Modello Relazione Rilievo illuminotecnico luoghi di lavoro EN 12464-1
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24 Novembre 2024 | |||
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Modello Relazione Rilievo illuminotecnico lavoro EN 12464-1 Doc. ID 7015 del 17.10.2018 Allegato formato PDF Riservato Abbonati, in Store acquistabile il Documento singolo formato DOC. Per poter ottenere l’illuminamento medio è necessario rilevare almeno un numero minimo di illuminamenti puntiformi sufficienti per una elaborazione al fine di risalire ad un valore medio accettabile; in relazione alle dimensioni del locale, all’altezza del piano di lavoro e all’altezza degli apparecchi illuminanti. Fig. 1 - Illuminamento
Per poter valutare la quantità di luce che realmente perviene agli occhi occorre considerare anche altre grandezze quali la luminanza, l’illuminamento della retina, il flusso luminoso, l’abbagliamento, che tengono conto oltre che dell’illuminamento, anche del potere riflettente delle superfici e della posizione dell’osservatore. Di conseguenza la relazione tra livello di illuminamento e prestazione visiva deve essere considerata puramente indicativa perchè ad esempio ad un soggetto giovane per la lettura di un documento sono sufficienti 200 lx, mentre per un soggetto anziano ne occorrono almeno 600. UNI EN 12464-1:2011
La norma di riferimento presa in esame per lo sviluppo del Documento è la UNI EN 12464-1:2011 “Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in interni” Altri Documenti allegati all’Articolo.
Grandezze illuminotecniche
Dove: UNI EN 12464-1 Ambiente luminoso Per la buona pratica di illuminazione, e essenziale che oltre al valore dell'illuminamento richiesto, siano soddisfatte le ulteriori esigenze qualitative e quantitative. I requisiti illuminotecnici sono determinati dalla soddisfazione di tre esigenze umane fondamentali: - comfort visivo; quando i lavoratori hanno una sensazione di benessere indirettamente questo contribuisce anche a ottenere alti livelli di produttività e una più alta qualità del lavoro; Oltre all'illuminazione ci sono altri parametri ergonomici visivi che influiscono sulle prestazioni visive, quali per esempio: L’attenzione a questi fattori può migliorare le prestazioni visive senza ricorrere a livelli di illuminamento maggiori. Generalità La ripartizione delle luminanze nel campo visivo controlla ii livello di adattamento degli occhi che a sua volta influenza la visibilità del compito. - l'acuita visiva (nitidezza della visione); La ripartizione delle luminanze nel campo visivo influenza anche ii comfort visivo. Conseguentemente si dovrebbe evitare quanta segue: Per creare una ripartizione delle luminanze ben bilanciata devono essere prese in considerazione le luminanze di tulle le superfici, che saranno determinate dal fattore di riflessione e dall'illuminamento sulle superfici stesse. Per evitare l'oscurità e per alzare i livelli di adattamento e ii comfort delle persone presenti negli edifici, e altamente desiderabile disporre di superfici interne luminose, particolarmente le pareti e i soffitti. II progettista illuminotecnico deve prendere in considerazione e selezionare i valori appropriati del fattore di riflessione e illuminamento per le superfici interne sulla base della guida seguente.Illustrazione grandezze
1 lux = illuminamento prodotto dal flusso di un lumen distribuito in modo uniforme su di una superficie di un metro quadrato Em - Illuminamento medio di esercizio Nella tabella segue estratta dalla UNI EN 12464-1:2011 è presa in considerazione l’illuminazione dei posti di lavoro di cui al capitolo 5 “Uffici”
Dove:
Valore medio di illuminamento sul piano di lavoro considerato riferito allo stato medio di invecchiamento e sporcamento dell’impianto di illuminazione (decadimento del flusso delle lampade, sporcamento dei corpi illuminanti e delle superfici delimitanti l’ambiente).
Il fattore di manutenzione può essere calcolato individualmente; esso tiene conto del calo di flusso luminoso dovuto all’invecchiamento e all’usura di lampade, apparecchi e superfici perimetrali. I fattori di manutenzione (MF) possono essere calcolati individualmente seguendo le specifiche del produttore. Nel caso non siano disponibili dati particolari specifici sulla manutenzione, in presenza di tecnologie moderne e ipotizzando interventi ogni tre anni si adotta i seguenti fattori di manutenzione: 0,67 in ambienti molto puliti e 0,50 dove si sviluppa una certa sporcizia: Per abbagliamento si intende la sensazione visiva causata da una distribuzione sfavorevole delle luminanze e/o da contrasti eccessivi di luminanze nel campo visivo. L’abbagliamento diretto (chiamato molesto) è provocato direttamente dalle sorgenti luminose, cioè dagli apparecchi di illuminazione. Esso viene valutato nella norma UNI EN 12464 - 1, attraverso il metodo dell’indice unificato di abbagliamento UGR (Unified Glare Rating). L'UGR è un indice unificato in campo internazionale, sviluppato dalla CIE (Commission International de l'Eclairage) per ogni specifica applicazione, in funzione della disposizione degli apparecchi illuminanti, delle caratteristiche dell'ambiente e del punto di osservazione degli operatori. I valori standard di riferimento dell'UGR sono compresi tra 10 (nessun abbagliamento) e 30 (abbagliamento fisiologico considerevole) distanziati di 3 unità (10, 13, 16, 19, 22, 25 e 28): più basso è il valore, minore è l'abbagliamento diretto. In tabella 1 sono riportati fedelmente i requisiti di illuminazione per interni (zone), compiti e attività così come descritti dalla normativa UNI EN 12464 – 1: 2011 (Tabella 5.26 - Uffici, della norma). Viene indicato il valore massimo di UGR da non superare. Il fattore UGR tiene conto della luminanza di sfondo e della somma dell’effetto di abbagliamento di ciascun apparecchio riferite ad una posizione standard dell’osservatore. Formula utilizzata per il calcolo dell’UGR
dove:
- Lu è la luminanza [ Cd/m2 ] media di tutto l’ambiente, escluse le sorgenti. - Li è la luminanza [ Cd/m2 ] media della i-esima sorgente di abbagliamento. - ωi è l’angolo solido della i-esima sorgente. - ρi è l’indice di posizione della i-esima sorgente. I valori minimi consigliati dell'UGR formano una serie i cui livelli indicano variazioni percepibili dell'abbagliamento
Schermatura contra l'abbagliamento Le sorgenti di elevata luminosità possono causare abbagliamento ed alterare la visione degli oggetti. Questo fenomeno deve essere evitato, per esempio, con un'adeguata schermatura delle lampade e dei lucernari o con un'adeguata schermatura dalla luce diurna di elevata luminosità proveniente dalle finestre. Per gli apparecchi di illuminazione, si devono applicare gli angoli minimi di schermatura (vedere figura 2) nel campo visivo indicato nella tabella 2 in funzione delle luminanze specifiche delle lampade. I valori riportati nella tabella 2 non si applicano ad apparecchi per l'illuminazione indiretta o con una componente diretta verso ii basso montati al di sotto del livello normale dell'occhio. Uo - Uniformità minima di illuminamento Uniformità minima di illuminamento sulla superficie di riferimento per l'illuminamento Em.
Una distribuzione equilibrata delle luminanze è importante al fine di evitare stanchezza visiva. Per questo scopo va mantenuto un determinato livello minimo di uniformità d’illuminamento sia nella zona del compito visivo che nella zona immediatamente circostante. Tcp - Apparenza del colore L'apparenza del colore di una lampada si riferisce al colore apparente (cromaticita) della luce emessa. Ra - Resa del colore Valore minimo dell'indice di resa del colore per vari tipi di interni (zone), compiti o attività è fornito nei prospetti da 5.1 a 5.53 della EN 12464-1. FR - Fattore di riflessione delle superfici Abbagliamento da luce naturale (DGP)
Per quanto riguarda l’abbagliamento da luce naturale non esiste una normativa di riferimento con dei veri e propri valori limite; si adotta la scala di valori percentuali teorizzata da Jan Weinold e largamente condivisa dai professionisti del settore. La scala suddivide in tre classi il valore percentuale che identifica l’abbagliamento. In tabella 2 sono riportate le classi e le corrispondenti soglie.
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Formula utilizzata per il calcolo del DGP - Eν è l’illuminamento verticale all’occhio dell’osservatore. Esempi pratici
Esempio 1
Fonti Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di illuminazione - Parte 2: Presentazione dei dati per posti di lavoro in interno e in esterno - C. Aghemo - Politecnico di Torino | B. Piccoli - Università degli Studi di Milano - UNI VE - CIE TR 205/2013 - International Commission on Illumination Certifico Srl - IT | Rev. 00 2019 ©Copia autorizzata Abbonati Info e download Acquista Documento singolo formato DOC |
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