Convenzione di Johannesburg
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Convenzione di Johannesburg
Vertice di Johannesburg World Summit on Sustainable Development – 2002 Johannesburg
Impegno a migliorare e rafforzare i pilastri interdipendenti dello sviluppo sostenibile – sviluppo economico, sviluppo sociale e protezione ambientale – a livello locale, nazionale e globale (191 paesi partecipanti)
Il World Summit on Sustainable Development (WSSD) di Johannesburg (2002) ha riconosciuto nel concetto di Sviluppo Sostenibile tre componenti, strettamente collegate tra loro: la sostenibilità economica, la sostenibilità sociale e la sostenibilità ecologica.
La sostenibilità economica richiede la conoscenza dei limiti e delle potenzialità della crescita economica e la conoscenza del loro impatto sulla società e sull’ambiente. È necessario generare in modo duraturo reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione, attraverso l'uso razionale ed efficiente delle risorse e diminuendo l'utilizzo di quelle non rinnovabili.
Se si vuole sostituire un modello (dannoso) di sviluppo con un altro (virtuoso), bisogna tenere conto del rapporto costi/benefici. Se i costi del nuovo modello sono superiori ai benefici, esso non viene applicato e lo sviluppo (sostenibile) non viene perseguito. Quindi non bastano solo teorie e raccomandazioni, ma è necessario un modello di cambiamento anche economico.
La sostenibilità sociale richiede la comprensione delle istituzioni e del loro ruolo nel cambiamento e nello sviluppo di sistemi democratici e partecipativi. Bisogna garantire pari condizioni di accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, socialità, tempo libero...) equamente distribuite tra strati sociali, età, generi e tra le generazioni presenti e quelle future.
Qual è la relazione tra le norme sociali esistenti (codificate, o meno, da leggi) e quelle richieste per il nuovo sviluppo da perseguire? Se le vecchie norme o le dinamiche sociali esistenti sono in conflitto con quelle necessarie al cambiamento, questo non potrà verificarsi.
La sostenibilità ambientale o ecologica richiede la consapevolezza delle risorse naturali, della fragilità dell’ambiente e dell’impatto che hanno su di esso le attività e le decisioni umane. In questa dimensione rientrano gli elementi e le normative necessarie alla “conservazione” degli esseri viventi, degli ecosistemi in cui vivono e dei cicli bio-geo-chimici che li sostengono.
Senza risorse naturali disponibili indefinitamente non c’è sviluppo che tenga: tutt’al più si può parlare di crescita, che sarà seguita quasi certamente dal collasso del sistema. Sarebbe solo questione di tempo.
Due documenti:
- dichiarazione sullo sviluppo sostenibile
- piano d’azione
Dichiarazione sullo sviluppo sostenibile
Riconosciamo che sradicare la povertà, cambiare i modelli di consumo e produzione insostenibili e proteggere e gestire le risorse naturali - basi per lo sviluppo sociale ed economico - sono contemporaneamente gli obiettivi fondamentali ed i presupposti essenziali per lo sviluppo sostenibile.
Il profondo contrasto che divide la società tra ricchi e poveri ed il crescente divario tra i mondi sviluppati e quelli in via di sviluppo pongono una seria minaccia alla stabilità, alla sicurezza ed alla prosperità globali.
L’ambiente globale continua a soffrire. La perdita di biodiversità continua, sempre più specie ittiche si estinguono, la desertificazione divora sempre più le terre fertili, gli effetti nocivi del cambiamento climatico sono già evidenti, i disastri naturali più frequenti e devastanti ed i paesi in via di sviluppo sempre più vulnerabili, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei mari continua a negare una vita dignitosa a milioni di persone.
Piano d’azione
Obiettivi:
- Lotta alla povertà
- Salute
- Acqua potabile
- Sostanze chimiche
- Biodiversità
- Oceani e pesca
- Energia: aumentare significativamente la quota di energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili; promuovere le tecnologie a basso impatto ambientale; eliminare progressivamente i sussidi ai combustibili fossili
- Clima
- Riduzione del debito dei paesi in via di sviluppo
Il piano di attuazione così come le iniziative di partenariato volontarie e non vincolanti tra il mondo economico, le organizzazioni non governative e la società civile dovrebbero inoltre contribuire a soddisfare maggiormente i bisogni di base (accesso all'acqua potabile, sufficiente alimentazione, smaltimento delle acque di scarico, adeguato spazio abitativo, energia, salute) e a migliorare la protezione della biodiversità.
Per poter raggiungere questi obiettivi, il lavoro e il modo di funzionamento della CSD sono stati adattati e in parte rivisti così come previsto al termine del Vertice mondiale di Rio.
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Fonte: United Nations
Tags: Ambiente