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Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene / SNPA 2025

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Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene SNPA 2025

Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene / SNPA 2025

ID 23616 | 12.03.2025 / In allegato

Delibera del Consiglio SNPA n.268/25 del 23.01.2025

Il Documento Tecnico costituisce una revisione del documento “Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene”, approvato con Delibera n. 38/2018 dal Consiglio SNPA.

Nello specifico, scopo del documento è fornire, in modo organico, agli Enti di Controllo informazioni utili per la scelta degli approcci adeguati ad effettuare un’azione di prevenzione, controllo e valutazione delle emissioni odorigene.

Le innovazioni metodologiche e tecnologiche relative al monitoraggio e al controllo degli odori nonché gli aggiornamenti in merito alla normazione tecnica di settore e alla legislazione nazionale e regionale, occorsi negli ultimi anni, hanno introdotto numerosi elementi di novità nel settore.

Tali elementi sono stati integrati nelle diverse sezioni del documento con particolare riferimento agli aspetti tecnici e normativi.

Il tema del monitoraggio, controllo e valutazione dell’impatto olfattivo prodotto da numerose realtà industriali è oggetto di sempre maggior attenzione per la Pubblica Amministrazione, per gli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni ambientali e, di conseguenza, per gli Enti di controllo in relazione alle sempre più numerose segnalazioni e richieste di intervento da parte della popolazione esposta che rivendica una migliore qualità della vita.

L’odore è, quindi, considerato a tutti gli effetti un parametro ambientale oggetto di misurazione, rispetto al quale sono stati definiti, nel tempo, approcci metodologici in grado di fornire una compiuta comprensione dei fenomeni ad esso correlati.

La stretta relazione tra odori e soggettività della percezione umana, insieme al riconoscimento che le emissioni odorigene sono caratterizzate da elevata variabilità sia in riferimento alla tipologia delle sorgenti che la generano sia alla distribuzione temporale e spaziale dell’emissione rendono maggiormente complesso il loro studio rispetto a quanto convenzionalmente operato per la qualità dell’aria.

Per le stesse ragioni, il quadro di riferimento normativo si è sviluppato in maniera eterogenea sul territorio nazionale; lo stesso ha subito una profonda evoluzione da una prima fase, in cui l’approccio è stato prevalentemente volto alla determinazione di valori limite di emissione alle sorgenti, all’adozione, più recentemente, di criteri di accettabilità definiti presso i recettori. In tal senso, la pubblicazione del Decreto Direttoriale n. 309 del 28/06/2023 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, recante l’approvazione del documento “Indirizzi per l’applicazione dell'articolo 272-bis in materia di emissioni odorigene di impianti e attività” realizzato, in attuazione del comma 2 dell’articolo 272-bis del D.Lgs. n.152/06 e ss.mm.ii., dal gruppo di lavoro istituito nell’ambito del Coordinamento emissioni (di cui all’articolo 281, comma 9, D.Lgs.152/2006), ha introdotto criteri condivisi, a livello nazionale, circa gli aspetti riguardanti l’ambito tecnico/amministrativo dei processi istruttori e decisionali, nonché aspetti più strettamente metodologici, trattati nel testo dei cinque Allegati Tecnici.

Nella definizione dell’approccio metodologico più opportuno per lo studio dei fenomeni odorigeni appare necessario prediligere una combinazione di diversi strumenti di valutazione che possano fornire informazioni complementari.

In tal senso, nell’ambito della valutazione quantitativa della miscela odorigena non è identificabile un unico metodo esaustivo ma, in considerazione dello scopo di indagine, sono impiegati metodi di caratterizzazione chimica dei suoi componenti, la determinazione sensoriale della concentrazione dell’odore (olfattometria dinamica) e approcci strumentali di monitoraggio in continuo mediante
sensoristica.

Invece, nella valutazione dell’impatto odorigeno e dello studio delle ricadute sui recettori, lo strumento di supporto fondamentale è rappresentato dalla modellistica della dispersione atmosferica che sta rivestendo, negli ultimi anni, un ruolo fondamentale anche nell’ambito dei procedimenti di autorizzazione delle installazioni a potenziale rischio odorigeno. L’affidabilità dei risultati di tale strumento ha posto la necessità di individuare requisiti tecnici minimi di impostazione metodologica per la valutazione delle variabili descrittive di input, definite in documenti tecnici di riferimento e negli stessi provvedimenti normativi.

Il presente documento è finalizzato ad esaminare, in modo organico e con riferimento al più recente stato dell’arte, i differenti aspetti legati alla problematica delle emissioni odorigene con lo scopo di fornire informazioni utili per la scelta degli approcci adeguati ad effettuare un’azione di prevenzione, controllo e valutazione delle emissioni odorigene.

_________

SOMMARIO

PREMESSA

SINTESI

1. L’ODORE E LA SUA PERCEZIONE
1.1. CENNI SUL MECCANISMO FISIOLOGICO DI PERCEZIONE DELL’ODORE
1.2. PROPRIETÀ CARATTERISTICHE DELL’ODORE

2. I PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI ODORI
2.1. ELEMENTI DELLA NORMATIVA AMBIENTALE NAZIONALE
2.2. ELEMENTI DELLA NORMATIVA AMBIENTALE REGIONALE E LOCALE
2.3 TUTELA NORMATIVA INDIRETTA

3. ANALISI DELLE METODOLOGIE DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELLE EMISSIONI ODORIGENE
3.1. PRELIEVO E GESTIONE DEI CAMPIONI GASSOSI ODORIGENI
3.1.1. Metodologie e supporti di campionamento
3.1.2. Il campionamento olfattometrico: sorgenti odorigene e campionamenti ambientali
3.2 MONITORAGGIO CHIMICO
3.2.1 Tecniche di campionamento ed analisi
3.2.2 Analisi mediante Gascromatografia/Spettrometria di massa (GC/MS)
3.2.3 Analisi mediante Gascromatografia/Olfattometria (GC/O)
3.2.4 Uso di altre tecniche analitiche
3.3 OLFATTOMETRIA DINAMICA
3.3.1 Analisi olfattometrica
3.4 SISTEMI AUTOMATICI PER LA MISURAZIONE DELL'ODORE (IOMS)
3.4.1 Riferimenti Normativi
3.4.2 Principi di funzionamento e requisiti strumentali
3.4.3. Addestramento e Validazione
3.4.4 Applicazioni degli IOMS in ambito ambientale
3.5 MONITORAGGIO DELLA PERCEZIONE DELL’ODORE
3.5.1 Modalità di recepimento delle segnalazioni della popolazione residente tramite sistemi web-based
3.5.2 Raccolta sistematica delle segnalazioni della popolazione residente
3.5.3 Monitoraggio in campo mediante panel addestrato
3.5.3.1 Metodo a griglia
3.5.3.2 Metodo del pennacchio

4. MODELLI DI DISPERSIONE PER LA VALUTAZIONE DI IMPATTO OLFATTIVO
4.1 INTRODUZIONE
4.2 I MODELLI DI DISPERSIONE ATMOSFERICA
4.3 LE CARATTERISTICHE TECNICHE SPECIFICHE DEI MODELLI DI DISPERSIONE ODORIGENA
4.4 IL RUOLO DEI MODELLI DI DISPERSIONE NELLE VALUTAZIONI DI IMPATTO ODORIGENO
4.5 LE CARATTERISTICHE TECNICHE ED IL RUOLO DEI MODELLI DI DISPERSIONE ODORIGENA NEGLI “INDIRIZZI NAZIONALI”

5. APPROCCI INTEGRATI PER LA VALUTAZIONE DELLA MOLESTIA OLFATTIVA
5.1 STRUMENTI DI VALUTAZIONE

6. METODOLOGIE DI ABBATTIMENTO DEGLI ODORI
6.1 METODI DI CONTROLLO DEGLI ODORI ALLA SORGENTE
6.1.1 Captazione ed estrazione
6.1.2 Adsorbimento
6.1.3 Scrubbing umido
6.1.4 Sistemi biologici di abbattimento
6.1.4.1 Biofiltrazione
6.1.4.2 Biotrickling
6.1.4.3 Bioscrubber
6.1.5 Ozono e ultravioletti (UV)
6.1.6 Ossidazione termica
6.1.7 Ossidazione catalitica
6.1.8 Neutralizzazione degli odori
6.2 INTERVENTI DI CONTROLLO E MITIGAZIONE DELLE EMISSIONI ODORIGENE PER SPECIFICHE TIPOLOGIE DI IMPIANTI
6.2.1 Impianti di trattamento delle acque reflue
6.2.2 Allevamenti intensivi
6.2.3 Industria della Raffinazione del petrolio
6.2.4 Impianti di trattamento rifiuti
6.2.5 Impianti di discarica

BIBLIOGRAFIA GENERALE

...

Fonte: SNPA

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