Linee guida per il monitoraggio della microsismicità ICHESE
ID 19181 | | Visite: 1219 | Documenti Ambiente Enti | Permalink: https://www.certifico.com/id/19181 |
Linee guida per il monitoraggio della microsismicità / ICHESE 2014
ID 19181 | 10.03.2023 / In allegato
Le linee guida, sviluppate per il monitoraggio delle attività di coltivazione di idrocarburi e stoccaggio sotterraneo di gas naturale potranno essere applicate, attraverso opportuni adattamenti, anche a tutte le attività antropiche che interessano grandi bacini artificiali, attività geotermiche, stoccaggio sotterraneo di CO2, estrazioni minerarie e più in generale attività di sottosuolo.
In applicazione delle raccomandazioni della Commissione ICHESE (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in the Emilia region) il Presidente della Commissione per gli idrocarburi e le risorme minerarie (CIRM) ha istituito in data 27 febbraio 2014 un Gruppo di Lavoro per la definizione di indirizzi e linee guida per il monitoraggio della microsismicità, delle deformazioni del suolo e della pressione di poro nell’ambito delle attività antropiche.
La Commissione ICHESE
Nonostante la Pianura Padana centrale fosse già stata interessata da terremoti IMCS>VII ed effetti di liquefazione (v. CPTI11, CFTI: Guidoboni et al., 2007), gran parte dell’opinione pubblica e della stampa, prima degli eventi di maggio 2012, considerava la Pianura Padana una zona non sismica e perciò sono stati sollevati dubbi sull’origine naturale del terremoto del 20 maggio.
Inoltre, nei mesi precedenti il maggio 2012, la bassa pianura modenese è stata al centro di aspre polemiche per il cosiddetto “progetto Rivara”. La questione è stata posta anche a livello politico.
In sede di Assemblea Legislativa sono stati posti i seguenti quesiti:
1. E’ possibile che la crisi emiliana sia stata innescata dalle ricerche nel sito di Rivara, effettuate in tempi recenti, in particolare nel caso siano state effettuate delle indagini conoscitive invasive, quali perforazioni profonde, immissioni di fluidi, ecc.?
2. E’ possibile che la crisi emiliana sia stata innescata da attività di sfruttamento o di utilizzo di reservoir, in tempi recenti e nelle immediate vicinanze della sequenza sismica del 2012? Per rispondere ai quesiti il Presidente della Regione, in qualità di Commissario delegato per l‘emergenza Sisma Emilia 2012, ha chiesto al Dipartimento della Protezione Civile l’istituzione di una commissione di esperti.
Tale commissione tecnico-scientifica, denominata ICHESE (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in the Emilia region), è stata istituita l’11 dicembre 2012 con decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile.
Nel frattempo, fino alle conclusioni della Commissione, la Regione, con DGR 706/2013 ha sospeso, nel rispetto del principio di precauzione, qualsiasi decisione in merito al rilascio dell’intesa nell’ambito dei procedimenti statali in itinere riguardanti i progetti di ricerca e coltivazione di idrocarburi nei territori colpiti dal sisma del maggio 2012.
Relativamente al quesito 1, poiché non è mai stata concessa alcuna autorizzazione per attività minerarie, compresa la ricerca, e non risulta sia stata effettuata alcuna attività di esplorazione mineraria con metodi invasivi negli ultimi 30 anni, la risposta della Commissione è ovviamente stata negativa.
La Commissione ha avviato i lavori nel maggio 2013 e ha consegnato il rapporto al DPC in data 13/2/2014. In data 17/2/2014 il DPC ha trasmesso il rapporto alla Regione.
Per rispondere al quesito 2 la Commissione ha considerato un’area ~ 4000 km2, che include tutta la zona colpita dalla sequenza sismica iniziata il 20 maggio 2012.
Fig. 1.1 Study area defined by the Commission
...
segue in allegato