Rapporto la certificazione energetica degli edifici | ENEA 2020
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Rapporto la certificazione energetica degli edifici | ENEA 2020
L’etichetta energetica degli edifici è stata introdotta in Italia nel 2005, in recepimento della Direttiva 2002/91/CE on the energy performance of building (EPBD), tramite l’Attestato di Certificazione Energetica (ACE) che si basava su un metodo di calcolo diverso da quello attualmente vigente.
Oggi, in recepimento della Direttiva EPBD 2010/31/UE, l’etichetta energetica di un immobile è rappresentata dall'Attestato di Prestazione Energetica (APE). La valutazione della prestazione energetica è definita da un indice di prestazione globale dell’edificio confrontato con quello calcolato su un “edificio di riferimento”, identico al reale in termini di geometria, ubicazione, orientamento, destinazione d’uso e situazione al contorno, ma le cui caratteristiche termiche e i parametri energetici sono predeterminati e conformi al Decreto Interministeriale 26/06/2015 (di seguito D.M. 26/06/2015).
La prestazione energetica degli edifici è determinata dalla quantità di energia necessaria annualmente a soddisfare le esigenze legate a un uso standard dello stesso. Vale a dire, indipendente dalle abitudini di chi lo occupa e dai consumi energetici reali. L’obiettivo è infatti quello di classificare l’immobile in maniera oggettiva, descrivendone le tecnologie costruttive e impiantistiche e caratterizzandone le proprietà energetiche, a prescindere da chi lo utilizzi. D’altronde, nonostante l’argomento sia oggetto di dibattito a livello europeo, la classe energetica così determinata può rappresentare un parametro fondamentale nella valutazione dell’immobile solo se è indipendente dalla modalità di utilizzo.
In questo contesto, la prestazione energetica del parco edilizio nazionale è attualmente calcolata applicando specifiche metodologie regolate dal D.M. 26/06/2015 “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”, cosiddetto “Requisiti Minimi”. Tale Decreto, definendo lo “Strumento nazionale di riferimento”, richiama principalmente per i criteri e le metodologie di calcolo le norme tecniche nazionali (la serie delle UNI/TS 11300), predisposte in conformità allo sviluppo delle norme EN a supporto della Direttiva EPBD 2010/31/UE.
Nel periodo 2016-2019, cui si riferiscono i dati presentati in questo Rapporto, si è messo a regime il rinnovato sistema di certificazione energetica degli edifici, sia in termini di acquisizione della nuova procedura di certificazione da parte dei tecnici, sia in termini di raggiungimento di una maggior di"usione dell’APE. Al netto della fase di avvio e di qualche disomogeneità ancora esistente tra i vari catasti regionali, oggi è possibile a"ermare che l’attuazione delle disposizioni del 2015 e delle nuove metodologie di calcolo hanno raggiunto un livello tale da costituire una solida base su cui ipotizzare scenari di crescita e pianificazioni strategiche.
L’APE, gestito tramite il formato di scambio dati XML, contiene una ricchezza di informazioni estremamente rilevante, a partire dall’etichetta energetica di ogni singolo immobile, fino ad arrivare alle emissioni di anidride carbonica prodotte dal settore edile. Il Rapporto analizza tutti i dati disponibili in maniera aggregata e restituisce un quadro del patrimonio immobiliare nazionale, sia pubblico che privato, comprensivo delle azioni di rinnovo dello stesso.
Per favorire una raccolta centralizzata delle informazioni provenienti dagli APE, il legislatore, con il D.M. 26/06/2015, ha istituito il catasto nazionale, contenuto all’interno del Sistema Informativo degli APE (SIAPE), realizzato e gestito da ENEA e descritto con maggiore dettaglio nel paragrafo 1.2.
A livello locale, 20 tra Regioni e Province Autonome hanno costituito un catasto energetico, di cui 18 prevedono la possibilità di depositare gli APE in formato XML esteso o ridotto.
La base dati utilizzata per l’elaborazione del Rapporto è rappresentata dall’insieme degli APE contenuti nel SIAPE e da alcune banche dati regionali o delle Province Autonome, nel caso in cui l’Ente competente non abbia ancora trasferito i propri dati nel catasto nazionale. Le informazioni ricavate dagli APE analizzati sono state prima investigate applicando un sistema di filtro dei dati al fine di eliminare i valori ritenuti incongruenti e, pertanto, potenzialmente svianti i risultati delle analisi stesse.
Il Rapporto è strutturato come segue:
- PRIMA PARTE, comprende un’introduzione al presente Rapporto, una descrizione dello stato dell’arte del SIAPE e dell’iter di verifica dei software per il calcolo della prestazione energetica degli edifici;
- SECONDA PARTE, relativa ai risultati delle analisi e"ettuate sui dati raccolti;
- TERZA PARTE, con le schede riassuntive per ogni Regione e Provincia Autonoma italiana, con i riferimenti normativi, i filtri applicati per la validazione dei dati, la numerosità e altre informazioni relative agli APE;
- ALLEGATO 1, dedicato al quadro legislativo e tecnico della certificazione energetica, sia a livello nazionale che europeo;
- ALLEGATO 2, analizza in maggior dettaglio il sistema di filtro dei dati, adottato per le analisi della seconda parte del Rapporto, e riporta i risultati dell’applicazione dello stesso secondo filtri di primo e secondo livello;
ALLEGATO 3, contenente l’esito del questionario sulla certificazione energetica inoltrato a tutte le Regioni e le Province Autonome.
...segue in allegato
INDICE
STATO DELL’ARTE DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEL PARCO EDILIZIO IN ITALIA
1.1 Introduzione
1.2 Il Sistema Informativo nazionale sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE)
1.3 I controlli della qualità dell’Attestato di Prestazione Energetica
1.4 Validazione software: verifica degli strumenti di calcolo
LA PRESTAZIONE ENERGETICA DEL PARCO EDILIZIO IN ITALIA
2.1 Trattamento dei dati per le analisi sugli attestati di prestazione energetica
2.2 Inquadramento territoriale
2.3 Analisi della distribuzione degli APE per motivazione
2.4 Analisi della distribuzione degli APE per anno di costruzione
2.5 Analisi della distribuzione degli APE per destinazione d’uso
2.6 Analisi della distribuzione degli APE a"erenti alla proprietà pubblica
2.7 Analisi della distribuzione degli APE per indici di prestazione ed emissioni di CO2
LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA NELLE REGIONI E NELLE PROVINCE AUTONOME
ABRUZZO
BASILICATA
BOLZANO (PROVINCIA AUTONOMA)
CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA
FRIULI-VENEZIA GIULIA
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
MOLISE
PIEMONTE
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
TOSCANA
TRENTO (PROVINCIA AUTONOMA)
UMBRIA
VALLE D’AOSTA
VENETO
Allegati
Allegato 1 – Certificazione energetica: quadro legislativo e normativo
Allegato 2 – Sistema di verifica delle informazioni degli APE
Allegato 3 – Questionario regionale
LEGENDA
INDICE DELLE FIGURE
INDICE DELLE TABELLE
Collegati
Decreto Legge 4 giugno 2013 n. 63
Decreto Interministeriale 26/06/2015
Direttiva 2002/91/CE