Rapporto mondiale sui salari ILO 2024-2025
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Rapporto mondiale sui salari ILO 2024 - 2025 / Nota IT 2025
ID 23680 | 24.03.0225 / In allegato Download Rapporto Nota IT
Rapporto mondiale sui salari 2024 - 2025
Le tendenze dei salari e delle disuguaglianze salariali in Italia e nel mondo
Nell'arco temporale di 17 anni (2008-2024) si evidenzia come l’Italia abbia subito, tra i paesi del G-20, le perdite maggiori in termini assoluti di potere d’acquisto dei salari pari al - 8,7 per cento.
Il divario salariale di genere tra lavoratori e lavoratrici in Italia nel 2021 è pari al 9,3 per cento (era al 10,2 nel 2006), nell'UE il dato è superiore e raggiunge il 14,3. Le Lavoratrici sono particolarmente penalizzate in quanto continuano ad essere sovrarappresentate nei lavori a bassa retribuzione.
Prefazione
Introduzione
1 Evoluzione dei salari in Italia
1.1 Andamento dei salari nel lungo periodo
1.2 Il quadro economico e l’inflazione
1.3 Evoluzione dei salari reali
1.4 Salari e produttività
1.5 Costo della vita e adeguamenti salariali
2 Andamento delle disuguaglianze del reddito da lavoro
2.1 Disuguaglianze salariali nel lavoro dipendente
2.2 Disuguaglianze tra le fasce salariali
2.3 Disuguaglianze salariali di genere
2.4 Disuguaglianze salariali tra lavoratori nazionali e migranti
2.5 La diminuzione delle disuguaglianze salariali negli ultimi 25 anni
2.6 La riduzione delle disuguaglianze nella distribuzione salariale mondiale
3 Conclusioni e prospettive per il futuro
Il Rapporto mondiale sui salari viene pubblicato con cadenza biennale dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO)
L’azione dell’ILO in materia di diseguaglianze salariali s’inserisce nel quadro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (Obiettivo 10) delle NazioniUnite che mira a ridurre le disuguaglianze sia all’interno dei singoli paesi che a livello globale.
L’edizione 2024-25 del rapporto analizza le tendenze dei salari a livello globale, regionale e nazionale, aggiornando i dati sugli andamenti salariali negli anni 2023 e 2024 (Parte I); esaminando la situazione delle disuguaglianze salariali a livello globale, regionale e nazionale, così come l’evoluzione delle disuguaglianze salariali
durante il primo quarto del XXI secolo (Parte II); e proponendo una serie di implicazioni riguardo l’adozione di politiche mirate ed efficaci per ridurre le disuguaglianze (Parte III). Il Rapporto evidenzia una ripresa nella crescita dei salari reali a livello globale a partire dal 2022. Nonostante questi segnali positivi, i salari reali di molti paesi non hanno tuttavia ancora recuperato la perdita di potere d’acquisto causata dalla crisi del costo della vita. Il Rapporto traccia una
tendenza globale alla riduzione delle disuguaglianze salariali, con diminuzioni osservate dall’inizio degli anni 2000 in circa due terzi dei paesi analizzati.
Le disparità retributive continuano a restare significative. Le lavoratrici sono particolarmente penalizzate in quanto continuano ad essere sovrarappresentate nei lavori a bassa retribuzione, con un divario salariale di genere persistente. Infine, l’analisi empirica mostra come i lavoratori autonomi, che rappresentano una quota rilevante della forza lavoro dei paesi a basso e medio reddito, siano spesso collocati nelle fasce di reddito più basse. La contabilizzazione di questa categoria di lavoratori produce una disuguaglianza complessiva più accentuata dei redditi da lavoro.
Partendo da un’analisi dettagliata dei dati raccolti per la predisposizione del Rapporto mondiale, questa nota analizza le tendenze salariali e delle diseguaglianze in Italia. Questi dati mostrano che i salari reali sono diminuiti nel 2022 e 2023, tornando a crescere solo nel 2024.
Come nella maggior parte degli altri paesi, l’aumento registrato nell’ultimo anno non è stato tuttavia sufficiente a compensare le perdite subite durante il periodo di alta inflazione. Inoltre, a differenza della maggior parte dei paesi del G20, "l’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008. In termini di diseguaglianze, l’Italia presenta un livello di disparità salariale inferiore alla media dei paesi ad alto reddito, con una maggiore disuguaglianza nella parte superiore della distribuzione salariale. In contrasto con la tendenza globale, la disuguaglianza salariale media in Italia è tuttavia rimasta pressoché invariata durante il periodo 2006-2018 a causa della compensazione tra la riduzione delle diseguaglianze nella parte superiore e l’aumento tra quelle della fascia salariale più bassa."
Evoluzione dei salari in Italia
1.1 Andamento dei salari nel lungo periodo
L’analisi delle tendenze salariali in un arco temporale di 17 anni evidenzia come l’Italia abbia subito le perdite maggiori in termini assoluti di potere d’acquisto dei salari a partire dal 2008.
Tra i paesi a economia avanzata del G20, le perdite di salario reale sono state dell’8,7 per cento in Italia, del 6,3 per cento in Giappone, del 4,5 per cento in Spagna e del 2,5 per cento nel Regno Unito (vedasi il Grafico 1).
In Italia, la perdita è stata particolarmente significativa a seguito della crisi finanziaria mondiale (periodo 2009–12). Per contro, la Repubblica di Corea si distingue per aver registrato un aumento salariale complessivo del 20 per cento tra il 2008 e il 2024.
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Sintesi salari IT / FR / DE
Grafico 1. Indice medio dei salari reali nei paesi ad economia avanzata del G20
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1.4 Salari e produttività
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Grafico 5. Indice di salari reali medi e produttività del lavoro in Italia e altri paesi ad alto
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2.3 Disuguaglianze salariali di genere
Il divario salariale di genere in Italia è pari al 9,3 per cento, uno dei più bassi tra i paesi dell’Unione europea.
Fonte: Basato su dati raccolti dalle indagini sulle condizioni di vita nei paesi UE (EU-SILC), periodo 2006–2021.
Grafico 11. Divario salariale di genere ponderato per 22 paesi UE (in percentuale)
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segue allegato
Fonte ILO
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