Report of the Effects of Atomic Radiation | USCEAR
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Report of the Effects of Atomic Radiation | USCEAR
Le radiazioni ionizzanti sono radiazioni elettromagnetiche o corpuscolari dotate di sufficiente energia per “ionizzare” la materia che attraversano, cioè per mettere in moto un gran numero di particelle elettricamente cariche. Queste, rallentando, depositano energia e creano dei danni alla struttura chimica della materia attraversata.
La maggior parte delle radiazioni ionizzanti assorbite dalla popolazione mondiale proviene da sorgenti naturali, che provengono sia dall’esterno del pianeta che dai materiali radioattivi presenti nella crosta terrestre, come riportato nella seguente tabella (1).
Sorgente | Media mondiale (mSv/anno) | Intervallo di variazione /mSv/anno) |
---|---|---|
Esposizione esterna: |
0,4 0,5 |
0,3-1,0 (a) 0,3-0,6 (b) |
Esposizione interna: |
1,2 0,3 |
0,2-10,0 (c) 0,2-0,8 (d) |
Totale da tutte le sorgenti naturali: |
2,4 | 1,0-12,4 |
- dipende dalla quota con incremento dal livello del mare alle altitudini più elevate
- dipende dalla composizione del suolo
- dipende dalla concentrazione di radon negli ambienti di vita
- dipende dalla concentrazione in alimenti e bevande
Solo recentemente il largo impiego di sostanze radioattive artificiali e di impianti radiogeni di vario tipo contribuisce all’esposizione globale della popolazione. Nell’insieme, però, le sorgenti naturali sono responsabili della maggior parte dell’esposizione dell’uomo alle radiazioni. Secondo le stime della National Academy of Science americana (2) l’82% delle radiazioni a cui ciascun individuo è mediamente esposto proviene da fonti naturali come ad esempio il gas Radon. Il restante 18%, derivante da attività umane, è dovuto principalmente a procedure mediche che impiegano raggi X, e solo in minore parte all’uso di prodotti di consumo, alla medicina nucleare, a motivi professionali o a fallout/fuoriuscite nucleari.
Le radiazioni ionizzanti, siano esse di origine naturale o artificiale, possono essere accuratamente misurate; attraverso tale misurazione è possibile identificare e quantificare le sorgenti di radiazione, in modo da adottare le necessarie misure radioprotezionistiche nel rispetto delle norme tecniche e di legge vigenti.
La misurazione delle radiazioni ionizzanti
Le radiazioni ionizzanti, siano esse di origine naturale o artificiale, possono essere accuratamente misurate, anche con livelli di sensibilità elevati, per i diversi tipi di radiazione, per differenti situazioni e condizioni, grazie alla grande varietà di strumenti e metodi di misura disponibili.
Normalmente vengono impiegati dosimetri personali e ambientali, monitori portatili, monitori fissi con campionamento automatico, sistemi di laboratorio per analisi di campioni ambientali o biologici. Questa strumentazione utilizza principi di funzionamento ben conosciuti e impiega sistemi di analisi dei dati sottoposti a controlli molto rigidi. Inoltre viene fabbricata da industrie di livello internazionale che utilizzano i più stringenti e moderni principi di controllo di qualità del prodotto.
Attraverso la misurazione delle radiazioni ionizzanti è possibile identificare e quantificare le sorgenti di radiazione, in modo da adottare le necessarie misure radioprotezionistiche nel rispetto delle norme tecniche e di legge vigenti.
Come per altre tipologie di grandezze fisiche, anche quelle utilizzate per la misurazione delle radiazioni ionizzanti sono definite in base a raccomandazioni internazionali universalmente accettate. L’ICRU (3) si occupa della definizione e dell’applicazione delle grandezze e delle unità di misura, fondamentali per la radioprotezione dell’uomo e dell’ambiente. Le sue raccomandazioni sono aggiornate ai più recenti risultati della ricerca scientifica attraverso l’attività continua di gruppi di esperti internazionali. A livello internazionale, molti altri organismi operano su aspetti complementari e nel loro insieme consentono l’esecuzione di misure rispondenti a rigidi criteri di uniformità e di qualità. Tra gli altri, l’International Atomic Energy Agency (IAEA), la World Health Organization (WHO), la International Commission on Radiological Protection (ICRP), lo United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation (UNSCEAR), l’International Organization for Standardization (ISO), l’International Bureau of Weights and Measures (BIPM), l’International Committee for Weights and Measures (CIPM) e l’International Committee for Radionuclide Metrology (ICRM).
Il contributo dell’Italia, e dell’ENEA in particolare, ai lavori dei suddetti organismi è ben consolidato nel tempo ed è riconosciuto per l’elevato valore tecnico scientifico.
Le raccomandazioni internazionali sono recepite in Italia da tutti i soggetti che effettuano, a vario titolo, misurazioni di radiazioni ionizzanti nei settori ambientale, industriale, nucleare e della ricerca scientifica. Questo fa in modo che, anche a livello nazionale, sia garantita la qualità e la confrontabilità delle misure, coadiuvate oggi, in molti settori, dall’applicazione dei sistemi di gestione della qualità.
(1) Report of the USCEAR (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation) to the General Assembly:
(2) BEIR VII: Health risks from exposure to low levels of ionizing radiation. The National Academies. Report in Brief: Giugno 2005.
(3) ICRU (International Commission on Radiation Units and Measurements): http://www.icru.org/.
Fonte ENEA
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