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Dati INAIL 07/2025 - Il complesso settore dei servizi alle imprese

Dati INAIL 07/2025 - Il complesso settore dei servizi alle imprese

Dati INAIL 07/2025 - Il complesso settore dei servizi alle imprese

ID 24371 | 01.08.2025 / In allegato

Il complesso settore dei servizi alle imprese - Attività di servizi alle imprese, un trend crescente per le denunce di infortunio, in particolare in itinere - Le malattie professionali nel settore dei servizi alle imprese - L’asseverazione dei modelli di organizzazione e gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Nel 2024 il settore dei servizi alle imprese ha registrato un aumento significativo delle denunce di infortunio e malattia professionale rispetto agli anni precedenti. A segnalarlo è il nuovo numero di Dati Inail, periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, nell’approfondimento dedicato a questo comparto sempre più centrale per l’economia italiana che comprende un insieme eterogeneo di attività, dal noleggio e leasing operativo ai servizi per edifici e paesaggio (pulizia, giardinaggio, disinfestazione), dalla vigilanza e investigazione alle agenzie di viaggio, fino alla ricerca, selezione e fornitura di personale. Le imprese attive in questo settore sono per la netta maggioranza (92,7%) micro imprese che impiegano complessivamente circa un milione e mezzo di addetti, di cui più del 65% lavora nel Nord Italia e quasi un quarto (23,6%) è di origine straniera.

In cinque anni denunciati 367 decessi. Nel quinquennio 2020-2024 il bilancio del fenomeno infortunistico nelle attività di servizi alle imprese si è chiuso confermando una tendenza in crescita. I 29.824 infortuni denunciati nel 2024, infatti, sono in aumento del 23,1% rispetto ai 24.225 del 2020 (per effetto di un +16,1% dei casi avvenuti in occasione di lavoro e di un +51,2% di quelli in itinere) e del 3,6% rispetto ai 27.786 del 2023. L’incremento rispetto al 2020 è dovuto soprattutto alle attività per edifici e paesaggio, che da sole raccolgono il 58,1% degli infortuni del settore. I casi mortali denunciati nel quinquennio sono stati 367: il 73,3% riguarda decessi avvenuti in occasione di lavoro, mentre il 26,7% quelli occorsi in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Nel 2024, in particolare, le denunce di infortunio con esito mortale sono state 70, quattro in meno rispetto all’anno precedente. 

Oltre la metà dei casi al Nord. Dal punto di vista territoriale, nel 2024 quasi un terzo delle denunce è concentrato nel Nord-Ovest (32,0% del totale), seguito da Nord-Est (27,4%), Centro (23,9%), Sud (11,0%) e Isole (5,7%). Tra le regioni più colpite, la Lombardia (20,2%) precede l’Emilia Romagna (12,9%), il Lazio (11,7%), il Veneto (9,9%), la Toscana (9,0%) e il Piemonte (8,0%). In ottica di genere, nel 2024 i lavoratori hanno denunciato 17.499 casi (58,7%) e le lavoratrici 12.325 (41,3%), con un’età media all’infortunio di 43 anni per gli uomini e 46 per le donne. Analizzando gli infortuni accertati nel triennio 2022-2024, le più frequenti cause e circostanze sono i movimenti del corpo sotto sforzo fisico (25,8%), gli scivolamenti o le cadute (22,6%), i movimenti senza sforzo fisico (19,1%) e la perdita di controllo di macchine o attrezzature (18,2%). Seguono, con un’incidenza minore, le rotture o cadute di materiali (6,8%) e gli episodi di violenza o aggressione (5,4%).

L’aumento delle malattie professionali è del 122,4%. Per quanto riguarda le malattie professionali denunciate nel settore dei servizi alle imprese, nel quinquennio si è registrato un incremento del 122,4%, dalle 1.227 del 2020 alle 2.729 nel 2024, in linea con l’andamento rilevato nell’intera gestione assicurativa dell’Industria e servizi. Le patologie più frequenti sono quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (78,0%), in particolare dorsopatie e disturbi dei tessuti molli. Seguono le malattie del sistema nervoso (16,1%) e quelle dell’orecchio (3,8%). Le patologie si concentrano nelle età centrali della vita lavorativa, con quote molto marginali per gli under 40 e gli over 64. La fascia di età più colpita è quella dai 50-54 anni, con il 28,3% delle tecnopatie riconosciute positivamente, seguita dalle fasce 55-59 anni (26,1%) e 45-49 anni (19,3%). A livello territoriale, la quota maggiore dei casi protocollati si registra al Centro (44,4%), nettamente prevalente rispetto a Nord-Est (28,6%), Nord-Ovest (12,7%), Sud (8,5%) e Isole (5,8%), mentre tra le regioni la Toscana è di gran lunga quella con il maggior numero di casi, pari al 25,0% del totale, 10 punti percentuali in più rispetto all’Emilia Romagna, che si colloca al secondo posto.

L’asseverazione dei Mog-Ssl strumento strategico per la prevenzione. Il nuovo numero di Dati Inail approfondisce anche il tema dell’asseverazione dei modelli di organizzazione e gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (Mog-Ssl), strumento strategico per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali che l’Istituto sostiene da anni non solo in termini di competenze in sede di normazione Uni, per la definizione e il periodico aggiornamento delle norme tecniche dedicate, ma anche materialmente, attraverso i bandi di finanziamento Isi e la riduzione del tasso medio dei premi assicurativi per prevenzione (Modello OT23) a favore delle aziende che, su base volontaria, scelgono di fare certificare l’efficacia del proprio Mog-Ssl dagli organismi paritetici iscritti allo specifico repertorio presso il Ministero del Lavoro. Un’ulteriore conferma istituzionale della validità di questo strumento è giunta recentemente con il riconoscimento di crediti aggiuntivi, nell’ambito della cosiddetta patente a punti, alle aziende delle costruzioni che asseverano un Mog-Ssl.

Fonte: INAIL

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