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ECHA - Proposta restrizione sulle sostanze contenenti Cromo (VI)

Proposta restrizione sostanze contenenti cromo VI

ECHA - Proposta restrizione sulle sostanze contenenti Cromo (VI)

ID 24142 | 19.06.2025 / In allegato

Le sostanze a base di Cromo (VI) sono tra i più potenti cancerogeni sul luogo di lavoro e rappresentano un grave rischio per la salute dei lavoratori. Anche le persone che vivono in prossimità di siti industriali che rilasciano queste sostanze nell’ambiente sono a rischio di tumori polmonari e intestinali.

L’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, ha presentato una proposta per una restrizione a livello UE su alcune sostanze contenenti cromo esavalente con l’obiettivo di ridurre gli effetti nocivi di queste sostanze chimiche cancerogene sia per i lavoratori che per la popolazione.

Su richiesta della Commissione europea, il 29 aprile 2025 l’ECHA ha valutato i rischi che determinate sostanze contenenti Cr(VI) presentano per i lavoratori e il pubblico, nonché gli impatti socioeconomici di potenziali restrizioni e ha concluso che una restrizione a livello UE è giustificata.

La proposta è di introdurre un divieto sulle sostanze contenenti Cr(VI) , fatta eccezione per alcuni specifici utilizzi a condizione che soddisfino i limiti definiti per l’esposizione dei lavoratori e le emissioni ambientali.

Tale restrizione potrebbe sostituire gli attuali requisiti di autorizzazione previsti dal REACH, garantendo che i rischi associati alle sostanze contenenti Cr(VI) siano efficacemente controllati una volta che non saranno più soggette ad autorizzazione REACH. Anche il cromato di bario è incluso nell’ambito di applicazione della restrizione per evitare una sostituzione indesiderata.

La restrizione potrebbe impedire il rilascio nell’ambiente di fino a 17 tonnellate di Cr(VI) e prevenire fino a 195 casi di cancro ogni anno. In 20 anni, si stima che i benefici monetizzati totali ammonteranno a 331 milioni di euro o 1,07 miliardi di euro, a seconda dell’opzione di restrizione scelta. Il costo totale per la società europea è stimato tra i 314 milioni e i 3,23 miliardi di euro. Questi costi includono gli investimenti in misure per ridurre i rilasci ambientali e l’esposizione dei lavoratori, i costi di chiusure e trasferimenti e la sostituzione delle sostanze a base di Cr(VI) con alternative più sicure.

Tutte le parti interessate hanno la possibilità di fornire informazioni supportate da prove solide durante una consultazione di sei mesi, il cui inizio è previsto per il 18 giugno 2025. L’ECHA prevede di organizzare una sessione informativa online per spiegare il processo di restrizione e aiutare le parti interessate a partecipare alla consultazione.

La Commissione europea, insieme ai 27 Stati membri dell’UE, adotterà la decisione sulla restrizione e sulle sue condizioni sulla base della proposta dell’ECHA e del parere dei comitati.

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Fonte: ECHA

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ECHA 04.2025
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