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Rapporto salute mentale 2021

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Rapporto salute mentale 2021

Rapporto salute mentale 2021

ID 18387 | 16.12.2022 / Min Saliute 2022

Il presente Rapporto rappresenta un’analisi a livello nazionale dei dati rilevati attraverso il Sistema Informativo per la Salute Mentale (SISM) riferiti all’anno 2021.
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Documenti allegati:

Rapporto salute mentale 2021
Rapporto salute mentale 2021. Sintesi e schede regionali
Rapporto salute mentale 2021. Appendice
Rapporto salute mentale 2021. Tabelle
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La rilevazione – istituita dal decreto del Ministro della salute del 15 ottobre 2010 - costituisce a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni inerenti gli interventi sanitari e socio-sanitari dell’assistenza rivolta a persone adulte con problemi psichiatrici e alle loro famiglie. Tale sistema costituisce la fonte informativa a livello nazionale e regionale utile al monitoraggio dell’attività dei servizi, della quantità di prestazioni erogate, nonché delle valutazioni sulle caratteristiche dell’utenza e sui pattern di trattamento. Inoltre rappresenta un valido supporto alle attività gestionali dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) per valutare il grado di efficienza e di utilizzo delle risorse.

La realizzazione del Rapporto ha lo scopo di offrire un prezioso strumento conoscitivo per i diversi soggetti istituzionali responsabili della definizione ed attuazione delle politiche sanitarie del settore psichiatrico, per gli operatori e per i cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale.

Il Rapporto, in questa sua settima edizione, ha anche l’intento di migliorare sempre di più la rilevazione dei dati e di monitorare tale miglioramento nel tempo. La restituzione dei dati raccolti attraverso il Sistema Informativo per la Salute Mentale, offerta tramite questo Rapporto, è oggi in grado di produrre dati di buona qualità che potranno essere utilizzati per finalità di programmazione, valutazione e ricerca.

Il Rapporto si compone di una introduzione, di tre parti centrali che costituiscono il cuore dell’analisi e di un’appendice conclusiva.

Nell’introduzione è riportato l’oggetto, la finalità nonché una sintesi della dimensione del fenomeno e dei principali risultati.

Nella prima parte del volume sono delineati i tratti principali dei servizi di salute mentale anche in relazione alle strategie degli organismi internazionali. Il Capitolo 2 si apre con una breve presentazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) e più specificatamente del Sistema Informativo Salute Mentale (SISM) che costituisce la principale fonte informativa utilizzata per la redazione del Rapporto. Il capitolo si conclude con una descrizione del processo di trasmissione e acquisizione dei dati al sistema informativo e delle attività del gruppo di lavoro interistituzionale SISM.

Il fulcro del Rapporto è nella seconda parte in cui, dopo una breve premessa sulla metodologia d’analisi adottata per la produzione del documento (Capitolo 3), si fornisce un approfondimento concernente la completezza e la qualità dei dati rappresentati (Capitolo 4). Nei capitoli successivi si riporta una panoramica delle strutture che offrono assistenza per la salute mentale, suddivise per setting assistenziale (Capitolo 5) e del personale in servizio nelle strutture psichiatriche pubbliche e private accreditate (Capitolo 6). Successivamente sono presentati i principali dati di attività relativi alla prevalenza ed incidenza dell’utenza trattata dai servizi di salute mentale (Capitolo 7) e all’assistenza erogata nei differenti setting assistenziali (Capitoli 8, 9, 10). La seconda sezione termina con l’approfondimento riguardo il livello di continuità della cura dopo la dimissione dal ricovero (Capitolo 11) sul modello del “Continuity of care after discharge” (WHO, Mental Health Atlas – Questionnaire).
La terza parte del Rapporto ha l’obiettivo di completare il quadro delineato tramite la rilevazione del Sistema Informativo Salute Mentale (SISM), offrendo al lettore una panoramica delle evidenze emerse da ulteriori fonti informative (Capitolo 12).
La quarta parte è dedicata alla rappresentazione grafica di un selezionato numero di indicatori che descrivono le risorse a disposizione, l’utenza trattata, l’attività ospedaliera e territoriale di ogni regione.
Il volume è accompagnato da un’appendice contenente ulteriori tabelle e rappresentazioni grafiche non presenti all’interno dei capitoli.
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La tutela della salute mentale riveste un ruolo centrale nella programmazione degli interventi sanitari e sociali in tutti i Paesi più industrializzati, anche in considerazione delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO), che ne sottolinea da anni il peso in termini di “burden of disease” per i sistemi sanitari e sociosanitari.

Come ricorda l’Oms, “è di cruciale importanza intraprendere azioni per migliorare le condizioni di vita quotidiane, iniziando dal momento della nascita, proseguendo durante la prima infanzia, l’adolescenza, la costruzione della famiglia, l’età lavorativa e infine la vecchiaia.

Un’azione lungo tutte queste fasi della vita costituisce un'opportunità sia per migliorare la salute mentale nella popolazione, sia per ridurre il rischio in quei disturbi mentali correlati alle disuguaglianze sociali”.

L’attuale programmazione italiana affonda le sue radici in una normativa che, pur risalendo al 1978 (Legge di riforma sanitaria 23 dicembre 1978, n. 833legge 13 maggio 1978, n. 180-“Legge Basaglia”) ha completamente cambiato il paradigma di approccio del nostro Paese sia alla salute in generale che alla salute, al disagio e alla malattia mentale.

Il Piano attualmente vigente (“Piano di azioni nazionale per la salute mentale - PANSM” siglato in Conferenza Unificata il 13 gennaio 2013) e i suoi 4 documenti di approfondimento (residenzialità per adulti, semi-residenzialità e residenzialità in età evolutiva, percorsi di cura per patologie ad alta complessità e/o ad alta prevalenza, Linee di indirizzo sui disturbi neuropsichiatrici e neuropsichici dell’infanzia e della adolescenza) sono il quadro di riferimento in cui si inscrivono tutti i più recenti indirizzi strategico-programmatici ed organizzativi di livello nazionale e di livello regionale e locale.

Tra le priorità condivise, una delle più qualificanti è proprio la necessità di poter contare su un sistema informativo nazionale che fornisca una base di dati integrata, incentrata sul paziente, finalizzati alla valutazione di efficacia, efficienza ed appropriatezza degli interventi attivati delle organizzazioni sanitarie.

Oggi è possibile affermare che il sistema informativo per la salute mentale (SISM) rappresenta lo strumento cardine per programmare a livello dell’erogazione dell’assistenza, regionale e locale, nonché per disegnare strategie di livello nazionale, modulate su tempi medio-lunghi, in considerazione dei trend della prevalenza dei principali disturbi mentali, a cui sono associati diversi gradi di disabilità, sofferenze individuali e della rete familiare, nonché pesanti costi economici e sociali.
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