Informazione tecnica HSE / 25 ° anno
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ID 20771 | Update news 14.11.2024 / Norma pubblicata - Progetto in allegato
Update 14.11.2024
Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento - Criteri per l'identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi La norma specifica, per le diverse tipologie di ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento: a) i criteri per: b) i requisiti sui dispositivi di protezione collettiva e individuale; c) i compiti e i ruoli dei lavoratori impegnati nelle attività. Inoltre, in Appendice A, fornisce un elenco esemplificativo dei possibili fattori di rischio negli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento. Data entrata in vigore: 14 novembre 2024Norma pubblicata
- la loro classificazione;
- l'identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi;
- l'elaborazione delle procedure operative e di emergenza per le attività in tali ambienti;
- la scelta delle attrezzature di lavoro e della strumentazione;
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Update 15.11.2023
Progetto UNI1607706 Ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento - Criteri per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi
Specifica i criteri utili per identificare i pericoli e valutare i rischi connessi alle attività da svolgere nelle diverse tipologie di ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento e ambienti assimilabili. Specifica anche i criteri per definire le misure di prevenzione e protezione e le procedure di emergenza da adottare nelle attività condotte in questi particolari ambienti.
Lo scopo è quello di elaborare una norma che possa supportare i datori di lavoro nell’analizzare e valutare se all’interno delle infrastrutture aziendali o del proprio ciclo produttivo esistono ambienti che rientrano nel campo di applicazione del DPR 177/2011 o ambienti che, pur se sottratti a tale obbligo normativo, necessitano di particolari indicazioni operative sulla loro gestione.
Ai fini dell’accesso e della permanenza dei lavoratori all’interno di ambienti sospetti di inquinamento e/o confinati è utile suddividere tali ambienti in diverse tipologie, identificate sia in base alle caratteristiche strutturali e impiantistiche sia in relazione alle attività lavorative da cui origina il rischio. A tali tipologie possono infatti essere associate specifiche modalità operative, misure di prevenzione e protezione e procedure di emergenza, di complessità e livelli di sicurezza crescenti sulla base dei rischi per gli operatori.
Giustificazioni:
L'entrata in vigore del D.P.R. 177/2011, regolamento finalizzato alla qualificazione delle imprese che operano in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, ha determinato l'osservanza di obblighi per il datore di lavoro (committente/appaltante) che non tengono conto delle differenze di natura strutturale, impiantistica, delle lavorazioni condotte al loro interno, della natura e tipologia di sostanze pericolose e dei processi di lavoro. Peraltro, riguardo al campo di applicazione, tale regolamento non fornisce una definizione di spazio confinato o di spazio sospetto di inquinamento ma si riferisce alle aziende che operano negli ambienti di cui agli artt. 66 e 121 e di cui all'allegato IV del D.Lgs. 81/2008. Si rende utile e necessaria una norma che dia indicazioni ai datori di lavoro per identificare i pericoli e valutare i rischi connessi alle attività da svolgere nelle diverse tipologie di ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento e ambienti assimilabili. Le indicazioni possono essere individuate solo a partire dalla definizione dei suddetti ambienti.
Benefici attesi:
Si propone la redazione di una norma che possa supportare i datori di lavoro nell'analizzare e valutare se all'interno delle infrastrutture aziendali o del proprio ciclo produttivo esistono ambienti che rientrano nel campo di applicazione del D.P.R. 177/2011 o ambienti che, pur se sottratti a tale obbligo normativo, necessitano di particolari indicazioni operative sulla loro gestione. Ai fini dell'accesso e della permanenza dei lavoratori all'interno di ambienti sospetti di inquinamento e/o confinati è utile suddividere tali ambienti in diverse tipologie, identificate sia in base alle caratteristiche strutturali e impiantistiche sia in relazione alle attività lavorative da cui origina il rischio. A tali tipologie possono infatti essere associate specifiche modalità operative, misure di prevenzione e protezione e procedure di emergenza, di complessità e livelli di sicurezza crescenti sulla base dei rischi per gli operatori.
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segue in allegato
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Testata editoriale iscritta al n. 22/2024 del registro periodici della cancelleria del Tribunale di Perugia in data 19.11.2024