__________
Come riportato nella sezione 704 della Norma CEI 64-8, le prescrizioni per gli impianti elettrici di cantiere temporanei si riferiscono a cantieri di costruzione e demolizione, destinati in particolare a:
- lavori di costruzione di nuovi edifici;
- lavori di riparazione, trasformazione, ampliamento o demolizione di edifici esistenti;
- costruzione di strade, viadotti, parchi, canali, teleferiche, ecc.;
- lavori di movimentazione o escavazione di inerti, pietre e ghiaie;
- interventi di manutenzione in banchina e di costruzione navale.
Gli impianti elettrici dei locali di servizio di un cantiere, quali uffici, spogliatoi, sale riunione, spacci, ristoranti, mense, dormitori, servizi igienici, officine meccaniche ecc. non debbono sottostare alle prescrizioni relative agli impianti di cantiere (CEI 64-8 sez. 704).
I locali di produzione e consegna dell'energia elettrica sono da considerarsi locali di servizio, quindi non soggetti alle prescrizioni dell'impianto di cantiere. Questo indipendentemente dalla loro ubicazione, interna o esterna al recinto di cantiere. I circuiti alimentanti il cantiere debbono comunque essere protetti in accordo con le prescrizioni della CEI 64-8 sez.704 anche se traggono origine da quadri elettrici posti entro locali di servizio. Le spine e i cavi di alimentazione di apparecchi utilizzatori portatili o trasportabili non costituiscono elemento dell'impianto di cantiere.
1.3 Definizioni
1.3.1 Impianto elettrico di cantiere
Insieme di componenti elettrici, ubicati all'interno del recinto di cantiere elettricamente associati in modo da rendere disponibile l'energia elettrica agli apparecchi utilizzatori del cantiere. Fanno parte dell'impianto di cantiere anche i componenti elettrici alimentati tramite prese a spina ad eccezione degli apparecchi utilizzatori.
NOTA Si considera parte dell'impianto elettrico di cantiere anche l'eventuale tratto della linea di alimentazione esterno al recinto di cantiere
...
2 Informazioni da comunicare nelle fasi contrattuali
2.1 Generalità
Le competenze dei vari soggetti presenti in un cantiere, che partecipano alla realizzazione o utilizzazione degli impianti elettrici di cantiere, sono definite dal D.Lgs 81/08. In particolare i rapporti contrattuali relativi all'impianto di cantiere di regola non coinvolgono direttamente il committente (proprietario dell'opera in costruzione), bensì l'impresa appaltante in veste sia di committente all'impresa elettrica sia di utilizzatrice dell'impianto, coinvolgendo inoltre le altre imprese subappaltanti quali ulteriori utenti dell'impianto.
Va chiarito, che in mancanza di specifiche contrattuali, l'impresa appaltante non è tenuta a fornire a imprese subappaltanti il servizio relativo all'impianto elettrico di cantiere.
Si consiglia tuttavia, per evitare il proliferare di impianti sul cantiere, che il progettista e coordinatore della sicurezza in fase di progettazione inserisca nei compiti di fornitura di servizio a carico dell'impresa appaltante, la realizzazione di un impianto elettrico di cantiere, atto a soddisfare tutte le esigenze del cantiere, comprese quelle abitualmente prevedibili per le imprese subappaltanti.
2.2 Rapporti tra imprese
Il responsabile dei lavori (committente) o il coordinatore per la progettazione, deve tenere conto anche dei rapporti contrattuali fra l'impresa appaltante (committente) e le imprese utilizzatrici (subappaltanti) che eseguono lavori elettrici e non elettrici e che devono usufruire dell'impianto elettrico di cantiere. È quindi necessario che le persone preposte all'organizzazione informino gli operatori di cantiere in merito:
- alle caratteristiche dell'impianto elettrico;
- ai criteri di sicurezza da adottare per un utilizzo corretto dello stesso;
- ai rischi correlati all'utilizzo dei componenti elettrici. In ogni caso, deve essere evitato che un utente possa accedere alle morsettiere, e realizzare derivazioni dai quadri esistenti senza autorizzazione.
Nell'allegato B sono riportati esempi di dichiarazioni che regolamentano le relazioni tra impresa appaltante e impresa utilizzatrice.
2.3 Trasformazioni di edifici esistenti
Quando si procede ad attività di trasformazioni di edifici esistenti, siano o meno in stato di attività, il titolare di detti locali deve fornire le più elementari informazioni in merito ai rischi ambientali, e tra queste:
- informazioni relative alla presenza di impianti (o linee) elettrici attivi;
- presenza di ambienti a maggior rischio in caso di incendio;
- presenza di ambienti con pericolo di esplosione.
Si deve inoltre specificare l'utilizzabilità o meno degli impianti esistenti
3 Analisi condizioni di cantiere
La precarietà degli impianti di cantiere e le pesanti condizioni ambientali concorrono ad elevare lo stato di rischio: l'analisi delle condizioni del cantiere deve quindi mirare ad evidenziare le soluzioni più adatte a fronteggiare tali situazioni. Riportiamo di seguito una sintesi di tali condizioni:
- durata;
- dimensione;
- condizioni climatiche;
- rischio di urti;
- presenza di polveri, acqua;
- presenza di persone;
- accessibilità del potenziale di terra;
- presenza di linee aeree e interrate;
- presenza di impianti elettrici attivi;
- ambienti a maggior rischio in caso di incendio;
- ambienti con rischio di esplosione.
Nella Tabella 1 sono riportati esempi di situazioni di rischio in riferimento alle varie tipologie o fasi di lavorazione dei cantieri.
3.1 Durata
L'impianto di cantiere è per sua natura temporaneo poiché destinato ad essere smantellato altermine dei lavori, ma è evidente che la durata del cantiere, mesi o anni, comporta un utilizzo dell'impianto più o meno intenso. Ne consegue che in un cantiere, per il quale si prevede una lunga durata, l'impianto debba essere progettato e realizzato con maggior funzionalità rispetto ad uno per breve durata. Una lunga durata del cantiere consiglia inoltre una revisione periodica dell'impianto stesso.
3.2 Dimensione
Come la durata anche l'estensione condiziona il progetto, in particolare richiede attenzione alle cadute di tensione per le dorsali, quando queste si avvicinano al centinaio di metri. Inoltre se alla dimensione si affianca un intensa attività, può essere necessario prevedere più quadri di distribuzione, per mantenere entro limiti accettabili l'uso dei cordoni prolungatori. Quanto affermato per l'estensione orizzontale, è del tutto valido anche per lo sviluppo verticale, dove i quadri di piano possono essere fissi se in presenza di attività intense oppure possono venire spostati periodicamente per seguire le lavorazioni.
3.3 Condizioni climatiche
Un cantiere è soggetto al cambiamento delle condizioni climatiche, quindi l'impianto elettrico deve sopportare intemperie e temperature variabili con la stagione (vedere Tabella 1).
...
3.6 Presenza di persone
I cantieri, sono luoghi che in alcuni periodi si affollano di personale con esigenza di utilizzare energia elettrica, ma spesso senza particolare esperienza né di impiantistica, né tantomeno delle particolarità dell'impianto presente. La progettazione dell'impianto deve tenere conto di questi aspetti: in altri termini si deve impostare l'impianto in modo da permettere il contemporaneo esercizio delle varie attività.
3.7 Accessibilità al potenziale di terra
In alcune lavorazioni ricorrono gli estremi di locali conduttori ristretti (vedere 6.7). In questi casi le attrezzature elettriche devono essere di tipo conforme alle particolari prescrizioni normative.
3.8 Presenza di linee aeree o interrate
In tutti i cantieri sono presenti linee elettriche e la circolazione di mezzi meccanici, la possibilità di realizzare scavi o sbancamenti, il semplice ribaltamento di un cassone possono provocare contatti accidentali con le linee. È quindi evidente l'importanza che il piano di posa delle linee sia realizzato tenendo ben presente le esigenze di attività del cantiere e, ove possibile, posandole sui lati periferici del cantiere stesso. Una copia del piano di posa delle linee (soprattutto se interrate) deve essere consegnato al capocantiere.
3.9 Presenza di impianti elettrici attivi
Nei cantieri di ristrutturazione è frequente la presenza di impianti elettrici estranei all'attività del cantiere stesso. È evidente che questi possono rappresentare un pericolo e, se non emergono particolari esigenze d'utilizzo, si deve provvedere al sezionamento di queste parti di impianto. Qualora le esigenze produttive del committente richiedano la permanenza in servizio degli impianti nell'area di cantiere, si devono valutare le compatibilità di detti impianti con le condizioni del cantiere (acqua, polveri, mezzi meccanici in movimento ecc.) e si devono anche studiare le misure comportamentali per le maestranze e le eventuali protezioni meccaniche da applicare agli impianti per ricondurre i rischi a livelli accettabili.
3.10 Ambienti a maggior rischio in caso di incendio ed ambienti con rischio di esplosione
Nelle usuali attività di cantiere il rischio che l'impianto elettrico possa innescare incendi è abbastanza remoto. Ciò non toglie che in alcuni casi, in particolare nelle ristrutturazioni di edifici industriali o commerciali, possano presentarsi le caratteristiche di "ambienti a maggior rischio in caso di incendio" o di "ambienti con rischio d'esplosione". In questi casi l'impianto di cantiere deve adattarsi alle specifiche riportate nelle rispettive Norme CEI.
3.11 Distanze di sicurezza da linee elettriche
Si rimanda all'articolo 117 del D.Lgs 81/2008.
_________
D.Lgs. 81/2008
...
Art. 117. Lavori in prossimità di parti attive
1. Ferme restando le disposizioni di cui all'articolo 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:
a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;
b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l'avvicinamento alle parti attive;
c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.
2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all'allegato IX o a quelli risultanti dall'applicazione delle pertinenti norme tecniche.
...
ALLEGATO IX
Valori delle tensioni nominali di esercizio delle macchine ed impianti elettrici
In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in:
- sistemi di Categoria 0 (zero), chiamati anche a bassissima tensione, quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se in corrente continua (non ondulata);
- sistemi di Categoria I (prima), chiamati anche a bassa tensione, quelli a tensione nominale da oltre 50 fino a 1000 V se in corrente alternata o da oltre 120 V fino a 1500 V compreso se in corrente continua;
- sistemi di Categoria II (seconda),chiamati anche a media tensione quelli a tensione nominale oltre 1000 V se in corrente alternata od oltre 1500 V se in corrente continua, fino a 30 000 V compreso;
- sistemi di Categoria III (terza),chiamati anche ad alta tensione, quelli a tensione nominale maggiore di 30 000 V.
Qualora la tensione nominale verso terra sia superiore alla tensione nominale tra le fasi, agli effetti della classificazione del sistema si considera la tensione nominale verso terra.
Per sistema elettrico si intende la parte di un impianto elettrico costituito da un complesso di componenti elettrici aventi una determinata tensione nominale.
Tab. 1 allegato IX - Distanze di sicurezza da parti attive di linee elettriche e di impianti elettrici non protette o non sufficientemente protette da osservarsi, nell'esecuzione di lavori non elettrici, al netto degli ingombri derivanti dal tipo di lavoro, delle attrezzature utilizzate e dei materiali movimentati, nonché degli sbandamenti laterali dei conduttori dovuti all'azione del vento e degli abbassamenti di quota dovuti alle condizioni termiche.
Un (kV) |
D (m) |
≤1 |
3 |
1 < Un ≤ 30 |
3,5 |
30 < Un ≤132 |
5 |
> 132 |
7 |
Dove Un = tensione nominale.
_________
Vedere Figura 1. Per quanto riguarda i lavori elettrici vedere le Norme CEI 11-27 e CEI EN 50110.
Tabella 1 - Esempi di influenze esterne e di situazioni di rischio
Legenda
X = situazione ad elevata probabilità di accadimento (non è esclusa la probabilità di accadimento in altre situazioni)
1) prevedere protezioni meccaniche con opportune barriere e metodi comportamentali
2) mantenere adatte precauzione nella posa e recupero cavi
3) sezionare l'impianto o imporre barriere e metodi comportamentali
4) provvedere alle esigenze di alimentazione separata
Figura 1 - Esempio di schermatura nei confronti di una linea elettrica aerea esterna in media tensione
Allegato B Esempi di dichiarazioni
B.1 Dichiarazione da impresa che ha realizzato l’impianto di cantiere (appaltante e/o committente) a impresa utilizzatrice
...
B.2 Dichiarazione da impresa utilizzatrice all’impresa che ha realizzato l’impianto di cantiere (appaltante e/o committente)
...
Fonte: CEI 64-17 (2010)
Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri edili