Il supercomputer europeo: A Bologna una delle sedi
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Il supercomputer europeo: A Bologna una delle sedi
Il Tecnopolo di Bologna sarà la sede bolognese ospiterà uno dei calcolatori di ultima generazione nell'ambito dell'EuroHPC Joint Undertaking, l’impresa comune che acquisirà, creerà e implementerà in tutta Europa un'infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni. Il rettore Ubertini: "Bologna, e l'Italia, polo di riferimento europeo per il calcolo scientifico"
Il Tecnopolo di Bologna ospiterà un nuovo supercomputer con elevatissime capacità di calcolo, in grado di eseguire oltre 150 petaflop, ovvero 150 milioni di miliardi di calcoli al secondo. La notizia è arrivata pochi giorni fa dal Governing Board dell'EuroHPC Joint Undertaking, l'impresa comune europea a supporto di progetti e infrastrutture per il calcolo ad alte prestazioni, che ha premiato la proposta presentata da Italia e Slovenia nell'ambito di una cordata guidata dal Consorzio Interuniversitario CINECA, insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA).
"Voglio esprimere la mia grande soddisfazione per questo risultato", ha commentato il rettore dell'Università di Bologna Francesco Ubertini. "Si tratta di un tassello importante che completa un percorso: la sinergia tra Cineca, INFN e SISSA, il DataCenter del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) e ora questa nuova infrastruttura fanno di Bologna, e dell'Italia, il polo di riferimento europeo per il calcolo scientifico. Si tratta del frutto di un grande lavoro di squadra per il quale ringrazio tutte le istituzioni coinvolte. L’arrivo di questo nuovo calcolatore consentirà alla comunità di studiosi di dare vita a nuove iniziative, proseguendo sulla strada intrapresa ad esempio con la creazione del Dottorato sui Big Data e, recentemente, di una Laurea magistrale e di un Centro interdipartimentale dedicati all’Intelligenza Artificiale".
Le grandi sfide scientifiche e sociali del futuro saranno infatti strettamente collegate al calcolo ad alte prestazioni, dal campo medico con diagnosi precoci e terapie personalizzate a quello produttivo legato alla rivoluzione industriale 4.0, senza dimenticare prevenzione e gestione delle emergenze, difesa e cybersicurezza. Il progetto EuroHPC rientra nell’ambito delle azioni che l’Europa sta mettendo in campo per sostenere la diffusione dell'high performance computing come volano di crescita e innovazione.
Il supercomputer di classe pre-exascale in arrivo al Tecnopolo di Bologna , caratterizzato da una potenza di calcolo superiore ai 150 petaflops di potenza di picco, sarà finanziato dalla Commissione europea con 120 milioni di euro, a cui ci aggiunge un impegno economico del MIUR pari ad altri 120 milioni di euro, distribuito su sette anni (2019-2025), per un investimento complessivo di circa 240 milioni di euro.
A livello europeo, il progetto EuroHPC coinvolgerà otto siti: oltre all'Italia, con la sede di Bologna, ci saranno Sofia (Bulgaria), Ostrava (Cechia), Kajaani (Finlandia), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia) e Barcellona (Spagna). In totale, il contributo della UE ammonta a circa 486 milioni di euro nell'ambito del quadro finanziario pluriennale attuale, cui corrisponderà un contributo analogo degli Stati membri e dei Paesi associati. Si prevede che entro il 2020 sarà investito in totale un miliardo di euro circa di finanziamenti pubblici, cui si andranno ad aggiungere contributi in natura da parte di privati aderenti all'iniziativa.
Grazie all'infrastruttura EuroHPC, il settore industriale europeo, in particolare le piccole e medie imprese, potrà accedere più facilmente ai supercomputer per sviluppare prodotti innovativi. Il 50% della potenza di calcolo generato sarà a disposizione degli istituti di ricerca, delle università e delle aziende, mentre la parte restante sarà utilizzata dai paesi partecipanti. L'utilizzo del calcolo ad alte prestazioni ha infatti un impatto crescente su vari settori e sulle aziende, in quanto riduce considerevolmente i cicli di progettazione e di produzione, accelera la progettazione di nuovi materiali, razionalizza i costi, aumenta l'efficienza delle risorse, e accorcia e ottimizza i processi decisionali. Ad esempio, i supercomputer permettono di ridurre i cicli di produzione delle automobili da 60 a 24 mesi.
https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/eurohpc-joint-undertaking
Fonte: UNIBO
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