La situazione energetica nazionale nel 2016 -MISE
Ministero dello Sviluppo economico, 02 Maggio 2017
Quest’anno, in occasione della prossima presentazione della nuova Strategia Energetica Nazionale, la Relazione viene pubblicata in anticipo rispetto all’usuale tempistica degli anni precedenti, prevedendo una forma più sintetica e l’utilizzo di dati provvisori e, in alcuni casi, stimati, per il 2016.
Nella prima parte viene analizzata l’evoluzione del mercato internazionale del petrolio, del gas, delle fonti rinnovabili e del carbone, il mercato dell’energia in Italia (la domanda di energia in Italia con il trend delle singole fonti energetiche), gli impieghi finali dell’energia, le spese sostenute dalle famiglie per i consumi energetici, i prezzi dell’energia e dei carburanti, l’efficienza energetica, il valore aggiunto del settore energetico e le imposte sull’energia.
L’ultima parte contiene due appendici di cui la prima, di natura statistica, è dedicata ai principali fenomeni inerenti l’energia in Italia. Le tabelle riportano un sunto ragionato di quelle previste dal Sistema statistico nazionale (Sistan) che vede coinvolti diversi soggetti ed amministrazioni.
Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) produce le statistiche del gas naturale, del petrolio e del carbone; Terna è il fornitore delle statistiche sull’elettricità; il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) è il titolare delle informazioni sulle fonti rinnovabili; Snam fornisce informazioni sul gas naturale; l’ISTAT fornisce i dati di contabilità nazionale e delle statistiche socio- demografiche e ambientali ed ENEA, in particolare, quelli sull’efficienza energetica.
La seconda appendice, di natura metodologica, illustra in un “box” le procedure di contabilizzazione statistica dell’energia da fonti rinnovabili (Fonte GSE)
Il sistema energetico italiano si consolida in termini di sostenibilità ambientale, efficienza e sicurezza degli approvvigionamenti.
Le fonti rinnovabili confermano il loro ruolo centrale nello sviluppo sostenibile del Paese, anche in termini di ricadute occupazionali, e risulta raggiunto in anticipo l’obiettivo al 2020 in termini di incidenza delle rinnovabili sui consumi finali lordi di energia (17 per cento).
Proseguono le politiche di sostegno all’efficienza energetica: gli strumenti di promozione adottati hanno portato a rilevanti risparmi di energia e, conseguentemente, alla riduzione di emissioni inquinanti.
Nel 2016, a fronte di un incremento del PIL pari allo 0,9%, il fabbisogno energetico nazionale si è contratto dello 0,5%, determinando una flessione dell’intensità energetica nazionale.
La quota delle importazioni nette rispetto al fabbisogno energetico nazionale, che indica il grado di dipendenza del Paese dall’estero, cresce lievemente passando dal 75,3% del 2015 al 75,6% del 2016.
Il differenziale fra i prezzi dei carburanti in Italia e nell’Unione europea rimane positivo, seppur in riduzione, sostanzialmente per effetto della diversa pressione fiscale: lo stacco tra prezzi industriali (cioè al netto della componente fiscale) italiani e quelli medi dell’Eurozona si è drasticamente ridotto nel corso degli ultimi anni. Per il gasolio diesel i prezzi industriali italiani sono più bassi di quelli dell’area euro. Tuttavia, al lordo delle componenti fiscali, il prezzo dei carburanti in Italia risulta superiore a quello dei principali Paesi europei.
La relazione è stata redatta da un gruppo di lavoro appositamente costituito presso la della Direzione generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali interessate alla specifiche tematiche energetiche.
Fonte: MISE 2017
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