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MO.S.E. | Modulo Sperimentale Elettromeccanico

ID 9537 | | Visite: 5321 | News CostruzioniPermalink: https://www.certifico.com/id/9537

MO S E

MO.S.E. | Modulo Sperimentale Elettromeccanico

Il MO.S.E. è un sistema di dighe mobili, formato da 78 paratoie mobili in metallo, indipendenti tra loro lunghe fino a 29 metri, collocate in cassoni di calcestruzzo e piazzate sul fondale delle tre bocche di porto lagunari (Lido, Malamocco e Chioggia), che doveva sollevarsi quando la marea raggiungeva i 110 centimetri.

Dopo 16 anni dall'inizio della sua costruzione, questa importante opera per Venezia non è stata ancora completata.

Funzionamento

Le 78 paratoie di cui è composto dovrebbero chiudere le 3 bocche di accesso al mare della laguna di Venezia:

- bocca di porto di Lido
- bocca di porto di Malamocco
- bocca di porto di Chioggia

Bocche di porto venezia

Bocche di porto laguna di Venezia

Nella Bocca di porto di Lido sono previste due barriere di paratoie: nel canale nord di Treporti, con 21 paratoie, e nel canale sud di San Nicolò con 20 paratoie. Le due barriere sono collegate tra loro da un'isola artificiale dove sono situati gli impianti di movimentazione del sistema.

La bocca di porto di Malamocco è la più profonda della laguna ed è quella da cui transitano le navi dirette al porto industriale-commerciale: per questo motivo è stata costruita una conca di navigazione. La barriera è costituita da 19 paratoie.

La Bocca di porto di Chioggia che riguarda soprattutto il passaggio di pescherecci e barche da diporto. Per questo si è prevista la realizzazione di un porto rifugio con doppia conca di navigazione, in modo da garantire l'entrata e l'uscita dei natanti anche durante la chiusura della barriera. A Chioggia sono previste 18 paratoie.

Progetto

Le 78 paratoie sono in metallo ed in metallo sono anche le cerniere che permettono il movimento del sistema. Ogni paratoia ha una coppia di cerniere necessarie per:

- vincolare le paratoie ai cassoni di alloggiamento;
- consentire il movimento delle paratoie (sollevamento e abbassamento);
- assicurare la connessione tra le paratoie e gli impianti per il funzionamento delle barriere mobili.

Ogni cerniera è costituita da due elementi principali uniti tra loro: il maschio, vincolato alla paratoia, e la femmina solidale al cassone di alloggiamento."

Le paratoie sono poi collocate in dei cassoni in calcestruzzo rinforzati da barre di acciaio. 

Il progetto prevede la presenza di 18 cassoni in calcestruzzo di dimensioni pari a 60 x 35 metri.

In condizioni normali di marea, le paratoie sono adagiate nei loro alloggiamenti, piene d'acqua; quando è prevista un'alta marea, le paratoie vengono svuotate dall'acqua mediante l'immissione di aria compressa e in questo modo si sollevano, ruotando sull'asse delle cerniere, fino a emergere bloccando in questo modo la marea entrante in laguna. Quando la marea cala, le paratoie vengono di nuovo riempite d'acqua e rientrano nella loro sede. Il tempo di chiusura delle bocche di porto è in media tra le 4 e le 5 ore, compresi i tempi di sollevamento delle paratoie (30 minuti circa) e di abbassamento (15 minuti circa).

schema funzionamento

Principio di funzionamento MO.S.E.

Storia del progetto

A seguito dell'alluvione del 4 novembre 1966, durante la quale Venezia, Chioggia e gli altri centri abitati lagunari furono sommersi da una marea di 194 cm, la prima Legge speciale per Venezia (Legge n. 171/1973) dichiarò il problema della salvaguardia della città "di preminente interesse nazionale",dando inizio a un lungo iter legislativo e tecnico per garantire a Venezia e alla laguna un efficace sistema di difesa dal mare.

Alluvione di Venezia del 1966

Alluvione Venezia 1966

A questo scopo, lo Stato attraverso il Ministero dei Lavori Pubblici indisse nel 1975 un appalto concorso ma la procedura si concluse senza la scelta di un progetto da realizzare fra quelli presentati, in quanto nessuna ipotesi d'intervento risultava essere adeguata all'insieme delle problematiche in campo: il Ministero dispose pertanto l'acquisizione degli elaborati presentati al concorso, che vennero affidati a un gruppo di esperti al fine di elaborare un progetto per la conservazione dell'equilibrio idraulico della laguna e la difesa di Venezia dalle acque alte, il "Progettone” del 1981.

Qualche anno dopo, un'altra Legge Speciale (798/1984) sottolineò la necessità di affrontare in maniera unitaria gli interventi di salvaguardia, istituendo il Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo di questi interventi (il cosiddetto "Comitatone") e ne affidò la progettazione e l'esecuzione ad un unico soggetto, il Consorzio Venezia Nuova, al quale venne riconosciuta la competenza necessaria a gestire il complesso delle attività di salvaguardia.

Il Magistrato alle Acque - Consorzio Venezia Nuova presentarono un sistema di interventi per la salvaguardia di Venezia (Progetto REA - Riequilibrio e Ambiente) che prevedeva opere mobili alle bocche di porto per la regolazione della marea in laguna. In questo ambito dal 1988 al 1992 furono eseguite sperimentazioni sul prototipo di una paratoia (Modulo Sperimentale Elettromeccanico, da cui il nome MOSE); nel 1989, la stesura del progetto preliminare di massima delle opere mobili, ultimato nel 1992, in seguito approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale e a ulteriori approfondimenti richiesti dal Comitatone.

Nel 2002 venne presentato il progetto definitivo, il Comitato del 3 aprile 2003 diede il via alla sua realizzazione e nello stesso anno vennero aperti i cantieri alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia.

Ad oggi il progetto costruito al 94%. 

Mancano gli impianti accessori, come alcune batterie di compressori, gli arredi, gli ascensori, diverse condutture, numerosi attuatori oleodinamici. Le barriere vengono azionate in via sperimentale ma mancano i collaudi finali, manca la cabina di regia e la procedura di autorizzazione per l’apertura e la chiusura delle dighe mobili.

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Fonti: La Repubblica
Il Sole 24 Ore
Wikipedia

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G.U. n. 332 del 03.12.1984
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G.U. n. 117 del 08.05.1973
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Tags: Costruzioni Opere pubbliche

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