EN 62198 | Linea guida Gestione del rischio nei progetti
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EN 62198:2015 Gestione del rischio nei progetti - Guida applicativa
ID 8578 | 16.06.2019
La gestione del rischio comprende le attività coordinate per dirigere e controllare un’organizzazione per quanto riguarda i rischi. La ISO 31000, Risk management – Principles and guidelines, descrive i principi per un'efficace gestione del rischio, il quadro di riferimento che fornisce le basi e le disposizioni organizzative per la progettazione, l'attuazione, la sorveglianza, il riesame e il miglioramento continuativo della gestione del rischio in tutta l'organizzazione e un processo di gestione del rischio che possa essere applicato a tutti i tipi di rischio in qualsiasi organizzazione.
Questa Norma mostra come quei principi generali e le linee guida si applicano nella gestione dell'incertezza nei progetti.
Questa Norma è importante per gli individui e le organizzazioni che si occupano di una o tutte le fasi del ciclo di vita dei progetti. Essa può essere applicata anche ai sotto-progetti ed a gruppi di progetti e programmi interconnessi.
L’applicazione di questa Norma deve essere adattata ad ogni specifico progetto. Pertanto si è ritenuto inopportuno imporre un sistema di certificazione per chi opera nella gestione dei rischi.
La guida fornita da questa Norma non è destinata a sostituire le norme esistenti specifiche dei vari settori industriali, sebbene essa possa essere utile anche in tali circostanze
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7 Processi per la gestione del rischio nel progetto
7.1 Generalità
Il processo di gestione del rischio nel progetto dovrebbe essere:
- parte integrante della gestione del progetto,
- integrato nella cultura e nelle prassi delle organizzazioni coinvolte in un progetto, e
- adattato e integrato con i processi aziendali e di gestione del progetto delle organizzazioni coinvolte. Esso comprende le attività descritte da 7.2 a 7.7.
Il processo di gestione del rischio nel progetto è illustrato nella Fig. 1.
Figura 1 - Processi per la gestione del rischio nel progetto, adattata dalla ISO 31000
7.2 Comunicazione e consultazioni
La comunicazione e la consultazione con le parti interessate interne ed esterne dovrebbero aver luogo durante tutte le fasi del processo di gestione del rischio nel progetto. Una efficace comunicazione e consultazione, interna ed esterna, dovrebbero essere adottate per assicurare che i responsabili per l'attuazione del processo di gestione del rischio nel progetto e le parti interessate comprendano lo scopo e gli obiettivi del processo di gestione dei rischi nel progetto, che costituiscono le basi per l’integrazione dei rischi di progetto nelle decisioni, e le ragioni per cui sono necessarie azioni particolari.
La comunicazione e la consultazione con le parti interessate è importante dal momento che esse formulano giudizi sul rischio sulla base della loro percezione di rischio. Queste percezioni possono variare a causa delle loro differenze di cultura, valori, bisogni, ipotesi di riferimento, concetti e preoccupazioni. Così come la loro visione può avere un impatto significativo sulle decisioni da prendere, le percezioni delle parti interessate dovrebbero essere identificate, registrate, e prese in considerazione nel processo decisionale. La comunicazione e la consultazione dovrebbero facilitare scambi di informazioni veritieri, significativi, accurati e comprensibili, tenendo conto degli aspetti di riservatezza e integrità personale.
I risultati della comunicazione e della consultazione tra le principali organizzazioni coinvolte in un progetto (Figura 1) può riflettersi in vari documenti, compresi i contratti, i protocolli d'intesa e gli accordi, e nelle assegnazioni concordate di responsabilità alle persone e alle organizzazioni partecipanti per rischi e controlli specifici.
I piani per la comunicazione e la consultazione dovrebbero essere sviluppati in una fase iniziale del progetto.
L’impiego di un gruppo consultivo può
a) contribuire a creare un contesto adeguato,
b) assicurare che gli interessi delle parti interessate al progetto siano compresi e considerati,
c) contribuire ad assicurare che i rischi siano adeguatamente identificati,
d) riunire diverse aree di competenza per l'analisi dei rischi,
e) assicurare che le diverse opinioni siano adeguatamente considerate nel definire i criteri di rischio e nel valutare i rischi,
f) assicurare sostegno e supporto al piano per il trattamento del rischio,
g) potenziare la gestione del cambiamento nel corso del processo di gestione del rischio nel progetto, e
h) sviluppare un adeguato piano di comunicazione e di consultazione interna ed esterna.
Una efficace gestione del rischio si basa sulla tempestiva disponibilità di informazioni da varie aree durante la vita del progetto. Dovrebbero essere formalmente istituite e mantenute interfacce e linee di comunicazione tra la gestione del rischio nel progetto e settori come:
1) progettazione e sviluppo,
2) funzioni commerciali e di controllo del progetto,
3) controllo della configurazione,
4) qualità e fidatezza,
5) supporto post-progetto, comprendendo il supporto agli utilizzatori ed ai manutentori.
Queste interfacce dovrebbero essere definite con un adeguato livello di poteri e di capacità di analisi, per rendere attuabile una rapida reazione.
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7.3 Definire il contesto
7.3.1 Generalità
7.3.2 Definire il contesto esterno
7.3.3 Definire il contesto interno
7.3.4 Definire il contesto dei processi di gestione del rischio nel progetto
7.3.5 Definire i criteri di rischio
7.3.6 Elementi chiave
7.4 Valutazione del rischio
7.4.1 Generalità
7.4.2 Identificazione del rischio
7.4.3 Analisi del rischio
7.5 Trattamento del rischio
7.5.1 Generalità
7.6 Sorveglianza e riesame
7.7.1 Segnalazione
7.7.2 Il piano di gestione del rischio nel progetto
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A.1 Generalità
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I criteri di rischio forniscono una sintesi di tutti gli obiettivi dettagliati per il progetto che devono essere presi in considerazione per il raggiungimento del successo. La Tab. A.6 fornisce un esempio; altri criteri sono elencati nella seguente Tab. A.10. Questi esempi mostrano come i criteri di successo del progetto siano, in pratica, di solito molto più ampi delle semplici considerazioni di costo, tempo e qualità.
Tabella A.10 - Esempio di scala delle conseguenze
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