Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale / 6 Sett. 2022
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30 Novembre 2024 | |||||||||||||||||||||||||
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Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale ID 17525 | 06.09.2022 / In allegato Piano nazionale MITE ... Misure adottate per la sicurezza degli approvvigionamenti gas Il conflitto tra Russia e Ucraina, tenuto conto dell’importante ruolo svolto dal gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale di gas naturale (circa il 40% nel 2021, con 29 miliardi di Smc su 76 miliardi di Smc di gas consumati), ha posto la necessità di adottare misure d’urgenza per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali. Tali misure, adottate immediatamente a ridosso dello scoppio del conflitto, sono state volte prioritariamente a: a) assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022- 2023, considerate la rilevante funzione dello stoccaggio nella copertura dei fabbisogni nazionali di gas nel corso dell’inverno e le ripercussioni in caso di anticipata interruzione di flussi dalla Russia in termini di mancato o insufficiente riempimento; Per quanto riguarda la prima misura relativa agli stoccaggi, il Governo ha fissato (DL 1° marzo 2022, n. 17) un obiettivo nazionale di riempimento degli stoccaggi di almeno il 90%, valore confermato in sede di conversione parlamentare della disposizione, definendo le principali misure attuative. Già in precedenza, il MiTE aveva adottato l’atto di indirizzo del 24 febbraio 2022 nei confronti dei principali importatori di gas e dei principali operatori di trasporto e stoccaggio, chiedendo di avviare rapidamente la campagna di iniezione e contestualmente segnalando ad ARERA la necessità di agevolare il processo di iniezione, anche prevedendo la sospensione temporanea delle tariffe di stoccaggio e altre misure che ARERA ha tempestivamente messo in atto. In considerazione dell’obiettivo di riempimento fissato dalla legge, sono stati adottati i conseguenti provvedimenti amministrativi (DM n. 110 del 14 marzo 2022 e DM n.138 del 1° aprile 2022) per favorire la campagna di iniezione, anche introducendo modalità incentivanti tramite interventi regolati dall’ARERA. Per venire incontro alle difficoltà segnalate dagli operatori economici, con il DL n. 21 del 21 marzo 2022 sono state estese alle operazioni le garanzie SACE utili a sostenere la liquidità del sistema. Il MiTE ha nel frattempo avviato un monitoraggio quotidiano del riempimento progressivo delle capacità allocate nonché delle giacenze mensili minime da raggiungere, così da rispettare la curva tecnica ottimale di riempimento mensile e intervenire su eventuali scostamenti. Infatti, in relazione alle modalità tecniche e ai vincoli con cui avviene l’iniezione in stoccaggio, ogni mese deve essere raggiunto un livello di giacenza coerente con l’obiettivo del 90%, ferma restando la massima capacità iniettiva giornaliera. La registrazione in fase di monitoraggio di alcuni scostamenti a partire da maggio, determinati dalla eccessiva volatilità dei prezzi, ha reso necessario intervenire nuovamente, con il decreto 22 giugno n. 253, dando mandato a Snam di offrire un servizio di riempimento di ultima istanza per coprire il “delta” mancante rispetto al livello medio necessario a raggiungere il target mensile, nonché successivamente, in considerazione delle previsioni del decreto-legge 30 giugno 2022, n. 80, affidando tale servizio di ultima istanza alla società GSE. L’insieme di questi interventi, normativi e regolatori, e la risposta degli operatori coinvolti hanno consentito di raggiungere al 1° settembre 2022 un livello di riempimento degli stoccaggi di circa 83%. Tale valore, in linea con l’obiettivo di riempimento del 90% e anche superiore, è fondamentale per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare il prossimo inverno. Per quanto riguarda le misure per diversificare la provenienza del gas importato, è stato siglato un accordo per il graduale aumento delle forniture di gas dall'Algeria, che consentirà di sfruttare al massimo le attuali capacità disponibili di trasporto del gasdotto che approda in Sicilia, fornendo volumi crescenti di gas già a partire dal 2022. Sono state anche incrementate nel breve termine le importazioni dal gasdotto TAP, la cui società ha inoltre avviato le interlocuzioni per realizzare il raddoppio della capacità di trasporto, che non necessita di interventi tecnici sul tratto italiano del gasdotto. Inoltre il Governo, in coordinamento con ENI e con SNAM, si è attivato per garantire approvvigionamenti di GNL da nuove rotte, in particolare: sino a 3,5 miliardi di Smc dall’Egitto, sino a 1,4 miliardi di Smc dal Qatar, sino a 4,6 miliardi di Smc progressivamente dal Congo, e circa 3,0-3,5 miliardi di Smc da forniture in fase di negoziazione da atri Paesi quali Angola, Nigeria, Mozambico, Indonesia e Libia. Per poter sostituire le forniture di gas provenienti dalla Russia, oltre alle iniziative che interessano le importazioni via gasdotto e gli stoccaggi nazionali, è necessario incrementare la dotazione di infrastrutture del gas. Considerato che i rigassificatori esistenti sono già utilizzati al massimo, occorrono in particolare nuovi terminali di rigassificazione di GNL, in tempi coerenti con le quantità negoziate da nuove rotte. La scelta del Governo si è indirizzata su strutture galleggianti, più flessibili e con minori tempi di realizzazione rispetto alle strutture fisse, oltre che più coerenti con la politica di decarbonizzazione del sistema energetico, che rimane la priorità generale della politica di diversificazione. E’ stato quindi adottato dal MiTE un atto di indirizzo (22 marzo 2022) chiedendo a SNAM di procedere all’acquisizione di due FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) di capacità di circa 5 miliardi di Smc ciascuna, segnalando al contempo ad ARERA la necessità di definire il quadro regolatorio di tali infrastrutture, fermo restando il possibile impiego di altri canali di finanziamento e fondi europei. Sono state introdotte procedure di autorizzazione accelerate e semplificate, mediante la nomina di Commissari straordinari coincidenti con i Presidenti delle due Regioni interessate, la Toscana e l’Emilia-Romagna, finalizzate a installare le nuove unità di rigassificazione e stoccaggio galleggianti. L’obiettivo del Governo è quello di arrivare ad avere in esercizio al più presto, entro i primi mesi del 2023, il primo rigassificatore galleggiante e, successivamente e comunque entro il 2024, anche il secondo impianto. Ciò, si sottolinea, è fondamentale soprattutto per poter affrontare l’inverno 2023 – 2024, considerato che con molta probabilità gli stoccaggi saranno pienamente utilizzati nella stagione invernale 2022-2023 e dunque occorrerà ricostituire adeguatamente le riserve. L’insieme delle iniziative messe in campo consente di sostituire entro il 2025 circa 30 miliardi di Smc di gas russo con circa 25 miliardi di Smc di gas di diversa provenienza, colmando la differenza con fonti rinnovabili e con politiche di efficienza energetica. Sintesi del piano di diversificazione geografica delle forniture di gas
Per completezza, un maggior contributo alla copertura del fabbisogno in termini di riduzione delle importazioni può derivare dal gas di provenienza nazionale, la cui produzione è stata più che dimezzata nell’ultimo decennio a causa del calo naturale di produzione dei giacimenti e alla carenza di nuovi investimenti, anche a causa delle difficoltà nell’ottenimento dei permessi. Sono state quindi adottate misure urgenti per aumentare la produzione nazionale di gas, attraverso il DL 17/22 la cui attuazione è ancora in corso, da cui si attende nel medio termine un aumento, fino ad un raddoppio, della capacità di produzione nazionale, oggi intorno a 3 miliardi di Smc. Le iniziative sopra descritte risultano complementari alle numerose misure già in corso del Governo per aumentare la produzione di energia elettrica rinnovabile e di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) attraverso l’accelerazione delle procedure di installazione e il supporto agli investimenti, anche tramite le riforme e le risorse previste nel PNRR. Nei piani del Governo lo sviluppo delle fonti rinnovabili rimane infatti un fattore strategico, in quanto consente di ridurre in modo strutturale la domanda di gas (nella misura di circa 2 miliardi di Smc ogni 10 TW circa installati) oltre che le emissioni di CO2. Si prevede pertanto lo sviluppo di impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile offshore e onshore, per circa 8 GW l’anno a regime dal 2023. L’andamento risulta in linea con le previsioni, comunque nettamente in crescita rispetto agli ultimi anni. In particolare, secondo gli ultimi dati relativi alla potenza rinnovabile neo autorizzata e/o vincitrice di asta con il GSE, sono attesi in esercizio + 9,3 GW tra 2022 e 2023 di cui 7 GW tra gennaio 2022 e marzo 2023, a fronte di meno di 1 GW/anno degli anni precedenti. E nel frattempo si continueranno ad autorizzare nuovi impianti, per l’autoproduzione o per la vendita dell’energia sul mercato. Nel settore dei gas rinnovabili, si è dato grande impulso allo sviluppo del biometano, che presenta un potenziale di circa 2,5 miliardi di Smc al 2026 ma in progressivo aumento già dal 2022, nonché agli investimenti a favore della produzione e dell’impiego di idrogeno. Pertanto, il Governo continua a confermare gli impegni di decarbonizzazione per il 2030, che anzi assumono in questa fase un’ulteriore rilevanza ai fini strategici dell’aumento della indipendenza energetica. L’insieme delle misure di diversificazione sopra descritte consentirà nel medio termine (a partire dalla seconda metà del 2024) di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo, e comunque di ridurre l’uso del gas in generale. Ferme restando tali iniziative, nel breve termine, al fine di risparmiare gas e evitare il più possibile un eccessivo svuotamento degli stoccaggi nazionali anche in previsione della stagione 2023-2024, è comunque opportuno attuare un Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas, in linea con le indicazioni della Commissione europea, così come recentemente definite nel Regolamento (UE) 2022/1369 del 5 agosto 2022. [...] Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas L’avvio di un Piano nazionale di contenimento dei consumi per il prossimo inverno presenta i seguenti vantaggi: - riduce la pressione sugli stoccaggi, consentendo di valorizzare al meglio durante la fase invernale i volumi di gas immessi dagli operatori economici, nonché tramite risorse pubbliche da SNAM e dal GSE; Come previsto dal Regolamento, il Piano volontario di contenimento dei consumi riguarda il 15% del consumo di riferimento nel periodo considerato. Le misure, che in parte sono già avviate, riguardano segnatamente: a) la massimizzazione della produzione di energia elettrica, nel settore termoelettrico, con combustibili diversi dal gas (vedi par.3.1), oltre che la citata accelerazione delle energie rinnovabili nel settore elettrico; Il Piano di contenimento dei consumi in caso di “Allerta UE” si basa soprattutto sulle misure sub a) e b) che da sole permettono anche di superare i 3,6 miliardi di Smc per la riduzione obbligatoria. Di seguito una descrizione di dettaglio delle misure. Collegati Decreto-Legge 1 marzo 2022 n. 17 |
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