Malprof Malattie della pelle: analisi per comparti economici e professioni
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Malprof Malattie della pelle: analisi per comparti economici e professioni dei lavoratori
INAIL, Scheda 7 - 2021
La scheda sulle malattie della pelle segue il format della Collana Malprof che, dopo aver inquadrato il problema a livello internazionale (e specialmente europeo) e circostanziato la situazione italiana, analizza le differenze tra i settori economici o tra le professioni in termini di nessi di causa con le patologie considerate.
Risultano più colpite le lavoratrici giovani, ma ciò dipende soprattutto dalla breve latenza di queste malattie e dalle professioni più a rischio, svolte principalmente dalle donne (infermiere, parrucchiere, estetiste, addette alle pulizie), che originano vari tipi di dermatiti da contatto. L’adozione dei principi basilari della prevenzione potrebbe arginare il fenomeno.
Le malattie della pelle in cui l’attività lavorativa svolge un ruolo causale risultano di particolare interesse a causa degli effetti sulla salute e del loro costo economico e sociale.
Il contatto con alcune sostanze chimiche può causare la dermatite da contatto, una reazione infiammatoria caratterizzata da arrossamento della pelle, piccole vescicole, prurito e desquamazione. Le dermatiti da contatto possono essere di tipo irritativo (DIC) quando dovute all’effetto irritante sulla pelle delle sostanze oppure di tipo allergico (DAC) quando determinate dall’attivazione di un meccanismo immunitario. Altre forme particolari sono la dermatite da contatto aerotrasmessa, indotta da sostanze presenti nell’ambiente e trasportate per via aerea, e la fotodermatite da contatto indotta dalla luce solare o artificiale con il concorso di sostanze chimiche. L’orticaria da contatto è invece una reazione caratterizzata da arrossamento, prurito e pomfi a comparsa immediata. Anche alcune forme di acne possono essere di origine professionale causate principalmente dall’esposizione a oli e grassi industriali, catrame e idrocarburi. Inoltre, il contatto con alcune sostanze quali l’arsenico e suoi composti, l’arseniuro di gallio, il catrame di carbone e la pece, il benzo(a)pirene, la fuliggine e il catrame di carbon fossile, può causare tumori della pelle o condizioni che possono portare a questi tumori.
Tra i fattori di rischio fisici che possono provocare malattie della pelle troviamo le radiazioni ionizzanti, come i raggi X, la cui prolungata esposizione a piccole dosi può causare la radiodermite cronica caratterizzata da pelle secca, sottile, con aree di desquamazione, fissurazioni e caduta dei peli. Successivamente, anche dopo 20 - 30 anni, possono insorgere tumori della pelle (epitelioma spinocellulare ed epitelioma basocellulare). L’esposizione lavorativa a radiazioni ultraviolette (UV) è tra i principali fattori di rischio fisico per la pelle. Sono esposti alle UV naturali (luce solare) i lavoratori all’aria aperta e sono esposti alle UV artificiali i lavoratori addetti alla saldatura, uso di lampade UV in medicina e nell’industria, ecc. L’esposizione cronica a UV può causare invecchiamento precoce della pelle (fotoinvecchiamento), sviluppo di pelle ruvida e squamosa (cheratosi solare) e tumori della pelle (epitelioma spinocellulare e meno frequentemente epitelioma basocellulare), non è stato ancora ben stabilito, invece, se le esposizioni professionali a UV abbiano qualcosa a che fare con lo sviluppo del melanoma: i risultati degli studi sono discordanti.
Diversi agenti biologici con cui si può venire in contatto durante alcune attività lavorative, quali attività agricole, zootecniche e sanitarie, possono causare malattie della pelle. Tra le infezioni batteriche ci sono piodermiti, erisipela, tubercolosi cutanea. Tra quelle da funghi si trovano la candidosi alle mani in soggetti che lavorano tenendo le mani all’umido e le dermatofitosi (tinea corporis, pedis, manuum) da contagio diretto e indiretto da animali o da altri esseri umani (malattia professionale di contadini, allevatori di bestiame, veterinari, personale sanitario).
Anche alcune infestazioni da parassiti che interessano la pelle e il cuoio capelluto possono essere di origine professionale, è il caso della scabbia o della pediculosi che possono essere trasmesse per contatto diretto ad esempio tra pazienti infetti o portatori e operatori sanitari.
Dal punto di vista assicurativo, le infezioni della pelle vengono considerate tra le cosiddette malattie-infortunio e vengono annoverate tra gli infortuni sul lavoro.
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Fonte: INAIL
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