Vademecum captazione e separazione fumi saldatura EN ISO 15012-4
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13 Novembre 2024 | ||
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Vademecum captazione e separazione fumi saldatura Documento di raccordo tra la norma di prodotto EN ISO 15012-4:2016 La saldatura di metalli, un processo industriale diffuso in molte realtà industriali, è sicuramente tra le attività più critiche per la salute dei lavoratori addetti. Il rischio chimico della saldatura deriva principalmente dallo sviluppo dei fumi, una complesse miscele componenti chimici inorganici ed organici, anche cancerogeni, che si libera durante la fase di riscaldamento ed eventuale fusione del pezzo da saldare. La recente armonizzazione della norma EN ISO 15012-4:2016, (tipo B) consente a chi fabbrica attrezzature per la captazione e la separazione dei fumi di saldatura, di poter avere un riferimento in Presunzione di Conformità per la marcatura CE delle stesse. Excursus Figura 1. Impianto di aspirazione localizzata fisso
Non è applicabile a: 3. TERMINI E DEFINIZIONI 3.1 attrezzatura per la separazione dei fumi di saldatura: 3.7 aspirazione locale; LEV: 3.8 parascintille: 3.9 Dispositivo di estrazione 3.9.1 cappa di captazione: 3.9.2 cappa di ricezione: 3.9.3 dispositivo di chiusura; camera: Spazio completamente o parzialmente chiuso nel quale si svolge il processo, progettato per contenere e prevenire la fuga di sostanze pericolose nell'aria dell'officina. 4. PERICOLI SIGNIFICATIVI L'esposizione ai fumi e ai gas generati da saldatura e tecniche affini può essere nociva per la salute. Il controllo dell'esposizione solitamente può essere ottenuto utilizzando un'attrezzatura di ventilazione ma qualsiasi guasto a questa attrezzatura, quale, per esempio, una progettazione carente e l'utilizzo di parti realizzate di materiali inadeguati, può dare luogo a una ridotta efficienza di estrazione e quindi a una sovra-esposizione e a danni alla salute. Gli effetti comuni sulla salute comprendono patologie respiratorie, ma durante la saldatura di materiali legati si può verificare, e quindi deve essere presa in considerazione, l'esposizione a sostanze cancerogene. I requisiti dell'attrezzatura di ventilazione dipendono dal livello di controllo necessario. 5. REQUISITI E VERIFICHE La macchina deve essere conforme ai requisiti di sicurezza e/o alle misure di protezione/riduzione del rischio del punto 5. Inoltre, la macchina deve essere progettata secondo i principi della ISO 12100 per pericoli pertinenti ma non significativi, che non sono trattati dalla presente parte della ISO 15012. 5.2 Attrezzatura per la separazione dei fumi di saldatura Tutte le parti e i materiali utilizzati nella fabbricazione dell'attrezzatura di ventilazione dei fumi di saldatura devono sopportare le condizioni (termiche, meccaniche, radiazioni UV) presenti nell'ambiente nel quale ne è previsto l'utilizzo. La verifica deve essere eseguita mediante esame delle schede dati del fabbricante, del manuale di istruzioni, e facendo riferimento all'esperienza di lungo termine del fabbricante con i rispettivi dispositivi. 5.3 Dispositivi di estrazione 5.3.1 Generalità Le cappe non metalliche devono essere realizzate con materiali a bassa infiammabilità. La verifica deve essere eseguita esaminando la conformità al metodo di prova al filo a incandescenza per prodotti finiti (GWEPT): 550 secondo la IEC 60695-2-12 (temperatura di prova del filo a incandescenza di 550 °C). 5.3.2 Cappe di captazione Le cappe di captazione devono essere conformi ai requisiti della ISO 15012-2. 5.3.3 Cappe di ricezione Deve essere impiegata una portata in volume d'aria sufficiente a rimuovere tutti i fumi ricevuti. Nota 1 La verifica che nessuna parte del fumo sfugga deve essere eseguita qualitativamente, mediante esame visivo, utilizzando una sorgente di fumi di saldatura. Vedere anche appendice A. Nota 2 5.3.4 Dispositivi di chiusura (camere) Durante la generazione dei fumi e per un periodo di svuotamento predeterminato e successivo, ci deve essere un apporto di aria attraverso tutte le aperture sufficienti a evitare qualsiasi fuga di fumi nell'ambiente esterno. La verifica che nessuna parte del fumo sfugga deve essere eseguita qualitativamente, mediante esame visivo, con il processo di saldatura in funzione. La portata richiesta deve essere registrata. Vedere anche appendice A. Nota 1 Nota 2 5.4 Bracci, tubi e cappe flessibili Deve essere possibile (vedere figura 1) spostare un braccio flessibile in qualsiasi direzione utilizzando una forza non maggiore di 60 N sulla maniglia della cappa: a) con il braccio al 70% del suo intervallo massimo; b) in un punto c, a 1 300 mm ± 100 mm sopra il livello del suolo; c) nelle direzioni illustrate nella figura 1, su un intervallo che è il 10% dell'Intervallo massimo. Il movimento in direzione Z può seguire un arco con raggio a. Nota 1 Nota 2 Il braccio deve conservare la propria posizione sull'Intero intervallo operativo dopo che la forza è stata rimossa. La verifica che il braccio è facilmente mobile deve essere ottenuta per misurazione delle forze mentre quella della conservazione della propria posizione è eseguita mediante esame visivo Figura 1 A 70% dell'intervallo massimo 5.5 Proprietà dei condotti I condotti devono: Nota 1 Efficacia della separazione L'efficacia della separazione richiesta è determinata dall'uso previsto dell'unità. Le possibili modalità di funzionamento sono: aria di scarico (punto 5.7.2), aria ricircolata (punto 5.7.3) e una combinazione di aria ricircolata e di scarico. Nota 5.7.2 Aria di scarico (portata d'aria scaricata in atmosfera) L'attrezzatura per la separazione che è utilizzata esclusivamente per l'aria di scarico deve avere filtri che si conformano almeno alla classe di polvere L come indicato nella IEC 60335 2-69. 5.7.3 Aria ricircolata (aria estratta che è reimmessa nel luogo di lavoro) 5.7.3.2 Attrezzatura per fumi nei quali è prevista la presenza di sostanze CMR Nota 5.12.2 Requisiti aggiuntivi per l'attrezzatura utilizzata per la separazione delle sostanze cancerogene Le sostanze cancerogene richiedono il monitoraggio, in ciascun luogo di lavoro, della portata d'aria nel condotto di estrazione. Nota ... Se i requisiti della presente parte della ISO 15012 sono rispettati, il fabbricante può etichettare l'attrezzatura come conforme alla presente parte della ISO 15012. Se il requisito del punto 4 della ISO 15012-1:2013 in merito all'efficacia della separazione è rispettato, il fabbricante può etichettare l'attrezzatura come W3, come illustrato nell'appendice A della ISO 15012-1:2 (Figura 1)
Gestione del rischio da agenti chimici pericolosi ...
Benché il D.Lgs. 81/08, nelle more dei Decreti previsti all’art. 232 c. 2 e c. 3, stabilisca che la responsabilità della valutazione di rischio IRRILEVANTE sia a carico del Datore di Lavoro, considerando la specificità del comparto, si ritiene che il giudizio di rischio IRRILEVANTE non possa essere assunto in presenza di una delle seguenti condizioni:
... Qualora le conclusioni della valutazione portino ad un giudizio conclusivo di rischio non irrilevante per la salute, deve essere affrontata la problematica delle misurazioni (art. 225 D.Lgs 81/2008). Al di là dei requisiti intrinseci delle modalità di campionamento e analisi risulta necessario premettere alcune considerazioni derivanti dall’analisi della peculiarità del comparto. In particolare nelle piccole aziende che esercitano attività di saldatura conto terzi si è constatata una notevole variabilità, almeno infrasettimanale se non giornaliera, dei materiali utilizzati: in tali condizioni la scelta delle sostanze da campionare e del momento di campionamento riveste un’importanza determinante potendo condurre a risultati non rappresentativi delle reali condizioni espositive. Inoltre, le metodiche di campionamento ed analisi devono necessariamente possedere requisiti di sufficiente sensibilità. L’art. 225 del D.Lgs 81/2008 prevede la possibilità di omettere l’effettuazione delle misurazioni quando “si possa dimostrare con altri mezzi in conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e di protezione”. - impianto di aspirazione localizzata asservito a tutte le postazioni con le caratteristiche di cui ai punti seguenti; MISURE TECNICHE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO Nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 i principi di prevenzione cui deve attenersi il datore di lavoro nella programmazione degli interventi di miglioramento sono quelli di prevenzione primaria ovvero: - la sostituzione, quando possibile, di una sostanza o preparato con uno a minore tossicità. - minimizzare la formazione dei fumi che si possono originare durante le lavorazioni. I seguenti accorgimenti pratici ed organizzativi (misure collettive) possono essere un ottimo sistema di prevenzione del rischio legato ad agenti chimici: ... I flussi di inquinanti emessi durante le fasi di lavoro a caldo sono aspirati attraverso terminali di captazione definiti cappe, per essere successivamente allontanati e convogliati in impianti di abbattimento, nel rispetto delle vigenti normative in materia di tutela ambientale. I terminali di captazione si possono distinguere in cappe chiuse, riceventi e catturanti: - Cappe chiuse: sono costituite da un sistema che circonda la sorgente e non sono utilizzabili per sistemi dove è necessario l'intervento del personale. Questo tipo di cappa rappresenta il sistema più efficace e da preferirsi, poiché più si riesce ad avvolgere la sorgente inquinante, minore sarà la portata necessaria. - Cappe riceventi: sono realizzate in maniera da catturare gli agenti inquinanti interponendosi sul “cammino” della massa fluida inquinante. Il principio di funzionamento si basa sulla spontanea cattura di elementi contaminati rilasciati da un particolare processo come ad esempio un processo a “caldo” durante il quale i vapori o fumi prodotti da una sorgente calda tendono a salire con moti convettivi verso la cappa o un processo in cui le particelle di dimensioni medio-grande vengono rilasciate con una velocità sufficiente da raggiungere la cappa stessa. - Cappe catturanti: l’effluente è aspirato verso la cappa per mezzo di un flusso d’aria direzionale, che realizza l’opportuna velocità di cattura alla distanza voluta. La cappa deve essere posizionata relativamente vicino alla fonte inquinante per contenere i costi di esercizio, in quanto i volumi di aria necessari a garantire la velocità di cattura crescono notevolmente. Tale sistema è applicabile a processi dove si rende necessario l’intervento dell’operatore. Le cappe catturanti possono essere distinte in superiori, laterali e inferiori. Per il controllo delle concentrazioni di inquinanti prodotti negli ambienti industriali è necessaria una corretta progettazione dei sistemi di aspirazione: di fondamentale importanza sono la scelta dell’organo di captazione e la determinazione della portata di aspirazione necessaria per ottenere adeguate velocità di cattura là dove servono.
segue Fonti: Olympus Certifico Srl - IT Rev. 00 2017 |
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