Guida CEI 31-108 Impianti elettrici ATEX | Parte n. 1 - Rev. 00 2019
Appunti Impianti | ||
28 Novembre 2024 | ||
Salve Visitatore | ||
Guida CEI 31-108 Impianti elettrici ATEX Parte n. 1 Rev. 00 2019 Il presente documento (Parte 1), è estratto dalla Guida tecnica CEI 31-108:2016-11, e tiene conto dei punti 1, 3, 5 della stessa. La Guida tecnica è stata pubblicata dal CEI a supporto della norma EN 60079-14 (CEI 31-33):2015-04 Atmosfere esplosive - Parte 14: Progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici. Ed. CEI 31-108:2016-11 - Attenzione Estratto, Controllare su Guida. Parte 1 Premessa Questa Guida CEI ha lo scopo di approfondire il tema della progettazione, compresa la scelta delle apparecchiature, dell’installazione (montaggio) e della verifica iniziale o di conformità degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di atmosfere esplosive originate da gas e vapori infiammabili o da polveri combustibili, al fine di ridurre la probabilità che essi siano causa di accensione di atmosfere esplosive in funzionamento normale o in occasione di specifici guasti (ragionevolmente prevedibili), considerando il tipo di zona pericolosa (Zona 0, 1, 2 oppure Zona 20, 21, 22), oggetto della Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33). Questa prima edizione tratta solo alcuni importanti argomenti oggetto della Norma. Per gli argomenti non trattati si rimanda al corrispondente articolo della Norma stessa. Per quanto riguarda la relazione tra i tipi di zone pericolose e iL livello di protezione delle apparecchiature (EPL secondo la Norma CEI EN 60079-0, nonché Gruppo e Categoria secondo la Direttiva 2014/34/UE), la Norma è impostata partendo dal presupposto che non esista questa relazione come indicata nella Tabella 5.4-1, per cui, anziché indicare il tipo di zona dove utilizzare un’apparecchiatura con un determinato livello di protezione indica “luoghi che richiedono un EPL ...., es. luoghi che richiedono un EPL “Gb” o “Db”. Che non esista una relazione univoca tra il livello di protezione di un’apparecchiatura e il tipo di zona è confermato anche dal D.Lgs. 81/2008 dove, nell’Allegato L è detto: “B. CRITERI PER LA SCELTA DEGLI APPARECCHI E DEI SISTEMI DI PROTEZIONE” Qualora il documento sulla protezione contro le esplosioni basato sulla valutazione del rischio, non preveda altrimenti, in tutte le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive sono impiegati apparecchi e sistemi di protezione conformi alle categorie di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 126. In particolare, in tali aree sono impiegate le seguenti categorie di apparecchi, purchè adatti, a seconda dei casi, a gas, vapori o nebbie e/o polveri: - nella zona 0 o nella zona 20: apparecchi di categoria 1 (leggere anche EPL Ga o Da); - nella zona 1 o nella zona 21: apparecchi di categoria 1 o di categoria 2 (leggere anche EPL Gb o Db); - nella zona 2 o nella zona 22: apparecchi di categoria 1, 2 o 3 (leggere anche EPL Ga, Gb, Gc o Da, Db, Dc). Tuttavia, l’uso di livelli di protezione delle apparecchiature (EPL, nonché Gruppi e Categorie) diversi da quelli delle Tabelle 5.3-1 e 5.4-1 della presente Guida, basato sulla valutazione dell’entità dei probabili effetti dell’esplosione (danni), deve essere considerato molto attentamente ed applicato solo nei casi particolari in cui il documento sulla protezione contro le esplosioni basato sulla valutazione del rischio lo preveda in tal senso. Per le verifiche ai fini del mantenimento (manutenzione) si rimanda alla Norma CEI EN 60079-17 (CEI 31-34) e alla relativa Guida in preparazione. Rispetto all’edizione precedente della Norma, sono stati fatti notevoli cambiamenti e integrazioni, per i quali si rimanda alla Prefazione della Norma stessa. Per quanto riguarda la presente Guida si segnalano in particolare i seguenti argomenti: - documentazione di progetto (vedere 4.2.2)- documentazione dell’installatore (impresa installatrice), (vedere 4.2.3); - verifica iniziale (verifica di conformità), (vedere 4.3); - qualificazione del personale (vedere 4.5); - requisiti delle apparecchiature mobili, portatili e personali (vedere 5.10); - requisiti delle scatole morsetti contenenti uno o più circuiti a sicurezza intrinseca (vedere 16.5). 1 Scopo e campo di applicazione La presente Guida ha lo scopo di approfondire il tema della progettazione, scelta delle apparecchiature, installazione (montaggio) e verifica iniziale degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di atmosfere esplosive originate da gas e vapori infiammabili o da polveri combustibili, relative ad opere di nuova realizzazione e alle trasformazioni o ampliamenti di quelle esistenti, nel rispetto della Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33): 2015-04, quarta edizione. La Norma e la presente Guida sono destinate agli impianti elettrici di luoghi destinati prevalentemente ad attività lavorative. La presente Guida, come la Norma, non si applica: - agli impianti elettrici nelle miniere grisoutose; NOTA La presente Guida può essere applicata agli impianti elettrici in miniere in cui possono formarsi atmosfere esplosive per la presenza di gas diversi dal grisou, nonché agli impianti elettrici di superficie attinenti alle miniere stesse. – alle situazioni di per sé esplosive e dovute a polveri formate da sostanze esplosive o piroforiche (per esempio nel trattamento e nella fabbricazione di esplosivi); – ai locali ad uso medico; – agli impianti elettrici in luoghi dove il pericolo di esplosione è dovuto alla presenza di nebbie infiammabili. La Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87), ed. 2010-01, nell’art. 1 Scopo, riporta le seguenti note: NOTA 1 Nebbie infiammabili possono formarsi o essere presenti contemporaneamente ai vapori infiammabili. I liquidi non considerati pericolosi nell’ambito della presente Norma (a causa della temperatura d’infiammabilità), quando emessi perché soggetti a pressione, possono anche generare nebbie infiammabili. In detti casi, la rigorosa applicazione della classificazione dei luoghi per gas e vapori può non essere appropriata quale base per la scelta delle apparecchiature. Informazioni sulle nebbie infiammabili sono riportate nell’Allegato D, dove tra l’altro è indicato che non tutte le nebbie sono ugualmente infiammabili. NOTA 2 L’uso della IEC 60079-14 (Norma CEI EN 60079-14) per la scelta delle apparecchiature e la realizzazione degli impianti non è richiesta per i pericoli dovuti alle nebbie. Come conseguenza, la Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33) esclude dal suo campo di applicazione gli impianti elettrici nei luoghi dove il pericolo di esplosione è dovuto alla presenza di nebbie infiammabili; tuttavia, considerando che il D.Lgs. 81/08, art. 290, prescrive la necessità di eseguire la valutazione del rischio di esplosione anche per le nebbie infiammabili e, se il rischio non risultasse trascurabile, prescrive la ripartizione in zone del luogo considerato (art. 293), il tecnico incaricato della progettazione dell’impianto elettrico, in dette zone può prevedere ugualmente, a sua discrezione, l’applicazione della presente Guida. Termini EPL = Equipment Protection Level (Livello di protezione dell’apparecchiatura), riferito alle apparecchiature Ex 3.2 Luoghi pericolosi 3.3 Prova di esplosione “d” Modo di protezione di un’apparecchiatura elettrica Ex nel quale le parti suscettibili di innescare un’atmosfera esplosiva per la presenza di gas sono racchiuse in una custodia in grado di resistere alla pressione generata dall’esplosione interna di una miscela esplosiva e di impedire la propagazione dell’esplosione stessa all’atmosfera esplosiva per la presenza di gas circostante. Applicazioni tipiche sono: – interruttori; unità di comando e controllo; motori; trasformatori; apparecchi d’illuminazione, pressacavi ed in genere tutte le apparecchiature che in funzionamento normale danno luogo ad archi, scintille o temperature pericolose (es. prese a spina, pulsanti, resistori, quadri). Fig. 3.3-F - Esempio di motore asincrono “Ex d” 3.4 Sicurezza aumentata
3.4.1 Sicurezza aumentata “e”
Modo di protezione di un’apparecchiatura elettrica Ex nel quale sono applicate misure supplementari per prevenire l’innesco dell’atmosfera esplosiva, fornendo un livello di sicurezza aumentato contro la possibilità di temperature eccessivamente elevate ed il verificarsi di archi elettrici o scintille, in servizio normale e in condizioni anomale specificate (ad esempio mediante distanze di isolamento in aria e superficiali maggiorate, isolamenti rinforzati, ecc.). Applicazioni tipiche sono: morsettiere, vedi Fig. 3.4.1-A e 3.4.1-B; elettromagneti e bobine in genere, macchine elettriche rotanti (solo alcuni tipi, compreso il motore asincrono con rotore a gabbia), Fig. 3.4.1-C, apparecchi d'illuminazione alimentati da rete (solo per alcuni tipi di lampade, ved. sotto), apparecchi di illuminazione portatili con sorgente di alimentazione autonoma, trasformatori, strumenti (non a bobina mobile), batte rie di accumulatori, riscaldatori a resistenza elettrica ed in genere tutte le apparecchiature che non danno luogo ad archi, scintille o temperature pericolose nelle condizioni di cui sopra. [...] segue in allegato
3.7 Pressurizzazione
3.7.1 Pressurizzazione “p”
Apparecchiatura elettrica Ex nella quale è applicata la tecnicapressurizzazione per prevenire l’ingresso dell’atmosfera esterna all’interno, mantenendovi un gas protettivo (es. aria) ad una pressione superiore all’atmosfera esterna.
Applicazioni tipiche sono: – quadri elettrici, armadi elettro-strumentali, quadri e cabine analizzatori realizzate in fabbrica, grandi macchine rotanti, collettori rotanti, quadri per automazione con terminali di interfaccia uomo-macchina (HMI), vedi le Figure 3.7.1-A e 3.7.1-B.
Fig. 3.7.1-A – Esempio di quadro di distribuzione e.e. in un luogo con pericolo di esplosione, con sistema di raffreddamento ad aria compressa,“Ex d e ia px”
NOTA Il modo di protezione “p” considerato nella presente guida si applica solo alle apparecchiature elettriche. Lo stesso concetto si applica anche alle cabine sia costruite in fabbrica (vedere la Norma CEI EN 50381), siarealizzate in loco (vedere la Norma CEI EN 60079-13).
[Per i par. da 3.7.2 a 3.7.4, vedere la Norma] 3.8 Modo di protezione “n”
3.8.1 Modo di protezione “n”
Modo di protezione applicato ad un’apparecchiatura elettrica Ex, tale da impedire l’accensione dell’atmosfera esplosiva circostante durante il funzionamento normale ed in alcune condizioni anormali specificate. NOTA 1 Le prescrizioni della Norma sulle apparecchiature sono volte anche ad assicurare che non si verifichi facilmente un guasto in grado di causare un innesco. NOTA 2 Un esempio di condizione anormale specificata è rappresentato da un apparecchio di illuminazione con una lampada difettosa. In questo modo di protezione sono utilizzati i principi applicati alle apparecchiature con EPL Gb, però semplificati, in quanto esso è stato concepito appositamente per la zona 2. Modi di protezione specifici:
– "nA“ : apparecchi non scintillanti, es. motori asincroni, apparecchi d’illuminazione, apparecchiature elettroniche di bassa potenza, scatole e cassette di derivazione, vedi Fig. 3.8-A;
– "nC“ : dispositivi di interruzione in cella chiusa , es. relè, termostati, pulsanti;
– "nC“ : dispositivi ermeticamente sigillati, es. relè, fusibili;
– "nC“ : dispositivi non innescanti, es. piccoli motori, relè;
– "nC“ : dispositivi sigillati, es. contatti racchiusi in ampolle;
– "nR“ : custodie a respirazione limitata, es. quadri, apparecchi di illuminazione.
La tecnica della respirazione limitata “nR” è tale da ridurre la possibilità dell’ingresso della atmosfera esplosiva nell’involucro dell’apparecchiatura stessa. Fig. 3.8-A Motore asincrono “Ex nA”
[...] segue in allegato
3.13 Sistemi di alimentazione elettrici [Vedere il par. 3.13 della Norma ] 3.14 Apparecchiatura [Per i par. da 3.14.1 a 3.14.4 vedere la Norma, vedere anche 3.1.3 della Norma] 3.14.5 Apparecchiatura Ex Termine generico comprendente apparecchi, dispositivi, componenti, accessori e simili aventi i requisiti necessari per essere utilizzati in un impianto elettrico in luogo con pericolo di esplosione. 3.14.6 Gruppo delle apparecchiature elettriche per atmosfere esplosive
Classificazione di un’apparecchiatura elettrica in relazione all’atmosfera esplosiva per la quale è destinata. NOTA Nella Norma, le apparecchiature elettriche per l’impiego in atmosfere esplosive sono divise in tre gruppi: Gruppo I : apparecchiature elettriche destinate alle miniere grisoutose; Gruppo II: (che può essere diviso in sottogruppi): apparecchiature elettriche per luoghi con atmosfera esplosiva per la presenza di gas, diversi dalle miniere con presenza di grisou (vedere 5.5); Gruppo III: (che può essere diviso in sottogruppi): apparecchiature elettriche per luoghi con atmosfera esplosiva per la presenza di polvere (vedere 5.5). La Direttiva Europea 2014/34/UE non prevede il Gruppo III, per cui, anche le apparecchiature elettriche per luoghi con atmosfere esplosive per la presenza di polvere combustibile appartengono al Gruppo II, vedere le Tabelle 5.4-1, 5.4-2 e 5.4-3. ... Apparecchiature elettriche Ex con due o più modi di protezione applicati a parti diverse della stessa apparecchiatura. Fig. 3.17-B – Esempio di presa e spina “Ex de
Nella Fig. 3.17-D l’involucro del motore vero e proprio è a prova d’esplosione “d”, la morsettiera è a sicurezza aumentata “e”, con passanti di parete tra i due; l’ingresso dell’alimentazione è con pressacavo “e”. [...]
3.19.3 Verifica
Azione che implica l’attento esame di un componente dell’impianto, eseguita senza smontarlo, oppure, se necessario, con l’aggiunta di un parziale smontaggio, completata talora da prove, al fine di raggiungere una valida conclusione sullo stato del componente stesso. Il tipo di verifica può essere: iniziale, periodica, a campione, supervisione continua. Il grado della verifica può essere: a vista, ravvicinato, approfondito. 3.19.4 Verifica iniziale o di conformità Verifica di tutte le apparecchiature elettriche dei sistemi e degli impianti elettrici prima che essi vengano messi in servizio. Nella presente Guida, la verifica di cui sopra è denominata “Verifica iniziale o di conformità” sulla base di quanto di seguito indicato. La Norma CEI EN 60079-14, art. 4.3 “ Verifica iniziale” dice: “Le apparecchiature devono essere installate in conformità con la propria documentazione.
Occorre garantire che gli elementi sostituibili siano del tipo e parametri nominali corretti. Al termine del montaggio e prima che le apparecchiature e l’impianto siano utilizzati per la prima volta, deve essere effettuata una verifica iniziale particolareggiata in conformità all’Allegato C, che si basa sul grado di verifica “approfondito” di cui alla IEC 60079-17 (leggi Norma CEI EN 60079-17)” Il D.Lgs. 81/2008, CAPO III “Impianti e apparecchiature elettriche”, art. 81 ” Requisiti di sicurezza” dice: “I materiali e gli impianti elettrici devono essere progettati e realizzati a Regola d’arte. Si considerano a regola d’arte se conformi alle pertinenti norme tecniche”
Secondo il DM 37/08, si considerano eseguiti secondo la regola dell'arte, gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo. La Norma CEI EN 60079-14, conforme alle norme IEC ed EN pari numero, è la norma tecnica pertinente per gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. Il DPR 462/01, Capo III - Art. 5 “ Messa in esercizio e omologazione” dice: “1. La messa in esercizio degli impianti in luoghi con pericolo di esplosione non può essere effettuata prima della verifica di conformità rilasciata al datore di lavoro ai sensi del comma 2.
2. Tale verifica è effettuata dallo stesso installatore dell'impianto, il quale rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente.” (omissis) Si ricorda ancora che gli impianti elettrici presenti nelle zone classificate 0, 1, 20, 21 sono soggetti anche a omologazione e successive verifiche periodiche ai sensi del DPR 462/01 artt. 5, 6, 7 e DLgs 81/08 art. 296.
Si può affermare quindi che, in Italia, la “Verifica iniziale” di cui alla Norma CEI EN 60079-14 e la “Verifica di conformità” di cui al DPR 462/01 sono la stessa cosa e che detta verifica è attribuita all’installatore dell’impianto dal DPR 462/01. Inoltre, per il rispetto della Norma CEI EN 60079-14, espressione della regola dell’arte, non basta che l’installatore rilasci la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente e che l’esito delle verifiche sia verbalizzato e tenuto a disposizione dell’autorità di vigilanza; ma deve essere prodotta una “Documentazione sui risultati della verifica iniziale”, vedi 4.2.3, la quale documentazione dovrebbe essere SEMPRE prevista tra gli allegati, oggi facoltativi, alla Dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte di cui al DM 37/08, vedi la NOTA 8 della dichiarazione stessa. 3.19.5 Esame a vista Verifica che permette di identificare i difetti che sono visibili ad occhio nudo, senza l’uso dimezzi di accesso o di utensili, quali bulloni mancanti.
3.19.6 Verifica ravvicinata Verifica che implica gli aspetti dell’esame a vista ed inoltre, identifica i difetti, quali i bulloni allentati, che possono essere rilevati solo usando mezzi di accesso, per esempio scale, ove necessario, ed attrezzi.
3.19.7 Verifica approfondita Verifica che implica gli aspetti della verifica ravvicinata ed inoltre, identifica i difetti, quali le connessioni interne allentate, che si possono rilevare con l’apertura della custodia e/o usando, ove necessario, utensili ed apparecchi di misura.
NOTA Questa verifica comprende l’esame fisico previsto nell’Allegato C della Norma, ed è eseguito con attrezzi o strumenti, a seconda del tipo di esame da effettuare.
...
5 Scelta delle apparecchiature (escluse le condutture)
5.1 Informazioni necessarie
Per la scelta di apparecchiature elettriche adatte per i luoghi con pericolo di esplosione è necessaria la “documentazione di progetto” di cui in 4.2.2 e sono necessarie le seguenti informazioni:
a) classificazione dei luoghi pericolosi per gas, vapori o polveri, comprese, dove applicabili, le informazioni per la definizione dei requisiti di sicurezza contro le esplosioni delle apparecchiature, ved. 5.3, ed in particolare: per i gas o vapori infiammabili le informazioni per la definizio ne dei requisiti di sicurezza contro le esplosioni delle apparecchiature contenute nella documentazione di classificazione dei luoghi sono: - il gruppo e sottogruppo della sostanza (es. IIB);
- temperatura di accensione o classe di temperatura della sostanza (T);
- l’EPL (eventuale, ved. 5.3);
per le polveri combustibili le informazioni per la definizione dei requisiti di sicurezza contro le esplosioni delle apparecchiature contenute nella documentazione di classificazione dei luoghi sono: - il gruppo e sottogruppo della polvere (es. IIIB);
- temperatura di accensione della nube di polvere (Tcl);
- temperatura di accensione degli strati di polvere (Tl) ove previsti; [ved. nota]
- energia minima di accensione della nube di polvere (MIE);
- limite inferiore di esplosività (LEL); - contenuto di umidità, (ved. 5.9); - dimensione delle particelle (distribuzione granulometrica e grandezza media delle particelle);
- l’EPL (eventuale, ved. 5.3);
NOTA Sarebbe opportuno che nei documenti di classificazione dei luoghi, invece della temperatura di accensione della nube di polvere (Tcl) e della temperatura di accensione degli strati di polvere (Tl), ove previsti, fosse indicata la “Temperatura massima superficiale delle apparecchiature (Tmax)”. b) utilizzazione prevista dell’apparecchiatura; c) influenze esterne e temperatura ambiente. 5.2 Zone pericolose
I luoghi con pericolo d'esplosione sono classificati in zone. La suddivisione in zone non tiene conto delle conseguenze potenziali di un'esplosione.
NOTA 1 Le edizioni della Norma CEI EN 60079-14, precedenti all’edizione del 2010 (IEC quarta edizione del 2007), conferivano concetti di protezione alle zone, su basi statistiche, secondo cui maggiore è la frequenza di accadimento di un'atmosfera esplosiva, maggiore è il livello di sicurezza richiesto contro la possibilità che si origini una sorgente d'accensione.
NOTA 2 La Nota 1 è riportata dalla Norma. Per quanto si riferisce alla Nota 1, si ricorda che nelle Norme CEI EN 60079-10-1 e CEI EN 60079-10-2 è detto che la classificazione dei luoghi (suddivisione in zone) può essere fatta con il metodo convenzionale illustrato nelle norme stesse ma anche con metodi diversi che possono evolvere nel tempo con l’uso di strumenti sempre più sofisticati ma il risultato di questa valutazione dovrebbetradursi sempre nella definizione dei tipi di zone indicate nel la documentazione di classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione. Nei luoghi con presenza di sostanze infiammabili o polveri combustibili in cui il sistema di contenimento delle stesse (impianto di lavorazione o deposito) è privo di sorgenti di emissione, è idoneo l’impianto elettrico eseguito secondo la normativa generale impianti, ad esempio Norma CEI 64-8; peraltro, in considerazione della presenza delle sostanze infiammabili, deve essere verificato se esistono i presupposti per considerare detti luoghi in tutto o in parte ambienti a maggior rischio in caso d’incendio (Norma CEI 64-8 Parte 7 Sezione 751)
5.3 Relazione tra i livelli di protezione delle apparecchiature (EPL) e le zone pericolose
Salvo diversamente indicato nel “Documento sulla protezione contro le esplosioni”, per la scelta del livello di protezione delle apparecchiature (EPL) in base al tipo di zona presente nel luogo di installazione, sia per gas o vapori infiammabili, sia per polveri combustibili, valgono le informazioni seguenti.
Quando nei documenti di classificazione dei luoghi non è indicato l’EPL, la scelta dell’EPL deve essere effettuata secondo la Tab. 5.3-1. Quando nei documenti di classificazione dei luoghi è indicato l’EPL, la scelta dell’EPL deve essere effettuata rispettando quanto indicato in detti documenti.
Tabella 5.3-1 – Relazione trai livelli di protezione delle apparecchiature (EPL) e le zone pericolose
In alternativa alla relazione tra EPL e zone, indicata in Tab. 5.3-1, gli EPL possono essere determinati in base al rischio, ad es. prendendo in considerazione le conseguenze di un’accensione. Questo può, in alcune circostanze, portare ad un EPL maggiore oppure consentire un EPL inferiore rispetto a quello indicato in Tab. 5.3-1. Vedere le Norme CEI EN 60079-10-1 e CEI EN 60079-10-2.
L’uso di EPL diversi da quelli della Tab. 5.3-1 basato sulla valutazione dell’entità dei probabili effetti dell’esplosione (danni), deve essere considerato molto attentamente, perché nella generalità dei casi è di difficile determinazione. Le zone peri colose originate dalle singole SE si possono sovrapporre tra loro e le apparecchiature (potenziali sorgenti d’innesco) possono essere interessate contemporaneamente da più di una zona pericolosa; alcune possono avere emissioni con volume di atmosfera esplosiva che, se esplode, crea danni lievi, altre gravi, altre gravissimi, per cui, in generale è impraticabile la definizione dell’EPL delle apparecchiature basato sull’entità dei probabili effetti dell’esplosione (danni). NOTA Nella Guida alla Direttiva 1999/92/CE, art. 2 “ Valutazione dei rischi di esplosione” è scritto: “Nel processo di valutazione del rischio di esplosione, la considerazione dei probabili effetti è di significato secondario, poiché nel caso di un'esplosione ci si deve aspettare semp re un'elevata dimensione del danno, che può estendersi da notevoli danni alle cose fino a ferimenti e morti. Nella protezione contro le esplosioni, la prevenzione di atmosfere esplosive è prioritaria rispetto all’esame quantitativo dei rischi” Si consiglia pertanto di limitare l’uso di EPLs diversi da quelli della Tab. 5.3-1 a specifici casi per i quali sia documentata la motivazione (es. una specifica apparecchiatura utilizzata in modo da assicurare che essa, nelle condizioni di utilizzazione prevista, non è una SE).
Con riferimento alla frase tratta dalla norma: “Quando nei documenti di classificazione dei luoghi è indicato l’EPL, la scelta dell’EPL deve essere effettuata rispettando quanto indicato in detti documenti” e considerando che il datore di lavoro, incaricato dalla legge (D.Lgs. 81/2008) ad effettuare la valutazione del rischio di esplosione, ha la facoltà di scegliere nel “Documento sulla protezione contro le esplosioni” livelli di protezione delle apparecchiature (EPL) diversi da quelli indicati nella Tabella 5.3-1, per evitare errori sarebbe opportuno, se non indispensabile, uno stretto coordinamento tra il tecnico preposto alla Classificazione dei luoghi (incaricato dal datore di lavoro) ed il datore di lavoro stesso.
Si ricorda comunque che il progettista dell’impianto elettrico deve assumere l’informazione relativa all’EPL come “dato di progetto”, pertanto gli deve essere nota prima di sviluppare le attività di progettazione che la utilizzano (vedi 4.2.1 e la Guida CEI 0-2, par. 2.3 “Dati di progetto”) 5.4 Scelta delle apparecchiature Ex in base al loro livello di protezione, il loro modo di protezione e le zone pericolose
5.4.1 Generalità Per gli impianti nuovi o l’uso di apparecchi nuovi, deve essere verificata la conformità delle apparecchiature con quanto indicato nel par. 4.4.
La Norma CEI EN 60079-14 distingue le apparecchiature per luoghi diversi dalle miniere con possibile presenza di grisou in:
- Gruppo II: Apparecchiature per luoghi con gas o vapori infiammabili;
- Gruppo III: Apparecchiature per luoghi con polveri combustibili;
e attribuisce ad esse uno specifico livello di protezione (EPL). Le Direttive Europee 94/9/CE e 2014/34/UE contraddistinguono le apparecchiature per luoghi diversi dalle miniere con possibile presenza di grisou nel Gruppo II:
Apparecchiature per luoghi con gas o vapori o nebbie infiammabili e polveri combustibili ed attribuisce ad esse una specifica Categoria. Il D.Lgs. 81/2008, Allegato L, par. B definisce il criterio per la scelta degli apparecchi e dei sistemi di protezione, per cui, qualora il Documento sulla protezione contro le esplosioni non preveda altrimenti, per la scelta del livello di protezione degli apparecchi e dei sistemi di protezione in base al tipo di zona presente nel luogo di installazione, sia per gas o vapori infiammabili, sia per polveri combustibili, valgono le informazioni contenute nella Tab. 5.4-1. Considerando che: – il datore di lavoro è responsabile sia della Valutazione dei rischi di esplosione e della elaborazione del Documento sulla protezione contro le esplosioni, sia della
Classificazione del luoghi con pericolo di esplosione (ripartizione in zone delle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive) e può intervenire sulla definizione del tipo di zona basandosi sulla valutazione del rischio di esplosione (ved. la Guida CEI 31-35, par. 5.10.1, quinto capoverso);
– adottando apparecchi e sistemi di protezione conformi alla Tab. 5.4-1 il rischio di esplosione residuo è basso (tollerabile);
– tutte le norme internazionali e nazionali prevedono tre livelli di protezione, sia per gli apparecchi elettrici Ex (ATEX), sia per gli impianti elettrici, rispettivamente per zona 0, 1, 2 per i gas, 20, 21, 22 per le polveri; si consiglia di interpretare quanto stabilito nel D.Lgs. 81/2008, Allegato L, par. B come segue.
Tabella 5.4-1 – Relazione tra il livello di protezione delle apparecchiature Ex e i tipi di zone pericolose NOTA Il livello di protezione “Normale” nei confronti del pericolo di accensione deve essere inteso superiore rispetto a quello che forniscono gli apparecchi, i sistemi di protezione, i dispositivi di sicurezza, i componenti e le relative combinazioni, marcati CE per l’uso in ambienti diversi da quelli con pericolo di esplosione.
5.4.2 Relazione tra i modi di protezione delle apparecchiature Ex e i tipi di zone pericolose
Qualora il Documento sulla protezione contro le esplosioni non preveda altrimenti, la relazione tra i modi di protezione delle apparecchiature Ex previsti dalle norme CEI EN e le zone pericolose è indicata nelle Tab. 5.4-2 e 5.4-3 seguenti. Per quanto si riferisce al Documento sulla protezione contro le esplosioni vale quanto indicato in 5.4.1 Tabella 5.4-2 – Scelta del modo di protezione delle apparecchiature in base al tipo di zona per gas o vapori presenti nel luogo di installazione [...] segue in allegato Con riferimento alla norma CEI EN 60079-31, per le apparecchiature elettriche con modo di protezione "t" il Grado di Protezione IP deve essere scelto nel rispetto della Tabella 5.4-4 Tabella 5.4-4 – Grado di protezione IP delle apparecchiature elettriche “t” ammesse in funzione del Livello di protezione e del gruppo e sottogruppo della polvere combustibile presente 5.4.3 Apparecchiature per l’uso in luoghi dove è richiesto il livello di protezione(EPL) “Ga” o “Da” (nella generalità dei casi zone 0 o 20) Le apparecchiature elettriche ed i circuiti possono essere utilizzati in luoghi che richiedono un EPL ‘Ga’ o 'Da' se l’apparecchiatura è contrassegnata con un EPL ‘Ga’ o 'Da' rispettivamente oppure se impiega uno dei modi di protezione elencati nelle Tab. 5.4-1 e 5.4-2 del par. 5.4 in modo da rispettare le prescrizioni per gli EPL ‘Ga’ o 'Da' rispettivamente. L’impianto deve essere conforme alle prescrizioni della presente Norma ed esser e adatto per il modo di protezione dell’apparecchiatura impiegato. Quando è riportato il contrassegno ‘Ga’ in conformità alla 60079-26 per i modi di protezione combinati, l’impianto deve essere contemporaneamente conforme a lle prescrizioni della presente Norma ed essere adatto per il modo di protezione dell’apparecchiatura impiegato. 5.4.4 Apparecchiature per l’uso in luoghi che richiedono un EPL ‘Gb’ o 'Db' (nella generalità dei casi zone 1 o 21) Quando un’apparecchiatura che rispetta le prescrizioni per un EPL ‘Ga’ o ‘Da’ viene installata in un luogo che richiede che l’apparecchiatura abbia solo un EPL ‘Gb’ o ‘Db’ rispettivamente, essa deve essere installata in totale accordo con le prescrizioni di tutti i modi di protezione impiegati, tranne per quanto riguarda i cambiamenti dovuti alle prescrizioni addizionali per le singole tecniche di protezione. 5.4.5 Apparecchiature per l’uso in luoghi che richiedono un EPL ‘Gc’ o ‘Dc’ (nella generalità dei casi zone 2 o 22) Le apparecchiature elettriche e i circuiti possono essere utilizzate in luoghi che richiedono un EPL ‘Gc’ o ‘Dc’ rispettivamente se l’apparecchiatura è contrassegnata con un EPL ‘Ga’ o ‘Gb’ o ‘Gc’ e 'Da' o 'Db' o ‘Dc’ rispettivamente oppure se usa uno dei modi di protezione elencati nelle Tab. 5.2-1 e 5.2-2. L’impianto deve essere conforme alle prescrizioni della presente Norma ed essere adatto peril modo di protezione dell’apparecchiatura impiegato Quando un’apparecchiatura che rispetta le prescrizioni per un EPL ‘Ga’ o ‘Gb’ e ‘Da’ o 'Db' viene installata in un luogo che richiede che l’apparecchiatura abbia solo un EPL ‘Gc’ o ‘Dc’ rispettivamente, essa deve essere installata in totale accordo con le prescrizioni di tutti i modi di protezione impiegati, tranne per quanto riguarda i cambiamenti dovuti alle prescrizioni addizionali per le singole tecniche di protezione. CEI EN 60079-14 (CEI 31-33) Fonte: CEI Certifico Srl - IT | Rev. 00 2019
Collegati
|
||
è un sito di INVIO NEWSLETTTER Se vuoi cancellarti dall'invio della newsletter oppure effettua il login al sito ed entra nella Tua Area Riservata, in “Modifica dati” agisci con la spunta sul box di selezione “Newsletter”. L'Elenco completo di tutte le ns newsletter è qui: Archivio newletter |
||
Certifico Srl 2000-2018 | VAT IT02442650541 |