CEI EN 60825-1:2017 | Classificazione ed etichettatura laser
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CEI EN 60825-1:2017 | Classificazione ed etichettatura laser
ID 9488 | 14.11.2019
Classificazione ed Etichettatura dei Laser estratto dalla norma CEI EN 60825-1:2017 Sicurezza dei prodotti laser - Parte 1: Classificazione degli apparecchi e requisiti.
La Norma si applica alla sicurezza dei prodotti che emettono radiazioni laser nel campo delle lunghezze d'onda comprese tra 180 nm e 1 mm. Un prodotto laser può essere composto da un solo laser, con o senza un dispositivo di alimentazione separato, oppure può incorporare uno o più laser a formare un sistema ottico, elettrico o meccanico complesso. I prodotti laser sono tipicamente utilizzati per la dimostrazione di fenomeni fisici e ottici, per la lavorazione dei materiali, per la lettura e la registrazione dei dati, per la trasmissione e la visualizzazione delle informazioni, ecc. Questi sistemi hanno trovato applicazione nell'industria, nel commercio, nello spettacolo, nella ricerca, nell'insegnamento, nella medicina e nei beni di consumo.
Gli obiettivi della Norma sono:
- introdurre un sistema di classificazione per i laser e i prodotti laser che emettono una radiazione nella gamma delle lunghezze d'onda compresa tra 180 nm e 1 mm, secondo il loro grado di pericolo da radiazione ottica, allo scopo di facilitare la valutazione dei pericoli e la determinazione delle misure di controllo da parte dell'utilizzatore;
- definire i requisiti per il costruttore allo scopo di fornire informazioni tali da permettere l'adozione di adeguate precauzioni;
- assicurare alle persone, per mezzo di targhette e istruzioni, avvertenze adeguate contro i pericoli associati alla radiazione accessibile emessa dai prodotti laser;
- ridurre la possibilità di danni, riducendo al minimo la radiazione accessibile non necessaria e offrire un migliore controllo dei pericoli connessi alla radiazione laser per mezzo di procedure di protezione.
Le modifiche tecniche più significative dell’edizione 2017 rispetto alla precedente sono le seguenti:
- è stata introdotta una nuova classe 1C;
- è stata eliminata la condizione di misura 2;
- la classificazione dell'emissione dei prodotti laser al di sotto di un certo livello di radianza, previsti per essere utilizzati in sostituzione delle sorgenti luminose convenzionali, può eventualmente essere basata sulla serie EN/IEC 62471;
- i limiti di emissione accessibili (LEA) per le classi 1, 1M, 2, 2M e 3R delle sorgenti a impulsi, in particolare le sorgenti a impulsi estese, sono stati aggiornati per tener conto dell'ultima revisione della guida ICNIRP sui limiti di esposizione.
La Norma in oggetto sostituisce completamente la Norma CEI EN 60825-1:2009-07.
La Norma riporta la traduzione completa della EN 60825-1; la versione inglese è riportata nel fascicolo 14497E di dicembre 2015.
Il presente documento analizza le classi di laser previste dalla norma e riporta le corrette modalità di etichettatura.
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C.2 Descrizione delle classi
Classe 1
Prodotti laser che sono sicuri durante il loro utilizzo, compresa la visione diretta e prolungata del fascio, anche quando avviene l’esposizione durante l’utilizzo di ottiche telescopiche. La Classe 1 comprende anche i laser ad alta potenza completamente racchiusi in involucri, in modo tale che nessuna radiazione potenzialmente pericolosa sia accessibile durante l’uso (prodotti con laser incorporato). La visione diretta del fascio per i prodotti laser di Classe 1 che emettono energia radiante visibile può comunque provocare effetti di abbagliamento temporaneo, specialmente in ambienti scarsamente illuminati.
Il termine “laser innocuo alla vista” può essere utilizzato solo per descrivere i prodotti laser di Classe 1. Il termine “laser innocuo alla vista” non dovrebbe essere utilizzato per descrivere un laser sulla base della sola lunghezza d’onda di emissione superiore a 1 400 nm. I laser con una potenza di emissione sufficiente possono provocare lesioni a qualunque lunghezza d’onda.
Classe 1M
Prodotti laser sicuri, anche nel caso di visione diretta prolungata del fascio a occhio nudo. La EMP può essere superata e possono verificarsi lesioni oculari a seguito di esposizioni con ottiche telescopiche, quali i binocoli, a un fascio collimato di diametro superiore al diametro di misura specificato per la condizione 3 (vedi Tab. 10). La regione di lunghezza d’onda per i laser di Classe 1M è limitata alla regione spettrale, in cui la maggior parte dei materiali ottici vetrosi utilizzati negli strumenti ottici può trasmettere in modo significativo, cioè tra 302,5 nm e 4 000 nm. La visione diretta del fascio per i prodotti laser di Classe 1M che emettono energia radiante visibile può comunque provocare effetti di abbagliamento temporaneo, specialmente in ambienti scarsamente illuminati.
Prodotti laser destinati all’applicazione diretta di radiazioni laser alla pelle o ai tessuti corporei interni per procedure mediche, diagnostiche, terapeutiche o cosmetiche quali la rimozione di peli, la riduzione di rughe cutanee e dell’acne. Anche se la radiazione laser emessa può essere di livello di Classe 3R, 3B o 4, l’esposizione degli occhi è impedita da uno o più mezzi tecnici.
Il livello di esposizione della pelle dipende dall’applicazione e, pertanto, tale aspetto è trattato da Norme verticali. Tale classe è stata inserita nella presente Norma, in quanto tali prodotti sono attualmente presenti sul mercato e le misure di controllo normalmente specificate per i prodotti laser di Classe 3B o 4 sono inadeguate per loro.
I comitati tecnici che utilizzano la Classe 1C devono sviluppare le specifiche di sicurezza prescritte nelle loro Norme verticali.
Classe 2
Prodotti laser che emettono una radiazione visibile nell’intervallo di lunghezze d’onda compresa tra 400 nm e 700 nm, che sono sicuri nel caso di esposizioni temporanee, ma che possono diventare pericolosi in caso di osservazione deliberata del fascio. La base dei tempi di 0,25 s è intrinseca nella definizione della classe e si ipotizza un rischio molto basso di lesioni a seguito di esposizioni temporanee leggermente più lunghe.
I seguenti fattori contribuiscono a prevenire le lesioni nelle condizioni ragionevolmente prevedibili di seguito indicate:
- le esposizioni involontarie raramente riflettono le condizioni peggiori, per esempio, di allineamento del fascio con la pupilla con la testa in posizione fissa, che rappresenta la condizione peggiore;
- il margine di sicurezza intrinseca nella EMP su cui si basa il LEA;
- il comportamento aversivo istintivo di reazione all’esposizione a una luce intensa.
Per la Classe 2, al contrario della Classe 2M, l’utilizzo di strumenti ottici non aumenta il rischio di lesioni oculari.
Tuttavia il fascio di un prodotto laser di Classe 2 può provocare bagliore, accecamento da luce violenta e immagini persistenti, in particolare in condizioni di ambiente scarsamente illuminato. Questo può avere implicazioni generali indirette sulla sicurezza, provocando temporanei disturbi visivi o reazioni improvvise. Questi disturbi visivi potrebbero avere effetti particolarmente significativi quando avvengono durante l’esecuzione di operazioni critiche dal punto di vista della sicurezza, come il lavoro con macchinari o a una certa altezza, con tensioni elevate, o guidando mezzi. Gli utilizzatori sono avvertiti per mezzo di etichette di non fissare direttamente il fascio, di adottare cioè atteggiamenti attivi di protezione muovendo la testa o chiudendo gli occhi e di evitare l’osservazione diretta continuativa del fascio.
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7 Etichettatura
7.1 Generalità
Ogni prodotto laser deve essere munito di una o più etichette conformi ai requisiti contenuti negli articoli che seguono. Le etichette devono essere durature, fissate in modo permanente, leggibili e chiaramente visibili durante il funzionamento, la manutenzione o l’assistenza, a seconda del loro scopo. Esse devono essere posizionate in modo da poter essere lette senza che sia necessario esporsi a una radiazione laser superiore al LEA della Classe 1. I bordi del testo e i simboli devono essere neri su fondo giallo, ad eccezione della Classe 1, per la quale questa combinazione di colori può non essere utilizzata. Il testo delle etichette mostrato nell’art. 7 è raccomandato ma non obbligatorio. Può essere sostituito da altre espressioni che rivestano lo stesso significato (comprese le etichette di avvertenza come da edizioni precedenti della IEC 60825-1). L’Allegato C contiene ulteriori informazioni sulle classi laser, sulle assunzioni e sulle limitazioni. Se le dimensioni o il modello del prodotto rendono impossibile l’etichettatura, le etichette devono essere riprodotte nelle informazioni per l’utilizzatore o poste sull’imballaggio.
La stampa o l’impressione diretta di etichette equivalenti su prodotto o pannelli laser è accettabile.
Simbolo e bordo: nero
Sfondo: giallo
Dimensioni in millimetri
a |
g1 |
g2 |
r |
D1 |
D2 |
D3 |
d |
25 |
0,5 |
1,5 |
1,25 |
10,5 |
7 |
3,5 |
0,5 |
50 |
1 |
3 |
2,5 |
21 |
14 |
7 |
1 |
100 |
2 |
6 |
5 |
42 |
28 |
14 |
2 |
150 |
3 |
9 |
7,5 |
63 |
42 |
21 |
3 |
200 |
4 |
12 |
10 |
84 |
56 |
28 |
4 |
400 |
8 |
24 |
20 |
168 |
112 |
56 |
8 |
600 |
12 |
36 |
30 |
252 |
168 |
84 |
12 |
Le dimensioni D1, D2, D3, g1e d sono valori raccomandati. |
NOTA 1
La relazione che intercorre tra la massima distanza L, dalla quale l’etichetta può essere comprensibile, e la superficie minima A dell’etichetta stessa è data da: A = L2/2 000, dove A e L sono espresse, rispettivamente, in metri quadrati e in metri lineari. Questa formula si applica per una distanza L inferiore a 50 m.
NOTA 2
Queste dimensioni sono valori raccomandati. Il simbolo e il bordo possono avere qualsiasi dimensione leggibile necessaria ad adeguarsi alla dimensione del prodotto laser purché esse siano proporzionali ai valori
Figura 3 – Etichetta di avvertenza – Simbolo di pericolo
Simbolo e bordo: nero
Sfondo: giallo
Dimensioni in millimetri
a x b |
g1 |
g2 |
g3 |
R |
Altezza minima dei caratteri |
26 x 52 |
1 |
4 |
4 |
|
I caratteri devono avere dimensioni che li rendano leggibili |
52 x 105 |
1,6 |
5 |
5 |
|
|
84 x 148 |
2 |
6 |
7,5 |
|
|
100 x 250 |
2,5 |
8 |
12,5 |
|
|
140 x 200 |
2,5 |
10 |
10 |
|
|
140 x 250 |
2,5 |
10 |
12,5 |
|
|
140 x 400 |
3 |
10 |
20 |
|
|
200 x 250 |
3 |
12 |
12,5 |
|
|
200 x 400 |
3 |
12 |
20 |
|
|
250 x 400 |
4 |
15 |
25 |
|
|
La dimensione g1 è raccomandata. |
NOTA 1
La relazione che intercorre tra la massima distanza L, dalla quale l’etichetta può essere comprensibile, e la superficie minima A dell’etichetta stessa è data da: A = L2/2000, dove A e L sono espresse, rispettivamente, in metri quadrati e in metri lineari. Questa formula si applica per una distanza L inferiore a 50 m.
NOTA 2
Queste dimensioni sono valori raccomandati. L’etichetta può essere di qualsiasi dimensione necessaria a contenere i caratteri richiesti e il bordo. La larghezza minima di ciascuna dimensione del bordo g2 e g3 deve essere pari a 0,06 volte la lunghezza del lato più corto dell’etichetta.
Figura 4 – Etichetta esplicativa
7.2 Classe 1 e Classe 1M
Su ogni prodotto laser di Classe 1, con le eccezioni delle deroghe dell’art. 1, deve essere fissata un’etichetta esplicativa (Fig. 4) riportante le parole:
In alternativa, l’etichetta illustrata nella Fig. 5 può essere fissata sul prodotto:
Figura 5 – Etichetta alternativa per la Classe 1
Su ogni prodotto laser di Classe 1M, deve essere affissa un’etichetta esplicativa (Fig. 4) riportante le parole:
In alternativa, l’etichetta illustrata nella Fig. 6 può essere fissata sul prodotto:
Figura 6 – Etichetta alternativa per la Classe 1M
Invece delle etichette sopra indicate, a discrezione del fabbricante, le stesse frasi possono essere incluse nelle informazioni per l’utilizzatore.
...
segue in allegato
Fonti
CEI EN 60825-1:2017
Certifico Srl - IT | Rev. 00 2019
©Copia autorizzata Abbonati
Collegati
EN ISO 11553-1: Macchine laser - Requisiti generali di sicurezza
Sicurezza apparecchi laser: Tutte le norme CEI 76-X
IEC TR 60825-5:2019
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CEI EN 60825-1 2017 Classificazione ed etichettatura laser Rev. 00 2019.pdf Certifico Srl - Rev. 00 2019 |
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