Rischio cromo VI saldatura acciaio inox
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Rischio cromo VI saldatura acciaio inox / Update Rev. 3.0 dell'11 Marzo 2024
ID 5865 | Update Rev. 3.0 dell'11.03.2024 / In allegato documento completo
Documento e riferimenti sul cromo VI e sul rischio cromo VI nei fumi di saldatura: i nuovi limiti UE, i limiti delle principali organizzazioni, le norme tecniche per il campionamento dei fumi di saldatura e le attrezzature previste.
Con la Direttiva (UE) 2017/2398 (adottata con D. Lgs. 1° giugno 2020 n. 44 - entrata in vigore il 24.06.2020) sono aggiunti altri agenti cancerogeni con limiti di esposizione professionale di cui all'Allegato XLIII del D.Lgs. 81/2008, tra questi i "Composti di cromo VI..." con il Valore limite di esposizione professionale pari a: 0,005 mg/m3.
- Aggiornato limite di esposizione ACGIH Cr(VI).
Le sostanze pericolose per la salute e sicurezza sul sono trattate al Titolo IX del D.Lgs. 81/2008:
Capo I Protezione da agenti chimici (Artt. da 221 a 232)
Capo II Protezione da agenti cancerogeni e mutageni (Artt. da 233 a 245)
Capo III Protezione dai rischi connessi all'esposizione all'amianto (Artt. da 246 a 261)
Capo IV Sanzioni (Artt. 262 a 265)
...
Obblighi del datore di lavoro
Art. 235. Sostituzione e riduzione
1. Il datore di lavoro evita o riduce l'utilizzazione di un agente cancerogeno o mutageno sul luogo di lavoro in particolare sostituendolo, se tecnicamente possibile, con una sostanza o una miscela o un procedimento che nelle condizioni in cui viene utilizzato non risulta nocivo o risulta meno nocivo per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
2. Se non è tecnicamente possibile sostituire l'agente cancerogeno o mutageno il datore di lavoro provvede affinché la produzione o l'utilizzazione dell'agente cancerogeno o mutageno avvenga in un sistema chiuso purché tecnicamente possibile.
3. Se il ricorso ad un sistema chiuso non è tecnicamente possibile il datore di lavoro provvede affinché il livello di esposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente possibile.
L'esposizione non deve comunque superare il valore limite dell'agente stabilito nell'allegato XLIII.
...
La nuova Direttiva sugli Agenti cancerogeni lavoro
Con la nuova Direttiva (UE) 2017/2398 (adottata con D. Lgs. 1 giugno 2020 n. 44 - entrata in vigore il 24.06.2020) sono aggiunte altre sostanze riconosciute cancerogene con Valori limite di esposizione professionale di cui all'Allegato XLIII del D.Lgs. 81/2008, tra questi i "Composti di cromo VI..." con il Valore limite di esposizione professionale pari a: 0,005 mg/m3.
- Valore limite: 0,010 mg/m3 fino al 17 gennaio 2025
Direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017 che modifica la Direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro (Modifica alla VI Direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE)
Con la nuova Direttiva (UE) 2017/2398 il Cromo VI e composti è aggiunto nell'elenco dell'Allegato XLIII del D.Lgs. 81/2008 degli Agenti cancerogeni "Composti di cromo VI..." con il Valore limite di esposizione professionale pari a:
0,005 mg/m3
Misure transitorie:
- Valore limite: 0,025 mg/m3 procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi fino 17 gennaio 2025.
Fig. 1 - Valore limite Cromo VI procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi / transitorio
Direttiva 2004/37/CE del Parlamento europeo re del Consiglio del 29 aprile 2004 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro (sesta direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE del Consiglio) (GUUE L 229/23 del 29.6.2004)
Entrata in vigore: 19.07.2004
Direttiva modificata da:
- Direttiva 2014/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 L 65 1 5.3.2014
- Direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 Dicembre 2017 L 345/87 27.12.2017
- Direttiva (UE) 2019/130 del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 gennaio 2019 L 30/112 31.01.2019
- Direttiva (UE) 2019/983 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 L 164/23 20.06.2019
- Regolamento (UE) 2019/1243 del Parlamento europeo e Consiglio del 20 giugno 2019 L 198/241 25.7.2019
- Direttiva (UE) 2022/431 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2022 (GU L 88/1 del 16.03.2022)
Direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017 che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro (Modifica alla VI Direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE) (GUUE L 345/87 del 27.12.2017)
Entrata in vigore: 16.01.2018
La Direttiva (UE) 2017/2398 modifica la direttiva Direttiva 2004/37/CE inserendo nell’Allegato III della direttiva 2004/37/CE:
- 11 nuove sostanze cancerogene, tra cui i composti di cromo VI definiti cancerogeni ai sensi dell’articolo 2, lettera a), punto i), (come cromo), definendone i valori di esposizione professionale.
Misure transitorie:
- Valore limite: 0,010 mg/m3 fino al 17 gennaio 2025
- Valore limite: 0,025 mg/m3 per i procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi fino al 17 gennaio 2025.
[box-note]D. Lgs. 1° giugno 2020 n. 44
Attuazione della Direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica la Direttiva 2004/37/CE del Consiglio, relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. (GU n.145 del 09-06-2020).
Entrata in vigore: 24.06.2020
Il D. Lgs. 1° giugno 2020 n. 44 attuazione della Direttiva (UE) 2017/2398 introduce quindi nel D.Lgs. 81/2008:
- 11 nuovi agenti cancerogeni con valori di esposizione professionale di cui allegato XLIII del D.Lgs. 81/2008; tra questi i composti di cromo VI definiti cancerogeni ai sensi dell’articolo 2, lettera a), punto i), (come cromo), definendone i valori di esposizione professionale.
Misure transitorie:
- Valore limite: 0,010 mg/m3 fino al 17 gennaio 2025
- Valore limite: 0,025 mg/m3 per i procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi fino al 17 gennaio 2025. [/panel]
Fig. 1 - Flusso recepimento Direttiva sociale lavoro
...
ALLEGATO XLIII Valori limite di esposizione professionale
L’elenco è aggiornato al Recepimento della Direttiva (UE) 2017/2398:
Attuazione della direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica la direttiva 2004/37/CE del Consiglio, relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. (GU n.145 del 09-06-2020).
Fumi di saldatura acciaio INOX e limiti Cromo VI
L'esposizione ai fumi di saldatura, ed in particolare a quelli che si generano durante la saldatura dell'acciaio inox, viene associata a potenziali rischi per la salute. Questi fumi contengono Manganese e Cromo Esavalente Cr(VI), due sostanze molto pericolose. Per questo motivo in molti paesi ci si adopera per abbassare i livelli consentiti di esposizione al Cromo e al Manganese.
Cromo, Manganese e/o Nickel, che contribuiscono alle caratteristiche di robustezza e durabilità dell'acciaio, sono componenti essenziali della materia base. Per lo stesso motivo la composizione degli elettrodi per saldatura deve armonizzare con la composizione della materia base da saldare.
Il calore intenso generato dall’arco elettrico vaporizza una frazione di metallo nell’elettrodo e nel bagno di fusione. Qualsiasi vapore di metallo che fuoriesce dall’arco di saldatura si condensa appena si raffredda e si ossida nei fumi di saldatura. I vari metodi di saldatura generano quantità diverse di fumi e di concentrazioni di sostanze nocive. La maggior parte dei particolati misurano alla fonte 0.01- 0.1 μm, ciò significa che sono facilmente inalabili. Essi possono penetrare all’interno dei polmoni ed anche, con il tempo, nel sangue.
Principali effetti sulla salute
Il Manganese può danneggiare il sistema nervoso e le vie respiratorie, oltre ad avere altri effetti negativi.
Un'ampia gamma di malattie neuropsichiatriche vengono descritte come causate dagli effetti tossici del maganese, tra cui una sindrome irreversibile del morbo di Parkinson. Questi disordini neurologici provocati dalla tossicità del Manganese sono conosciuti come Manganismo.
Il Cr(VI)* è un noto cancerogeno e studi di ricerca hanno chiaramente dimostrato che l'esposizione a questa sostanza può danneggiare la salute.
I principali effetti che vengono associati all'esposizione
- Cancro ai polmoni
- Asma
- Ulcerazioni delle mucose del setto nasale
- Ulcerazioni della pelle
- Dermatiti allergiche e da contatto
- Disturbi della fertilità e della riproduzione.
I valori limite di esposizione professionale al cromo esavalente
Per quanto riguarda il confronto con il limite di esposizione professionale, sono utilizzati i criteri definiti dalla Norma UNI EN 689:2019
- Valore limite di soglia- media ponderata nel tempo (TLV-TWA) concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa convenzionale di otto ore e su quaranta ore lavorative settimanali, alla quale quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi;
- Valore limite di soglia - limite per breve tempo di esposizione (TLV-STEL) concentrazione alla quale i lavoratori possono essere esposti continuativamente per breve periodo di tempo, purché il TLV-TWA giornaliero non venga superato, senza che insorgano irritazione, danno cronico o irreversibile del tessuto, riduzione dello stato di vigilanza di grado sufficiente ad accrescere le probabilità di infortuni od influire sulle capacità di mettersi in salvo o ridurre materialmente l’efficienza lavorativa. Il TLV-STEL non costituisce un limite di esposizione separato indipendente, ma piuttosto integra il TLV-TWA di una sostanza la cui azione tossica sia principalmente di natura cronica, qualora esistano effetti acuti riconosciuti. Gli STEL vengono raccomandati quando l’esposizione umana od animale ad alta concentrazione per breve durata ha messo in evidenza effetti tossici. Uno STEL viene definito come esposizione media ponderata su un periodo di 15 minuti, che non deve essere mai superata nella giornata lavorativa, anche se la media ponderata su 8 ore è inferiore al TLV. Esposizioni al valore STEL non devono protrarsi oltre i 15 minuti e non devono ripetersi per più di 4 volte al giorno. Fra esposizioni successive al valore STEL debbono intercorrere almeno 60 minuti. Un periodo di mediazione diverso dai 15 minuti può essere consigliabile se ciò è giustificato da effetti biologici osservati.
- Valore limite di soglia - Ceiling (TLV- C) concentrazione che non deve essere superata durante l’attività lavorativa nemmeno per un brevissimo periodo di tempo. Per alcune sostanze, quali i gas irritanti, riveste importanza la sola categoria del TLV-C; per altre sostanze, in funzione della loro azione fisiologica, possono essere importanti due o tre categorie di TLV.
L’OSHA (Occupational Safety & Health Administration, USA) ha aggiornato nel 2006 i limiti di esposizione industriale a Cr(VI) in tutte le sue forme e composti: 0,0025 mg/m3 è l’action level e 0,005 mg/m3 il PEL (Permissible Exposure Limit), calcolati come concentrazioni medie pesate in un turno lavorativo di 8 ore (TWA).
Il monitoraggio biologico viene effettuato mediante dosaggio del cromo urinario; il limite superiore dei valori di riferimento nella popolazione non esposta è pari a 0,2 μg/g creatinina. A fine turno ed a fine settimana lavorativa il BLV è stato fissato a 15 μg/g creatinina, con una differenza massima consentita tra inizio turno e fine turno lavorativo di 5 μg/g creatinina. Poiché nelle urine il cromo è totalmente ridotto alla forma trivalente, per valutare l’esposizione esclusivamente a Cr(VI) è necessario effettuare la determinazione nei globuli rossi.
OSHA PEL - General Industry Note: OSHA's standard applies to occupational exposures to any chromium species with a valence of positive six, regardless of form or compound. |
5.0 μg/m3 TWA 2.5 μg/m3 TWA Action Level |
HE1 -- cancer (lung, nasopharynx, oropharynx, nasal passages) |
HE14 -- eye irritation and skin sensitization | ||
OSHA PEL - Construction Industry See 29 CFR 1926.1126 Chromium (VI) |
5.0 μg/m3 TWA 2.5 μg/m3 TWA Action Level |
HE1 -- cancer (lung, nasopharynx, oropharynx, nasal passages) |
HE14 -- eye irritation and skin sensitization | ||
OSHA PEL - Shipyard Employment See 29 CFR 1915.1026 Chromium (VI) |
5.0 μg/m3 TWA 2.5 μg/m3 TWA Action Level |
HE1 -- cancer (lung, nasopharynx, oropharynx, nasal passages) |
HE14 -- eye irritation and skin sensitization |
OSHA General Industry PEL OSHA Permissible Exposure Limit (PEL) for the General Industry - Action Level, Excursion Limit (EL), 8-Hour Time Weighted Average (TWA), Short Term Exposure Limit (STEL), Ceiling, or Stayed. Includes all changes to 29 CFR 1910.1000 to end published in the Federal Register.
OSHA Construction Industry PEL OSHA Permissible Exposure Limit (PEL) for the Construction Industry - Action Level, Excursion Limit (EL), 8-Hour Time Weighted Average (TWA), Short Term Exposure Limit (STEL), Ceiling, or Stayed. Includes all changes to 29 CFR 1926.1100 to end published in the Federal Register.
ACGIH TLV, American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH) Threshold Limit Value (TLV). Includes Biological Exposure Indices (BEIs), Sensitization, and Skin notations. For current information, references, and footnotes, see the yearly printed ACGIH TLV® and BEIs® Booklet.
Processo di saldatura acciaio inox
- Saldatura con elettrodi rivestiti (detta anche SMAW in inglese), o saldatura stick.
- Saldatura con elettrodo non consumabile (conosciuta anche come GTAW).
- Saldatura a filo animato (nota come FCAW, nella terminologia anglofona).
- Saldatura con elettrodo consumabile a filo continuo (nota come GMAW). Questo processo si compone di due metodi differenti: trasferimento in corto circuito e trasferimento spray.
Esempio Scheda tecnica Elettrodo INOX
Elettrodo con rivestimento rutilico per la saldatura di acciai austenitici e per acciai resistenti al calore fino a 1150°C. Utilizzato per la saldatura per acciai avente composizione chimica similare e per le ghise contenenti 25% cromo e 20% nichel. Impiego in caldareria (resiste ai picchi di temperatura fino a 1200°C), nelle fornaci, nelle industrie petrolchimiche, in quelle delle ceramiche e in tutti quegli impieghi che richiedono elevata resistenza alle alte temperature. L’elettrodo è usato anche per saldature e giunture eterogenee di acciai dissimili, comprese quelle in cui è applicato il trattamento termico, e per operazioni di cuscinetto. Utilizzo in tutte le posizioni, ottima estetica del cordone con scoria di facile asportazione.
Vedi Es. Scheda Dati Sicurezza elettrodo INOX
Riduzione dei rischi da esposizione
Ci sono diversi modi per ridurre i rischi da esposizione al Manganese e al Cr(VI) durante le applicazioni di saldatura negli ambienti di lavoro. Alcune considerazioni critiche riguardano il metodo e la portata dei sistemi di ventilazione e di aspirazione fumi, le abitudini di lavoro, la formazione del personale addetto alla saldatura e i materiali che vengono saldati. Inoltre i rischi non sono limitati al Manganese e al Cr(VI): anche la presenza di Nickel e di altri elementi sono rischi noti. Gli effetti negativi provocati dall'esposizione e dall'inalazione di tali sostanze possono manifestarsi immediatamente o dopo un certo periodo tempo.
I sistemi di aspirazione (alla fonte)
Vi sono molti modi per limitare i rischi sul lavoro. Uno dei più importanti è quello di mantenere una buona qualità dell’aria. Tuttavia, i sistemi ventilazione sono spesso insufficienti in quanto il personale addetto alla saldatura non può evitare di inalare i fumi che contaminano il flusso generale dell’aria. I sistemi di ventilazione non sono efficaci neppure dal lato economico: richiedono grandi quantità di energia elettrica per funzionare e aspirano enormi quantità di aria riscaldata dai locali.
L’aspirazione alla fonte, cioè il più possibile vicino al punto di saldatura, ha dato prova di essere uno dei sistemi più efficaci per abbassare il rischio di inalazione dei fumi di saldatura.
Si tratta di una soluzione fattibile in ogni ambiente di lavoro. E’ stato provato che l’aspirazione alla fonte è il metodo più efficace e pratico di catturare i fumi di saldatura o altri fumi simili. In questo modo il rischiodi respirare fumi nocivi viene minimizzato.
IARC Monograph 118 Welding, Molybdenum Trioxide, and Indium Tin Oxide (2018)
I fumi di saldatura sono classificati nella IARC Monograph 118 Welding, Molybdenum Trioxide, and Indium Tin Oxide (2018) che ha aggiornato la IARC Monograph 49 Chromium, Nickel and Welding (1990).
I fumi di saldatura sono stati riclassificati come "cancerogeni" per l'uomo (Gruppo 1) nel 2018 (IARC Monograph 118), classificazione aggiornata dalla precedente come "possibili cancerogeni" per l'uomo (Gruppo 2B) del 1989 (IARC 49, 1990).
La classificazione dei fumi di saldatura è stata aggiornata quindi da classe 2B a classe 1; nel processo di saldatura, che da origine ai fumi, sono state prese in considerazione, per la prima volta, anche le radiazioni ultraviolette, la nuova valutazione porta la classificazione dei fumi di saldatura a "cancerogeni" per l'uomo (Gruppo 1), in linea con le precedenti valutazioni delle radiazioni ultraviolette come cancerogene per l'uomo. (Monographs IARC, Volume 100D - 2012).
La monografia IARC 118 tratta anche il triossido di molibdeno e l'ossido di indio-stagno, utilizzati nella produzione di display a cristalli liquidi, touch screen, pannelli solari e fotovoltaici, che non erano stati finora valutati nella monografia IARC 49.
L'esposizione si verifica principalmente in contesti professionali in cui l'ossido di indio-stagno viene prodotto o trattato, o dove l'indio elementare viene riciclato e recuperato dall'ossido di indio-stagno. L'ossido di indio è diventato un'esposizione professionale di interesse agli inizi degli anni 2000, quando si sono riscontrati una serie di casi riportati da lavoratori giapponesi con malattia polmonare interstiziale e fibrosi polmonare correlata all'esposizione all'indio
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B. Metodo di laboratorio per il campionamento dei fumi e dei gas
Data entrata in vigore: 06 maggio 2010
UNI EN ISO 15011-2:2010
Salute e sicurezza nella saldatura e nelle tecniche affini - Metodo di laboratorio per il campionamento dei fumi e dei gas - Parte 2: Determinazione del tasso di emissione del monossido di carbonio (CO), dell anidride carbonica (CO2), del monossido e del biossido di azoto (NO, NO2), generati dalla saldatura ad arco, dal taglio e dalla scriccatura. La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 15011-2 (edizione ottobre 2009). La norma definisce i metodi di laboratorio per la determinazione dei tassi di emissione del monossido di carbonio (CO), dell anidride carbonica (CO2), del monossido e del biossido di azoto (NO, NO2), generati dalla saldatura ad arco, dal taglio e dalla scriccatura utilizzando una cappa per la raccolta dei fumi. I metodi descritti sono idonei per essere utilizzati con tutti i processi di saldatura ad arco, taglio e scriccatura ma possono essere utilizzate cappe di diversa forma.
Data entrata in vigore: 06 maggio 2010
UNI EN ISO 15011-3:2010
Salute e sicurezza nella saldatura e nelle tecniche affini - Metodo di laboratorio per il campionamento dei fumi e dei gas - Parte 3: Determinazione del tasso di emissione dell ozono generato dalla saldatura ad arco. La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 15011-3 (edizione ottobre 2009). La norma definisce un metodo di laboratorio per la determinazione del tasso di emissione dell ozono generato dalla saldatura ad arco utilizzando una cappa per la raccolta dei fumi.
Data entrata in vigore: 06 maggio 2010
UNI EN ISO 15011-4:2018
Salute e sicurezza nella saldatura e nelle tecniche affini - Metodo di laboratorio per il campionamento di fumi e gas - Parte 4: Schede di raccolta dati sui fumi. La norma, aggiornata per l’inserimento dei precedenti aggiornamenti, specifica i requisiti per la determinazione del tasso di emissione e della composizione chimica dei fumi di saldatura allo scopo di preparare schede di raccolta dati sui fumi.
Data entrata in vigore: 22 marzo 2018
Salute e sicurezza nella saldatura e nelle tecniche affini - Metodo di laboratorio per il campionamento di fumi e gas - Parte 5: Identificazione mediante pirolisi, gascromatografia, spettrometria di massa dei prodotti di degradazione termica generati a seguito di saldatura o taglio di prodotti totalmente o parzialmente costituiti da materiali organici La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN ISO 15011-5 (edizione ottobre 2011). La norma definisce le procedure per l'ottenimento di informazioni sui prodotti di degradazione termica generati a seguito di saldatura, taglio, preriscaldo e raddrizzamento di metalli rivestiti costituiti parzialmente o totalmente da sostanze organiche come, per esempio, "shop primers", vernici, oli, cere, adesivi e sigillanti. La norma è indirizzata principalmente ai laboratori di prova che svolgono questo tipo di procedure.
Data entrata in vigore: 09 febbraio 2012
UNI CEN ISO/TS 15011-6:2012
Salute e sicurezza nella saldatura e nelle tecniche affini - Metodo di laboratorio per il campionamento dei fumi e dei gas - Parte 6: Procedura per la determinazione quantitativa dei fumi e dei gas generati dalla saldatura a resistenza a punti. La presente specifica tecnica è la versione ufficiale in lingua inglese della specifica tecnica europea CEN ISO/TS 15011-6 (edizione luglio 2012) e tiene conto dell'errata corrige di settembre 2012 (AC:2012). La specifica tecnica definisce un metodo di laboratorio per la determinazione del tasso di emissione dei fumi e dei gas generati dalla saldatura a resistenza a punti di lamiere in acciaio rivestite e non rivestite espresso come quantità di inquinanti per singolo punto di saldatura. Essa descrive inoltre il principio della prova e considera i metodi per il campionamento dei fumi e per l’analisi.
Data entrata in vigore: 06 settembre 2012
C. Requisiti, prove e marcatura delle attrezzature per il filtraggio dell'aria
UNI EN ISO 21904-1:2020
Salute e sicurezza in saldatura e nei processi correlati - Attrezzature per la cattura e la separazione dei fumi di saldatura - Parte 1: Requisiti generali
La norma definisce i requisiti generali per l'attrezzatura di ventilazione utilizzata per catturare e separare i fumi generati dalla saldatura e dai processi correlati, per esempio saldatura ad arco e taglio termico. La norma specifica inoltre i dati delle prove da marcare sui dispositivi di cattura.
Essa si applica alla progettazione e alla fabbricazione di parti dell'attrezzatura, comprese cappe per saldatura, condotti, unità di filtro, motori dell'aria, sistemi che informano sul funzionamento non sicuro e pratiche sul luogo di lavoro per garantire un lavoro sicuro in relazione all'esposizione.
Data entrata in vigore: 23 Aprile 2020
UNI EN ISO 21904-2:2020
Salute e sicurezza in saldatura e nei processi correlati - Attrezzature per la cattura e la separazione dei fumi di saldatura - Parte 2: Requisiti per le prove e la marcatura dell'efficacia della separazione
La norma specifica un metodo per sottoporre a prova l’attrezzatura per la separazione dei fumi di saldatura al fine di determinare se la sua efficacia di separazione soddisfa i requisiti specificati.
Il metodo specificato non si applica alle prove di cartucce filtranti indipendenti dall’attrezzatura nella quale sono destinate ad essere utilizzate.
Data entrata in vigore: 23 Aprile 2020
UNI EN ISO 21904-3:2018
Salute e sicurezza nei processi di saldatura e affini - Requisiti, prove e marcatura delle apparecchiature per la filtrazione dell'aria - Parte 3: Determinazione dell'efficienza di captazione dei dispositivi torcia di saldatura aspirante
La norma definisce un metodo di laboratorio per misurare l'efficienza di captazione dei fumi di saldatura dei sistemi di estrazione sulla torcia. La procedura prescrive solo una metodologia, lasciando all'utente la selezione dei parametri di prova, in modo che possa essere valutato l'effetto di diverse variabili. È applicabile ai sistemi integrati sulla torcia e ai sistemi in cui un sistema di estrazione separato è collegato alla torcia di saldatura vicino all'area dell'arco. La metodologia è adatta per l'uso con tutti i processi di saldatura a filo continuo, tutti i tipi di materiale e tutti i parametri di saldatura. Il metodo può essere utilizzato per valutare gli effetti di variabili quali portata di estrazione, posizione dell'ugello di estrazione, portata del gas di protezione, geometria della saldatura, angolo della torcia di saldatura, velocità di emissione dei fumi, ecc., sull'efficienza di captazione.
Data entrata in vigore: 12 aprile 2018
Recepisce: EN ISO 21904-3:2018
Adotta: ISO 21904-3:2018
UNI EN ISO 21904-4:2020
Salute e sicurezza in saldatura e nei processi correlati - Attrezzature per la cattura e la separazione dei fumi di saldatura - Parte 4: Determinazione della portata minima del volume d'aria dei dispositivi di cattura
La norma specifica due metodi per stabilire la portata minima del volume d'aria. Un metodo è dedicato all'utilizzo con cappe, ugelli e ugelli a fessura con un rapporto tra lunghezza della fessura e diametro del tubo di 8:1 o minore. L'altro metodo è dedicato all'utilizzo con dispositivi di estrazione a pistola.
Data entrata in vigore: 23 Aprile 2020
[...]Chromium Metal and Inorganic Compounds: TLV(R) Chemical Substances 7th Edition Documentation
OSHA Chromium (VI) (Hexavalent Chromium)
...segue in allegato
Certifico Srl - IT Rev. 3.0 2024
©Copia autorizzata Abbonati
Matrice revisioni
Rev. | Data | Oggetto | Autore |
3.0 | 11.03.2024 | - Aggiornato limite di esposizione ACGIH Cr(VI). | Certifico Srl |
2.0 | 07.03.2024 | - Aggiornata classificazione IARC Fumi di saldatura - IARC Monograph 118 Welding, Molybdenum Trioxide, and Indium Tin Oxide (2018) - Inserito riferimento norma tecnica UNI EN ISO 21904-3:2018 - Inseriti link normativi http://www.tussl.it |
Certifico Srl |
1.0 | 23.06.2020 | D. Lgs. 1 giugno 2020 n. 44 Aggiornate norme tecniche |
Certifico Srl |
0.0 | 13.11.2018 | -- | Certifico Srl |
Collegati
Agents classified by the IARC monographs, volumes 1-122
Direttiva (UE) 2017/2398
Agenti chimici: i valori limite UE di esposizione professionale TWA, STEL, BLV/BGV
Saldatori | Rischi ed Effetti sulla salute
D.Lgs. 81/2008 Testo Unico Salute e Sicurezza Lavoro
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Rischio cromo VI saldatura acciaio inox Rev. 3.0 2024.pdf Certifico Srl - Rev. 3.0 2024 |
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Rischio cromo VI saldatura acciaio inox Rev. 2.0 2024.pdf Certifico Srl - Rev. 2.0 2024 |
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Rischio cromo VI saldatura acciaio inox Rev. 1.0 2020.pdf Certifico Srl - Rev. 1.0 2020 |
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IARC Monograph 49.pdf IARC |
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Rischio cromo VI saldatura acciaio inox.pdf Certifico Srl - Rev. 00 2018 |
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Chromium compounds NTP.pdf NTP |
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Chromium compounds IARC.pdf IARC |
487 kB | 122 | ||
Chromium compounds EPA.pdf EPA |
68 kB | 121 | ||
Cromo Esavalente - ISPESL.pdf ISPESL |
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La Sorveglianza Sanitaria attività di Saldatura.pdf AUSL PC - 2011 |
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