DVR ATEX | D.Lgs. 81/08 Titolo XI Protezione da atmosfere esplosive
Appunti Sicurezza lavoro | ||
30 Novembre 2024 | ||
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DVR ATEX | D.Lgs. 81/08 Titolo XI Atmosfere esplosive ID 19207 | Rev. 0.0 del 15.03.2023 / Modello .docx allegato Modello documento di valutazione del rischio da atmosfere esplosive in accordo al Titolo XI del D.Lgs. 81/08, alla Direttiva 1999/92/CE ed alla norma tecnica CEI EN IEC 60079-10-1:2021 (CEI 31-87). Il documento tratta l’emissione di LNG dalla valvola di sicurezza primaria del serbatoio di un trattore stradale. Il serbatoio usato come esempio appartiene ad una STRALIS IVECO dotato di due valvole di sicurezza: - valvola di sovrapressione primaria (tarata a 17 bar); Fig. 1 - Serbatoio LNG Iveco STRALIS La valvola di sovrapressione primaria si apre quando la pressione supera i 17 bar e si trova dietro la cabina del camion. La valvola di sovrapressione secondaria si apre quando la valvola di sovrapressione primaria non funziona e la pressione supera i 22 bar. Questa valvola di sicurezza secondaria si trova proprio sopra la valvola di sfiato manuale. Ha un tappo di plastica rossa per evitare la formazione di ghiaccio. La pressione impostata per l'apertura della valvola è 1,5 volte la pressione massima di esercizio all'interno del serbatoio. L’apertura della valvola di sovapressione secondaria non rientra nel campo di applicazione della CEI EN IEC 60079-10-1:2021 (CEI 31-87). 1 Scope It is intended to be applied where there may be an ignition hazard due to the presence of flammable gas or vapour, mixed with air, but it does not apply to: a) mines susceptible to firedamp; [...] 3.7.3 rare malfunction type of malfunction which may happen only in rare instances Note 1 to entry: Rare malfunctions in the context of this standard include failure of separate and independent process controls, that may be either automated or manual, that could trigger a chain of events that would lead to major release of flammable substance. Note 2 to entry: Rare malfunctions could also include unanticipated conditions that are not covered by the plant design such as unexpected corrosion that results in a release. Where releases due to corrosion or similar conditions may or could reasonably be expected as part of the plant operations then this is not considered as a rare malfunction. [...] 4.5 Catastrophic failures As far as possible, such failures should be prevented. Reasonably unexpected catastrophic failures need not be accounted for in the hazardous area classification. For example, major accidents such as the rupture of a process vessel, or large scale failures of equipment or piping such as total breakdown of a flange or seal. The likelihood of such failures should be reduced by appropriate inspection, design, operation and maintenance of a plant. [...] Introduzione La valutazione del rischio derivante da atmosfere esplosive, riportata di seguito, è stata eseguita tenendo conto dei seguenti elementi: - probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive; L’attività dell’azienda e l’analisi delle mansioni riportate nel documento specifico del Documento di Valutazione dei Rischi aziendali hanno evidenziato la presenza di rischi da atmosfere esplosive per gli autisti dei messi alimentazioni ad LNG. Nel presente documento si analizza il rischio in accordo al al Titolo XI del D.Lgs. 81/08, alla Direttiva 1999/92/CE ed alla norma tecnica CEI EN IEC 60079-10-1:2021 (CEI 31-87). Riferimenti Legislativi normativi Art. 290 - Valutazione dei rischi di esplosione 1. Nell'assolvere gli obblighi stabiliti dall'articolo 17, comma 1, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi: a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive; 2. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente. 3. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive. Art. 294 - Documento sulla protezione contro le esplosioni 1. Nell'assolvere gli obblighi stabiliti dall'articolo 290 il datore di lavoro provvede a elaborare e a tenere aggiornato un documento, denominato: "documento sulla protezione contro le esplosioni". 2. Il documento di cui al comma 1, in particolare, deve precisare: a) che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati; 3. Il documento di cui al comma 1 deve essere compilato prima dell'inizio del lavoro ed essere riveduto qualora i luoghi di lavoro, le attrezzature o l'organizzazione del lavoro abbiano subito modifiche, ampliamenti o trasformazioni rilevanti. 4. Il documento di cui al comma 1 è parte integrante del documento di valutazione dei rischi di cui all'articolo 17, comma 1. RIPARTIZIONE DELLE AREE IN CUI POSSONO FORMARSI ATMOSFERE ESPLOSIVE OSSERVAZIONE PRELIMINARE. Il sistema di classificazione che segue si applica alle aree in cui vengono adottati provvedimenti di protezione in applicazione degli articoli 258, 259, 262, 263. 1. AREE IN CUI POSSONO FORMARSI ATMOSFERE ESPLOSIVE Un'area in cui può formarsi un'atmosfera esplosiva in quantità tali da richiedere particolari provvedimenti di protezione per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori interessati è considerata area esposta a rischio di esplosione ai sensi del presente titolo. Un'area in cui non è da prevedere il formarsi di un'atmosfera esplosiva in quantità tali da richiedere particolari provvedimenti di protezione è da considerare area non esposta a rischio di esplosione ai sensi del presente titolo. Le sostanze infiammabili e combustibili sono da considerare come sostanze che possono formare un'atmosfera esplosiva a meno che l'esame delle loro caratteristiche non abbia evidenziato che esse, in miscela con l'aria, non sono in grado di propagare autonomamente un'esplosione. 2. CLASSIFICAZIONE DELLE AREE A RISCHIO DI ESPLOSIONE Le aree a rischio di esplosione sono ripartite in zone in base alla frequenza e alla durata della presenza di atmosfere esplosive. Il livello dei provvedimenti da adottare in conformità dell'ALLEGATO L, parte A, è determinato da tale classificazione. Zona 0 Zona 1 Zona 2 Zona 20 Zona 21 Zona 22 Note 1. Strati, depositi o cumuli di polvere combustibile sono considerati come qualsiasi altra fonte che possa formare un'atmosfera esplosiva. Note Il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 (in SO n.142, relativo alla G.U. 05/08/2009, n.180) ha disposto (con l'art. 149, comma 1) la modifica dell'Allegato XLIX. (1) la Norma CEI EN 61241-10 (CEI 31-66) e la Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30) sono sostituite rispettivamente dalla Norma CEI EN 60079-10-2 (CEI 31-88) e dalla Norma CEI EN IEC 60079-10-1 (CEI 31-87).[/panel] CEI EN IEC 60079-10-1:2021 (Classificazione CEI: 31-87) “Atmosfere esplosive Parte 10-1: Classificazione dei luoghi - Atmosfere esplosive per la presenza di gas” Data di pubblicazione: 09.2021 Inizio validità: 10.2021 Articolo 4 Valutazione dei rischi di esplosione 1. Nell'assolvere gli obblighi stabiliti dall'articolo 6, paragrafo 3, e dell'articolo 9, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi: - probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive, I rischi di esplosione sono valutati complessivamente. 2. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere in collegamento tramite aperture con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive. Probabilità di esplosione In linea generale, si può considerare che la probabilità P che si verifichi una esplosione dipenda dai seguenti parametri: - Probabilità che la sorgente di emissione SE generi una atmosfera esplosiva, che si può indicare con PSE; La probabilità PSE che possa crearsi un'atmosfera esplosiva può essere associata per semplicità direttamente al tipo di zona ed essere suddivisa anch'essa qualitativamente in 4 livelli rispettivamente per le zone 0/20, 1/21, 2/22 e per le zone non pericolose indicate con NE, dove l'atmosfera esplosiva non esiste oppure è di dimensioni tanto ridotte da non essere considerata pericolosa. A ciascuno di questi livelli è assegnato un punteggio che parte dal valore 4 per le zone 0/20 e finisce con il valore 1 per quelle NE, come indicato nella tabella che segue. [...] Danno Il danno D può essere qualitativamente suddiviso in 4 livelli cioè trascurabile, lieve, grave e gravissimo, a ciascuno dei quali è associato un valore numerico rispettivamente da 1 a 4, come nella tabella di seguito indicata. Nella tabella stessa vengono specificati significati attribuiti a ciascun livello: La magnitudo del danno può essere considerata dipendente dai seguenti parametri: - Classificazione della zona CLZONA; Per il parametro CLZONA vengono definiti 4 livelli associati al tipo di zona e ad ognuno viene attribuito un valore numerico crescente con la pericolosità della zona, come indicato nella tabella seguente: [...] Classificazione Zona Un serbatoio criogenico di LNG, destinato all’alimentazione del motore di un trattore stradale, è dotato delle seguenti due valvole di sicurezza: PSV1: chiamata valvola di sicurezza primaria, è tarata a 17 bar e protegge il serbatoio criogenico dalle normali fasi di riscaldamento dell’LNG presente all’interno (“ Boil off ”). L ’uscita è convogliata con tubazioni che sfociano nella parte più alta del mezzo; [...] Con i seguenti dati inseriti nella successiva matrice di classificazione: - Grado della sorgente di emissione: SECONDO si ottiene una zona di tipo 2 IICT1 estesa. Tabella D.1 CEI EN IEC 60079-10-1:2021 - Matrice di classificazione [...] Determinazione distanza pericolosa La determinazione della distanza pericolosa fatta invece in base alla Figura D.1 dell’Allegato D, CEI EN IEC 60079-10-1:2021 è di seguito riportata. [...] Esito della valutazione (1) KG Metano = 55. KG è un valore variabile che dipende dal volume pertanto non è possibile considerarlo costante. Il valore Kg considerato in questo caso è quello a cui ci si riferisce generalmente (NFPA 68). Il RISCHIO risultante dall’analisi è BASSO. [...] segue in allegato Fonti Certifico Srl - IT | Rev. 0.0 2023
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