Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili
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Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili dell’Italia / Ed. 2010
(conforme alla direttiva 2009/28/CE (*) e alla decisione 2009/442/CE della Commissione del 30 giugno 2009)
L’Italia ha posto da tempo lo sviluppo delle fonti rinnovabili tra le priorità della sua politica energetica, insieme alla promozione dell’efficienza energetica. Gli obiettivi di una tale strategia sono: sicurezza dell’approvvigionamento energetico, riduzione dei costi dell’energia per le imprese e i cittadini, promozione di filiere tecnologiche innovative, tutela ambientale (riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti), e quindi, in definitiva, sviluppo sostenibile.
L’Italia punta a riequilibrare, a medio e lungo termine, il mix energetico oggi troppo dipendente dalle importazioni di combustibili fossili, anche rilanciando in modo significativo l’utilizzo dell’energia nucleare di nuova concezione. Secondo lo scenario tendenziale Baseline dello studio Primes preso a riferimento dalla Commissione Europea, nel 2020 il consumo finale lordo di energia dell’Italia potrebbe raggiungere il valore di 166,50 Mtep, a fronte di un valore di 134,61 Mtep registrato nel 2005.
L’aggiornamento 2009 dello studio Primes, che tiene conto anche dell’effetto della crisi economica, stima per l’Italia al 2020 un consumo finale lordo di 145,6 Mtep. In uno scenario più efficiente, che tiene conto di ulteriori misure nel settore dell’efficienza energetica rispetto allo scenario base, i consumi finali lordi del nostro Paese nel 2020 potrebbero mantenersi entro un valore di 133,0 Mtep (per una descrizione indicativa elementi che concorrono alla riduzione prevista dei consumi si rimanda al paragrafo 5.2).
Obiettivo primario per l’Italia è, quindi, quello di profondere uno straordinario impegno per l’incremento dell’efficienza energetica e la riduzione dei consumi di energia. Una tale strategia contribuirà in maniera determinante anche al raggiungimento degli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni climalteranti e di copertura del consumo totale di energia mediante fonti rinnovabili. La recente L. 99/2009 ha previsto il varo di un Piano straordinario per l’efficienza e il risparmio energetico.
Gli strumenti operativi saranno molteplici: promozione della cogenerazione diffusa, misure volte a favorire l’autoproduzione di energia per le piccole e medie imprese, rafforzamento del meccanismo dei titoli di efficienza energetica, promozione di nuova edilizia a rilevante risparmio energetico e riqualificazione energetica degli edifici esistenti, incentivi per l’offerta di servizi energetici, promozione di prodotti nuovi altamente efficienti.
Tutti questi obiettivi e misure potranno confluire nella Strategia energetica nazionale, per la cui definizione è prevista una Conferenza nazionale sull’energia e l’ambiente, che sarà occasione anche per stabilire un ampio confronto con le diverse entità territoriali. Specificamente per le rinnovabili, la legge 13/09 prevede che gli obiettivi comunitari circa l’uso delle energie rinnovabili siano ripartiti, con modalità condivise, tra le regioni italiane.
La recente legge comunitaria 2009 ha conferito delega al Parlamento per il recepimento della direttiva 2009/28/CE (*), fissando specifici criteri per l’esercizio della delega. In base a tali criteri, sarà istituito un meccanismo di trasferimento statistico tra le regioni stesse ai fini del rispetto della suddetta ripartizione.
Secondo quanto stabilito dalla direttiva 2009/28/CE (*), nel 2020 l’Italia dovrà coprire il 17% dei consumi finali di energia mediante fonti rinnovabili. Prendendo a riferimento lo scenario efficiente, questo significa che nel 2020 il consumo finale di energie rinnovabili dovrà attestarsi a 22,62 Mtep(1).
Per raggiungere gli obiettivi risulterà necessario incrementare consistentemente lo sfruttamento dei potenziali disponibili nel Paese, con particolare riferimento all’utilizzo delle fonti rinnovabili per riscaldamento/raffrescamento ed all’uso dei biocarburanti nel settore trasporti. Le misure da attuare riguarderanno principalmente, oltre alla promozione delle fonti rinnovabili per usi termici e per i trasporti, lo sviluppo e la gestione della rete elettrica, l’ulteriore snellimento delle procedure autorizzative, lo sviluppo dei progetti internazionali. Fondamentali risultano il coinvolgimento e il coordinamento tra le varie amministrazioni ed enti locali, nonché la diffusione delle informazioni. Si ribadisce comunque che l’Italia da tempo ha posto notevole enfasi sullo sfruttamento delle energie rinnovabili.
Pertanto, sono già disponibili numerosi meccanismi di sostegno, che assicurano la remunerazione degli investimenti in diversi settori delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica e favoriscono la crescita di filiere industriali. Gli obiettivi e l’ampiezza della direttiva 2009/28/CE (*) impongono tuttavia un rinnovato impegno, con criteri che assicurino uno sviluppo equilibrato dei vari settori che concorrono al raggiungimento di detti obiettivi e tenendo conto del rapporto costi-benefici.
Parimenti, andrà accresciuto l’impegno sulle infrastrutture, sulla ricerca, sulla formazione e, in generale, sugli aspetti che possono concorrere all’equilibrata crescita dei consumi da fonti rinnovabili. In tale ottica il Parlamento ha formulato i criteri per il recepimento della direttiva.
Coerentemente con essi, il presente Piano delinea le misure da aggiungere a quelle già operative: si sintetizzano a seguire gli elementi settoriali salienti. L’efficace realizzazione di tutte le misure e l’integrazione degli effetti delle singole azioni può consentire di arrivare al traguardo, ma con la consapevolezza:
- della verosimile insufficienza delle sole misure nazionali, integrabile opportunamente e secondo logiche di efficienza con i programmi di cooperazione;
- della necessità di intervenire lungo il percorso per superare possibili limiti e criticità dell’azione, per modificare o migliorare talune delle misure, per adattare i regimi di sostegno ad una realtà economica ed energetica in continua trasformazione, per valorizzare i vantaggi di nuove applicazioni tecnologiche.
Numerosi sono i meccanismi di sostegno già attivi per sopperire agli insufficienti livelli di remunerazione ad oggi assicurati dai soli meccanismi di mercato agli investimenti nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. Al fine di raggiungere i propri obiettivi nazionali, l’Italia intende potenziare e razionalizzare i meccanismi di sostegno già esistenti, in un’ottica integrata di:
- efficacia per concentrare gli sforzi lungo direzioni di massimo contributo agli obiettivi;
- efficienza per introdurre flessibilità nel supporto degli incentivi limitando i loro apporti allo strettamente necessario a sopperire le défaillances del mercato;
- sostenibilità economica per il consumatore finale, che è il soggetto che sostiene gran parte dell’onere da incentivazione;
- ponderazione del complesso delle misure da promuovere nei tre settori in cui agire: calore, trasporti, elettricità.
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segue in allegato
(1) I valori dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili indicati in precedenza non includono l’energia catturata dalle pompe operanti in raffrescamento. Tale contributo, che può essere stimato in un intervallo compreso tra 1 e 2 Mtep, non è al momento considerato ai fini degli obiettivi per incertezze sulla sua ammissibilità. In caso di superamento di tali incertezze, esso costituirà una risorsa aggiuntiva in grado di far fronte a eventuali minori apporti di altre fonti. Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili di cui alla Direttiva 2009/28/CE (*).
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La Direttiva 2009/28/CE è abrogata dalla Direttiva (UE) 2018/2001 dal 1° luglio 2021.
Collegati
Direttiva (UE) 2018/2001
Decisione 2009/442/CE
Decisione di esecuzione (UE) 2019/1372
Tags: Impianti Impianti energy