% del totale nazionale); fra i maggiori utilizzatori di car sharing studenti (11,9%) e impiegati (11,1%).

PERSONE CHE SI SPOSTANO ABITUALMENTE PER RAGGIUNGERE IL LUOGO DI STUDIO O DI LAVORO PER MEZZO DI TRASPORTO UTILIZZATO. (Anno 2017, per 100 persone con le stesse caratteristiche)

Mobilita  istat 01

Si sposta quotidianamente una persona su due Per raggiungere il luogo di studio o di lavoro si muovono ogni giorno in Italia oltre 30 milioni di persone residenti, in aumento di circa 2 milioni negli ultimi vent’anni. La percentuale di pendolari è più elevata nelle regioni del Nord e del Centro e nei comuni di grandi dimensioni. Le province autonome di Bolzano e Trento (rispettivamente con valori di 61,3% e 60,8%), la Lombardia (59,2%) e il Veneto (59,1%) mostrano la più alta incidenza mentre nelle regioni del Sud e nelle Isole gli spostamenti quotidiani coinvolgono meno della metà della popolazione (Prospetto 1).

PROSPETTO 1. PERSONE CHE SI SPOSTANO ABITUALMENTE PER MOTIVO, DESTINAZIONE E DURATA DELLO SPOSTAMENTO, PER REGIONE, RIPARTIZIONE E TIPO DI COMUNE DI RESIDENZA. (Anno 2017, per 100 persone con le stesse caratteristiche)

Mobilita  istat 02

Oltre un terzo della popolazione residente (35,5%) si sposta per motivi di lavoro, l’incidenza più alta si registra in Lombardia ed Emilia Romagna (rispettivamente 41,9% e 41,5%). Il 18,5% si sposta invece per motivi di studio, con percentuali superiori al 20% in Campania, nel Lazio e nelle province autonome di Bolzano e Trento.

Aumentano il raggio degli spostamenti e l’incertezza della durata Tra il 2007 e il 2017 è diminuita l’incidenza degli spostamenti di breve durata, soprattutto per gli occupati mentre, a fronte di una sostanziale stabilità dei tragitti superiori ai 30 minuti, sono aumentati i tragitti dalla durata variabile e i flussi diretti fuori dal comune di residenza, in particolare per quanti devono raggiungere il luogo di lavoro (Figura 1). Gli spostamenti limitati al comune di residenza sono il 54,4% (57,1% nel 2007), con l’incidenza massima nelle aree metropolitane e nei comuni di grandi dimensioni (rispettivamente 86,0% e 73,2%), nelle ripartizioni Centro, Sud e Isole e i valori più alti in Sicilia e nel Lazio (69,3% in entrambe le regioni). Gli spostamenti fuori il comune riguardano il 44,3% del totale (quasi 3 punti in più rispetto al 2007) e hanno più spesso origine nei comuni più piccoli (67,9% nei comuni fino a 2mila abitanti e 61,3% in quelli tra 2mila e 10mila abitanti), nelle periferie delle aree metropolitane (60,2%) e nelle regioni settentrionali, raggiungendo i valori massimi in Valle d’Aosta (57,2%) e Lombardia (56,8%). Il 45,9% degli spostamenti ha una durata inferiore ai 15 minuti, il 16,4% dura più di 30 minuti1 . I viaggi più brevi caratterizzano i comuni di medie dimensioni, le Isole e le regioni più piccole (con un picco del 62,0% in Val d’Aosta). Nelle grandi aree urbane si allungano i tempi di percorrenza: oltre il 20% degli spostamenti ha una durata superiore ai 30 minuti per chi vive al Centro e nelle periferie delle aree metropolitane. L’incidenza più alta di spostamenti di durata superiore ai 30 minuti si registra nel Lazio (24,7%).

FIGURA 1. PERSONE CHE SI SPOSTANO PER DURATA E DESTINAZIONE DELLO SPOSTAMENTO. (Anno 2017, per 100 persone con le stesse caratteristiche).

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